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Autore: fliflai    07/11/2012    5 recensioni
Cosa succederebbe se Tsunayoshi venisse colpito dal bazooka dei dieci anni? e se si trasformasse in un bambino di quattro anni?
E dato che i suoi genitori non sono in casa per un mese, chi sarà a prendersi cura di lui?
Dopo che il braccio destro e il braccio sinistro del piccolo boss di sono tirati indietro entrerà in scena il nostro caro presidente del comitato disciplinare dalla Namimori....cosa succederà? scopritelo leggendo questa storia!
Vorrei aggiungere che è la prima fanfic che scrivo per cui non sò cosa è venuto fuori!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Il giorno dopo, quando Tsuna aprì gli occhi, aveva un gran mal di testa. Si guardò intorno.

Come ci era arrivato nella sua camera da letto? Non si trovava in salotto con Hibari?

C'era qualcosa che gli sfuggiva... Si ricordava di aver mangiato dei cioccolatini, e dopo... tutto era annebbiato.

Ricordò solo di essere caduto addosso a qualcuno. Arrossì. Probabilmente quel qualcuno era Hibari-san. Molto probabilmente.

Non poté stare a riflettere oltre perchè, vedendo l'ora, si rese conto che se non voleva arrivare in ritardo a scuola si doveva sbrigare.

 

*-*-*-*

 

Quando arrivò a scuola venne accolto dal suo braccio destro e dal suo braccio sinistro.

Non poterono fermarsi a parlare, la campanella suonò e tutti gli studenti andarono nelle rispettive classi.

La lezione cominciò. Il professore decise di chiamare uno studente per iniziare le interrogazioni.

Il castano sperò con tutto se stesso che non lo scegliesse, non sapeva assolutamente nulla.

<< Yamamoto Takeshi, vieni tu >>.

Il ragazzo appassionato di baseball si diresse verso la lavagna.

E così incominciò l'interrogazione. Venne posta la prima domanda,ma appena Yamamoto provò ad aprire la bocca venne interrotto dal rumore della porta che veniva aperta.

<< Boss! >> esclamò una Chrome affannata.

Tsuna la guardò sorpreso. << C-Chrome! Che ci fai qui? >> chiese.

<< Tsunayoshi Sawada come è possibile che in un modo o nell'altro tu riesca sempre a interrompere le lezioni? >> domandò il professore con tono esasperato.

Il ragazzo si scusò dicendo di non farlo apposta. Venne comunque messo in punizione in un anglo della classe.

<< Sono davvero dispiaciuta Boss >> si scusò la ragazza.

Tsuna sorrise rassicurante. << Non fa niente. Piuttosto devi dirmi qualcosa? >> andò subito al punto il ragazzo.

<< Non io Boss, ma Mukuro-sama >> lo informò.

Il castano si chiese preoccupato cosa fosse successo. In un secondo al posto della ragazza comparì Rukudo Mukuro. Era davanti al più piccolo, e lo stava guardando.

Tutta la classe, con l'eccezione di Hayato e Takashi, spalancò gli occhi. I ragazzi e il professore si chiesero come avesse fatto quel ragazzo a comparire lì.

<< Ma guarda l'ananas! >> commentò Gokudera, procurandosi così un'occhiataccia da parte dell'illusionista.

<< Ciao Mukuro! >> lo salutò allegramente Yamamoto

<< Mukuro-san! >> esclamò stupito Tsuna.

Il più grande si guardò intorno, pensoso.

Poi afferrò Sawada per un braccio. << Kufufu troppa gente >>disse trascinandosi dietro il ragazzo.

Il castano e l'illusionista si fermarono solo quando raggiunsero il giardino sul lretro della scuola.

<< Mukuro-san! E' successo qualcosa? >> chiese ansioso il più piccolo.

L'ananas sorrise. << No, ma mi fa piacere che ti stia preoccupando per me >> mormorò avvicinandosi.

Tsuna continuò a guardarlo, ora più perplesso.

<< Allora perchè mi hai praticamente rapito? >> domandò.

Il ragazzo alzò le spalle. << Non c'è una ragione, volevo vederti >> sorrise chinandosi verso l'altro, che aveva sgranato gli occhi.

<< E poi volevo darti questi >> aggiunse porgendo al castano un mazzo di fiori.

Tsuna arrossì come un peperone. << G-grazie... >> mormorò prendendolo.

Si chiese se quel gesto avesse un significato.

<< Muk-Mukuro-san perchè ti sei avvicinato così tanto? >> chiese quando vide il viso dell'illusionista vicino al suo.

Rokudo sorrise in maniera strana. << Ti sto osservando. Sai che sei molto carino? >> lo infermò.

Tsuna abbassò il capo, imbarazzato.

<< Kufufu temo che il mio tempo sia scaduto. Ti saluto Tsunayoshi-kun >>.

 

*-*-*-*

 

Hibari camminava per la scuola. Non aveva una destinazione precisa, semplicemente non aveva niente da fare. Poi vide Sawada in giardino, da solo. Aveva un'aria... strana.

Il moro esitò, le immagini della sera prima che si affollavano nella sua mente, ma alla fine gli andò incontro.

<< Cosa ci fai qui? Le lezioni sono iniziate >> disse.

Tsuna sussultò e si voltò verso di lui.

Aveva il viso rosso e dei fiori in mano.

<< Cosa sono quelli? >> chiese arrabbiato.

<< Uhm me li hai dati Mukuro-san poco fa... >> mormorò.

Stavano così le cose allora?

<< Non è permesso tenere dei fiori a scuola. Buttali via! >> gli ordinò.

<< Perchè? Io li voglio tenere! >>protestò l'adolescente.

<< No! Non puoi! >> si infuriò.

<< Ma perchè no? >> si impuntò Tsuna.

<< Te l'ho già detto stupido erbivoro! >> urlò.

Il castano si fece piccolo. Le spalle gli tremavano.

<< Perchè oggi sei così cattivo? Cosa ho fatto? >>chiese con voce rotta dal pianto il Deimo Vongola.

Passo falso. Enorme passo falso. Lo aveva fatto piangere.

<< Tsunayoshi... >> incominciò con tono più calmo di prima.

<< E va bene, li butto! >> gridò lanciandoglieli contro, con il volto rigato dalle lacrime.

<< Ieri sei stato così gentile, oggi sembri tutt'altra persona! Avevo pensato che non fossi così terribile di carattere. Evidentemente mi sbagliavo! Mukuro-san è molto meglio di te! >> singhiozzò prima di correre via.

<< Merda! >> esclamò Hibari.

Aveva l'impressione di aver rovinato tutto.

 

*-*-*-*

 

Tsuna si era rinchiuso in bagno. Non stava affatto piangendo per i fiori. Lui stava piangendo per Hibari Kyoya.

La sera prima era stato davvero benissimo con l'altro, aveva sentito qualcosa... il cuore gli batteva più velocemente del solito quando guardava il moro, o quando gli parlava. Adesso che gli aveva urlato contro, con quel viso arrabbiato, si era sentito triste, e il cuore gli stava facendo male. Inoltre non poteva negare a sé stesso di sentire una sensazione analoga quando vedeva Mukuro.

Cosa gli stava succedendo?

Il castano pianse più forte, sia per quel suo strano dolore al petto sia per la sua confusione.

Sentiva di volere più che bene ad Hibari, ma evidentemente non era ricambiato.

Allora perchè lo aveva invitato al ristorante?

Non lo capiva, era tutto troppo confuso, e si rattristì ancora di più per quei pensieri.

Rimase lì, rannicchiato in un gabinetto, per chissà quanto tempo.

Intanto Kyoya lo stava cercando.

Doveva chiedergli scusa.

Assolutamente.

 

*-*-*-*

 

Hibari trovò l'altro ragazzo nel bagno maschile, attratto dai singhiozzi.

Aprì la porta, e trovò il quattordicenne rannicchiato con le gambe al petto. Appena lo sentì entrare alzò il viso per guardarlo, ma subito dopo lo riabbassò.

Il moro si sedette accanto a lui. Aveva paura di toccarlo e anche solo di parlargli per timore di rovinare tutto. Voleva Tsunayoshi, ma non riusciva a conquistarlo. Era frustrante.

Si avvicinò maggiormente all'altro che non si ritrasse, ma continuò a non guardarlo in faccia.

<< E' colpa mia che ho alzato la voce, non dovevo. Scusa >> mormorò.

Ora che si era umiliato in quel modo ( perchè chiedere scusa per lui era un umiliazione enorme ) lo avrebbe perdonato?

Sperò di si, non voleva che Tsunayoshi lo odiasse.

<< Va bene... >>. Hibari si voltò verso il castano.

<< Ve bene >> ripetè << Però tu... non urlare più >> mormorò.

Kyoya si ripromise di ricordarselo. Non sapeva se avrebbe avuto un'altra possibilità dopo quella che gli era stata concessa, quindi annuì.

Tsuna accennò un sorriso. Hibari guardandolo si accorse nuovamente di come l'altro fosse dannatamente carino.

E non seppe resistere.

Si sporse verso Tsuna e lo baciò. Non in modo profondo, fu un semplice bacio a stampo.

Il quattordicenne sgranò gli occhi, restando fermo, quasi paralizzato.

Quando il moro si rese conto di quello che aveva fatto si stupì di se stesso. Si era lasciato andare troppo facilmente.

Si alzò, lo guardò ancora un po' negli occhi stupiti. Tsuna arrossì di botto, abbassando la testa.

Hibari si voltò, andandosene e lasciandolo solo.

Tsuna si rannicchiò maggiormente su se stesso.

Perchè gli batteva così forte il cuore?

  
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