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Autore: weasleywalrus93    08/11/2012    6 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blackbird singing in the dead of night
Take these broken wings and learn to fly
All your life
You were only waiting for this moment to arise
{Blackbird}
 
Blackpool, 10 Novembre 1958.
 
-Prendi questa Lennon!-
 
-Ti sto lasciando vincere Granger-
 
-Sisi come no... Continua a illuderti-
 
-Guarda... Mi sto addirittura impegnando a perdere-
 
Era valsa la pena farsi due ore di autobus per vedere la fiera di Blackpool. 
 
Mi stava stracciando nel tiro a segno con le pistole. Diceva che era la prima volta che lo faceva, ma sapevo che non era vero.
 
La gente continuava a fissarci. Un po' per le nostre risate, un po' per le mie Vans scolorite. 
 
Un capannello di bambini si era riunito attorno a noi, curioso di vedere come andasse a finire la partita. 
 
-E' un ragazzo ti dico-
 
-Ha i capelli lunghi. E' una ragazza-
 
-Le ragazze non portano i jeans da maschiaccio-
 
-Forse sono quelli del suo ragazzo-
 
Ci guardammo un attimo negli occhi e trattenemmo a stento le risate.
 
Tutti pensavano che stessimo assieme. L'autista del bus ci chiese se stessimo andando a Blackpool per il nostro anniversario o una di quelle idiozie che si inventano quei coglioni solo per avere un pretesto per slinguazzarsi in pubblico, perchè troppo conigli per farlo solo perchè vogliono farlo senza che ci sia una ricorrenza da festeggiare.
 
-Haha! 50 a 47! Ti ho stracciato Lennon!-
 
-Sono solo 3 punti-
 
-3 punti che mi hanno riportato alla vittoria. Ricapitolando, mi devi un gelato, uno zucchero filato e il biglietto dell'autobus-
 
-Te lo scordi! Te l'ho già pagato stamattina l'autobus!-
 
-Ok. Te lo levo ma devi pagarmi il resto!-
 
-Significa che te lo paghi da sola?-
 
-Significa che ho levato la cosa meno costosa-
 
-Sei odiosa-
 
-Grazie tesoro-
 
Lo abbracciai sotto gli sguardi stupiti dei bambini che mi avevano preso per un ragazzo. Si voltò verso di loro.
 
-Non è la mia ragazza-
 
-E allora perchè l'abbracci?-
 
-Perchè è una mia amica-
 
Ci guardarono scandalizzati, come se stessimo commendo un reato al di fuori della portata umana. Le diedi un sonoro bacio sulla guancia e le loro facce divennero ancora più spaventate. Alcune bambine si portarono le mani davanti alla bocca e cominciarono a ridacchiare dopo che scoppiammo a ridere per via delle loro espressioni buffe. 
 
-Su! Voglio il gelato!-
 
-Ho a che fare con una bambina di 5 anni?-
 
-In realtà di 3-
 
-Meglio ancora!-
 
Mi afferrò le gambe e mi caricò sulla spalla. Cominciai a tirargli pugni sulla schiena.
 
-Mollami troglodita!-
 
-Hai detto di avere 3 anni... E come bambina di quell'età di tratto!-
 
La lasciai dopo poco, non perchè fosse pesante, ma perchè mi doveva aver provocato un livido sulla schiena, a furia di sbattere i pugni. Finalmente prese il suo tanto amato gelato. Si sedette sul bordo del molo, osservando il mare.
 
-Certo che è bello vero?-
 
-Molto-
 
Si sedette dietro di me, le sue gambe che stringevano le mie e il suo petto che aderiva sulla mia schiena. Sentii il suo braccio avvolgermi la vita e stringermi ancora di più a lui. Era una sensazione piacevole. Era come se esistessimo solo noi nel mondo. Noi e il mare di fronte. Un piccolo merlo si posò vicino a noi.
 
-Non lo scacciare. Non fa male a nessuno-
 
-Male no certamente... Ma fa ben altro-
 
-Andiamo. Dopo tutto quello che l'uomo ha fatto alla natura, la natura ha pieno diritto di mancare di rispetto all'uomo.-
 
-Ti piacerebbe vivere in un mondo diverso da quello che conosci?-
 
-Beh non ci sarebbero le guerre... Però te le immagini le pulci che fanno da dittatori?-
 
Si girò e mi guardò con un'espressione seria. Non sapevo se era seria o meno. Scoppiò a ridere. Frantumò con la mano ciò che restava del suo cornetto e lo offrì a quel merlo. 
 
-Prova. Non ti fa male-
 
Mi guardò perplesso e dopo qualche momento mi imitò. 
 
-Sembra che ti fa il solletico.-
 
-Te l'avevo detto-
 
Quel piccolo uccello ripulì le nostre mani, ci guardò negli occhi ed emise un suono acuto prima di volare via.
 
La giornata era quasi finita. Il sole già minacciava di rituffarsi a mare per lasciare quella fetta di mondo all'oscurità più totale. Mi dispiaceva che quella giornata stesse finendo. Era stata perfetta. Di solito mi sarei accontentata di una bella giornata, ma quella fu davvero perfetta. Nonostante ci fossimo alzati per prendere l'ultimo autobus per Liverpool, rimanemmo ancora li a fissare il mare. 
 
Si arrampicò sulla staccionata che faceva da ringhiera al molo e si mise in piedi sul penultimo asse.
 
-Sei matta? Scendi da li-
 
-No.-
 
-Perchè sei salita la sopra?-
 
-Per vedere il mondo da un'altra prospettiva-
 
Non mi rispose. Lasciai che la fresca brezza salmastra mi accarezzasse il viso, scompigliandomi i capelli. Con una mano tenevo stretta l'asse di legno che fungeva da banderuola per le barche. Il suo braccio mi sfiorò la schiena. Era vicino a me e mi guardava con un'espressione indecifrabile. 
 
-Non cambia granchè-
 
-Se lo guardi semplicemente come mare ovvio che non cambia granchè-
 
-E come dovrei vederlo scusa?-
 
-Pensa a cosa ti dissi qualche mese fa-
 
Improvvisamente fu tutto più chiaro. Quella volta il cielo era limpido, cristallino e noi non potevamo vederci. Stavolta il cielo era tinto di un denso color sangue ed eravamo assieme. Veramente. 
 
Un clacson ci riportò alla realtà.
 
-Andiamo altrimenti restiamo qua-
 
Con un balzo tornai per terra. Restava la immobile. C'era un'ombra di paura nei suoi occhi. La presi per i fianchi e la feci scendere da li. Mise le mani sulle mie spalle e si lasciò scivolare lentamente. Le mani mi finirono sotto la sua maglietta. Un brivido d'eccitazione mi pervase. Un lampo di furbizia le attraversò gli occhi. Sorrise e cominciò a correre verso l'autobus. 
 
I suoi passi dietro di me. Le sue braccia mi presero e mi sollevarono in aria. La sua risata nelle orecchie. Un altro suono prolungato di clacson. Le nostre risate alla vista dell'uomo alto e barbuto che ci guardava con la solita aria di chi la sa lunga su di noi. E poi... Il paesaggio inglese scorreva veloce sotto i nostri occhi, mentre il sole spariva e il cielo si tingeva di blu e le stelle cominciavano ad accenderlo. La mia testa poggiata sulla sua spalla, a inebriarsi del suo profumo mentre speravo che quel viaggio non finisse mai.
 
 
 
 
 
 
Spazio autrice.
salve bella gente :) scusate se aggiorno ora ma ho avuto una pessima settimana per mille motivi. in più fra due settimane ho la prima prova in itinere di inglese e ancora ho fatto solo mezzo capitolo. ergo sono nella melma e devo mettermi sotto!!! ma passiamo a noi... questo capitolo è forse il mio preferito... non so il perchè ma scriverlo mi è piaciuto da matti. spero piaccia pure a voi :) che altro dire??? *i ringraziamenti idiota!* grazie lennon. ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia e la commentano, ma anche chi la legge e basta senza commentare :) per chi la commenta: non so più come ringraziarvi per le belle parole che mi scrivete a ogni recensione. davvero sono la miglior soluzione quando si ha l'autostima sotto le scarpe XD *mo non montarti la testa* no lennon riprendo solo i miei piani per la conquista del mondo.. MUAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHA. no fermi, la risata non si doveva sentire D: che altro dire?? *saluta che ci fai più figura* lo cruciate voi o lo crucio io lennon?? in ogni caso... al prossimo aggiornamento che spero di fare domenica sempre se non resto troppo indietro con lo studio :) *hai finito ora??? deo gratias* nagini, c'è lennon per cena!
  
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