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Autore: Taraxacum    05/11/2012    1 recensioni
Quella notte Daphne attorcigliava i suoi lunghi capelli in una treccia confusa e storta, sotto le luminose luci dello specchio.
I suoi occhi lucenti risplendevano come due diamanti e le sue mani tremavano. C’era un motivo perché la sua pelle era fredda e perché il suo cuore batteva forte.
L’indomani, Max aveva un appuntamento con Daphne che, essendo la primissima volta che lei usciva con qualcuno dopo ben quattordici anni, era più che anormale.
Proprio così, da quando era nata, Daphne non aveva amici. Viveva contorta da musica, libri, fogli vuoti e penne biro nuovissime.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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In tardo pomeriggio Daphne era già a casa, non seppe mai dov’è finì il suo skate, ma in cambio seppe il perché dei suoi continui svenimenti, era il freddo e la mancanza di zucchero che le facevano quest’effetto.
Entrata in casa, si precipitò nella dispensa e s’ingozzò di crema alla nocciola spalmata su una fetta di pane.
Quand’ebbe finito, sul cellulare comparse un messaggio:
“Grazie del consiglio, Daphne. Ci vediamo su Facebook, ciao. ♥ MAX.”
Di corsa, accese il computer e si creò un profilo.
 
Non appena terminò, dopo aver aggiunto Max, controllò la pagina ufficiale di Avril Lavigne.
Si sentì come se fosse salita in cielo, avesse sfiorato le morbide nuvole e poi fosse riscesa sulla Terra.
Avril aveva appena detto che aveva finito il suo libro e che il suo singolo sarebbe uscito a breve.
Daphne scrisse sotto i mille commenti che la precedevano, e si sentì sempre più vicina la suo idolo.
“Hi Avril. I listen your music, I love the way you are and THANKS FOR ALL.
XOXO, I Love You. ♥ Daphne! :)”
Scrisse quel commento come se fosse l’ultimo della sua vita, o come se Avril fosse dall’altra parte dello schermo a leggere.
Saltò per tutta la stanza, e qualcosa più forte di lei la indusse a scrivere sulla sua bacheca isolata:
“Avril Ramona Lavigne  – ♥”
Max mise subito ‘mi piace’. Daphne aprì una finestra accanto intitolata ‘chat’ e vide Max con un bollino verde accanto.
«Ciao.» scrisse veloce Daphne, per paura che il bollino verde diventasse rosso, giallo o nero.
«Ciao, Daphne! ♥»
«Come diamine si usa questo sito? Non ci capisco molto…»
« :) è semplice, per ora invia messaggi, poi lentamente imparerai ad usarlo meglio!» scrisse lui, mentre Daphne aggrottava la fronte.
 
Era un giorno complicato per la ragazza, il sole filtrava dalle tende e surriscaldava la sua pelle.
Provò a sorridere, ma ogni pensiero la legava alle parole di Max.
Voleva sapere chi era questa persona, era talmente affezionata a Max che non poteva scordare la sua voce ripetere "Sono innamorato di una ragazza". Troppe domande frullavano nella mente di Daphne, troppe risposte immaginarie urlavano dentro di sé.
«Chi è la ragazza di cui sei innamorato?» domandò all’improvviso Daphne.
«Oh… va bene te lo dico. È Deborah.» scrisse lui, mentre Daphne rileggeva per la terza volta la risposta, con le lacrime agli occhi.
Deborah? Ma non aveva detto che non la conosceva?
«Ma la conosco! Perché mi hai detto diversamente?»
«Poiché non volevo spaventarti, in quel momento ti eri appena risvegliata e non volevo traumatizzarti… :)»
«Capito… va bene. State assieme?»
Daphne aveva cominciato a piangere, al solo pensiero di veder le labbra di Max sfiorare quelle di Deborah anziché quelle sue.
«Non ancora. Perché?»
«Così. Volevo soddisfare la mia curiosità…»
«Ammettilo, ti conosco bene! Tu a Deborah non andate d’accordo, e da brava amica che sei, mi stai proteggendo perché lei non la sopporti! ♥»
Scorrendo, Daphne si sentì lo stomaco stringersi.
«Esatto. Io e Deborah ci odiamo.»
In quel momento così che tutto era collegato, dal bacio sino a tutti gli sguardi che si scambiavano.
Come aveva osato uscire con Daphne e poi dirle che ama un’altra? Sono un infantile l’avrebbe fatto. Evidentemente lui lo era, ma per Daphne era solo confusione.
«Prova a perdonarla, saresti una grande amica. Come lo sei ora per me.»
Daphne non si sentiva l’amica di Max, avrebbe voluto essere qualcosa di più, ma il destino le attorcigliava contro la verità.
«Ma se ti piace Deborah, come mai sei uscito con me?» puntò Daphne sul tasto dolente, mettendo in difficoltà Max che impiegò il triplo del tempo per rispondere.
«Siamo amici, non è un reato.»
«Certo che no, ma mi stavi per baciare…» scrisse lei, mentre continuava a singhiozzare nel silenzio pomeridiano che invadeva la casa.
Cosa sarebbe successo se in quel momento le due labbra si fossero incontrate? E se non fosse incominciato a piovere? Niente di tutto ciò, ovviamente.
 
Ma Daphne era il tipo delle persone che si piangevano addosso, perciò cominciò a farfugliare pensieri.
«Si. Ma neanche questo è un reato.»
«No, ma mi hai usato o sbaglio?» Daphne aveva perso il controllo, stava lanciando all’aria tutta la rete di sorpasso che aveva costruito da tanto tempo.
«Esatto. Volevo solo far ingelosire Deborah. Io voglio lei, non a te. Cosa te lo ha fatto pensare?»
Dopo quelle parole, Daphne si sentì morire, come se le avessero lanciato un coltello di ghiaccio sulla spina dorsale.
«Me l’ha fatto pensare il tuo improvviso comportamento. Perché hai cercato proprio me? Perché ero la più sensibile?»
«Certo. Se avessi scelto le altre se ne sarebbero accorte.»
Schifo. Provava schifo in quel determinato momento. Le lacrime avevano bagnato l’intera guancia, sino alle labbra.
«Mi fai schifo. Non cercarmi più, ti prego. Non voglio più sentirti, mi fai solo ribrezzo.» scritto ciò, Daphne spense il computer, mentre ancora Max scriveva la risposta.
Cosa significava? La fine della storia? Un nuovo inizio?
Tutto era segretato nel buio e la ragazza sofferente non voleva disporli alla luce quel giorno, non quando il suo cuore stava sanguinando.
Come sempre, infilò gli auricolari e ascoltò “Why”.



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Spero vi sia piaciuto. ♥ a presto. 
  
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