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Autore: Rowena    24/05/2007    2 recensioni
Nessuna di quelle invidiose sa quanto sei fortunata.
Non immaginano davvero.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Un brindisi. Silente chiede a tutti di alzare il calice, per brindare alla memoria di Cedric, ed il tuo cuore sanguina. Non riesci a trattenere i singhiozzi e le lacrime rigano il tuo viso, senza alcun freno.
Non t’importa dei commenti che le malelingue non riescono a frenare nemmeno in un giorno tanto tragico: hai tutto il diritto di piangere il tuo ragazzo, a prescindere da quello che dicono gli altri.
Pensi all’ultimo bacio che vi siete scambiati, poco prima che si presentasse all’ingresso del Labirinto. Ti aveva appena dichiarato il suo amore…
Sfogati, versa tutte le lacrime che offuscano i tuoi occhi!
Il calice sta per sfuggirti di mano, ma riesci a stringere la tua presa appena per non versarti il succo di zucca sulla divisa.
Ti guardi intorno, smarrita; la Sala Grande è stata decorata a lutto con lunghi drappi neri per coprire gli stendardi colorati delle quattro Case.
Ora che ci fai caso, ti accorgi che non sei la sola a disperarti: Ced era molto amato dai suoi compagni ed era un vanto per Tassorosso.
Era leale, onesto, dotato di un forte senso della giustizia.
Tremi, pensando a cosa sarebbe successo se avesse raggiunto il centro del Labirinto da solo e non avesse offerto a Harry una vittoria alla pari, ma una leggera tristezza ti cattura pensando che sarebbe ancora vivo se solo il Grifondoro avesse accettato di afferrare da solo la Coppa, come il tuo ragazzo gli aveva proposto.
Ti volti verso il suo tavolo, cercando di individuarlo tra tutti gli studenti vestiti di rosso e oro, senza sapere cosa vuoi vedere davvero.
Desideri che soffra quanto te?
Guardalo: è altrettanto affranto, consapevole di essere colpevole quanto Colui Che Non Deve Essere Nominato della morte di Cedric.
Non hai la forza di prendertela con lui, però; non è il momento adatto e tu non sei pronta nemmeno a parlare del ragazzo che amavi.
In realtà, forse, cerchi in lui un po’ di conforto, quella comprensione che solo chi soffre quanto te può donarti.
Sai già che da sola crollerai in poco tempo, eppure ti senti un mostro a pensare a te stessa in questo momento.
Vorresti soltanto un po’ di comprensione ed un abbraccio sincero, eppure tutte le tue amiche si sono allontanate, per sedersi all’altro capo del tavolo; soltanto Marietta è rimasta con te, ma nemmeno lei sa cosa dire in questa situazione. Ti cinge le spalle con un braccio, pronta a stringerti a sé se ne avessi bisogno, senza dirti una parola.
Silente spiega a tutta la scuola cosa è accaduto nella notte più terribile della tua vita, facendoti rivivere quelle ore piene di speranza destinata a crollare miseramente: ti ritrovi sugli spalti della tribuna con il cuore in gola per l’eccitazione, mentre le cose degenerano rapidamente.
Dal Labirinto arrivano le prime grida, inaspettate e la voce di Fleur fa tremare, per un istante, l’atmosfera felice che avvolge tutti gli spettatori; vengono lanciate scintille rosse e gli insegnanti corrono a soccorrere la campionessa di Beauxbatons, trovata svenuta in uno degli anelli più esterni delle siepi.
Non è passata nemmeno un’ora, ma qualcuno richiede aiuto per una seconda volta: si tratta di Krum, anche lui privo di sensi. Senti, tutt’intorno a te, le poste delle scommesse alzarsi; i tuoi compagni di scuola notano con euforia che la sfida finale prevede in un ogni caso una vittoria di Hogwarts, mentre gli studenti ospiti chinano il capo, consapevoli della sconfitta.
Un brivido ti ha già scosso, perché sei certa di aver sentito la voce del tuo ragazzo, subito prima del ritrovamento del giovane bulgaro, eppure nessuno ha richiesto altro aiuto. Ti tranquillizzi, perciò, voltandoti verso un’amica per chiacchierare ed ingannare così l’attesa.
Il tempo scorre lento e ancora non si hanno notizie dei due campioni ancora in gara: qualcuno inizia a pensare che successo qualcosa di male, come temevano durante la seconda prova, ma questa volta è ancora peggio.
Poi… Chini il capo, mentre i peggiori ricordi della tua vita tornano a tormentarti; l’immagine di Harry che appare dal nulla all’improvviso, con la coppa in mano e il corpo di Cedric stretto contro di sé si presenta ancora nella tua mente, nitida e prepotente.
Non hai mai provato un simile dolore e preghi perché non accada un’altra volta; non è stato facile accettare che il tuo ragazzo fosse morto, che quello tra le braccia del suo amico fosse soltanto un cadavere senza vita. Ti hanno sorpresa mentre tentavi di entrare nel labirinto ieri, in stato di shock.
Quanto hai pianto e quanto piangerai ancora!
Ti sei lasciata cogliere dall’imbarazzo al momento di conoscere finalmente i signori Diggory, seppure in una simile circostanza; temevi di ricorrere a frasi di circostanza, vuote e prive di un vero significato, eppure sei riuscita a parlare di lui quasi con naturalezza, eccezione fatta per i tuoi ripetuti singhiozzi.
Cedric ha scritto molto di te ai suoi genitori per tutto l’anno scolastico, e non vedeva l’ora che finisse il Torneo per poterti presentare a loro. Pensi a questo ed una tristezza diversa ti assale.
Volevi mandare un gufo a tua madre, sicura che avrebbe capito, ma non l’hai fatto; non ti è sembrato giusto coinvolgerla in questo modo, anche se ormai saprà tutto quanto grazie alla Gazzetta del Profeta. Una lettera con scritto soltanto Cedric è morto sarebbe stata davvero troppo lapidaria, hai ragione.
Silente ha raccontato cosa è accaduto davvero, ma senza entrare nei dettagli; forse, se troverai la forza, andrai nel suo ufficio prima che la scuola chiuda per sapere l’intera verità, ma non sei sicura d’essere ancora pronta.
Il professor Vitious ti ha chiesto più volte come ti senti in questi giorni, come se temesse che anche tu ti tolga la vita. Non ne hai il coraggio, ammettilo, è un gesto troppo definitivo anche per una persona disperata come te.
Ti ha perfino domandato se hai intenzione di tornare a scuola il prossimo anno. Restare qui è una vera tortura per te: provi malinconia, poiché ogni corridoio, scala o angolo ha un significato speciale per te, un ricordo stupendo e allo stesso tempo amaro del tuo ragazzo, e tuttavia non vedi perché interrompere gli studi. Cedric non lo vorrebbe, lo sai anche tu.
Il Preside continua a parlare di lui, elencando le sue qualità, ma ti costringi a non ascoltare le lodi di Cedric, il giovane che ti amava.
Provi un immenso rimorso per non essere riuscita a dirgli altrettanto, soprattutto per il motivo del tuo silenzio; a chi pensavi dei due, seduta sugli spalti in attesa del fischio finale?
Harry ti sta guardando, ma tu ti concentri sul tuo calice, bevendo il succo di zucca rimanente tutto in un solo sorso con la speranza che plachi un poco i tuoi singulti. È troppo presto.
Le lacrime scendono ancora, ma non hai alcun’intenzione di pulirti il viso; senti su di te troppi sguardi scocciati, persone che non capiscono il tuo sconforto. Non vuoi metterti in mostra, né tanto meno raccogliere commiserazione come una mendicante.
Gemi perché lo amavi, ora non hai più dubbi. Peccato che non potrai rivelarglielo, né abbracciarlo o baciare le sue labbra.
Vorresti aver confessato i tuoi sentimenti in tempo perché ne gioisse, anche se per poco; ti domandi quali siano stati i suoi ultimi pensieri e se fossero rivolti a te.
Nessuno potrà mai risponderti, perché lui non tornerà. Mai più.
Aspetti che Silente torni a sedere al suo posto, prima di alzarti e lasciare la tavola di Corvonero, incapace di resistere oltre.
Ti senti così sola in questa folla da non capire perché dovresti restare ancora.




   
 
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