Mezzanotte e tre quarti.
L'urlo aveva squarciato il semi assoluto silenzio che permeava la casa, echeggiando nelle stanze e nei corridoi scuri.
Bielorussia sobbalzò.
I suoi due compagni, Norvegia e Prussia, si misero in guardia, pronti a difenderla.
"Troviamo un posto sicuro." disse la bielorussa dopo un attimo.
I due annuirono silenziosamente e la seguirono su per le scale fino al secondo piano.
Spinsero la prima porta che trovarono; la porta della biblioteca.
Era socchiusa e dall'interno proveniva un tenue bagliore azzurrino: probabilmente doveva esserci qualcuno.
Una volta entrati, i due ragazzi si richiusero la porta alle spalle.
Bielorussia avanzò verso la figura china sul pavimento, circondata da libri sparpagliati e illuminata fiocamente da un globo azzurro che galleggiava a mezz'aria.
Sfogliava febbrilmente un grosso tomo con mani tremanti.
"Chi... Sei?" chiese la ragazza fermandosi guardinga.
La figura ebbe un sussulto, e si voltò.
"Inghilterra..." disse la slava, sollevata.
Gli altri due, nel frattempo, le si erano avvicinati.
"Sto... Cercando... Un contro-incantesimo..." spiegò l'inglese tornando a sfogliare il librone che aveva sulle ginocchia.
"Dev'essere magia nera... Quella che ha fatto impazzire Russia all'improvviso..." la sua voce sembrava affannata, quasi febbrile.
"Cazzo, perché America non ha un libro di magia decente..." esclamò infine, scaraventando via l’ennesimo libro, al colmo dell'agitazione.
Guardò distrattamente i nuovi arrivati con  la coda dell’occhio e notò, con sollievo, il norvegese dietro Bielorussia.
"Norvegia! Grazie al cielo... Tu te ne intendi di magia, vero?"
I tre restarono in silenzio e immobili, come tre statue di cera.
"Avanti, Norvegia... Aiutami..." l'inglese lo chiamò, tornando a concentrarsi sul libro con rinnovato vigore.
A un cenno di Bielorussia, lo scandinavo, impassibile come sempre, si avvicinò a Inghilterra.
"Ah, Norway, meno male che ci s..." iniziò l'inglese, alzando nuovamente la testa, ma si interruppe non appena vide Prussia incombere su di lui accanto a Norvegia.
"Ma che..."
I due lo afferrarono per le braccia, tenendolo fermo e obbligandolo ad alzarsi.
Un sorriso accattivante si dipinse sulle labbra della slava.
Bielorussia si avvicinò all'inglese, ancheggiando sinuosa e letale come una pantera, e si sfilò il nastro nero che aveva intorno al collo.
Aggirò Prussia e si mise dietro a Inghilterra.
L'inglese guardò i due con espressione terrorizzata.
Prussia gli teneva fermo il braccio destro, un ghigno perfido stampato sul volto.
Sentì sulla manica del prussiano l’odore inconfondibile di Germania.
Possibile che quel braccio forte da pugile avesse stretto il collo del suo stesso fratello? Possibile che Prussia avesse strangolato il potente Germania?
Colto da una tremenda consapevolezza, iniziò a dimenarsi in preda al panico, cercando di liberare il braccio sinistro da Norvegia, più mingherlino rispetto a Prussia, ma inaspettatamente il norvegese gli strinse li gomito in una morsa di pietra.
Sentì un nastro di seta passargli intorno al collo, sulla gola, e udì la voce pungente e terrificante della bielorussa dietro di sé.
"Sssst, Inghilterra..." bisbigliò Bielorussia all'orecchio dell'inglese.
Il sibilo del 'ssst' gli accarezzò dolcemente il timpano, serpeggiando giù lungo il collo.
Inghilterra continuò a contorcersi, ma i due lo tenevano saldamente ancorato a loro, bloccandogli braccia e spalle.
"Argh! Aiuto! Lasciatemi! No... Nnngh..." gridò l'inglese, mentre il nastro, implacabile, iniziava a stringergli la gola.
"Stai tranquillo, Inghilterra... Ricorda, è Halloween..." la voce di Bielorussia dietro di lui, intrisa di malvagità, suonava tremendamente simile al sibilo di un cobra.
"B-Br... It-t... An..." tentò l'inglese, ma il nastro gli bloccò le parole e l'aria in gola.
Tentò di divincolarsi, di respirare...
Aria... Aria...
Sentiva i polmoni bruciare, il petto comprimersi, la testa girare...
Aria...
Macchie nere gli coprirono la vista.
L'inglese divenne prima paonazzo, poi violaceo.
Boccheggiò, alla disperata ricerca di aria...
Prima di perdere i sensi, sentì ancora cantilenare la seducente voce di Bielorussia vicinissima all’orecchio.
"Inghilterra... Dolcetto... O scherzetto?"
E precipitò in una voragine nera e senza ritorno.
Il globo luminoso si infranse.
Il corpo di Inghilterra si afflosciò inerte tra le braccia di Prussia e Norvegia.
I due lasciarono scivolare il cadavere sul pavimento, e si volsero verso la bielorussa.
La ragazza si riallacciò il fiocco al collo, scavalcando il corpo senza vita dell'inglese.
"Andiamo" ordinò, e si avviò verso la porta, seguita dai due silenziosi scagnozzi.
 
 


NOTA DELL'AUTORE:
Eccoci al III capitolo di questa "horror" saga.
Accidenti... Povero Inghilterra! Con tutta la gente (ormai morta) che c'era in quella casa, proprio da Bielorussia doveva farsi ammazzare?
Vabbè, capita...
Spero abbiate apprezzato i due nuovi e silenziosi complici della bielorussa, Norvegia e Prussia.
A proposito, una curiosità: sapete quale odore ha sentito Inghilterra sul forte braccio di Prussia? Il profumo di una nota marca tedesca: Hugo Boss.
Spero inoltre nel disegno di aver reso l’idea dell’incredibile somiglianza tra Norvegia e Bielorussia (fratelli segreti?)…
Ammetto che questo capitolo è venuto peggio degli altri…
Ringrazio Sol F. Jones, Shir e Hyrim per le bellissime recensioni: prometto che quanto prima leggerò le loro storie e recensirò.
A presto con un nuovo, sconvolgente nazionicidio ad opera di...