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Autore: ___MrsStyles91    09/11/2012    2 recensioni
..Lo osservavo in silenzio da dietro l'albero.
Lui, quei suoi occhi meravigliosi coperti dagli occhiali scuri erano con lo sguardo rivolto verso il basso, intenti a osservare quella che da lontano mi sembrava una rivista scandalistica.
Harry Styles, il mio cuore, il ragazzo del quale ero innamorata da quasi un anno, il cantante di una delle band più famose del momento era finalmente a pochi passi da me.
Non mi sarei mai accontentata di un abbraccio, di un autografo.
Io l'avrei conosciuto, dovevo conoscerlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“I want, I want, I want, and all the girls say
I want, I want, I want, and that’s crazy!
I want, I want, I want to be loved by you..”

 
I miei occhi erano chiusi.
Le spalle posate sulla fredda porta di ferro, mentre una lacrima viaggiava indisturbata sulla mia guancia gelata: era una lacrima che graffiava, che incideva silenziosamente la mia anima, una lacrima che mi uccideva dentro, perché io ero una delle tante che non l’aveva potuto vedere, che non aveva potuto bearsi della sua meravigliosa figura, associata a quella voce d’angelo che mi avrebbe fatto  sicuramente  morire non appena avrebbe posato le labbra su quel microfono, pronto a cantare.
Così era stato abbastanza sopportabile, non l’avevo visto, ma l’avevo almeno sentito ed era del tutto diverso: le piccole imperfezioni, le piccole stonature, quelle che ti facevano smuovere il cuore, che ti facevano vibrare dentro, rendevano quella voce ancora più bella.
L’orda di fan urlanti continuavano ad urlare i loro nomi, il suo nome, il nome del ragazzo per il quale avevo perso la testa, il nome del ragazzo che avevo incontrato accidentalmente (accidentalmente almeno per lui) ai tempi di x-factor, e che con un sorriso era riuscito a farmi innamorare di lui perdutamente.


[9 dicembre 2010]
**Era una giornata piuttosto fredda, una delle tante giornate in cui avevo marinato la scuola e nelle quali camminavo per le strade londinesi, nella speranza di scorgere anche solo in lontananza quegli occhi verdi e quei ricci sbarazzini dei quali già non so quante ragazzine amavano.
Non girovagavo senza meta: sapevo dove andare.
Frequentavo i posti dove veniva avvistato più spesso, ma non avevo mai avuto la fortuna di vederlo, neanche la fortuna di poter dire “Maledizione, sono arrivata nel momento in cui sta salendo in macchina”..niente di niente.
Almeno fino a quel giorno.
Era così freddo che quasi mi ero pentita di non essere entrata a scuola: continuavo a sfregare le mani tra di loro che, nonostante fossero coperte dai guanti, sembravano essere due tavolette di ghiaccio.
Ero seduta su una panchina, così gelata che non sentivo più neanche più il mio fottutissimo fondoschiena.
Estrassi dalla tasca del pantalone il mio telefono cellulare –che sembrava più una cabina telefonica, ma già era tanto che ne avessi uno- e guardai l’ora: facevo ancora in tempo ad entrare alla seconda ora..almeno avrei evitato un’altra lite inutile con mia madre.
Mi alzai e passai davanti alla caffetteria, la caffetteria dove lui andava solitamente.
Mi bloccai avanti ad essa, guardandomi un’ultima volta intorno, prima di riprendere a muovere lentamente qualche passo.
-Harry, cerca di fare in fretta, abbiamo le prove per la finale..- urlò un ragazzo costringendo ad ogni fibra del mio corpo ad immobilizzarmi immediatamente: restai con lo sguardo a terra, senza avere neanche il coraggio di voltarmi. Corsi verso l’albero più vicino, posando le spalle sul tronco di esso, come per nascondermi.
Mi girai, poggiando le mani sulla corteccia, mantenendo gli occhi chiusi.
-Sarò velocissimo, giuro..- Dio, era veramente la sua bellissima voce quella?
Mi sporsi leggermente, facendo capolino e non riuscii a non sorridere riuscendo finalmente ad intravedere quella sua folta chioma, quel suo esile corpo che si muoveva indisturbato tra la folla, facendo poi ingresso nella caffetteria, seguito a ruota dal suo fidatissimo amico Louis, il ragazzo più pazzo e dolce che avessi mai visto. Poggiai nuovamente le spalle all’albero, portando le mani sul viso, mentre il cuore iniziava a battere sempre più forte.
NON FARE LA CODARDA. Continuava a replicare quell’insopportabile vocina nella mia testa, facendomi grugnire appena. Non ero codarda, io non mi stavo nascondendo, stavo solo cercando di trovare un modo di fermarlo normale, senza che lui pensasse che io fossi una delle tante fan urlanti, che era li solo per una sua foto o un suo autografo. Volevo farlo sembrare un’incidente.
SE INTANTO INIZIASSI A MUOVERTI, INVECE DI RESTARE LI IMPALATA continuava imperterrita la vocina nella mia testa, alche sbattei delicatamente il mio piede a terra e dopo aver preso un gran respiro saltai fuori dal mio amatissimo rifugio, giusto in tempo per permettere ad un idiota che non guardava dove metteva i piedi, di rovesciarmi tutto il suo adorato caffè bollente addosso.
Allargai le braccia, facendo una smorfia, mentre ammiravo il mio bellissimo giacchetto bianco, elegantemente rovinato da un ragazzo che evidentemente era abbastanza divertito dalla situazione, visto che se la rideva beatamente, invece di chiedere scusa.
-Perché non fai ridere anche m..- affermai con arroganza, bloccandomi prima di poter finire la frase: i suoi smeraldi mi trafissero l’anima e la sua risata cristallina che fino a pochi secondi prima mi stava mandando fuori di testa, ora sembrava il suono più dolce del mondo.
Calma, era il caso di mantenere la calma.
-Scusalo, è un idiota- affermò Louis, dando uno scappellotto al ragazzo che aveva a fianco.
-Come hai detto scusa? E’ uscita fuori all’improvviso, non l’avevo vista- si giustificò lui.
Non che non fosse vero, ma poteva almeno scusarsi no?
-Non preoccuparti, non ho bisogno di scuse..- dissi, recuperando un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni, tamponandolo poi sulla giacca, come se potesse magicamente assorbire tutta quella sostanza e far tornare il giacchetto lindo e pinto. Mia madre mi avrebbe uccisa.
-Lo sai che così la macchia non sparirà, vero?- affermò il riccio che si era improvvisamente trasformato nel capitan ovvio della situazione. Lo guardai inarcando un sopracciglio ed annuendo.
-Ma veramente? – chiesi ironica spalancando gli occhi, provocando in Louis una risatina divertita.
-Mi spiace..- reclamò Harry, dando una leggera spallata all’amico vicino che non la voleva proprio smettere di ridere..non capivo per quale motivo doveva colpirlo, era adorabile la sua risata.
-Oh, non dispiacerti..- risposi io corrugando la fronte, prima di immergere il mio sguardo nei suoi occhi di un verde così bello da far paura. Sbottonai la giacca, sfilandola e tirandogliela praticamente addosso, prima di stringermi tra le braccia per coprirmi dal freddo pungente di quella giornata.
Il ragazzo mi guardò con aria perplessa.
Estrassi dalla borsa un pezzo di carta ed una penna, scrivendovi sopra l’indirizzo di casa mia e glielo porsi con un gran sorriso stampato in volto.
-Deve tornare a casa mia bianchissimo, vedi un po’ tu come vuoi rimediare- il ragazzo prese il foglietto, sfiorandomi la mano: non riuscii a non rabbrividire e a quanto pare lui se ne accorse.
-Stai tremando, il giacchetto ti serve..- disse lui, bloccandosi non appena feci un cenno di mano.
Fortunatamente il freddo era dalla mia parte, lui non poteva sapere che per l’emozione che avevo in quel momento, e che riuscivo stranamente a controllare, avrei potuto denudarmi e sentire comunque caldo.
-Oh, non preoccuparti, mia sorella abita a qualche passo da qui..non morirò congelata tranquillo!- dissi io, mentre le mie gambe molli continuavano a tremare.
-Ok, allora vai, non vorrei averti sulla coscienza..- rispose lui con evidente ironia.
Non riuscii a non sorridere, mi limitai ad annuire, prima di passare in mezzo ad entrambi, facendo un cenno con la mano per salutarli, senza più proferire parola.
Mossi qualche passo, sentendo poi le loro voci allontanarsi, mentre Lou non riusciva a non prendere in giro l’amico per la pessima figura che aveva appena fatto.
Mi voltai lentamente, per poterlo vedere un’ultima volta, nello stesso istante in cui si voltò lui per osservarmi: un sorriso, poi tornò a scherzare con il suo amico.
Mi era bastato un sorriso per far diminuire i battiti del mio cuore.
Un sorriso per avere la piena consapevolezza di essermi innamorata di un ragazzo irraggiungibile.**



-Riuscirai a tornare in te prima  o poi, vero?- chiese la voce più adorabile di questo mondo, mentre una mano gelida si posava sulla mia guancia, asciugandomi il volto -..sei una stupida lo sai? Ti avevo detto di restare con me, l’abbiamo visti uscire- continuò lei, ma tutto quello che  riuscii a fare fu stringermi nelle spalle, facendo una piccola smorfia.
Lei, la mia migliore amica, mi strinse fra le braccia, lasciando che altre lacrime molto silenziosamente cominciassero ad uscire indisturbate.
-Lui? Sei riuscita a vederlo?- chiesi quasi sussurrando, mentre riuscii ad intravederla mentre annuiva. Sospirai chiudendo gli occhi, accoccolandomi a lei ancora di più -..e com’era?-
-Hai anche il coraggio di chiedermelo, è Harry Styles..- affermò lei con un filo d’ironia, provocandomi una lieve risata. Le sue braccia mi strinsero di più, quasi soffocandomi -..ma con tutti i bei ragazzi che ci sono al mondo, razza di testolina bacata, proprio del ragazzo irraggiungibile dovevi innamorarti?-
Le mie labbra si tesero in un sorriso amareggiato: sapevo come la pensava lei.
Lei non credeva nell’amore, non dopo la sua prima delusione, né tantomeno credeva che Harry Styles potesse notarmi. Non lo diceva per rovinare il mio sogno, non lo diceva per farmi soffrire, ma per farmi aprire gli occhi..io sapevo che aveva ragione  e prima o poi mi sarei rassegnata all’idea che non sarebbe stato mio, ma per il momento mi bastava anche solo incontrarlo nei miei sogni.
Mi piaceva pensare che quando fissava la telecamera, in realtà stava guardando me.
Mi sarebbe passata, mi sarei risvegliata da quel sogno assurdo un giorno, ma per il momento volevo ancora amarlo, incondizionatamente, anche se lui non si ricordava di me, anche se per lui il 9 dicembre del 2010 non era altro che “qualche giorno prima della grande finale”.
-Non preoccuparti, sto bene. Mi passerà.. -


 

=SPAZIO AUTRICE=
Salve pasticcini, qui è Giù che vi parla.
Grande appassionata della scrittura e perdutamente innamorata di 5 ragazzi che rispondono al nome di Harry, Louis, Zayn, Niall e Liam.
Ho voluto provare anche io a scrivere una ff.
Hope, la protagonista della storia ha conosciuto Harry “per caso” e le sono bastate due parole per prendersi una sbandata che si trasforma pian piano in un amore che neanche lei riesce a gestire.
Quello che trovate tra asterischi è un salto al passato (nonché mio sogno recente) che spiega come è avvenuto l’incontro tra i due.
E niente, spero vi piaccia.. Fatemi sapere se gradite.

With Love, Giù.

  
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