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Autore: Escapist77    07/11/2012    1 recensioni
Un viaggio per cambiare la mia vita, un viaggio per crescere, improvvisamente diventa un viaggio esaltante, entusiasmate nella musica..ed in te che mi hai spinta oltre i miei limiti, che mi hai insegnato ad amare davvero..nonostante tutto!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

E così eravamo stati scelti per "un ascolto più approfondito". Incredibile.
Le cose stavano andando bel al di là di quello che avevo immaginato. In effetti le prove della domenica pomeriggio nel garage di Kimmo e le improbabili esibizioni davanti a Marie e pochi altri erano più o meno tutto quello che mi aspettavo da quella storia.
Se davvero ci avessero offerto un contratto, un ingaggio, o non sò cosa, i ragazzi erano pronti a piantare in asso tutto il resto in meno di un minuto per lanciarsi in quell'avventura. Io non avevo mai riflettuto seriamente su questa possibilità. Avrei avuto davvero il coraggio di buttarmi in una cosa simile? Un colpo di testa così non era da me. Ero sempre stata una persona con i piedi per terra, concreta. La cosa più coraggiosa che avessi mai fatto in vita mia era stata trasferirmi lì. Ed onestamente non era stata poi una gran prova di coraggio visto che avevo trovato tutto già organizzato da Marie. Ma in fondo, dopo le prime titubanze iniziali, non potevo negare di averci creduto anch'io, di averci sperato fortemente come gli altri. Il loro sogno era diventato anche il mio. Questo paese, queste persone, mi avevano  cambiata moltissimo in una manciata di mesi.
La mattina dell'appuntamento alla Spinefarm Records eravamo tutti nervosissimi. Jarno era quello più in se', aveva pensato lui a tutte le questioni pratiche, prendendo i contatti con la casa discografica. i restanti quattro quinti degli Sparkle Within invece al momento non erano in grado di esprimere pensieri coerenti.
Arrivati alla Spinefarm ci fecero accomodare quasi immediatamente nell'ufficio del manager che ci aveva contattati.
"Salve ragazzi, accomodatevi pure. E' un vero piacere avervi quì. Allora, conosciamoci un pò prima che mi facciate sentire cosa sapete fare". Lauri Kallio era un bell'uomo sulla quarantina, era alla Spinefarm da poco e la sua attenzione era tutta rivolta a nuovi gruppi emergenti da mettere sotto contratto. Parlammo per una buona mezz'ora, Lauri voleva sapere qualcosa di più su di noi prima di ascoltare la nostra musica. Quando finalmente ci accompagnarono in sala prove tirammo un sospiro di sollievo, quello era ciò che sapevamo fare meglio.
Eseguimmo tutti e quattro i pezzi del demo e per "Breathe again" facemmo una versione in acustico fantastica. Cercai in tutti i modi di evitare di guardare i visi delle persone di fronte a noi, proprio come avevo fatto durante la registrazione del demo mi concentrai solo sulla musica e sulle parole.
Alla fine dell'ultimo pezzo eravamo tutti sollevati, finalmente era fatta. Mentre i ragazzi sistemavano gli strumenti (Kimmo ed Aaron si erano rifiutati di suonare su strumenti che non fossero i propri), Lauri si avviò nel suo ufficio dicendoci di seguirlo appena pronti. Dieci minuti dopo bussammo alla porta del suo ufficio ed entrammo. Lauri non era solo, anzi era impegnato in uno stretto conciliabolo con un uomo alto e biondo. Ci misi qualche secondo per rendermi conto che era Ewo Pohjola in persona.
"Ah eccoli quì. Allora ragazzi vi presento il signor Ewo Pohjola, immagino non sia uno sconosciuto per voi. Gli avevo fatto ascoltare il vostro demo ed è stato proprio lui a consigliarmi di ascoltarvi dal vivo. Devo dargli atto che il suo intuito non ha fallito neanche stavolta", così dicendo Lauri ci fece cenno di sederci.
Balbettammo qualche saluto all'indirizzo di Ewo, improvvisamente tutti con la salivazione azzerata.
"Beh ragazzi devo dire che non mi siete affatto dispiaciuti. Anzi direi che siete molto interessanti. Lauri aveva ragione. E comunque mi sembra che io e la vostra vocalist ci conosciamo già, o sbaglio?", Ewo mi guardò con un sorriso.
Mentre cercavo di ritrovare la voce Kimmo si girò e mi fece un mezzo ghigno, avevo tartassato tutti col racconto del mio epico incontro con Ewo.
"No signor Pohjola non sbaglia. Piacere di rivederla", sorrisi a mia volta un pò compiaciuta del fatto che mi avesse riconosciuta.
"Il piacere è mio. E' una vera sorpresa vederla quì, proprio vero che il mondo è piccolo".
"Beh direi che siamo stati fortunati a scovarvi ragazzi, penso che abbiamo buone possibilità di mettervi sotto contratto da subito. Poi direi che per iniziare potremmo farvi esibire ad un paio di festival estivi, sicuramente l'Helsinki festival è adatto, e poi inserirvi come band di supporto in qualche concerto" disse Lauri sedendosi dietro la scrivania.
"Bene, ora è meglio che vi lasci parlare tra voi. Avete le carte in regola per fare la band di supporto, però dipenderà molto da voi. Da come lavorerete nei prossimi mesi. Penso che dovreste essere pronti per l'Helsinki festival, ci sarò anch'io con i Nightwish, spero proprio che ci incontreremo lì. In bocca al lupo ragazzi", così dicendo Ewo si avviò alla porta facendoci un cenno di saluto con la mano al quale rispondemmo con un timido "arrivederci".
Lauri ci guardò attentamente uno ad uno, come a valutare le nostre reazioni, mentre noi facevamo del nostro meglio per non cadere stecchiti sul pavimento del suo ufficio.
Per il resto di luglio Jarno e Kimmo lavorarono febbrilmente alla stesura di nuovi pezzi. Alla fine di agosto avremmo avuto il nostro battesimo del fuoco con la prima esibizione ufficiale all'Helsinki festival. Stava andando tutto decisamente molto in fretta, non avrei potuto continuare a lavorare allo studio ed esibirmi in giro con la band contemporaneamente. Per ora ce la stavamo cavando abbastanza bene provando dopo il lavoro e cercando di far coesistere tutto. Ma presto avrei dovuto fare una scelta.
A metà agosto eravamo più o meno pronti, avevamo ormai otto pezzi completi da suonare. Lauri ci seguiva passo passo e sapevamo che anche Ewo si interessava costantemente ai nostri progressi. Era più di quanto avessimo mai sperato.
L'unica nota negativa di quel periodo, per il resto fantastico, fu' che dovetti rinunciare alla vacanza che avevo previsto di passare a casa, da mio padre. Erano cinque mesi che non lo vedevo e rinunciare mi costò parecchio, ma non potevo fare altrimenti.


Quello che si svolgeva ad Helsinki era un festival multi-artistico dove non c'erano solo concerti, ma anche danza, teatro, film ed eventi di ogni genere. Di solito copriva l'arco di un paio di settimane, cominciando a metà agosto e finendo i primi di settembre. I ragazzi naturalmente lo conoscevano bene essendo del posto, io ovviamente no, così per farmi tastare un pò il terreno Kimmo e gli altri portarono me e Marie ad un paio di serate. L'ambiente era fantastico, una vera festa, ma la cosa non mi tranquillizzò in ogni caso. Guardare il palco mi faceva serrare lo stomaco ogni volta.
Sabato 25 agosto era la nostra serata. Il nostro primo spettacolo da band di supporto. Il concerto prevedeva la presenza di vari gruppi molto famosi che avrebbero suonato a partire dalle 22. Prima c'eravamo noi ed un'altro paio di gruppi emergenti. Il nostro spazio prevedeva quattro pezzi, ed eravamo il secondo gruppo a salire sul palco.
"Kimmo io non ce la posso fare. Dico davvero. Mi viene da vomitare", guardai la schiena del mio amico che davanti allo specchio si dava gli ultimi ritocchi ai capelli.
"Viola smettila. Andrà come sempre, ti porteremo dentro con la forza e poi non appena inizieremo a suonare ti passerà tutto e sarai fantastica. Comunque se devi vomitare fallo ora, e soprattutto lontano dalle mie scarpe". Kimmo sembrava tranquillissimo, come se non avesse fatto altro nella vita. Era snervante.
Mi sedetti un angolo cercando di calmarmi, il cuore mi batteva all'impazzata. Anche Matias era abbastanza nel panico, continuava a camminare avanti e indietro nel corridoio e rispondeva a monosillabi a qualsiasi domanda. Aaron e Jarno invece confabulavano fra loro ripassando i vari passaggi delle canzoni, gli accordi e non sò cos'altro. Io in quel momento ricordavo a malapena il mio nome.
Lauri si affacciò alla porta del camerino e ci fece cenno di seguirlo, era il nostro momento. Panico.
Era incredibile che fossi davvero lì, che stessi davvero facendo quella cosa pazzesca. Proprio io.
Salimmo sul palco accolti da un caloroso applauso di benvenuto. Perlomeno i finlandesi erano un popolo gentile. Poi accadde quello che era accaduto tutte le altre volte, come Kimmo mi aveva detto solo dieci minuti prima, la musica partì, mi avvolse, il nodo allo stomaco si sciolse e non ci fu' nient'altro.
il nostro momento di gloria mi sembrò durare davvero un momento, mi ritrovai nel camerino senza neanche accorgermene. Lauri sorrideva, Marie ci abbracciava a turno dicendoci che eravamo stati fantastici. Mi sembrava tutto un sogno.
"Siete stati bravi. Davvero. Non sembravate assolutamente una band alle prime armi, sono fiero di voi", Lauri era davvero soddisfatto, si vedeva.
"Confermo. Questo si che è fare un debutto col botto". A queste parole ci girammo tutti verso la porta. Nessuno di noi si era accorto che Ewo fosse presente.
"Peccato che non possiate suonare anche domani sera. Lo sapete che ci saranno i ragazzi no? I miei ragazzi intendo. Comunque se vi và potete venire a sentirli e a conoscerli. Non si sà mai, se continuate così ad ottobre potreste fare voi l'apertura delle date finlandesi del tour. Non sarebbe male che vi conosceste prima".
Guardai Kimmo che era vicino a me, confuso e sbalordito quanto me.
"Kimmo?"
"Dimmi"
"Mi viene di nuovo da vomitare"
"Si...anche a me".

  
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