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Autore: Astrid Leda    06/11/2012    0 recensioni
"Ricordo quando passavo ore a guardare le stelle, e quando ricambiavo lo sguardo alla luna. Ho trascorso l'infanzia a fantasticare sul mio futuro scrutando quelle luci lontane che mi tenevano compagnia con la loro luce fredda ma tanto familiare. Vedevo un domani e altri domani al seguito sperando in un avvenire migliore. Ero solo una ragazzina quando capii quanto mi sbagliassi.
Ormai non guardo più le stelle da molto tempo. Non vedo un domani, ma un probabile oggi. Tuttavia, finché sarò in vita, farò del mio meglio per togliere il futuro a chi lo considera un fatto scontato. Nessuno vive per sempre...nessuno..."
Genere: Azione, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Una discoteca?- Len guardò Zoe con aria stupita.
-E allora?- sorrise la ragazza -vediamo se sanno ballare-  Detto questo saltò giù dal solaio nel quale si erano intrufolati, raggiungendo così il passaggio che li avrebbe portati all’interno del locale.
Dopo tanto cercare finalmente i cacciatori avevano trovato uno dei luoghi di raduno dei vampiri, e quella sera anche i cacciatori avrebbero partecipato alla serata.
La musica rimbombava nella sala tra le luci e l'odore di sudore e sangue, tanto forte da coprire l'odore degli umani a sangue caldo che si aggiravano per la folla. Zoe camminava con movimenti sinuosi nel suo aspetto da valchiria; lanciò un'occhiata ai suoi compagni, poco lontano vide Jeff che le fece un cenno con la testa, lei annuì. Passò a fianco di un vampiro che la guardò con aria interessata, Zoe le fece un sorriso poi con naturalezza estrasse un pugnale e lo conficcò nel cuore del non-morto, non appena il corpo toccò terra impugnò la pistola e tutti i suoi compagni insieme a lei. I cacciatori iniziarono a fare strage di tutti i vampiri presenti. Len stava ricaricando l'arma mentre una creatura stava correndo verso di lui, ma non riuscì a raggiungerlo perché colpito in testa da Jillian. Svuotò vari caricatori sui mostri sgomenti e storditi dalle droghe. L'attacco fu un successo. Jillian aveva finito l'ultima sua vittima, quando un vampiro supersite la sopraggiunse alle spalle, ma appena si girò la testa del non-morto rotolò sul pavimento. Jeff rinfoderò la spada: -Ne hai mancato uno- le lanciò uno dei suoi sorrisi vagamente arroganti -la prossima volta stai più attenta ragazzina-
Jillian ricambiò il sorriso e con aria di sfida gli rispose: -Perché dovrei, visto che ci sei tu a finire il mio lavoro?-
Il locale era pieno di corpi di vampiri mutilati, l’irruzione fu un pieno successo. Dopo aver controllato se ci fossero superstiti, infransero le finestre oscurate, così che quando sarebbe giunto il mattino, la luce del sole avrebbe incenerito ciò che rimaneva del massacro appena avvenuto.

 Rientrarono alla base euforici per la buona riuscita della missione. Zoe si fece strada tra i compagni per correre a dare una pacca sulle spalle a Jillian: -Complimenti sorella! Un piano geniale!- Jill vide Len scambiare con Jeff uno dei loro saluti fraterni, erano tutti felici del fatto di essere riusciti a sopravvivere ad un attacco tanto rischioso. Poco dopo andarono a riposarsi dopo la lunga nottata di caccia.
Mentre Jillian stava preparando i caricatori delle sue pistole Jeff la raggiunse in camera. Il ragazzo sganciò la cinta che teneva la spada fissata sulla schiena e la gettò sul letto, poi si appoggiò all'armadio guardando la ragazza intenta a preparare le sue armi: -Avanti Jill- le disse -rilassati un momento, la caccia è andata bene, pensa a riposarti-
-Hai notato?- gli rispose mentre continuava a inserire proiettili nel caricatore -Erano tutti neonati-
-Gli anziani non sono tanto stupidi da farsi beccare in posti simili. Ammassati in quel modo non riescono a distinguere bene gli odori, erano anche strafatti. Non sanno nemmeno quali sono i loro punti deboli.-
Jillian si fermò: -Sono stanca di far fuori i neonati, dobbiamo trovare il modo di trovare degli anziani- Si alzò dalla sedia e andò verso la finestra. Jeff la seguì con lo sguardo. Il ragazzo stette per un momento in silenzio mentre si passava la mano tra i capelli scuri, poi si avvicinò a lei, appoggiò una mano alla finestra e osservò insieme alla sua ragazza le prime luci dell'alba che coloravano i contorni della città.
-Che strana vita la nostra- disse Jeff -a volte non so se viviamo per il giorno o per la notte. Rischiare la vita dopo ogni crepuscolo a difendere le persone prigioniere di questa città. Dimmi Jill, ti penti mai di questa scelta?-
-No- rispose continuando a guardare il panorama -I vampiri hanno fatto di questa città la loro fonte di sostentamento. Nessuno può uscire se non da morto...Anni fa giurai a me stessa che avrei fatto in modo che presto o tardi questa città non sarebbe più stata la nostra tomba, ma la loro. Voglio vedere Tanit libera, solo questo, e sono disposta a tutto per far si che ciò si possa realizzare.-
-Un giorno succederà. Ma fino ad allora cerca di non farti ammazzare ok?- detto questo fece voltare Jillian e la afferrò per le spalle fissandola con i suoi occhi azzurro cielo, diventò d'un tratto serio.
 -Promettimi- le disse -che qualunque cosa accada tu resterai in vita, e realizzerai il tuo sogno-
Jillian ricambiò il suo sguardo perplessa dalla sua strana richiesta: -Stai bene Jeff?- gli chiese accennando un sorriso
-Promettimelo- ripeté con tono più dolce mentre le accarezzava il viso.
Jill annuì debolmente: -Te lo prometto- Percepiva la sua preoccupazione, tuttavia quando il suo ragazzo dimostrava di stare in ansia per lei non poteva fare a meno di rimanere un po' stupita dalla cosa, essere tanto dolce e premuroso non sembravano atteggiamenti da Jeff, solo a lei riservava tali attenzioni.
-Non starai diventando un po' troppo tenero?- aggiunse poi rcon un mezzo sorriso.
Jeff scoppiò a ridere e la strinse fra le braccia. Le disse che doveva andare da Len per discutere di un nuovo piano d'attacco molto importante. Fece qualche passo poi si arrestò: -Dimenticavo...- tornò da lei e la baciò, dopodichè le sussurrò scostandole i capelli dal viso: -Vai a riposarti ok?-
-Ma te ne vuoi andare, sì o no?- Gli disse Jill in tono scherzoso. Jeff ubbidì facendole l'occhiolino prima di uscire dalla stanza.

Jill non riuscì ad addormentarsi, notando che Jeff non era ancora tornato in camera scese di sotto. Lo vide ad un tavolo mentre discuteva con Len. Dopo averli raggiunti gli chiese di cosa stavano discutendo con tanto interesse. I due dopo un momento di esitazione le dissero di aver scoperto un sistema per entrare nel Tempio del Sangue. Avevano posticipato a lungo l’attacco, data la pericolosità del luogo. Era infatti risaputo che quello luogo di culto dei vampiri, e quindi sicuramente avrebbero trovato degli anziani. Jillian si offrì comunque di partecipare allo sviluppo del piano d’attacco.
Di comune accordo avevano deciso che avrebbero agito in pieno giorno, prendendosi così ventiquattro ore di riposo.
Dopo essere tornati in camera, Jeff tornò a osservare la luce del giorno che illuminava la città.
-A volte mi domando se sto facendo la cosa giusta-
-Che vuoi dire?- gli domandò Jillian abbracciandolo da dietro.
-Se questa guerra possa portare realmente da qualche parte, o se sto solo guidando la gente che amo incontro a  una morte senza senso-
-Tu e le tue supposizioni...I dubbi non ti servono a niente, ti fanno stare male inutilmente. E poi stiamo andando bene. Tra non molto saranno loro a temere noi e non il contrario-
Jeff si voltò verso di lei prendendola tra le braccia.
-Ma come fai ad essere così?- le disse sorridendo
-Così come?-
-Non c’è un modo per dirlo, sei tu e basta- detto questo la baciò stringendola al petto, mentre fuori la città  viveva un altro giorno.

 

  
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