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Autore: _wallflower13    09/11/2012    3 recensioni
-Tomlinson! Non dietro, davanti! Mettiti vicino a Dickens.-
-E chi cavolo é Dickens?- chiede guardandosi in giro
-La sfigatella lí davanti.- interviene Jessica.
Posso dire che l'anno é cominciato in modo meraviglioso.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.7          

 

 I don't mind spending everyday

Out on your corner in the pouring rain

Look for the girl with the broken smile

Ask her if she wants to stay awhile

And she will be loved

She will be loved. Maroon 5

 

 

Apro gli occhi, sono completamente offuscata, ho ancora una strana luce bianca negli occhi, e mi sento stanca come se avessi viaggiato a piedi per giorni. La luce bianca lascia il posto al blu delle pareti e finalmente mi guardo intorno con il solo movimento degli occhi, un letto, una sedia, tubi e un grande vetro, proprio di fronte a me. È come un flashback, vedo queste cose per la prima volta, ma è come se le avessi già viste o vissute. E poi il mio nome, ripetuto decine di volte, i suoni sembrano tutti ovattati ma dopo qualche secondo ci sento perfettamente. Un brivido al braccio, è un buon segno, almeno non sono morta e non sto sognando.

-Mamma! Si è svegliata!- urla una voce familiare, un ragazzo alto e castano, ma certo, è mio fratello. Cerco di farfugliare qualcosa di incomprensibile anche per me e appena arriva il medico mi obbliga a stare a riposo e di non alzarmi dal letto. Dopo diverse ore passate a fingere di dormire posso aprire gli occhi e cercare di parlare con qualcuno. Vedo di mettermi seduta sul letto ma è quasi impossibile,mi cadono gli occhi sulle braccia, vedo le fasciature e al solo pensiero i battiti del cuore si fanno più forti. Intorno a me ci sono mia madre, mio fratello e Louis, che è appena arrivato.

-Quanto tempo è passato?- chiedo

-Un mese e mezzo circa..- risponde mio fratello. Mi parlano ancora di quello che è successo in tutto questo tempo, e mentre ascolto i loro racconti e tutto il resto mi viene in mente il ragazzo biondo, oggi non c’è, eppure mi ricordo di lui, di averlo visto e sentito vicino, di aver incontrato i suoi occhi azzurri e di aver sfiorato la sua mano, anche solo per un secondo. La domanda che mi viene in mente ripensandoci è chi è quel ragazzo? Ricordo di non averlo mai visto prima, o almeno credo, sembra che la mia memoria sia piuttosto corta.  Prendo coraggio e chiedo a Louis.

-Lou, chi era quel ragazzo biondo che è venuto?-

-Quale ragazzo biondo?- chiede lui apparentemente meravigliato

-Ma si, c’era un ragazzo biondo con voi, l’ho visto.- dico

-È impossibile che tu lo abbia visto, insomma eri in coma, e poi, non c’era nessun ragazzo oltre a noi.- risponde, incontrando per un attimo lo sguardo di Ed. –Diglielo anche tu..che non c’era nessun ragazzo biondo.-

-Si infatti, nessuno.- tentenna mio fratello. Litighiamo per un’altra mezz’ora sul ragazzo misterioso ma loro restano fermi sulle loro affermazioni, possibile che io lo abbia sognato? Ricordo di aver sentito persino i suoi pensieri, non è possibile che non ci fosse davvero. Resto in ospedale per un’altra settimana e poi finalmente dopo tutti gli esami necessari mi mandano a casa. La vita sembra tornare apparentemente normale, vado a scuola, studio e il fine settimana vado da mio padre. Ho svuotato quel cassetto del bagno, ho tolto quella robaccia con tutto il doppio fondo, mi sono decisa a non cadere mai più, non permetterò a me stessa di toccare di nuovo il fondo, posso solo rialzarmi adesso, e sembra che abbia un paio di persone disposte ad aiutarmi. Jessica non cambia il suo atteggiamento ostile nei miei confronti e appena sono arrivata ha cominciato con le sue battutacce, ma io faccio finta di non sentirla, e per la prima volta non mi deprimono, anzi mi scatenano un attacco di rabbia che scarico facendo scarabocchi sul quaderno o sul banco.

-Ciao feccia.- mi schernisce una mattina

-Ciao stronza, che vuoi?- rispondo a testa alta

-Uuuh, siamo aggressive.- dice ridendo 

-Lasciala stare, è stata un mese in coma, non hai un minimo di rispetto.- interviene Louis, io lo allontano, questo suo atteggiamento di intromissione comincia a darmi sui nervi, me la so cavare da sola, e se proprio non ci riuscirò, imparerò.

-Ah si? In un mese avresti potuto farti una plastica, insomma, sei senza seno, senza fianchi, ti saresti rimessa a posto.- dice, Dio che rabbia.

-Beh, meglio di te che sei senza cervello.- rispondo. Arrossisce di rabbia e sta per alzare un braccio, ma la fermo. Cerca di tirarmi i capelli con l’altra mano, ma le tiro un pugno dritto sul naso. Lei cade a terra e per un attimo sembra priva di sensi, ma dopo un po’ si alza e il bidello viene a prenderla, cola sangue dal naso e dal labbro. Louis mi guarda sconcertato

-Cavolo, che destro.- dice massaggiandosi la mascella, imitando Jessica, io mi limito a sorridere. Il giorno dopo sono in presidenza, il mio gesto non è passato inosservato, e il padre di Jessica, si era messo ad urlare con tutta la scuola per l’accaduto. Chiamano anche mia madre e alle 10 siamo tutte e due in presidenza.

-Allora, vuoi raccontarci com’è andata Angel?- chiede il preside

-Ha cominciato ad insultarmi come al solito, io le ho risposto e lei ha tentato di picchiarmi, e io mi sono difesa.- racconto brevemente

-Sai che le hai rotto il naso ed il labbro?- chiede irritato

-Oh che peccato, se l’è meritato.- dico acida

-Signora Dickens, dovrei sospendere, se non del tutto espellere, sua figlia, ma sono sicuro che non accadrà mai più giusto?- chiede a mia madre

-Oh no, non accadrà mai più, vero Angie?- domanda lei

-Oh no, figuriamoci.- dico fingendomi pentita. Usciamo dalla scuola e mentre sono in macchina con mia madre, temo che cominci a farmi le sue solite ramanzine.

-Allora..perchè lei hai tirato quel pugno?- comincia lei

-Te l’ho detto, mi ha provocato.-

-Ma le hai rotto il naso.- dice lei

-Lo so, sai quando le ho tirato il pugno ho sentito anche il crack delle ossa.- descrivo

-La prossima volta … spaccale la faccia.- dice sorridendo e io mi metto a ridere. Torniamo a casa e trascorro una giornata felice, e con mia madre non succedeva da anni ormai. Il mattino dopo tutta la scuola mi guarda in modo strano, come se fossi una specie di alieno, Louis mi viene incontro e iniziamo a parlare.

-Ieri ho parlato con il padre di Jessica.- comincia lui.

-COSA?- sono altamente sconcertata, Louis che ha contatti con quella gente?

-Dice che ha il naso fuori uso e il labbro dolorante, per di più ha un alone viola sulla guancia.- dice lui

-E perché hai chiamato i Rhodes?- chiedo io

-Uhm beh vedi loro hanno una concessionaria e mio padre ha comprato la macchina da loro due mesi fa.- racconta massaggiandosi il collo-E mio padre mi ha praticamente obbligato a chiamarli.-

-Oh, magari adesso vi mettete anche insieme, tipo quelle cose delle relazioni combinate.- mi metto a scherzare io con un pizzico di acidità

-Che c’è sei gelosa?- chiede, che razza di domande.

-Io? Ma fammi il piacere, per me puoi metterti con chi mi pare, non sono problemi miei, non rompo le palle al mio migliore amico se si mette con certa gente.-

-Hai detto migliore amico?- domanda a bocca aperta

-Si, perché non lo sei?-

-Oh si, scusa! Certo che però non se lo aspettava nessuno che avresti reagito così ad un insulto di Jessica.-

-Oh beh, non me lo aspettavo nemmeno io.- dico sorridendo. 

 

 

 

 

 

Ma questo ragazzo biondo, chi sarà mai?

Ehehehe ci vorrà un po' prima di scoprirlo u.u

Hope u like it:)

   
 
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