Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: burned alive    05/11/2012    2 recensioni
‘Miao, ti è arrivato un messaggio! Non vedi chi è? Miao, ti è arrivato un messaggio! Non vedi chi è? Miao, ti è arriv-‘
La vocina idiota della suo suoneria per i messaggi si interruppe non appena lei premette un tasto a caso sulla tastiera, stizzita. Sbuffò, nuovamente.
In realtà Kathe Truman era una che sbuffava sempre e sorrideva mai.
Era sempre imbronciata, incazzata con il mondo, con Dio, con David Cameron, con il suo gatto, con la sua vicina di casa deficiente e sì, anche con Pippa Middleton e con quel suo cavolo di culo perfetto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
love blue too.




Kathe appoggiò la testa al ripiano dell’armadietto, sconsolata, lasciando che i corti capelli biondi ricadessero in avanti.
Che giornata di merda. 
Era stata interrogata durante la lezione di letteratura e… be’, insomma, è possibile immaginare come sia andata poi. 
Insomma, anche la professoressa era stata piuttosto scorretta, lo sapevano tutti che per Kathe Truman ottenere una sufficienza in letteratura era come chiedere a un paraplegico di ballare il tango su un monociclo!
E allora perché la professoressa non si rassegnava e la lasciava, semplicemente in pace?
‘Truman, se vuoi fare la giornalista è indispensabile che tu conosca Wilde e Shakespeare!’ 
E certo, bella scusa. Maledetto il giorno in cui, in seconda liceo, aveva dichiarato di voler diventare giornalista! La Spencer se l’era legato al dito, altrochè, e non perdeva occasione per rinfacciarle la sua totale ignoranza nel campo della letteratura inglese.
Ma diamine, quei tizi erano morti da… Secoli? Be’, chi se ne importa, in ogni caso.
Lo specchio appeso all’anta del suo armadietto le mandò la sua immagine.
Sospirò, guardandosi i capelli ormai cortissimi. 
Ma perché diamine li aveva tagliati? Le piacevano, lunghi.
L’odioso suono della campanella la strappò dai suoi sproloqui interiori, ricordandole che aveva… Che materia aveva? 

Controllò l’orario: educazione fisica. 
Sbuffò e si diresse verso la palestra con l’aria di un condannato a morte.
Le piaceva lo sport ma, diamine, era davvero inetta quando si trattava di praticarne uno. Non a caso, quando si formavano le squadre per giocare a uno di quei giochi con la palla –non sarebbe mai riuscita a capire la distinzione tra il football e il rugby. Mai- , lei veniva sempre scelta per ultima. Sempre.
Entrò nello spogliatoio, evitando accuratamente il bagno: si sentivano strani rumori –gemiti, avrebbe giurato.-, e non voleva certo essere lei a dover interrompere… Qualsiasi cosa si stesse svolgendo in quel bagno.
 
 

‘Miao, ti è arrivato un messaggio! Non vedi chi è? Miao, ti è arrivato un messaggio! Non vedi chi è? Miao, ti è arriv-‘ 
 
 

La vocina idiota della suo suoneria per i messaggi si interruppe non appena lei premette un tasto a caso sulla tastiera, stizzita. Sbuffò, nuovamente.
In realtà Kathe Truman era una che sbuffava sempre e sorrideva mai. 
Era sempre imbronciata, incazzata con il mondo, con Dio, con David Cameron, con il suo gatto, con la sua vicina di casa deficiente e sì, anche con Pippa Middleton e con quel suo cavolo di culo perfetto.
Sorrideva davvero di rado, e le volte in cui rideva… Cavolo, ma aveva mai riso, in vita sua, quella ragazza?
Probabilmente solo con Becks, la sua migliore –e unica- amica.
Inutile dire quanto fossero totalmente opposte.
Tralasciando l’aspetto fisico, di carattere erano completamente diverse.
Scorbutica, lunatica, pessimista, cinica e perennemente imbronciata l’una, romantica, solare, ottimista e saggia l’altra.
E poi, sì, c’era il fattore Liam Payne.
Bel problema, quello. Liam Payne era un comunissimo ragazzo del suo comunissimo istituto nel loro comunissimo paesino, e non aveva niente di speciale, certo, se non fosse per il fatto che Kathe, stranamente, imprevedibilmente, impossibilmente, si fosse presa una mega-cotta per Payne e la sua fottutissima normalità.
Ovviamente solo Becks ne era a conoscenza.
E guai, guai se qualcun altro lo fosse venuto a sapere. 
Anche se, ammettiamolo, era impossibile che qualcuno lo venisse a sapere.
Lei e Becks avevano preso tutte le precauzioni possibili.
Il suo nome in codice era Mr Pane, perché Becks, convinta di saper parlare alla perfezione l’italiano –quando sapeva a malapena pronunciare bene ‘supercalifragilistichespiralidoso’, roba da poppanti.-, sosteneva che ‘Payne’ somigliasse tantissimo a ‘pane’, una parola italiana.
-E allora tanto vale chiamarlo Peter Pan!- Diceva sempre Kathe.
Sbuffò, di nuovo, trascinandosi verso il suo armadietto dello spogliatoio per prendere quegli orribili pantaloncini blu, quella tremenda maglietta blu e quelle inguardabili nike blu, che una volta erano di sua sorella –perciò risalivano all’era preistorica-.
Sì, Kathe Truman odiava il blu.
Si cambiò ed entrò in palestra, il passo strascicato e l’espressione svogliata.
Non appena aprì la porta della palestra una puzza di sudore la investì facendola vacillare terribilmente.
Miseria lurida e impanata!
Voleva tanto sapere chi diamine fosse il genio che, pur avendo una palestra microscopica, avesse deciso di far fare ginnas-scienze motorie a due classi contemporaneamente.
Risultato? Uno schifo di puzza che aleggiava constantemente in quella palestra minuscola.
E poi mi chiedono perchè odio fare sport. Perchè sudi, cazzo, ecco perchè.’ Pensò, mentre si dirigeva verso una panca piuttosto vicina all’uscita di sicurezza –che qualche genio lasciava aperta, grazie a Harry Potter-, dove aveva intenzione di restare per tutta l’ora.
Si distese sulla panca, tanto erano tutti troppo impegnati ad arrampicarsi su stupide corde o a lanciarsi la palla da... Rugby? E chi lo sa.
-Posso sedermi? Scusa, ma occupi tutta la panca.- Chiese qualcuno, gentilmente.
Ma cazzo, possibile che non si potesse sonnecchiare neanche un po’? Era rimasta tutta la notte a scrivere al pc, e ora aveva due occhiaie da far paura.
Si mise seduta, pronta a prendere a parolacce lo sfortunato ragazzo.
Non fece in tempo ad aprire gli occhi che si trovò davanti Liam James Payne, in tutta la sua splendida normalità.
-Allora?- Chiese sorridendo, gentile.- Posso sedermi?-
-Fa’ di me ciò che vuoi.- Rispose, senza connettere la bocca al cervello, fissandolo basita.
Dopo pochi minuti di silenzio, gli chiese:
-Qual è il tuo colore preferito?-
-Il blu.- Rispose istantaneamente.
-Anche il mio. In realtà, mi piacciono tutti i colori, mischiarli è bello, voglio dire, ne scopri sempre di nuovi...- Che cazzo stava dicendo?
Quello scoppiò a ridere, sedendosi accanto a lei.
-Sei simpatica, sai?-
Bene Kathe, vai. Prma figura di merda, fatta. Vai, conquistalo.’
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Uies u.u
 
Allora. Lol
Lasciate stare questa schifezzuola che ho scritto per Cate e pensate a lei, che è figa, bionda, seschi e sjkdhfj. U.U
DICIAMO CHE ne sono piuttosto soddisfatta, insomma. èè
Perciò non smontatemi troppo AHAHAHAHA
Ok, mia madre sta sclerando e io devo andarmene, perciò CIAO!
Much lololololololololololove <3<3
Francy <3<3<3
 
 
 
 

 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: burned alive