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Autore: Me91    26/05/2007    4 recensioni
Ciao!!! Raccolta di one-shot sulla piccola coppia Goten&Trunks. Cosa accadrà in un pomeriggio passato insieme? Siete pronti a vivere avventure appassionanti e comiche insieme a queste due pesti? Scopritelo leggendo!
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goten, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che fantasia!

Il pavimento prese a tremare violentemente. La casa rimbombava di strani suoni inquietanti. Delle urla e dei gridolini risuonarono al piano di sopra... Però Bulma non ci fece molto caso. Continuò tranquillamente a sorseggiare il suo te, sorridendo amorevolmente all’anziana vicina di casa seduta al tavolo con lei, che aveva invitato per mangiare dei biscotti insieme e spettegolare un po’. Invece la vecchietta si spaventò molto. Si portò una mano al petto e alzò gli occhi al soffitto impaurita da quell’agitazione, quelle grida e, soprattutto, quei tonfi spaventosi che provenivano dal primo piano.

“Oh cielo, Bulma!” esclamò con ansia “Che cosa succede?!”
Bulma, con calma, guardò l’ora sul suo orologio: le nove precise del mattino. Allora sorrise alla vecchietta e le disse:
“Oh, niente. E’ solo Trunks. Oggi si va alle terme con Chichi, Gohan, Videl... ma soprattutto Goten.”
La vecchina sgranò gli occhi.
“Sono in una casa di matti!” pensò terrorizzata udendo ora chiaramente la voce di Trunks che, saltando, urlava:
“Si parte! Si parte!”

“Fratellooooneeee!!!”
“Umpf...”
“FRATELLOOOONEEEE!!!!!!”
A questo ennesimo richiamo Gohan non poté fare a meno di aprire assonnato gli occhi e dare una sbirciata alla sveglia...
“Accidenti! Sono già le nove!” esclamò balzando seduto sul letto. Dal piano di sotto si udì ancora Goten gridare:
“Fratellone! Sono le nove! E’ ora! E’ ora!”
Gohan saltò giù dal letto e corse in bagno veloce come un’anguilla. Lì sulla porta del bagno trovò sua madre che stava giusto uscendo.
“Gohan! Ma... è tardissimo!” lo rimproverò questa vedendolo ancora in pigiama.
“Lo so mamma! Faccio prestissimo, promesso!” gli rispose Gohan e si chiuse in bagno. Chichi scosse il capo e scese le scale, raggiungendo un eccitato Goten in cucina. Il bimbo aveva un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro e non accennava a fermarsi un momento. Quando vide sua madre smise di saltellare intorno il tavolo della cucina e raggiunse il divano, dove iniziò a balzare e fare piroette.
“Goten! Calmati!” gli disse Chichi sbuffando.
“Andiamo alle terme con Trunks! Andiamo alle terme con Trunks!” cantilenava Goten tutto felice. Chichi non poté fare a meno di guardarlo divertita, poi però urlò a Gohan, che ancora non era sceso:
“Gohan! Si può sapere cosa stai facendo?”
“Arrivo mamma!” gli rispose lui infilandosi i pantaloni in piedi, saltellando da una gamba all’altra.
Dopo qualche minuto, finalmente, erano tutti pronti a partire. I programmi prevedevano di raggiungere la casa di Bulma e partire lì tutti insieme. Così Gohan chiamò la Nuvola Spedey dove fece salire Chichi, poi lui e Goten, seguiti dalla Nuvola, partirono in volo diretti alla Città dell’Ovest.

Bulma salutò l’anziana vicina sulla porta di casa e quest’ultima, tutta felice di andarsene, fece altrettanto. Quindi si incamminò un po’ gobba per la stradina del giardino e raggiunse il cancello di casa dove si scontrò con Vegeta che era appena entrato, dopo essere andato a fare una lunga passeggiata mattutina. La signora sorrise.
“Gentile giovanotto, mi apriresti il cancelletto? La maniglia è un po’ arrugginita e faccio sempre un po’ fatica ad aprire...”
“Apritelo da sola, vecchia.” rispose seccamente e imperativo lui e la superò senza nemmeno degnarla di uno sguardo e, anzi, urtandole la spalla e facendola vacillare. La signora gli lanciò uno sguardo terrorizzato, si sbrigò ad aprire il cancelletto e a scappare via più veloce che poteva diretta alla sua sicura casa.
“Ciao tesoro. Sei pronto?” salutò Bulma Vegeta che era appena entrato in casa. Vegeta le diresse uno sguardo interrogativo e scocciato.
“Pronto per cosa?” brontolò.
“Per andare alle terme, naturalmente.” rispose incurante Bulma allacciandosi il cappotto nuovo. Vegeta aggrottò la fronte.
“Io non vengo da nessuna parte!”
“Oh, si invece.” lo contraddisse Bulma “Lo hai promesso a Trunks che ci saresti stato.”
“Io non ho...” iniziò Vegeta, ma fu subito interrotto da Trunks che, lanciandosi da cima le scale, si aggrappò saldamente alla gamba del padre gridando:
“Grazie papà per questo regalo!” poi il piccolo, conoscendo bene il carattere scontroso del padre, si allontanò subito da lui, però continuando a trotterellare tutto felice per la sala e la cucina. Vegeta si ricordò subito di come suo figlio era riuscito ad estorcergli la promessa di venire anche lui alle terme. Ripensandoci, rifletté imbarazzato Vegeta, quello era un vero e proprio ricatto!
“Dai tesoro, preparati!” gli disse Bulma lanciandogli il cappotto che Vegeta prese al volo. Vegeta grugnì un’incomprensibile risposta e si infilò la giacca.
“A proposito Vegeta...” Bulma si voltò verso di lui “Come ha fatto Trunks a convincerti a venire?”
Vegeta si sentì arrossire violentemente e non rispose. Bulma alzò un sopracciò e lo squadrò con quella espressione che riusciva sempre a mettere il marito in imbarazzo.
“Tu non me la racconti giusta...” fece Bulma con tono interrogatorio.
“Piantala, donna!” sbottò Vegeta tutto rosso e uscì di casa, per aspettare gli altri in giardino. Trunks e Bulma lo raggiunsero subito dopo, entrambi sorridenti... ognuno per il suo motivo. Già, Bulma era alquanto divertita per la reazione che aveva avuto Vegeta. Si ripromise di interrogare poi Trunks.
“Chi stiamo aspettando di preciso?” chiese annoiato Vegeta.
“Chichi e la sua famiglia naturalmente. E... ecco, è arrivata anche Videl!” rispose Bulma e raggiunse il cancelletto dove si trovava Videl appena giunta, mentre Vegeta le gridava dietro:
“Che cosa? La famiglia di Kakaroth?!” ma Bulma non gli rispose.
“Ciao Bulma.” salutò Videl “Gohan e la sua famiglia sono già qui?”
“Oh, no, Videl. Non ancora.”
“Beh, scommetto che Gohan ha fatto tardi.” Videl era molto scocciata a questo pensiero. Gohan era incorreggibile.
Proprio in quel momento Goten e Gohan atterrarono nel giardino e la Nuvola Spedey si fermò un istante dopo sopra di loro. Chichi, aiutata da Gohan, scese dalla Nuvola e abbracciò Bulma, mentre Goten correva da Trunks. Vegeta rimase in disparte, ma Videl si avvicinò con decisione a Gohan, fermandosi corrucciata davanti a lui.
“Oh Videl... sei già qui?” farfugliò Gohan con un’espressione stupita e imbarazzata allo stesso tempo, molto simile a quella del suo defunto padre. Videl sbuffò.
“Si, esattamente.” guardò l’ora “Avevi detto che mi saresti venuto a prendere prima delle nove. Però, visto che non arrivavi, ho pensato di volare da sola fin qui.”
“Si... scusami tanto! Mi sono dimenticato di impostare la sveglia... eh, eh!” provò a sdrammatizzare Gohan, però, osservando l’espressione contrariata di Videl, capì di non aver sortito l’effetto desiderato.
“Bene!” esclamò Bulma “Ora si parte!”

Le terme erano grandissime. Un enorme edificio immerso nel verde, con piscine esterne e interne, saune, centro massaggi, palestra... e tanto altro ancora. A Bulma e Chichi brillavano gli occhi dalla gioia.
“E’ stupendo!” esclamarono all’unisono le due donne.
“Pfu!” sbuffò Vegeta osservando il listino prezzi decorato da numeri seguiti da... troppi zeri per i suoi gusti.
“Ma alla fine cosa me ne importa...” pensò ironico guardando Bulma che leggeva un depliant “Non sono io che pago!”
Trunks e Goten avevano le facce e le mani appiccicate alla grossa vetrata, situata lì nel salone principale dove si trovavano con gli altri, e osservavano la grande piscina sottostante.
“Troppo forte...!” si meravigliò Trunks.
“Si... non vedo l’ora!” concordò Goten.
Prima che tutti si dividessero per andare dove volevano Bulma e Chichi si raccomandarono ognuna con il proprio figlio.
“Ricordati Trunks che l’acqua della piscina riscaldata, che si trova al lato est dell’edificio, supera i 35 gradi. Non rimaneteci troppo a lungo, se no rischiate di scottarvi o sentirvi male.” disse Bulma a suo figlio.
“Non temere, mamma!” esclamò Trunks “Andrà tutto bene. Farò il bravo!”
“Goten, non passare mai subito dalla sauna alla piscina fredda; ti fa male!” lo mise in guardia Chichi. Goten annuì.
“Certo, mamma, non temere! Andrà tutto bene. Farò il bravo!”
“E bravo il mio bambino!” dissero compiaciute nello stesso momento Chichi e Bulma, poi si allontanarono veloci, dirette alla sala massaggi. Goten e Trunks si lanciarono dei sorrisini maligni e, scatenati più che mai, corsero urlando agli spogliatoi, dove incontrarono sulla porta Gohan con un asciugamano intorno la vita.
“Ciao Gohan!” salutò Trunks entrando.
“Ciao fratellone!” fece Goten seguendo l’amico.
“Uhm... quei due non mi convincono.” commentò Gohan preoccupato.
“Come non ti convinco?!” sbottò scettica Videl alle spalle di Gohan che si voltò di scatto.
“No Videl! Io non dicevo di...” Gohan si bloccò di colpo osservando stupito il bel costumino nero della ragazza che faceva risaltare il suo bel corpo “...te...” concluse Gohan a mezza voce.
“Che cosa ti prende, Gohan?” lo rimproverò Videl e si girò diretta alla piscina “Muovi, se no non facciamo in tempo per il pranzo a fare molte cose!”
“Oh, si, si! Vengo!” e Gohan la seguì.

“Che noia qui dentro...” sbuffò imbronciato Trunks.
“Si, sono d’accordo.” disse Goten incrociando le braccia. Si trovavano in costume dentro una piccola sauna, una delle dieci presenti. Erano lì da quasi mezz’ora e non ne potevano più di rimanere là dentro, dove facevano quasi 50 gradi, ad annoiarsi. Così decisero di raggiungere la grande piscina che avevano visto dalla vetrata. La piscina era piena di gente. C’era anche un trampolino per i tuffi.
“Dai Goten! Che cosa stiamo aspettando?!” esclamò Trunks correndo verso il trampolino. Goten toccò con un dito l’acqua e constatò che doveva essere almeno 30 gradi in meno della temperatura della sauna. Si ricordò così gli avvertimenti di sua madre, ma, osservando Trunks fare un bellissimo tuffo a capriola per poi essere applaudito da qualche presente che lo aveva visto, decise di raggiungere l’amico.
“Arrivo Trunks!” gridò Goten esibendosi nello stesso identico tuffo e venendo anche lui applaudito da qualcuno. Rimasero diverso tempo lì a giocare e a fare tuffi, poi, verso le undici e mezzo, uscirono per andare nella piscina riscaldata. Lì c’erano poche persone e la piscina era veramente grande. Forse ancora di più di quella che avevano appena lasciato.
“Evviva!” urlò Trunks prendo la rincorsa e tuffandosi.
“Huppy!” gli fece eco Goten tuffandosi a sua volta.
“Aaaaahhh....” sospirò Trunks mettendosi a pancia in su sulla superficie dell’acqua “Si sta proprio bene qui...”
“E’ bellissimo...” mormorò Goten con tutto il corpo immerso e solo la testa fuori e gli occhi chiusi. Rimasero a galleggiare chiacchierando un po’, intanto era arrivato mezzogiorno e i bagnanti se ne andavano a pranzo. Invece i due amici, senza che se ne accorgessero, si addormentarono stanchi, galleggiando entrambi a pancia in su a pelo d’acqua. Il soffitto della sala della piscina riscaldata era tutto una grande vetrata da cui filtrava il sole e, specialmente a mezzogiorno, lì dentro faceva veramente caldo...

“Ho una fame!” affermò Gohan leggendo il menù al ristorante “Qui sembra tutto buonissimo! Grazie Bulma di esserti offerta di pagarci questa vacanza!”
“Figurati.” rispose con calma e con voce sognante Bulma; infatti era appena uscita dalla sala dove si teneva il rilassante corso di Yoga.
Vegeta, invece, si corrucciò e guardò di sottecchi Gohan che sbavava davanti al ricco piatto ordinato che gli aveva appena portato un cameriere.
“Proprio identico a Kakaroth.” pensò riluttante il Principe dei Sayan “Un incivile.”
Però quando un altro cameriere portò a Vegeta il suo piatto, quest’ultimo, famelico, vi si lanciò in mezzo secondo armato di forchetta, spaventando il cameriere.
“Vegeta, calmati.” gli disse tranquillamente Bulma “La lentezza raffina il nostro spirito...”
“Taci donna!” la seccò Vegeta a bocca piena, senza alzare gli occhi dal suo piatto.
Chichi si guardò intorno preoccupata per l’ennesima volta.
“Chichi, va tutto bene?” le chiese Videl, dopo aver distolto lo sguardo disgustato dall’immagine di Gohan che spazzolava il suo piatto in pochi secondi per poi esclamare: “Il bis, per favore!”
Chichi si riscosse e voltò verso Videl, poi scosse il capo.
“Niente... è solo che non so dove siano i bambini.”
“Non ti preoccupare Chichi.” le disse calma Bulma “Probabilmente stanno giocando da qualche parte. Vedrai, stanno bene. Comunque, bravi come sono, non sarebbero mai usciti da questo edificio. Tanto meno avrebbero combinato guai.”
Chichi sorrise e concordò:
“Si, penso che tu abbia ragione, Bulma. Sono dei bambini responsabili, in fondo... beh, molto in fondo.”

Goten fu risvegliato da un fatto strano. Era ancora a pancia in su sull’acqua e poco più il là si trovava Trunks nella stessa identica posizione, che ancora stava russando della grossa. Allora... come era possibile? L’acqua si increspava formando piccole onde ad intervalli regolari; però nella piscina, oltre a loro due immobili, non c’era nessun altro. Goten si rizzò e nuotò verso Trunks, mentre le onde si facevano sempre più grandi. Il cielo intanto, si notava dalla vetrata sul soffitto, si faceva sempre più scuro e i tuoni rombavano in lontananza.
“Trunks... Trunks, svegliati!” lo incitò Goten scuotendolo. Trunks rinvenne e, assonnato, chiese:
“Goten... che c’è?”
“L’acqua si muove! Senza un motivo!”
“Come?” ora Trunks era completamente sveglio. Si guardò intorno e notò appunto di essere mosso da delle onde. Allora nuotò ai lati della piscina seguito da Goten e controllò se fossero aperte le bocchette per far partire il l’idromassaggio, ma niente. Allora controllò quelle per cambiare l’acqua della piscina, ma anche quelle erano chiuse.
“Strano...” commendò così alla fine portandosi un dito al mento, pensoso.
“Si, molto strano.” concordò Goten annuendo. In quel momento l’acqua si fermò e tornò immediatamente piatta e calma.
“Cosa succede?” si chiese Trunks guardandosi intorno, ma non vedendo nessuno. Goten osservò di nuovo la piscina, ma non c’era nemmeno una persona in acqua.
“Trunks, non trovi anche tu che... Ah!” Goten fu improvvisamente trascinato sott’acqua.
“Goten!” gridò Trunks e s’immerse. Vide l’amico verso il fondo di quella piscina di tre metri che cercava di liberarsi la gamba dalla salda presa di...
“Che avolo è cquel oso?” disse Trunks sott’acqua alzando diverse bolle.
“Trunphs!” gridò Goten dal fondo della piscina all’amico Trunks “Trunphs! Autami!”
Goten era trattenuto da uno strano essere color argento, di forma simile a Freezer all’ultimo stadio, che però non aveva la coda. Era un essere brillante e lucente e sembrava proprio fatto d’acqua. I suoi occhi rossi brillavano di una luce maligna. Trunks si lanciò contro il mostro, ma in acqua non si muoveva molto agilmente, e cercò di colpirlo. Però il mostro era sfuggente e rapido in confronto a lui, così che Trunks non riuscì a prenderlo una sola volta. Stanco e senza fiato nuotò veloce verso la superficie, mentre Goten tirava calci e pugni al mostro, cercando di liberarsi.
“Ma che cos’è?!” esclamò Trunks prendendo fiato. Vide ancora Goten lottare per fuggire, ma senza risultato.
“Ora ci penso io!” disse risoluto Trunks e tornò sotto.
“Gotven!” gridò Trunks in acqua a Goten “Atvento! Arripva!” poi Trunks si mise in posizione e preparò la sua Onda Energetica.
“Ondpa... E... ner... ge... tvi....... caaaaa!!!”
Goten, vedendo sopraggiungere l’Onda, si scansò immediatamente, lasciando il mostro allo scoperto che non fece in tempo ad evitare l’Onda che lo scaraventò verso il bordo piscina, costringendolo a lasciare Goten. Trunks e Goten nuotarono veloci in superficie e presero avidamente una bella boccata d’aria.
“Svelto Goten!” gli gridò Trunks “Usciamo dall’acqua!”
“Si, arrivo!” nuotarono al bordo opposto dove era stato sbattuto il mostro e uscirono dall’acqua. Arretrarono quindi fino la parete di legno della sala e si appiattirono di schiena contro il muro, ansimanti.
“Trunks...” fece Goten a mezza voce senza fiato, senza staccare gli occhi dall’acqua tornata immobile “Sai per caso dirmi che cos’era quel coso?”
“No.” rispose Trunks anche lui con gli occhi fissi all’acqua.
“Ah... bene.” mormorò Goten. I due rimasero qualche istante in silenzio, poi Trunks, sicuro, annunciò all’amico:
“Qualunque cosa fosse, ora è sistemato. Non penso possa uscire dall’acqua. E però, allo stesso modo, non credo di averlo sconfitto tanto facilmente. Meglio chiamare mio padre.”
“E il mio fratellone.” aggiunse Goten con un sorriso. Tranquilli i due amici si avvicinarono alla porta della sala per uscire, quando sentirono uno strano rumore, come il suono fluente di un ruscello, alle loro spalle. Si pietrificarono sul posto.
“Goten...”
“Si?”
“Senti anche tu quello che sto sentendo io?”
“Se intendi questo suono si acqua che scorre... beh, si.”
“Non mi sembra un buon segno, allora.”
“Già. Nemmeno a me.”
Si voltarono insieme di scatto e trovavano quel mostro d’acqua a pochi passi da loro, con gli occhi fiammanti.
“Aaaaaaaahhhh!” urlando entrambi come matti e corsero via da lì verso il bordo a sinistra della piscina, con il mostro alle spalle. Ogni passo di quell’essere ricordava appunto il suono delle acque di un ruscello.
“Ma non doveva rimanere in acqua?” gridò Goten a Trunks, continuando a correre.
“Si, ma guarda!” Trunks indicò il mostro alle loro spalle che scompariva e ricompariva, uscendo ed entrando ad ogni pozza d’acqua che i due bambini fradici lasciavano.
“Quel mostro sta ancora in acqua!” spiegò Trunks “Noi siamo ricoperti d’acqua!”
Il mostro scattò improvvisamente in avanti e con un forte pugno colpì Trunks in faccia che scivolò per diversi metri sul pavimento in legno. Poi il mostro si voltò subito verso Goten e gli assestò un calcio al fianco, facendolo finire di nuovo in acqua.
“Goten! Esci da lì!” gridò Trunks rialzandosi vedendo il mostro tuffarsi. Goten, tornando a galla e prendendo fiato, si alzò in volo e rimase sospeso qualche metro sopra l’acqua. Poi Goten si guardò intorno cercando di individuare il mostro, ma senza risultato.
“Va via da lì!” lo ammonì Trunks, ma il mostro fu più veloce. Allungò un braccio da sotto l’acqua, proprio come Junior, che raggiunse Goten che lo schivò di un pelo. La mano del mostro cercò più volte di afferrare Goten, che lo evitava con destrezza. Però alla fine il mostro riuscì ad afferrare il sayan che, con un urlo, fu di nuovo trascinato sott’acqua.
“No! Goten!” Trunks corse verso il bordo della piscina, pronto a tuffarsi, ma l’acqua fu illuminata d’oro improvvisamente. Trunks arretrò di qualche passo e Goten uscì rapido dall’acqua, tornando in volo, circondato dall’aurea oro di Super Sayan. Goten poi atterrò vicino Trunks e gli disse:
“L’ho solo stordito. Tornerà presto.”
“Si. Mi trasformo anch’io!” in un attimo anche Trunks era Super Sayan. I due bambini si guardarono complici.
“Che ne dici Goten, prepariamo uno scherzetto al quel mostro?”
“Oh, si Trunks!”
Si misero vicini e posizionarono le mani. Intanto il mostro iniziò a ricrearsi da una piccola pozza d’acqua poco lontana da i due Sayan, che lo individuarono immediatamente e iniziarono insieme a pronunciare:
“Onda... E... ner... ge... ti...” ora il mostro era completamente riformato e pronto all’attacco e i due gridarono:
“...caaaaaaaaaaa!!!!” l’Onda partì rapida e raggiunse in un attimo il mostro, colpendolo in pieno e facendolo esplodere in tante gocce d’acqua.
“Coraggio Goten, non è finita!” esclamò Trunks e i due si alzarono in volo diretti al punto in cui era scomparso il mostro, che ora stava riapparendo. Insieme i due amici lo attaccarono e, entrambi con un calcio, lo fecero finire in acqua. Udirono dei rumori alle loro spalle. Si voltarono e videro lì il mostro.
“Sei finito!” gridò Goten e gli lanciò una sfera energetica, ma il mostro scomparve e la sfera fece un buco sul bel pavimento. Il mostro d’acqua comparve poco più avanti e Trunks gli lanciò anch’egli una sfera energetica, ma il mostro via di nuovo. Andarono avanti così a lungo Goten e Trunks, ma il mostro era sempre troppo veloce.
“Adesso basta!” fece Trunks e volò veloce verso il suo avversario cercando di colpirlo in tutti modi, ma questo era alquanto sfuggente. Goten, allora, corse in suo aiuto, ma il mostro era troppo veloce. Lo rincorsero per tutta la stanza, lanciando onde energetiche, sfere d’energia, calci e pugni, distruggendo anche la sala e la vetrata. Sfiniti atterrarono e tornarono normali. Caddero entrambi seduti a terra, uno vicino l’altro, senza fiato. Iniziarono a vedere anche tutto appannato e sfuocato. Videro forse la porta della sala aprirsi, ma forse era un’allucinazione... però poi il mostro era lì a pochi passi da loro e si guardava intorno... stupito?
I due amici misero bene a fuoco riuscirono a vedere che davanti a loro non c’era il loro avversario, ma Gohan.
“Che cos’è accaduto?” chiese incredulo Gohan.
“Fratellone è pericoloso stare qui! Il mostro potrebbe...”
“Ma quale mostro Goten? Qui, a parte voi, non c’è assolutamente nessuno.”
“Si invece!” ribatté stanco Trunks “Abbiamo lottato con lui fino adesso.”
“Ah, certo.” Gohan posò entrambe le mani sulle fronti dei bambini.
“Siete bollenti!” esclamò “Non state affatto bene!”
I due amici svennero contemporaneamente.

“Un mostro, eh?” fece arrabbiata Bulma vicino al letto di Trunks. I due bambini erano stati subito portati all’ospedale vicino.
“Si mamma!” esclamò Trunks “Era terribile! Era nella sala con noi! Davvero!”
“Beh, i proprietari del Centro Benessere mi hanno fatto vedere la cassetta di sorveglianza. Ti posso dire che oltre te e Goten che distruggevate tutto, in quella stanza non c’era nessun altro!”
“Eppure c’era...” provò a dire Goten al letto vicino, ma Gohan scosse la testa.
“No, Goten. E’ stata la febbre alta a farvi immaginare tutto. Era tutta una vostra fantasia.”
Trunks e Goten non seppero cosa rispondere. Vegeta, appoggiato sullo stipite della porta, sbuffò un:
“Mocciosi.”
“Goten, non devi disobbedirmi mai più, ci siamo capiti?!” lo rimproverò Chichi “La povera Bulma ha dovuto pagare i vostri danni!”
“Non ti preoccupare per quello Chichi.” la rassicurò Bulma “Più che altro è la figura che ho fatto...”
“Beh Gohan, potresti educare meglio tuo fratello, non trovi?” sussurrò scocciata Videl a Gohan “Per colpa sua e di Trunks ho dovuto abbandonare il massaggio che mi stavano facendo...”
“Ehm... si, certo Videl.” l’assecondò imbarazzato Gohan.
“Comunque, meglio che quel mostro non esiste.” aggiunse Trunks “Era troppo forte per chiunque. Persino per Gohan.”
“Umpf!” fece Vegeta fieramente “Io l’avrei sconfitto.”
“E no, Vegeta.” lo contraddisse Goten “Se nemmeno Gohan sarebbe riuscito a batterlo, questo sottintende che nemmeno tu ce l’avresti fatta.”
“Come osi...!” Vegeta era furente.
“Ti ricordo che tu non hai battuto Cell al torneo.” continuò Goten “Guarda caso l’ha fatto qualcun altro.”
“Si, mio padre.” solo Videl, soddisfatta, espresse così la sua opinione. Bulma infatti sorrise divertita e Gohan arrossì. Vegeta invece aggrottò la fronte.
“Moccioso insolente!” pensò irato, ma poi scocciato: “Mi sento incompreso!”

Ringrazio per le recenzioni! Siete stati troppo carini!!! Spero solo che questa seconda one-shot (forse un po' lunga...) sia all'altezza della prima... chissà poi... ne verrà una terza? Comuque non aspettatevi niente! Spero anche che vi abbia fatto almeno sorridere... dico solo che l'idea mi è venuta durante una lezione di grammatica e questo già dice tutto (odio grammatica!). Ci sentiamo!!! Ciao ciao!   

  
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