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Autore: faithforevah    07/11/2012    6 recensioni
'La facciamo questa pazzia?'
Non potevo far altro che pensare a quella frase.
Si era completamente fottuto il cervello?
'Mi ero fatta usare da un ragazzo per puro piacere e questa cosa mi eccitava tanto quanto il fatto che io avevo usato lui per lo stesso motivo.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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ECCOMI QUA' COME PROMESSO. AMMESSO CHE CI SIA ANCORA QUALCUNO A LEGGERE LA MIA STORIA. LOL
IN QUESTO CASO, VOGLIO SAPERE OVVIAMENTE COSA NE PENSATE DEL CAPITOLO E IN SECONDO LUOGO, AVETE SENTITO TAKE ME HOME? IO NON HO RESISTITO E MI SONO ASCOLTATA ALCUNE CANZONI E DIO, SONO FIERA DI LORO MA TRALASCIAMO, POTREI SCRIVERE UN PAPIRO...OK, VI LASCIO ALLA LETTURA, A PRESTO. xx

NIALL POV.
-Lasciala perdere.- Esclamò la rossa con aria menefreghista attorcigliandosi una ciocca di capelli all'indice.
-E' l'unico consiglio che sai darmi?- Mi alzai in piedi sbuffando alla ricerca di un frigorivero e qualcosa da divorare. il mio stomaco era un incessante brontolare.
-Seriamente, credi ne valga la pena?- Mi affiancò aprendo uno scaffale o almeno qualcosa che gli assomigliava e che poi si scoprì fosse un congelatore, con aria scioccata impugnai il gelato che mi porse poco prima.
-Cioccolato vero? hai la faccia da cioccolato dipendente.- Affermò sorridendo soddisfatta.
-Questa è la più grande stronzata che io abbia mai sentito in vita mia.- Risi divertito rimuginando sulle parole della ragazza che stava assaporando il suo gelato alla fragola senza fare troppo caso a me. Forse sotto sotto non era poi così tremenda come mi aveva fatto credere una prima impressione.
-Non mi hai risposto.- Diede un morso completo al cono facendomi rabrividire al pensiero dei miei denti che sprofondavano in quel gelato.
-No ma ci spero.- Dissi poi, buttandomi nuovamente sul divano che s'inclinò leggermente all'indietro.
-Vi dimenticherete presto l'uno dell'altra.- Sentenziò, evitando agilmente il mio borsone blu scuro posizionato al centro della stanza e spostandolo con un piede.
-E tu chi sei, una veggente?- Borbottai leccando voracemente il gelato che piano piano si scioglieva facilitandomi il lavoro.
-No, una che ci è già passata.- Fece spallucce, misi a fuoco l'espressione del suo viso, un ghigno poco rassicurante le riempiva occhi e labbra.
-E sentiamo, quanti anni avresti, donna vissuta?-
-diciannove.- Disse come vantandosi della sua età che per altro non dimostrava se non per il suo modo da vestire.
-Non sei molto più grande di me.- Dissi serenamente.
-Ma ho molta più esperienza.- Sussurrò incastrando la punta della lingua tra i denti. Aveva un non so che di inquietante.
-Vedremo. Qual'è la mia stanza? vado a sistemare le mie cose.- Alzandomi di scatto dopo aver mangiato l'ultimo boccone frettolosamente mi avviai sull'uscio aspettando che la ragazza mi seguisse. Ci mancavano anche i crampi alla pancia, fottuto gelato così fottutamente buono.
 
Un giorno dopo..
 
-Augurami buona fortuna.- Zayn, insistente, aspettava una mia azione, con le labbra incurvate che sfioravano l'angolo della mia bocca.
-Non te lo do un bacio.- Mugugnai divertita, feci per scacciare il suo viso con una mano ma venni interrotta dalle sue labbra premere contro le mie. Zayn, sempre così impulsivo.
Riuscì a staccarmi leccando via dalle mie labbra il suo sapore dolciastro mischio al tabacco.
-Muoviti e spacca tutto.- Esclamai a voce alta per farmi sentire tra tutto quel rumore.
-La smetterai di rifiutarmi, prima o poi.- Si girò di spalle facendosi spazio tra la folla che oscillava e saltava, diretto nel retro-palco.
Ed eccomi quì, in uno dei locali Londinesi. Grande e affollato come tutti si immaginano ma pur sempre freddo e molto poco accogliente. Era tutto tavoli e sedie di alluminio, luci abbaglianti e clienti eccessivamente tamarri. Non mi sentivo decisamente a mio agio. 
Cercai un posticino appartato dal quale avrei potuto guardare i ragazzi cantare in tranquillità ma nessun posto sembra corrispondere alla mia descrizioni, tutti continuavano a spintonarmi involontariamente e ad alitarmi in faccia qualcosa come un miscuglio di vodka, birra e mojito a volontà.
-Tu devi essere la famosa Candice.- La voce dolce di una ragazza seguita da un picchiettio leggero sulla mia spalla mi riportò alla realtà, sollevai la testa che avevo abbandonato sulle braccia adagiate sul bancone del bar e mi voltai per capire chi fosse.
Mi si presentò davanti una ragazza alta, minuta ma allo stesso tempo muscolosa, dei bellissimi capelli ricci ed occhi da cerbiatta. Mi tese la mano, era sicura di conoscermi?
La strinsi scettica.
-Famosa?- Chiesi evitando di essere scortese con un ' e tu chi saresti scusa?'.
-I ragazzi non facevano altro che parlare di te dopo la tua partenza.- Sorrise abbracciandomi come se ci conoscessimo da anni. Piacere di conoscerti fidanzata di Liam, pensai.
-E tu devi essere la famosa Danielle, finalmente ci conosciamo.- Diedi qualche pacca sulla schiena della ragazza sperando si decidesse a staccarsi. Troppa dolcezza in soli cinque minuti, non potevo sopportarla. Finalmente mi fece respirare ed ebbi il tempo di notare il suo abbigliamento imbarazzante. Una gonna aderente blue ed una camicia marinaresca a righe sbottonata sul seno.
-E' orrenda lo so, serate a tema.- Si giustificò lei che doveva aver percepito il disgusto della mia espressione.
-Strano, non c'è nient'altro nel locale che ricordi questo tema.- Dichiarai guardandomi attorno. No, solo luci e impianti acustici.
-Noi le chiamiamo serate senza senso, fortunatamento capitano solo due volte al mese.- Sospirò la ragazza aggiustandosi la corta gonna che doveva essere più scomoda di una camicia di forza.
-Tu balli, giusto? come fai a muoverti con questa..cosa?- chiesi con aria dispreggiativa, mai in vita mia mi ero sentita fortunata ad indossare un vestito come quello che avevo in questo momento. Sorrisi divertita all'espressione rassegnata della riccia.
-Allora, Liam mi ha detto che cerchi lavoro.- Si sedette affianco a me guardandosi attorno preoccupata, probabilmente sperava il suo capo non la notasse.
-Già.- Risposi secca indicando al bar-man ciò che volessi da bere.
-C'è un posto libero come truccatrice ma..- Venne interrutta da una mia risata nervosa.
-Ma non mi sembra il caso.- Esclamai continuando a ridacchiare.
-Oppure, Josh al bar ha bisogno di una mano da tempo.- Indicò con un dito il barista intento a versare un drink.
-Te ne intendi?-
-Io li bevo, non li faccio.- Ammisi sinceramente facendo spallucce.
-Se ti assumono, imparerai, vedrò di parlare col capo.- Mi carezzò una spalla uscendo di scena mentre le luci sul palco si illuminarono di un giallo scuro. 
-Noi siamo i One Direction.- Annunciò il primo ragazzo, con un ciuffo enorme tinto di biondo. 
-Meno uno.- Annunciò timido Liam che entrò in scena per secondo. quella frase racchiudeva in se tutta la mia malinconia
-Grazie per essere venuti.- Esclamarono in coro Harry e Louis sorridenti come sempre. 
Le mie orecchie vollero farmi sentire ciò che due ragazze stavano commentando dietro di me, ed io che credevo solo i ragazzi potessero fare commenti così volgari. Mi voltai con aria minacciosa forse troppo sicura di me tanto che, appena accortesi di me, iniziarono a prendermi a parole, probabilmente ubriache.
-Volete che vi faccia sbattere fuori?- Ringhiò la voce di un ragazzo dietro di me, mi voltai a bocca spalancata verso quel ragazzo-barista-illusione ottica, mentre le ragzze si allontanavano.
-Ecco a te.- Il ragazzo mi porse la vodka che avevo ordinato facendomi un sorriso.
-Grazie per quelle due, Josh giusto?- Chiesi afferrando il bicchierino e sfoderando il sorriso più dolce che avessi mai fatto.
-Sssh, ne parliamo dopo.- Indicando il palco mi zittì, avvertendomi che i ragazzi aevano appena iniziato a cantare.
Un turbine di brividi, emozioni, farfalle nello stomaco. Non li avevo mai sentiti cantare sul serio prima d'ora, con microfoni ed attrezzature adatte e diavolo, le loro voci mi avevano sempre fatto rallegrare ma ora, ero fiera di loro.
-Bravi vero?- Riprese pochi minuti dopo che i ragazzi ebbero finito di cantare la canzone che ormai sapevo a memoria.
-Oh si.- Con occhi sognanti rimanevo a fissare il palco fino a quando anche l'ultimo ragazzo fu uscito di scena.  
-Se vuoi posso presentarteli.- Il ragazzo mi sorrise mentre con una pezza asciugava un boccale.
-O non..- Cercai di spiegare ma venni interrotta dalla sua presentazione, risposi col mio nome.
-Allora, te li presento, se questo ti può renderti felice.- Ma questo che si era fumato? da quando una persona potave essere così gentile con una perfetta sconosciuta?
-Davvero, non occurre.- Feci segno di no con le mani ma il ragazzo per impressionarmi sembrava ignorare le mie suppliche.
Delle mani calde mi fasciarono la vita facendo rimanere il barista sbalordito ed imbarazzato allo stesso tempo.
-Zayn.- Dissi ancor prima di girarmi per accertarmi fosse realmente lui.
-Sono così prevedibile?- Chiese il moro facendomi rabbrividire non appena sentì il suo fiato sfiorare il lobo del mio orecchio.
-Josh.- Salutò poi il mulatto con una stretta di mano ricambiata dal ragazzo dall'altra parte del bancone.
-Non sapevo fosse la tua ragazza.- Ammise intimidito il barista.
-Non è il mio ragazzo.- Precisai all'istante io, anche se nessuno mi diede retta, ero forse diventata invisibile?
-Fa la difficile.- Disse Zayn con aria da presuntuoso mentre continuava a sfiorarmi i fianchi.
-Siete stati grandi, amico.- Josh, si congratulò non ricevendo molte attenzioni dal ragazzo alle mie spalle che sembrava più preoccupato di quale parte del mio corpo toccare per prima.
-Allora, come siamo andati?- Strillò Louis da dieci metri di distanza venendomi incontro, seguito da Liam e infine Harry che si aggiustava continuamente i capelli.
-Bravissimi.- Esclamai, contenta sopratutto dell'ottimo tempismo li abbracciai uno ad uno.
-Ho incontrato Danielle.- Annunciai accennando un sorriso.
-Come ti è sembrata?- Chiese il moro, quasi preoccupato del mio giudizio.
-Una copia di te al femminile.-
Risate su risate i minuti passavano e Zayn continuava a starsene in disparte seduto al bar chiacchierando con Josh nei momenti in cui non doveva servire qualcuno o pulire qualcosa. Mi avvicinai portando le braccia attorno al suo collo ma lui rimase impassibile.
-Qualcosa non va?- Gli sussurrai all'orecchio inebriandomi del pungente profumo che aveva indosso.
-Più di qualcosa.- Grugnò mandando giù l'ultimo sorso di birra nel suo bicchiere.
-Parlamene.- sospirai spazientita, odiavo i suoi comportamenti infantili che usava solo per attirare la mia attenzione ed odiavo come io ci cascassi ogni volta.
-Non quì.-
-Usciamo.- feci spallucce aspettando alzasse il culo da quella sedia.
Mi prese una mano scortandomi fino ad una porticina che portava sul retro del palco, rischiai di inciampare ma il suo braccio scongiurò la caduta.
-Allora?- Chiesi sistemandomi i capelli in una coda alta, la' dentro si soffocava dal caldo.
-Sono stufo di essere trattato come una merda.- Dichiarò acido appoggiandosi alla parete.
-Non sei abituato ad essere rifiutato.- Spiegai semplicemente io, già abbastanza irritata da quella conversazione che non sarebbe mai dovuta avvenire.
-non se è l'unica persona da cui non vorrei essere rifiutato.- abbassando lo sguardo inserì le mani nelle tasche dei suoi jeans.
-Mi spieghi cosa dovrei fare?- Mi avventai sul suo volto costringendolo a guardarmi negli occhi.
-Ricambiare i miei sentimenti.- rispose prontamente lui poggiando la sua fronte contro la mia, sospirai rumorosamente cercando di trovare la forza di non avvicinarmi alle sue labbra.
-Quali sentimenti? quelli che tieni dentro ai pantaloni?- Diedi un colpetto sul cavallo dei suoi jeans che lo fece sobbalzare.
-Ti sei persa un paio di puntate.- Disse mordendosi il labbro inferiore, desideravo essere io a fare che aveva appena fatto.
-Allora perchè il tuo soldatino è sull'attenti?- Chiesi ironica allontanandomi di qualche passo.
-E' normale, mi piaci.- Si riavvicinò a me stringendo il viso tra le mie mani e stampandomi un bacio umido sulle labbra. Socchiusi gli occhi.
-Lasciami fare un ultimo tentativo.- Sussurrò per poi mordermi delicatamente il labbro.
-Cioè?-
-Piccola, dolce Candice indifesa.- Sorrise divertito sollevandomi dal suolo con facilità, istintivamente avvolsi le mie gambe attorno al suo bacino per non cadere. Sembrava lui non aspettasse altro.
-Zayn..- Cercai di richiamarlo non appena lui si voltò portando la mia schiena contro il muro freddo e polvesoro ma venni interrotta dal suo mugugno seccato.
-Sono stufo di avere sempre un 'no' come risposta.- Fece per poggiarmi per terra sciogliendosi dalla morsa delle mie gambe attorno al suo corpo ma avvinghiai le mani sulla sua nuca.
-Niall dice di amarmi.- Ammisi in un sussurro per poi adagiare la fronte nell'incavo del suo collo.
-Perchè ne stai parlando con me?- chiese tutto d'un fiato diventando rosso forse dalla rabbia senza però mollare la presa dalle mie gambe.
-Non lo so nemmeno io.- Sospirai. Avevo sempre amato Niall ma da quando avevo conosciuto Zayn, ogni istante passato con lui mi faceva dimenticare del biondino che tanto mi aveva fatto soffrire.
-Ti amo anche io.- Sussurrò schiarendosi poi la voce, come nella speranza che avessi confuso quelle parole con quel colpo di tosse. La sua frase mi fece sobbalzare, sollevai il viso sfiorando il suo poi, finalmente, il ragazzo trovò il coraggio di baciarmi.
-Fammi tua.- Esclamai cercando freneticamente di slacciare il vestito.
Il ragazzo, intimidito dalla mia reazione, ci mise un po' per carburare quello che doveva fare.
Mi aiutò a sfilare l'indumento che si blocco alle mie caviglie ancora incrociate alla sua schiena per poi poggiarmi a terra con delicatezza senza mai staccare le sue labbra dalle mie.
-Le tue labbra, dio solo sa quanto mi erano mancate.- ammise sfilandosi automaticamente la felpa.
-Non rovinare tutto con queste sdolcinatezze.- Portai la mia mano sulla cerniera dei suoi jeans iniziando ad accarezzare il suo membro ma venni bloccata.
-Forse non capisci.- Disse scostando la mia mano dal suo corpo.
-Cosa non avrei capito?- Chiesi quasi sconcertata. stavo per fare ciò che voleva. ora cos'è che non andava?
-Non voglio dello stupido sesso da te.- Sospirò riallacciandosi i jeans e raccogliendo l'indumento da terra per poi rinfilarselo sotto ai miei occhi incerti su ciò che volesse dire.
-Non posso darti amore, almeno non adesso.- Sussurrai con un filo di voce, cercando di fermare i suoi movimenti frenetici.
-E quando Candice? sono mesi che aspetto. ti amo.- Quell'ultima frase prima di andarsene mi distrusse. mi distrussero i suoi occhi lucidi, mi distrusse la vena del suo collo in evidenza ad indicare quanto sforzo ci avesse messo per dire quelle parole. mi distrusse il fatto che anche io provassi qualcosa per lui ma c'era sempre qualcosa che mi bloccava. Mi accasciai per terra. sperando che qualcuno si ricordasse di me e venisse a recuperarmi.
   
 
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