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Autore: BlueJayWay    06/11/2012    1 recensioni
“ 'La giornata non sarebbe potuta andare peggio' pensò subito aggrottando le sopracciglia"
Caroline, o meglio Carol, è una ragazza che si distingue sempre dal suo gruppo di amici, prima di tutto perché lei, non sopporta un determinato tipo di musica, e non si fa problemi a farlo capire a tutti. Ma proprio tutti...
Cosa riuscirà a farle cambiare parere? L'insistenza degli amici, che confidano in un suo mutamento? O qualcos'altro?
Altro piccolo esperimento ripreso dai miei archivi Word.
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paul McCartney , Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora eccomi con l nuovo capitolo! Come richiesto da “Lady Madonna” in una recensione, ho aggiornato prima questo che “Just Good Friends” che sarà però aggiornato venerdì 9 (salvo imprevisti, come sempre). Volevo aggiungere, visto che ancora non l'ho fatto, che, questa FF è di mia completa invenzione, io non posseggo i Beatles ed io non la penso come la protagonista;)
Mi rendo conto che sia un capitolo un po’ confusionario, ma spero vi piaccia comunque. Intanto ringrazio come sempre tutti quelli che seguono e che recensiscono!
Bye!
Blue Jay Way!





Non appena Caroline, raggiunse il piano superiore, la porta di una delle quattro stanze si aprì all’improvviso.
Margaret, la sorella maggiore, la interpellò dopo averla guardata con disappunto.
< Caroline! Ti sembra il modo di entrare in casa? Vuoi svegliarci tutti? >
La mora, guardò la sorella come l’ennesimo punto negativo della sua giornata.
Quando le parlava con quel tono, aveva sempre qualcosa da nasconderle, ma lei non era certo l’ultima arrivata.
In casa, avrebbero dovuto esserci solo loro due. I genitori le avevano lasciate incustodite perché erano partiti per un breve viaggio di lavoro. Il “tutti” della sorella, dunque, (sorella poco sveglia, secondo un modesto parere di Caroline) implicava che ci fosse anche Alec in casa loro. Alec era il ragazzo di Marge.
Carol ne era convinta, la sorella maggiore, che si spacciava per “madre numero due” senza alcun motivo, si era portata a casa il suo amichetto, vista l’assenza dei supervisori.
< Non cominciare con la tua solita ramanzina > ribatté subito la più piccola piazzandosi davanti alla sorella di qualche centimetro più alta di lei < Diventi irritabile quando ti porti Alec a letto. Vuoi far vedere che sai mantenere l’ordine e cha hai quattro anni più di me? Non ho ben capito. Solo quando c’è altra gente lo fai, altrimenti sei pure sopportabile! A me non m’importa un bel niente, se Alec c’è o non c'è, mi da fastidio che tu ti spacci per una che non sei, davanti a lui >.
Margaret alquanto infastidita cercò subito di controbattere.
< Non c’è nessun Alec! E comunque perché non sei a scuola? Ti sei dimenticata dello sciopero immagino! >
Caroline si alzò in punta di piedi per cercare di vedere meglio dentro la stanza di Margaret, ma la visuale, era completamente coperta dai capelli della sorella, che erano ancora più voluminosi dei suoi, ed anche molto più scuri.
< Liceo, prego. Ultimo anno > disse. Quella frase le veniva sempre in modo molto spontaneo.
< Io non dimentico mai nulla. Lo sai. > continuò poi, tornando a riprendere la sua altezza naturale e guardando la sorella negli occhi.
< Ho preso la bici, ma qualcuno ha ben pensato di venirmi addosso. E si è pure rotta la catena > precisò sbuffando. < Ora che ci penso, avrei dovuto dirgli di ripararmela. Anzi di comprarmi una bicicletta nuova! Tanto i soldi li ha! >
Marge la guardò un po’ confusa, sapeva che le idee della sorella erano sempre alquanto strane, sicuramente più strane delle sue, ma qual discorso non aveva senso. Era una brava ragazza in fondo, non avrebbe mai fatto ricomprare qualcosa a qualcuno.
Così decise di indagare.
< Come fai a sapere che è ricca questa persona? >
Carol scoppiò a ridere.
< Perché è così divertente? > chiese la maggiore, incuriosita.
< Si chiama Paul quella persona. Paul McCartney! > le rispose subito, con un sorriso sulle labbra e un tono di disprezzo nella voce.
In quell’istante, nello stesso momento in cui Margaret sgranò gli occhi, la testa di un ragazzo spuntò da dietro le spalle della sorella, e la precedette nel delirio.
< Paul McCartney?! > esclamò il biondo, quasi gridando < Hai visto Paul McCartney?! >
Caroline guardò i due con aria di sufficienza. < Come non detto, lo sapevo che eri qui Alec! Caspita, almeno da te mi aspettavo un briciolo d’intelligenza in più > concluse la ragazza con tono tranquillo e dirigendosi verso camera sua.
< No, ferma! > gridò la sorella eccitata, acchiappandola per un braccio.
 < Tu hai incontrato Paul? >
La più piccola si voltò e cominciò a scuotere nervosamente il braccio per liberarsi della presa.
< Sì, ho incontrato quel McCartney e posso confermare tutte le mie teorie su di lui!
Ora scusatemi ma ho bisogno della mia intimità! > detto questo, la mora entrò nella sua stanza chiudendo la porta a chiave.  < Tua sorella è pazza > sentenziò immediatamente Alec accompagnando la frase con cenni decisi del capo.
< E pensare che io ho fatto di tutto per educarla al meglio > rispose Margaret richiudendo la porta della sua stanza < Non ci posso credere! Solo lei, che butterebbe all’aria tutti i loro dischi, ha avuto la fortuna di incontrarlo! >
< Chissà come l’ha trattato > disse Alec ridendo e tornando a distendersi sul letto.
Margaret guardò il suo ragazzo, allarmata.
< Non voglio nemmeno pensarci, che vergogna! >
< L’ho trattato come si trattano tipi come lui! > rispose Caroline, che dalla sua stanza riusciva a sentire ogni singola parola dei due, visto lo scarso spessore dei muri che parevano fatti di carta pesta.
< Sei una decerebrata!> ribeccò subito Margaret!
< Ascolto musica io! Non strimpellatori stonati, accompagnati da uno sbattitore di pentole accanito > gridò la minore con voce convinta, detto questo si allontanò dalla parete che separava le due stanze. Poi come se si fosse dimenticata di dire la cosa più importante tornò al suo altoparlante.
< Che poi, le pentole, le suono molto meglio io! > gridò! Se avesse accompagnato la sua affermazione con un pugno sul muro, questo sicuramente si sarebbe sgretolato.
< Sei una causa persa! > le rispose Margaret quasi esausta.
 A quel punto Caroline decise che non era più il caso di ribattere, non perché non avrebbe potuto ma perché non ne aveva voglia. Doveva prepararsi per andare a fare la ramanzina a quel matto del suo migliore amico Daniel. Anche lui uno strimpellatore, tanto per cambiare.
Per lei la questione di Paul era chiusa, Paul era stato solo un brutto capitolo della sua giornata. Sicuramente non lo avrebbe più rivisto. Se poi, per qualche disgraziata ragione, questo sarebbe successo, gli avrebbe detto che lei, voleva una bicicletta nuova.
  
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