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Autore: fliflai    06/11/2012    5 recensioni
Cosa succederebbe se Tsunayoshi venisse colpito dal bazooka dei dieci anni? e se si trasformasse in un bambino di quattro anni?
E dato che i suoi genitori non sono in casa per un mese, chi sarà a prendersi cura di lui?
Dopo che il braccio destro e il braccio sinistro del piccolo boss di sono tirati indietro entrerà in scena il nostro caro presidente del comitato disciplinare dalla Namimori....cosa succederà? scopritelo leggendo questa storia!
Vorrei aggiungere che è la prima fanfic che scrivo per cui non sò cosa è venuto fuori!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Qualche giorno dopo San Valentino tutto era tornato come sempre.

Yamamoto continuava a dormire in classe, Gokudera a lanciare dinamite e Tsuna a non capire nulla di quello che il professore diceva.

Normale routine insomma.

Mukuro continuava a fare i suoi piani di conquista, Hibari altrettanto.

Tra i due c'era una specie di odio. Decisamente non cordiale. L'illusionista mandava fiori di ciliegio al moro. Hibari, di rimando,mandava ananas pestate, o comunque non in buono stato.

Si odiavano così.

Il diciassettenne non voleva cedere, esattamente come l'altro.

Tsuna, tuttavia, continuava ad ignorare la situazione, limitandosi a sorridere ogni volta che vedeva uno dei due ragazzi, distruggendo così ogni loro speranza.

Il Presidente del Comitato Disciplinare era così stressato che cominciò addirittura a fare sogni non descrivibili sul castano.

Quello stupido erbivoro gli stava sconvolgendo l'esistenza maledizione!

Il suddetto erbivoro stava entrando in quel momento a scuola, da solo.

MIRACOLO!

In meno di un secondo si era materializzato accanto a lui. Tsuna sussultò dalla paura, spalancando gli occhi sorpreso.

<< Hib-Hibari-san! Che paura! Da quanto sei qui? Non ti avevo notato >> .

Non rispose. Lo guardò negli occhi, indeciso se porgli quella domanda o no.

Forse stette zitto troppo a lungo, perso nelle sue indecisioni, ma Tsuna non disse niente. Aveva capito che il suo Guardiano della Nuvola stava passando un momento particolare. Meglio non farlo irritare, in quel periodo era strano.

<< Tsunayoshi Sawada... >> incominciò.

Il castano sorrise incoraggiante. Come sempre.

<< Sei libero questa sera? >> chiese. Era stato molto diretto, forse così il più piccolo si sarebbe reso conto dei suoi sentimenti.

Il quattordicenne ci pensò un po' su. Poi annuì. << Non penso di avere impegni... perchè? >> domandò curioso.

Hibari si chiese se Tsunayoshi avesse mai avuto un appuntamento. Sperò di no, ma questo significava che probabilmente non aveva capito che non era un appuntamento qualunque.

<< Fatti trovare fuori da casa tua alle otto. Andiamo al ristorante >>.

Forse era stato troppo brusco.

Per fortuna il volto di Tsuna si illuminò, sembrava felice. << Davvero? E con chi? >>.

Ma lo faceva apposta?

<< Io e te, soli >>.

<< Da soli? Uhm.. va bene! Grazie Hibari-san! >> gli sorrise.

Bene. Era andata. Si girò e si avviò verso il suo “ufficio”.

<< Ma sei sicuro? >>. A quella domanda il moro si voltò.

Tsunayoshi lo guardò incerto.

<< Sei sicuro di voler uscire con ImbranaTsuna? Se si venisse a sapere a scuola per te sarebbe un problema! >> si preoccupò Sawada.

Per lui.

Si stava preoccupando per lui! Hibari Kyoya era al settimo cielo.

<< Sono sicuro. E se qualcuno dirà qualcosa lo morderò a morte >> affermò convinto. Il più piccolo parve calmarsi e, dopo averlo nuovamente ringraziato, se ne andò.

Hibari lo guardò mentre si allontanava.

Hibird gli volò sulla spalla e lo fisso. Sembrava incuriosito.

<< Non capiresti mai >> sospirò accarezzandolo.

 

*-*-*-*

 

Tsuna uscì da casa alle otto in punto. Hibari lo stava già aspettando.

Era vestito con dei jeans neri e una camicia di colore analogo, con sotto una maglietta bianca.

Sawada non capì perchè,ma sentì uno strano tuffo al cuore, quella sera Kyoya era particolarmente affascinante. Arrossì un po' quando si vide. Lui era semplicemente vestito con dei jeans e una felpa azzurra.

Quando il più grande lo notò gli venne incontro. Si salutarono.

Il moro fece salire Tsuna su una macchina, poi si mise alla giuda e partirono.

<< Ehm... Hibari-san? >>.

<< Mh? >> fu la risposta.

<< Ma tu hai la patente? >> domandò incerto.

Hibari gli rivolse un'occhiata strana. Non indagò oltre.

Quando arrivarono Tsuna notò che era stato portato in un ristorante che non aveva mai visto, ma aveva l'aria di essere molto costoso.

Il moro lo fece scendere e si avviarono, vicini.

Il diciassettenne notò il disagio dell'altro. Per tranquillizzarlo gli mise una mano intorno alle spalle.

Tsuna arrossì ma non disse nulla. Meglio così.

Appena entrarono Hibari si fece subito dare un tavolo in disparte, aveva tutte le intenzioni di restare solo con il suo Tsunayoshi.

Un cameriere gli si avvicinò. << Scusi signore... ma non è permesso portare animali qui dentro >>.

Hibari alzò un sopracciglio perplesso e anche scocciato.

<< Io non vedo nessun animale >>.

<< M-ma signore! Il pulcino che ha sulla testa! >> provò a spiegare l'uomo.

<< Mi vuoi buttare fuori erbivoro? >> domandò minaccioso.

<< C-certo che no! Solo, il pulcino... >>.

<< Io sono con il pulcino. Siamo la stessa cosa. Ora ripeto. Mi vuoi buttare fuori erbivoro? >>

<< No! Certo che no! >> esclamò spaventato il cameriere scappando.

 

*-*-*-*

 

Durante la serata Tsuna fu l'unico a parlare. Hibari era troppo concentrato a guardarlo.

Quando finirono il castano tirò fuori il portafoglio. Kyoya lo fermò all'istante, affermando che lo avrebbe morso a morte se avesse solo provato pagare.

Tsuna non obbiettò.

 

*-*-*-*

 

Arrivarono a casa del castano, che lo invitò ad entrare.

Hibari accettò. Non vedeva perchè non farlo,infondo sarebbe stato di più con l'altro.

Non era sicuro all'idea di lasciarlo solo. E non voleva farlo.

Avevano trascorso una serata piacevole. Lo aveva osservato e ascoltato. Forse avrebbe dovuto parlare di più, ma lui non era un gran conversatore.

<< Vieni Hibari-san! Non c'è nessuno, i miei genitori non sono ancora tornati, e Lambo e I-Pin sono da Dino >> lo informò.

Entrò nella casa, e Tsuna lo fece accomodare sul divano.

<< Vuoi qualcosa? Ho dei cioccolatini che mi ha spedito Reborn >> gli chiese.

Il più grande si limitò ad alzare le spalle.

Il castano decise di tentare, dal momento che non aveva ricevuto una vera e propria risposta. Quella sera Hibari era strano, di solito gli parlava, anche solo per minacciarlo.

Sospirando prese la scatola e la portò nell'altra stanza.

 

*-*-*-*

 

Alla fine l'unico che mangiò il dolce fu Tsuna.

Unico problema: i cioccolatini erano pieni di liquore. Era riuscito ad ubriacarsi.

<< Ahahah Hibari-san ti shei sdoppiato? >> chiese con voce strascicata il ragazzo.

<< No, stupido erbivoro, sei tu che sei ubriaco >> sospirò Hibari.

C'era qualcosa di meglio per concludere una serata? Si, decisamente.

<< Davvero? >> chiese Tsuna scoppiando a ridere. Poi cadde letteralmente addosso al povero Kyoya, trascinandolo a terra con sé.

Il moro si ritrovò sotto uno Tsuna del tutto sbronzo.

Cosa poteva succedere in una situazione simile? Niente di buono ad avviso di Hibari.

Il castano, a cavalcioni sull'altro, alzò il busto poggiandosi con le mani al petto dell'altro, poi si guardò stupito intorno.

<< Tsunayoshi levati >> disse frettolosamente il Presidente del Comitato Disciplinare della Namimori. Quella posizione non gli piaceva.

<< Hibari-san! Da quanto tempo sei qui? >> gli sorrise.

Fantastico. Ma come si faceva ad ubriacarsi così dopo solo tre cioccolatini? Hibari ne era sempre più convinto, Tsunayoshi Sawada era un soggetto a parte.

Anche volendo non poté rispondere alla domanda che gli era stata fatta, perchè Tsuna gli ricadde addosso.

<< Che bello! Hibari-san sei venuto a trovarmi! >> biascicò il castano incominciando a strusciare il volto nell'incavo del suo collo.

<< T-Tsunayoshi.. levati! >> provò a spostarlo. La cosa non doveva andare avanti. Assolutamente no!

Niente da fare, il castano per poco non si mise a fare le fusa.

Dopo un po' si decise ad alzarsi nuovamente come prima, puntò gli occhi annebbiati su di lui, e lo guardò perplesso.

<< Che strano, c'è qualcosa che mi preme sulle natiche.. >> mormorò.

A quel punto Kyoya decise che poteva bastare. Se lo tolse malamente di dosso e lo prese in braccio. Dopo poco Tsuna si addormentò con la testa sul suo petto.

Hibari salì le scale, entrò nella stanza del più piccolo e lo adagiò sul letto.

Poi se ne andò.

Si era eccitato per così poco. Cazzo, non gli era mai successo.

Poteva solo sperare che Tsunayoshi il giorno dopo non ricordasse niente. 

  
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