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Autore: Franceskiwi    06/11/2012    4 recensioni
'Una tempesta.
Ecco dove mi trovo, in una tempesta di emozioni sovrastanti che cercano di combattersi l'un l'altra.
Da queste nascono domande, miriadi di domande, a cui non riesco a rispondere o a cui semplicemente non voglio rispondere.'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Caos. Caos.

Una tempesta.
Ecco dove mi trovo, in una tempesta di emozioni sovrastanti che cercano di combattersi l'un l'altra.
Da queste nascono domande, miriadi di domande, a cui non riesco a rispondere o a cui semplicemente non voglio rispondere.
La paura di essere giudicata mi fa pentire di voler chiarire i miei sentimenti con lui, la persona che amo realmente ma che tutti, nonostante tutte le opere buone che abbia compiuto, detestano.
Il caos nella mia testa crea un perfetto contrasto con la calma del luogo in cui mi trovo.
Sono sdraiata in mezzo al bosco di Mystic Falls a fissare le stelle nella loro pacifica perfezione.
Ho sempre desiderato essere una stella, senza le complicazioni della vita ma essenziale e splendida agli occhi altrui.
-Hai rubato il mio luogo di meditazione.-
Una voce calda interrompe i miei pensieri e va a confondersi con il gufare della notte e il rumore in lontananza delle rare macchine di passaggio.
Non ho nemmeno bisogno di voltarmi per capire di chi si tratti.
Damon Salvatore, l'uomo che mi ha rubato il cuore ma che vive nella sofferenza della sua inconsapevolezza.
-Tu mediti?- chiedo non riuscendo a nascondere un pizzico di ironia nella voce.
So benissimo che lui non è la persona che ci mostra di essere, ma mi riesce comunque difficile immaginarlo mentre si interroga sui problemi della vita.
Volto il viso verso di lui in attesa di una risposta, che non tarda ad arrivare.
-Sì, ma sssh,- si porta teatralmente un dito sulle labbra -non dirlo a nessuno o potrei essere scambiato per un rammollito o, peggio ancora, potrebbero dire che sto diventando come Stefan.-
Alzo gli occhi al cielo, sorridendo divertita e mi meraviglio realizzando che ogni volta che sono con lui riesco sempre a farmi scappare un sorriso.
Ma lui non è solo questo, lui va compreso, lui ha semplicemente bisogno di una persona che lo ami allo stesso modo che fa lui e che non lo faccia soffrire, come ha fatto durante tutta la sua esistenza.
Ed ecco che il senso di colpa, per tutti i torti fatti, i ringraziamenti non detti, l'amore non mostrato, si fa sentire prepotente, attanagliandomi la bocca dello stomaco e anche la parte umana del mio cuore ormai fermo.
-Tu non sei come lui.- quasi sussurro consapevole che in ogni modo lui riuscirebbe a sentirmi.
-Lo so, io sono uno stronzo e Stefan un santo...- cantilena non riuscendo a nascondere, sotto quella sua solita maschera da duro, l'amarezza provocata dalle sue parole per lui veritiere.
Mi chiedo come abbia fatto a non essersi mai accorto della persona meravigliosa che è.
Poi capisco, è colpa delle persone, come me, che lo hanno sempre giudicato fin dall'infanzia e a non finire.
Non vengono mai calcolate le buone azioni che compie, solo quelle cattive che sono in netta minoranza.
E vi è anche un'altra verità che nessuno osa ammettere: Stefan viene sempre considerato il 'buono' dei due quando a compiere le cose peggiori è lui stesso.
-Tutto il contrario.- pronuncio quelle parole voltandomi verso di lui, che nel frattempo si è sdraiato accanto a me.
Il suo sguardo è talmente profondo, magnetico che mi lascia senza fiato e non mi permette di spostarlo dal mio.
Quasi impercettibilmente si avvicina di più a me e mi soffia sul viso: -cosa intendi?- e sembra realmente confuso mentre me lo chiede.
Prendo un profondo respiro e torno a guardare il cielo, scuotendo la testa e mimando un 'nulla'.
Ma lui non mi permette di scappare nuovamente dai miei sentimenti e con un gesto dolce mi fa voltare il volto verso il suo.
Riesco a leggergliela negli occhi la stanchezza di essere rifiutato, e come biasimarlo?
Sono una codarda, i miei genitori si vergognerebbero della persona poco onesta che sono diventata.
Sembra volermi scavare dentro attraverso le mie iridi, specchio delle emozioni umane.
Per quanto voglia, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo, che mi sta mettendo completamente a nudo.
-Dillo.- soffia ormai a pochi centimetri dalle mie labbra.
Non ho bisogno di chiedergli di cosa parli, so benissimo a cosa si riferisca.
Animata dal suo amore e dal mio che da troppo tempo tenevo nascosto, trovo il coraggio di saggiare quelle labbra che più di una volta ho baciato, volontariamente o meno.
Mi accarezza dolcemente i capelli mentre io cerco un contatto con la sua mano per sentirlo più vicino.
La dolcezza di quel bacio è tanta che quasi mi porta alle palpitazioni.
Ci stacchiamo e appena apro gli occhi incontro i suoi che mostrano diverse emozioni: timore, felicità, stanchezza ma, sopratutto, riesco a leggervi tutto l'amore che prova nei miei confronti, che quasi mi spaventa per quanto grande sia.
-Ti amo.- dico infine.
-Ti amo, anche io.- è la risposta che arriva pochi secondi dopo.
Ci scambiamo un altro bacio che è la promessa di un amore eterno.


angolo autrice:
ho scritto di getto questa one-shot dopo la delusione della 404.
per il titolo non avevo proprio idee perciò ho messo Caos nella speranza che vi piaccia, come il capitolo.
non c'è molto da dire, so che in pochi recensiscono le 1shot ma ve lo chiedo per favore di farlo!
e se vi va passate nel mio profilo e trovere altre fanfic (fra cui due in corso)
baci, ciao.
  
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