07/11/2012
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( Dottore)
Quando tornai nel Tardis, mi accorsi che era in un punto diverso da quello in cui l’avevo lasciato. Era prima di quella mattonella del marciapiede rialzata che mi aveva fatto inciampare almeno tre volte, impossibile dimenticarlo.
Prima, ora era dopo.
Curioso! Impossibile che avessero spostato la mattonella, quindi era il Tardis che si era mosso.
Cosa ugualmente impossibile, perché la mia macchina del tempo non si muoveva da sola.
O forse… Non così strano se all’interno c’era qualcuno che, come me, sapeva pilotarla.
John! Chissà cosa aveva combinato.
Era davvero strano vederlo. Come una proiezione di me stesso, come se mi stessi guardando in uno specchio accanto a Rose.
E mi accorgevo di quanto fossi pazzo e… carino, lo ammetto.
Spalancai la porta del Tardis.
<< Ehi! Che cos… >>
Mi fermai di colpo quando vidi sette volti sorridenti.
Jack, sì, era proprio lui, fu il primo a muoversi, con il suo solito saluto militare.
Non riuscii a ricambiare perché mi sembrava di star sognando: Jack, Martha, Donna… Quello era Michey?
Addirittura Jackie!
Rose mi sorrise, allora l’idea era stata sua! Sapeva quanto mi sarebbe piaciuto avere tutti i miei compagni di viaggio ( e non ) insieme, anche per poco.
Mi avvicinai e li abbracciai tutti, senza dire una parola per l’emozione.
<< Dottore! >>
<< Martha… Mi sei mancata. Anche tu, Michey, ti trovo bene >> abbassai lo sguardo e notai le loro dite intrecciate << Voi due…? >>
Mio Dio, non l’avrei mai immaginato!
Jack mi strinse solo la mano e mi diede un mezzo abbraccio, mentre Donna rimase avvinghiata a me per un bel po’ di tempo.
<< In verità, non so cosa io ci faccia qui! >> borbottò Jackie, lanciando un’occhiataccia alla figlia.
<< Tu sei quella che mi ha dato lo schiaffo più forte che abbia mai ricevuto >> pazzesco, riuscivo a essere gentile con lei! Ero davvero di buon umore.
In fondo, era la madre di Rose… Rose esisteva grazie a lei, quindi dovevo esserle grato, no?
<< E tu, come ti sei permesso di fare un viaggio a mia insaputa? >> John poteva essere uguale a me, ma io ero il proprietario di quella macchina.
Sentii Donna sghignazzare al mio rimprovero al mio clone.
<< Scusa… Ma è così divertente vedere te che sgridi… te! >>
<< Donna, lo sappiamo tutti che il Dottore ha sempre parlato da solo, ma ora la figura dello specchio è diventata in carne e ossa >> intervenne Jack con l’aria di chi la sapesse lunga.
<< Non ti butto fuori di qui perché oggi sono troppo felice, capito? >>
Jack rise, e tutti con lui.
<< Non sapete quanto sono contento di vedervi… Tutti qui, insieme. Voi siete quelli che hanno contato di più, e conteranno per sempre. Grazie, Rose >>
Lei si strinse al fianco di John, che le circondò la vita col braccio. Sentii come una punes perforarmi uno dei cuori << Grazie a te, Dottore >>
<< Bentornati a casa >>
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NOTE DELL'AUTRICE
Salve a tutti!
Ho messo quest' ultima fanfiction oggi perchè è 7, il mio numero preferito e un giorno importante per me...
Lo so che non c'entra molto con il concetto di casa! Credo sia quello che si chiama "priscio" XD !!!!!!
Spero vi sia comunque piaciuto! tanti baci.