Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Disneyana    09/11/2012    8 recensioni
E se una ragazza con una vita fin troppo ordinaria si trovasse a vivere una serata straordinaria? Se lei, pienamente convinta che un evento del genere non potrà mai più ripetersi, decidesse di non porre alcun freno ai suoi desideri?
Questo è solo l'inizio di un'avventura che porterà la nostra protagonista a scoprire se stessa, un terribile segreto e il vero significato della parola "passione".
"...Combattevo ogni giorno con un forte impulso: quello di fuggire. Fuggire da tutta quella serenità per trovare la capacità di urlare, impazzire, amare e perchè no? anche soffrire. Avevo la costante impressione di vivere come addormentata, i miei giorni erano così uguali, noiosi, insopportabilmente equilibrati. Ecco perchè amavo il cinema: perchè mi portava altrove..."
Se amate Johnny Depp, se vi piace sognare, se vi piacciono le storie con qualche mistero e molto pepe...allora questa è la fanfiction giusta.
Mi raccomando recensite! :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XX. A cuore aperto



Quando vidi che Johnny si era un pò calmato, lo lasciai solo nel camper, non perché volessi allontanarmi da lui, ma perché avvertivo che gli serviva un attimo di privacy per ricomporsi.

Dopo le scene di prima era piuttosto impacciato e dispiaciuto, non volevo si preoccupasse anche per me, per il modo in cui mi aveva trattata.

 Una volta fuori, continuai a spremere le miei meningi a lungo, avrei davvero voluto trovare una soluzione per lui, un modo per svergognare quei giornalisti bugiardi.

Ero davvero preoccupata, poiché tra non molte ore, sarebbe dovuto tornare a Londra e lavorare come se nulla fosse, ma era tutt’altro che sereno e sapevo che non sarebbe stata un’impresa facile per lui restare impassibile.

 Di certo la stampa lo avrebbe raggiunto sul set e riempito di domande…non dubitavo certo della capacità di Johnny di metterli a posto con le dovute risposte, ma il saperlo sottoposto a tanto stress mi innervosiva...anzi dire che mi "innervosiva" era un eufemismo, più corretto è dire che mi faceva proprio star male!

 Doveva affrontare la fine di un rapporto durato per anni, adattarsi ad una nuova vita nella quale non avrebbe visto i figli che tanto amava con la stessa frequenza di sempre.  Tutto questo lo lacerava e l’ultima cosa necessaria era quello stupido articolo!

Con tutti questi pensieri non riuscivo più a partecipare alla festa, così dopo un po’ mi defilai arrancando la scusa della stanchezza. Dopotutto era già tardi. Quando mi chiesero di Johnny, dissi che non si era sentito bene e allora Fatima come al solito, mi fece l’occhiolino e disse:

<< Se hai bisognio de aiuto per curarlo…chiamame!>> Le risposi con un sorrisetto fuggendo dalla sua euforia a passi veloci.


Entrai nel camper. Il cellulare non era più a terra, i pezzetti erano radunati sul piccolo tavolino estraibile della casa mobile, Johnny aveva anche tolto la bottiglia di vino da terra e pulito il tutto.


 Ora era a letto in posizione supina, con un braccio dietro la testa e l'altro che penzolava un pò dal materasso. Si era tolto la t-shirt ma indossava ancora canottiera e jeans, troppo stanco per mettere il pigiama, il suo petto si alzava e abbassava in modo regolare: dormiva.


Io in realtà non avevo affatto sonno, ma decisi comunque di spogliarmi e mettermi a letto. Torturai il cuscino, stropicciai le lenzuola fino all’inverosimile,  mi girai e rigirai un numero infinito di volte ed infine crollai.

 Era ancora notte fonda, quando fui svegliata da un urlo. Sobbalzai convinta di averlo sognato, ma non era così. Sentivo Johnny agitarsi nel letto sopra il mio...che stesse male?


Mi alzai e sbirciai sopra. Dormiva, ma stava sicuramente avendo un incubo. Mi arrampicai sopra la scaletta per osservarlo meglio. La finestra del camper, lasciava filtrare la luce dei faretti esterni, ed in penombra potevo veder piccole goccioline di sudore sulla sua fronte contratta. Johnny stava dicendo qualcosa di incomprensibile e continuava ad agitarsi.

Non sapevo se svegliarlo o tornarmene nel mio letto. Mi fece una gran tenerezza, potevo immaginare quali brutte immagini stessero attraversando i suoi sogni, non aveva certo avuto una bella serata. Ripensai alla sua rabbia di qualche ora prima, ai suoi occhi lucidi... Detestavo vederlo star male.

 Ero in ginocchio sul materasso accanto a lui, decisi di provare a parlargli senza svegliarlo, solitamente questa cosa funzionava con chi stava avendo un incubo.

Mi avvicinai al suo orecchio perchè mi sentisse e dissi piano:

<< Johnny...Stai sognando, non c'è niente di vero...stai sognando...>> Ma lui continuava ad agitarsi, vedevo le vene pulsare veloci sul suo collo,il respiro mozzarsi di tanto in tanto.

In un moto d'affetto passai la mano sulla sua guancia e poi le dita tra i suoi capelli,più e più volte, mentre a bassa voce gli ripetevo  che stava solo avendo un brutto sogno. Dopo un pò sembrò calmarsi, la sua espressione si rilassò...era talmente bello...!

 Era decisamente il momento di tornarmene nel mio letto, anche se a dir la verità sarei volentieri rimasta  lì dov'ero tutta la notte.

Gli feci un'ultima carezza e mentre stavo staccando la mano per andar via, la sua arrivò veloce a bloccarla.

Aprì gli occhi e balzò a sedere con uno scatto veloce.

Per i primi dieci secondi sembrò che stesse ancora dormendo, poi tornò alla realtà e con voce confusa mormorò << Beatrice...>> Accidenti  alla fine lo avevo svegliato.

Parlai a voce bassa, celando l'imbarazzo per essermi fatta trovare ad accarezzarlo mentre dormiva, ma probabilmente lui non se ne era reso conto. La mia mano l' aveva afferrata di riflesso, solo ora era davvero cosciente.

<< Non volevo svegliarti...ma hai lanciato un urlo, stavi avendo un incubo, così ho voluto controllare... Ora vado... Continua a dormire. >>

Ma non potevo andare, la sua mano destra non si staccava dalla mia, era serrata al punto da farmi male.

<< Si stavo avendo un incubo...accidenti mi dispiace d'aver urlato>> disse con una voce scossa ed impastata dal sonno.

<< Tranquillo è tutto ok...>>

Annuì e provò ad accennare un sorriso, ma venne fuori una piccola smorfia che lasciava trasparire tutta la sua tensione.

Mi sembrava strano stare a rassicurare Johnny, lui  così forte, così calmo... poi invece aveva questi lati vulnerabili che cercava in tutti i modi di nascondere, anche ora stava provando a sorridere, ma era chiaro ai miei occhi quanto invece avesse bisogno di lasciarsi andare ogni tanto, di smettere di recitare una parte e mostrarsi per come era, anche nelle sue debolezze.

Volevo abbracciarlo, stringerlo forte perchè capisse che non era necessario fingere...e in effetti non ci pensai due volte e lo abbracciai affondando il viso nella cavità fra il suo collo e la sua spalla.

 Lui all'inizio rimase teso, fermo, poi lo senti espirare e rilassarsi.

<< Sei ancora dentro il tuo incubo?>> mormorai, inebriata dall'odore della sua pelle.

<< No...sono dentro il tuo abbraccio.>> Mi rispose dolcemente in un orecchio, mentre i miei battiti raggiungevano la velocità della luce.
 
Oddio... avrei tanto voluto dirgli che lo amavo, avrei voluto che sapesse quanto intensamente tenevo a lui, nonostante tutto, nonostante fosse entrato da così poco nella mia vita...volevo proteggerlo da tutto; dagli incubi, dai malumori,dalla tristezza. Ma chi ero io per fare tutto ciò? Non ero nessuno.  Così, lo strinsi di più e basta. Poi finalmente ritrovai il dono della parola.

<< E' un buon segno che tu abbia degli incubi sai? Significa che il tuo cervello funziona.>> Scherzai e sentii che rideva piano<< Vuoi parlarmi del tuo sogno Johnny?>>

<< Non lo ricordo nemmeno chiaramente...no, meglio non parlarne, ho solo...solo immagini confuse.>>

<< Ok...>>

<< Ho un gran mal di testa...maledetto vino. Mi spiace averti svegliata. Davvero.>> nel dire questo si staccò per guardarmi in faccia << Che disastro... prima mi trovi in quello stato, ora mi faccio prendere dagli incubi. Da non crederci...>> sospirò << Non è questo che ci si aspetta da un uomo della mia età, non dovrei comportarmi così...dovrei essere razionale, invece è bastato un'articolo per farmi andare fuori di testa....Pensavo di aver acquisito più autocontrollo negli ultimi anni, di essere diventato migliore e invece mi sono ubriacato, me la sono presa con te, ti ho urlato contro ho cercato di spaventarti...che comportamento idiota e deludente!>>  Era così amareggiato mentre diceva queste parole, come se fosse disgustato da se stesso, non potevo sopportarlo.

<< Smettila di rimproverarti! Siamo tutti fragili Johnny, ognuno di noi cede in un modo o nell'altro, tutti cerchiamo un modo di dimenticare anche solo per un attimo  i problemi...Tu hai provato a farlo riempiendoti di vino,ma voglio chiederti un favore; la prossima volta che vedrai tutto nero, lascia perdere le bottiglie, non farti del male. Sò che non sono  nessuno per te, però sappi che per quanto poco io possa contare, la prossima volta avrai due scelte: distruggerti il fegato, oppure cercarmi... spero davvero che tu scelga la seconda.

 Sarò sempre pronta ad ascoltarti. Sempre. E per favore smettila di essere tanto in imbarazzo, non è successo niente di grave, anzi cominciavo ad aver paura di te sai? E non per il fatto che mi hai urlato contro, no, ma perchè cerchi di apparire sempre  tranquillo, ti chiudi in te stesso. Non ti fa bene questo.

Tutti esplodiamo prima o poi, è una necessità, e tutti abbiamo bisogno di appoggiarci a qualcuno. Capisco, che tu voglia proteggere le persone a te care da questo lato del tuo carattere, forse perchè hai paura di deluderle o di spaventarle, sappi però che io non sarò mai spaventata da te e non c'è niente che tu possa fare per deludermi perchè in questi pochi giorni ho conosciuto un'uomo talmente speciale che niente potrà farmi cambiare idea.

Cercami se dovessi aver bisogno, potrai urlarmi contro, sbraitare quanto ti pare, non mi farai paura...anzi se vuoi potremo urlare  insieme o magari prendere a pugni i muri in compagnia...! anche se visti gli effetti questa sarebbe una cosa da evitare...>> scherzai guardando le sue mani e i tagli che c'erano sopra,  << Il punto Johnny è questo: non rimanere solo con una bottiglia, è triste e non è quello che ti meriti, perchè sei una bella persona, sei bravo a stare vicino agli altri quando hanno bisogno e non è per niente giusto che tu te ne stia solo quando sei tu ad aver bisogno...scommetto che ci sono centinaia di persone pronte a starti accanto, tra quelle centinaia mettici pure questa insignificante "ragazzina" che hai conosciuto per caso.>>

Gli avevo parlato a cuore aperto, ma adesso avevo l'impressione di essere andata troppo oltre perchè

Johnny dopo avermi guardata per un millisecondo, distolse lo sguardo verso un punto indefinito nel vuoto. Non riuscivo a capire se le mie parole lo avessero infastidito, per questo rimasi oltremodo stupita quando dopo un lungo silenzio disse:


<< Mi hai detto cose così belle, che non so come rispondere...lo ammetto, per la prima volta sono io quello in imbarazzo.>> Tornò a guardarmi in faccia grattandosi la nuca  come faceva tutte le volte che non sapeva che dire. Poi aggiunse:

<< Chiariamo una cosa però: è vero, sei una ragazzina che ho conosciuto per caso, ma non sei affatto insignificante, di certo non per me!>>


Mi fece uno dei suoi sorrisi disarmanti, uno di quei sorrisi capaci di sciogliere l'antartico in un secondo, poi prese una ciocca dei miei capelli e ci giocherellò, lasciandosela scorrere tra le dita .Stava pensando a qualcosa...

<<  Devo essere sincero, in realtà una cosa del mio sogno me la ricordo...>> Lo fissai interrogativa << ...ti ho sentita. Ho sentito che mi dicevi che era un sogno. >>

<< Eri...già sveglio?>>

<< No. Ti sei intrufolata nel mio sogno. Strano vero?>>

<< Già...è strano...>> risposi mentre i miei neuroni andavano in tilt, ero certa che avrei avuto un infarto da lì a poco, non era facile in una sola volta sentirsi dire che per lui non ero insignificante, che ero entrata nel suo sogno e tutto questo mentre mi accarezzava i capelli con un dolcezza inaudita.

" Beatrice fuggi! Fuggi prima di svenirgli addosso, fuggi prima di cominciare a sbavare, hai appena fatto un discorso maturo e saggio, non ti puoi sciogliere in questo modo!"

Indietreggiai in direzione della scaletta, nel tentativo di tornare nel mio letto. << Ok...io ora, è meglio se ti lascio riposare...Ehmmm...Vuoi che ti prenda qualcosa Johnny? Un bicchiere d'acqua...un'aspirina. Non so...>>
Fece cenno di no con la testa.

<< Ok...>> misi un piede sul primo piolo.

<< Però mi piacerebbe che tu restassi qui ancora un pò.>>

Lo disse così piano che non fui sicura di ciò che avevo sentito. Lo osservai in silenzio, spiazzata. Il mio piano di fuga era fallito ... glielo avevo appena detto io che poteva chiedermi aiuto, adesso lui non voleva stare solo, voleva qualcuno accanto,ed io non potevo cercare scuse.

" Autocontrollo Bea..."

 Gattonai fino ad arrivargli accanto.

<< No, non resto qui un pò. >> Gli dissi dispettosa << Resto qui tutta la notte. Dai  ubriacone fammi spazio! >>

<< Ubriacone?! >>

<< Si hai sentito bene!>> Nel frattempo si era spostato liberando una porzione di letto.

Ok mi ero messa in trappola da sola...anche se in effetti come trappola non era niente male...anzi era la trappola migliore del mondo.

<< Ti avviso però, devo darti le spalle, io proprio non so' dormire sul lato destro...>> dissi mentre mi sistemavo vicino lui. Era una bugia, ma proprio non me la sentivo di stargli sdraiata accanto faccia a faccia, sarebbe stato chiedere troppo a me stessa.

<< Come vuoi...>> fece fissandomi con quel suo modo tipico che mi faceva sentire terribilmente scoperta, non mi riuscivano per niente bene le bugie con lui!

<< Vuoi che parliamo un pò? Tiiii....ehmm...ti racconto una barzelletta?>> chiesi con un sorrisetto nervoso , cercando di uscire dall'imbarazzo nel quale ero inesorabilmente  precipitata.

<< No, mi basta che tu stia qui... >> disse in un soffio.


Ignorai il mio cuore che andava a  mille, ignorai il cervello che continuava a chiedersi cosa diavolo stessi facendo lì sdraiata ...ignorai tutto. Mi accoccolai dandogli le spalle, cercando di non stargli troppo attaccata, ma lui si avvicinò abbracciandomi. Mi avvolse a se passandomi un braccio sopra.

Tastò il materasso << Mhhh...dov'è?>> stava cercando la mia mano. Gli sfiorai le dita incerta e lui le prese subito intrecciandole alle sue, le strinse.


<< Grazie...>> sussurrò mentre  sentivo il suo respiro sul mio collo.


Difficilmente sarei riuscita a dormire.

Mi posò un bacio su di una spalla ed ebbi l'impressione che la mia pelle avesse preso fuoco. Poi mi strinse ancora di più, avvolgendomi completamente a se.


Decisamente non sarei riuscita a dormire!


Johnny pov

 Che notte fu quella... che strana e bella notte. Ero stato sul punto di baciarla prima che il mio telefono suonasse. L'avevo interpretato come un segno del destino...bah forse era meglio così! Decisamente ubriacarmi in presenza di Beatrice non era stata una buona idea.

L'alcol, mi aveva prima fatto pensare che non  era affatto sbagliato desiderarla tanto, e poi quello stesso alcol mi aveva reso stronzo, l'avevo aggredita "non hai un cazzo di diritto!... torna alla tua festa ragazzina!".

Ma quale ragazzina? Oh no, non era una ragazzina, non lo era certo stata quando mi aveva tenuto testa! Le avevo sbraitato contro in maniera cattiva, perchè non sopportavo di esser visto in quello stato,di sembrare tanto vulnerabile, ma lei mi aveva rimesso al mio posto. Fiera: la testa alta, i suoi grandi occhi chiari privi di paura, decisi, sicuri.

 Avevo riso...riso come un folle, perchè ero spiazzato, ancora una volta.

 Dannazione io ero Johnny Depp, il ribelle, il dannato a detta di tutti, non me li ero certo affibbiati da solo quegli appellativi!

La gente in genere, non si metteva a ribattere quando ero in quello stato e le poche volte in cui qualcuno ci provava, difficilmente riusciva nell'intento di frenare i  miei deliri, il mio lato odioso e rabbioso feriva gli altri a tal punto, che la sola scelta logica sembrava quella di lasciarmi cuocere nel mio brodo e  andar via.
Nemmeno Vanessa restava. Lasciava che la sbronza mi distruggesse e poi, il giorno dopo, mi copriva di rimproveri per il mio atteggiamento irresponsabile.

Beh, certamente aveva ragione a farlo...anche se purtroppo negli ultimi anni, molto spesso era stata lei la causa delle mie sbronze.

 C'era una cosa che mi aveva sempre ferito, nei rimproveri di Vanessa: l'argomento principale con lei era "l'immagine", il fatto che  ero un personaggio celebre e che dunque avrei dovuto avere un atteggiamento consono.

 Erano state rarissime le volte in cui aveva chiesto il motivo di quei miei gesti, pensava solo ci trovassi gusto a fare il matto...le avevo spiegato che per me bere a volte , per quanto fosse dannatamente sbagliato, era
l'unica anestesia possibile, ma lei era convinta che non avessi alcun problema da anestetizzare:

" Perchè ti ostini a fare il ribelle?  Sono passati i tempi della tua giovinezza problematica! Cosa hai da lamentarti ora? Cosa ti manca?!"

Mi sentivo uno schifo quando diceva così...Già, cosa mi mancava? Come potevo dirle che mi mancava di amare? Che mi mancava la Vanessa, che era stata la mia donna e la mia amica e che negli anni, era  invece diventata una sconosciuta, interessata a tutto tranne che a noi due?

Era questo che avevo sognato quella notte: i suoi rimproveri, il suo sguardo disgustato e risentito, che mi faceva detestare me stesso ...ma mentre ero la, negli abissi della mia mente, a litigare ancora una volta con lei, improvvisamente avevo visto la sua bocca muoversi ma avevo smesso di sentirne i suoni e nell'aria era arrivata la voce di Beatrice.

 Era entrata nel mio sogno: c'era qualcosa di magico in questo, era da molto tempo che non sentivo una persona così profondamente vicina.

Mi ero sentito molto stupido dopo, quando le avevo chiesto di restare, ma desideravo prolungare quella sensazione, era così bello sentire di essere capito senza il bisogno di spiegare...era così strano provare di nuovo una tale sintonia con qualcuno!

Con i suoi discorsi aveva centrato il punto, capito appieno il mio stato d'animo. Ma per la prima volta il fatto di essere così scoperto non mi aveva dato fastidio, anzi mi aveva fatto sentire bene, stranamente più leggero.

Di certo gli amici non mi mancavano , avevo la fortuna di conoscere molte persone sensibili ed intelligenti, persone che viaggiavano sulla mia  stessa lunghezza d'onda, eppure difficilmente mi lasciavo andare. Volevo sempre mostrarmi forte, con mia madre, mio fratello, Tim...con tutti ero lo stesso Johnny, un pò strambo eppure una persona stabile, capace di fare spallucce a passare oltre i problemi. Io ero quello che sul set faceva scherzi a tutti, quello che piombava a casa di mia madre all'improvviso magari vestito in qualche strano modo, solo per  ridere un pò, quel Johnny sopra le righe capace di invitare Marilyn Manson ad animare la festa di complenno del figlio o di andarsene in giro con una maglietta di di Justin Bieber solo per far felice Lily, quello che nel tempo libero si aggirava per le spiaggie con un romanzo in mano o che magari si metteva a dipingere nel suo studio.

Ed in effetti io ero così.

Sapevo però che il vecchio Johnny , quello che per non pensare ai problemi, per riuscire a dormire la notte e a superare le giornate, finiva per stordirsi e avvelenarsi, purtroppo quel vecchio stupido Johnny esisteva ancora e non volevo assolutamente che qualcuno se ne accorgesse. Perciò , con i miei amici scherzavo e costruivo sogni, ma non lasciavo mai cadere del tutto la mia maschera, non permettevo che mi vedessero debole o adirato e di certo non chiedevo aiuto!


Ma questa ragazzina non aveva atteso richieste, aveva capito e basta. Per la prima volta dopo tanto tempo, la paura di mostrarmi vulnerabile era scomparsa, le avevo chiesto di restare e l'avevo stretta forte, scoprendo così che la sua semplice presenza aveva il potere di dileguare le mie angoscie, trasformando ogni pensiero più nero in qualcosa di diverso, di vivo, di colorato.

Sarei un bugiardo se affermassi di non aver avuto pensieri impuri quella notte. Quando l’avevo abbracciata lei si era un po’ irrigidita , avevo sentito il suo cuore aumentare i battiti e avevo desiderato che accelerassero ancor di più sotto l’effetto dei miei baci, delle mie carezze. Mi sentivo bruciare per la voglia che avevo di lei... la voglia di sentirla vicina in ogni modo possibile.

Ma non avevo osato far nulla, avevo tenuto a freno e mani, la bocca ed i pensieri.
Perchè? Per egoismo.


Desideravo poterle telefonare nei mesi a seguire, rivederla per provare ancora la sensazione di pace, che riusciva a darmi.

Io volevo tutto: volevo evitare di lasciare definitivamente Vanessa, provare per l'ennesima volta a salvare la nostra famiglia e al contempo non volevo rinunciare all'affetto ed al calore di questa ragazzina,che non si era lasciata spaventare dalla mia furia ed era stata  capace di andare oltre i miei vizi, i miei incubi e miei casini...

Sapevo che l'unico modo per riuscire a tenerla nella mia vita, era non oltrepassare quella linea sottile, che mi permetteva di definirmi suo amico.

 Così , ero rimasto per un pò ad ascoltare il suo respiro, stringendo le sue dita sottili tra le mie... poi avevo dormito profondamente, come non facevo da tempo. Nessun altro incubo quella notte, solo un lungo abbraccio.



 

OK ragazze : sono consapevole che questo capitolo è deludente..... Yes, I know! ù.ù

                                                                                                                                                                                 
E' breve ,monotono e triste. MOTIVO??? non lo so...posso solo azzardare delle ipotesi... MMMMMhhhhhh.....vediamo.... = ,= ?
                                                                                                                                                                                   


Sarà  l'autunno??? Sarà che il mio computer fa i capricci  e mi fa imbestialire???  ò.ò Sarà la mia bradipo/connessione??! T.T

 Sarà quel che sarà...( sè vabbè ci manca solo che io mi metta a cantare " che serà serààà whenever will be will beeeeeee!!!... " ù_ù' ) fatto sta che questo capitolo è così!


E VOI GIUSTAMENTE DIRETE: CHE COSA ACCIDENTI LO PUBBLICHI A FARE SE FA TANTO SCHIFOOOO???!! ò.ò

Legittima, leggittimissima domanda care donzelle! Ma che dire??  Mi rimetto al vostro buon cuoreeee non ammutinatevi vi prego!!! XD



 In realtà per evitare stati depressivi avevo deciso di continuarlo, ma dal momento che la seconda parte non l'ho ancora finita ed è da un pò che non pubblico ho pensato di pubblicare questa....

 HO FATTO MALE???!!!! Boh! 


Vabbè ora che ho finito di fare la simpaticona, direi che posso mandare un grosso bacio a tutte voi . Vi ringrazio di essere passate a leggere! :)

Smaaaaaaaacckkkkkk :*

La vostra Rory in versione autunnale e con un indegno computer quasi in fumo!!!


ps. attendo le recensioni eh!! XD

ps di ps: a coloro i quali si stessero chiedendo : "riusciranno i nostri eroi e darsi una mossa prima o poi?!",  suggerisco di attendere solo un paio di capitoli :)


  
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