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Autore: LittlePanckake    09/11/2012    1 recensioni
Alle volte anche le piccole cose, possono celare qualcosa di realmente speciale, sapete?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non avevo la più pallida idea di dove mi stesse portando, ero li che continuavo a correre e ridere con lui, fino a che non arrivammo in un parco.
“Eccoci…”
“Mi hai portato nel parco vicino casa? Bello…”
“Questo parco per me è importante…”
Mi chiese di sedermi su una panchina e ancora in piedi prese a raccontarmi tutto. Quando era piccolo, e la madre lo richiamava, e lui si innervosiva, per non ferirla con le parole, scappava e si rifugiava li, faceva un giro sullo scivolo, saliva sull’albero, dal quale poi scendeva tramite la corda al quale era legato un copertone di una ruota, e poi rimaneva li, sull’altalena, per tutto il resto del pomeriggio, finchè non si calmava e tornava a casa.
“Eri una sorta di scimmia?”
Scoppiò a ridere, e mi porse la mano. Mi fece accomodare sull’altalena, in braccio a lui, nonostante la mia paura che non reggesse il peso di entrambe, e continuò a parlarmi di lui. Adoravo ascoltarlo, e non sapevo nemmeno perché. In quel momento, tutto quello che ci illuminava, era la luce fioca di un lampione, e il suo sorriso più lo guardavo, più mi faceva sentire…strana. Qualche ora dopo mi riaccompagnò a casa, e lo lasciai andare così, senza parlargli di come mi ero sentita poco tempo prima.
 
Qualche giorno dopo…
“No…ok…non c’è la farò.”        
“Louis smettila ok? O ti tiro una sberla!”
Jo rideva da morire, mentre il figlio si disperava, e io cercavo di farlo calmare. Aveva voluto me e sua madre, ci aveva chiamate “i suoi portafortuna” e io ero la ragazza più felice del mondo. Visto il mio lavoro, avevo risolto la situazione familiare andandomene a vivere da sola, in un piccolo appartamento sopra lo Starbucks dove lavoravo, con tanto di posto auto nel garage del palazzo. E ora ero li, insieme al mio migliore amico, al provino per X Factor. Notai molti ragazzi, ma in particolare uno dagli occhi verdi e dai capelli ricci, con sua madre. Quando entrò è cantò una delle mie canzoni preferite, quasi ci rimanevo secca. Harry Styles, aveva lavorato in una panetteria ed era tanto carino e coccoloso per me in quell’istante.
 
Louis dal nervosismo corse in bagno e dopo essere uscito sorrise.
“Ho incontrato quel riccio, gli ho detto che diventerà famoso! Cavolo se è stato bravo!”
“LOUIS?? LOUIS TOMLINSON?”
“Si sono io!”
“Tocca a te!”
“Oddio…”
Sua madre gli diede un bacio in fronte, mentre io gli saltai al collo, sussurrandogli che comunque sarebbe andata, io sarei stata fiera di lui.
Sentirlo cantare mi fece emozionare, tanto che scoppiai in lacrime e sua madre mi strinse forte in un abbraccio. Rimanemmo abbracciate e speranzose, fin quando Louis non ricevette quei tre si, e tirammo un sospiro di sollievo. Al suo ritorno Louis strinse forte sua madre, per poi prendermi in braccio e farmi girare una volta. Rimanemmo così a guardarci, e lui portò la sua fronte sulla mia, per poi farmi scendere. Non so perché ma in quei momenti il mio cuore prese a battere forte, fino a che Louis non mi baciò. Un bacio sulla guancia sia chiaro. 
Dopo i tre si, Louis si dovette presentare un bel po’ di volte li, fino a quando, non arrivò quel dannato No, che gli fece perdere praticamente tutte le speranze.
“Tuo padre aveva ragione…sono un fallito.”
“No…mio padre non aveva per niente ragione! Chiusa una porta si apre un portone, morto un Papa se ne fa un altro, o come cavolo vuoi dire…questo è solo l’inizio! Fosse l’ultima cosa che dico!”
“Harry Styles, Zayn Malik, Liam Payne…”
“Hey un momento Lou, stanno dicendo dei nomi”
“Niall Horan e Louis Tomlinson potete rientrare?”
Ci guardammo sgranando gli occhi, poi incrociai le dita e lo lasciai andare. Ascoltai tutto il discorso di quel santo di Simon Cowell ed eccoli li. Gli ONE DIRECTION. Una nuova Band, che diventerà la band più popolare del tempo.
 
Qualche mese dopo…
Avreste mai immaginato di passare mezza vita completamente da soli, per poi ritrovarvi in giro per il mondo con ben 5 migliori amici, per giunta famosi?? Be io no, e invece ero li, con quei 5 cazzoni. Gli One Direction. No, non avevano vinto. Io si, avevo vinto, anche se 5 ragazzi, avevo i migliori amici del mondo.
“Hey Fefs, che mi porti una ciotola coi pop corn? Sta iniziando il film!”
“Styles! Alza le chiappe e vieni a prenderla!”
“Per favoreee!”
Io e Zayn sorridemmo, eravamo un terzetto inarrestabile. Ormai ero diventata una specie di mascotte per la band, e tutti e 5 volevano che li accompagnassi, anche solo per rimanere nell’hotel e guardarli dalla tv in diretta. In quel periodo eravamo  tornati a Londra, e per due giorni non avevamo nulla da fare, così Zayn venne a casa nostra per passare del tempo insieme.
“Tieni, ma questa è l’ultima volta!”
“Grazie Cucciola…sei la miglior amica del mondo!”
“Sei un ruffiano del cazzo!”
Sorridemmo, per poi prendere a guardare un film Horror, o meglio, i due lo guardavano, io mi nascondevo dietro Harry. Eravamo intenti e applicati alla scena cruciale, quando Louis entrò in casa, con la sua chiave(si abitavamo insieme e con noi anche Harry), e io presi ad urlare come un idiota, per via dello spavento. Gli altri tre, in tutta risposta, invece di calmarmi, scoppiarono a ridere.
“Siete degli IDIOTI!”
Lanciai una manciata di Pop Corn verso i ragazzi che erano piegati in due dal ridere, ed erano caduti dal divano, fin quando Louis non ci fermò tutti. Aveva gli occhi sognanti, al che io inarcai un sopracciglio mentre Zayn e Harry sembravano già aver capito tutto. Louis fece un respiro profondo, e poi prese a parlare.
“Ho conosciuto una ragazza…o meglio…gli ho sbattuto contro mentre scappavo da un gruppo di fan isteriche, lei è nostra Fan, e per farmi perdonare dalla botta l’ho portata con me a prendere un gelato. Si chiama Eleonor, è…”
Louis continuò a parlare mentre io rimasi li immobile, con una fitta allo stomaco, e la testa che girava. Iniziai a sentirmi stranamente nervosa, e solo allora mi rendevo conto di…di essere gelosa. Fino ad allora nessuna ragazza era piaciuta in quel modo a Louis, o almeno non aveva mai parlato di nessuno con quell’espressione felice, di quando parlava di me con qualcuno. E questo mi dava realmente fastidio, non riuscivo a concepirlo, ma non riuscivo a capire se ero solo protettiva, o gelosa per altro.
“E stasera la porterò a cena fuori…ci siamo dati un appuntamento!”
“Be fratello sei un mito!”
“Già, finalmente!”
SI girarono tutti e tre verso di me, cercando di capire se avessi detto qualcosa o no, ma mi alzai di scatto prendendo le ciotole di pop corn ormai vuote e me ne andai in cucina, senza proferire parola. Presi a lavare come una forsennata tutto quello che avevo per le mani, fin quando qualcuno non mi strinse da dietro, poggiando il mento sulla mia spalla.
“Se continui così…ti rovinerai le mani…”
“Harry...si devono lavare o…o…non si toglierà più lo sporco…”
“Sono pulitissimi…e già la quarta volta che lavi questo piatto…ti sto osservando da un po’…Zayn ti saluta, e dovuto andare via, Louis è di sopra che si prepara…siamo soli ora…ti va di parlarne con me?”
“Parlare di cosa?”
“Di questa tua reazione Fefs…c’è qualcosa che devi dirmi?”
“No…non ho niente da dire…sono contenta per lui…”
“Facciamo che io ti faccio le domande e tu mi rispondi? Altrimenti non mi dirai mai niente…”
Effettivamente aveva ragione, se non mi avesse cavato lui le cose da bocca, non ci sarei mai arrivata ad ammettere che infondo, io provavo qualcosa di più, di una semplice amicizia per Louis. Con tutta la tranquillità del mondo, si sedette sul divano e mi chiese di stendermi poggiando la testa sulle sue gambe, per poi prendere a farmi una decina di domande in cui mi chiedeva di descrivergli veramente cosa provavo per Louis, tutte domande a cui risposi con un…non saprei spiegartelo.
“Allora facciamo così, dimmi come ti sei sentita dopo che ci ha dato quella notizia?”
“Fitte allo stomaco, nervosismo improvviso, voglia di ammazzare qualcuno…”
“E ti sei chiesta perché?”
“Si…ed arrivo solo ad una conclusione…”
“Ti piace eh?”
“Si…”
In quel momento pensai che stesse per tirami una cuscinata, e invece mi prese dolcemente, per stringermi forte, e confortarmi. Una cosa che da Harry nessuno si sarebbe aspettato, ma che io sapevo di poter avere.
“Embè, lui se ne esce con sta Eleonor, noi invece ce ne andiamo in Discoteca che dici?”
“Io…insomma…”
“Hey…stai rifiutando un appuntamento dal tuo migliore amico?”
“Appuntamento??”
“Sto scherzando scema…ma accetti vero?”
“Harry dai…”
“Vai su, renditi figa, ci vediamo davanti alla porta tra venti minuti!”
“Mi sa che arriverò prima io…”
“Stronza!”
Scoppiammo a ridere e salii di sopra. Optai per una canotta particolare bianca, con delle rifiniture con piccoli strass neri, una giacca nera un jeans e come scarpe dei sandali neri aperti con dei bellissimi brillantini bianchi e accessori vari(http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=sk1ggv6dhqskn0yrugy1.jpg)   , mi truccai leggermente, con un filo di matita nera e legai i capelli in una coda alta che scendeva laterale sulla destra. Essendo pronta infilai il cellulare in tasca e scesi di sotto, dove ovviamente dovetti aspettare ancora per un po’ Harry. Ovviamente, Louis era li, intendo ad aggiustarsi i capelli, davanti allo specchio dove vide anche il mio riflesso sulle scale.
“Hey…”
“Ciao”
“Dove vai cosi ben vestita?”
“Che ti importa? Non hai il tuo appuntamento?”
“Perché sei così acida?”
“Io acida…ma per favore…vieni qui…”
Mi avvicinai a lui e gli passai due tre volte le mani tra i capelli, lo feci girare e sorrise.
“Dimentico che tu sei un ottima aggiustatrice di ogni santa cosa…”
“Già…be divertiti!”
“Anche tu…ma…posso sapere dove sei diretta?”
“io…”
“Viene con me in discoteca stasera! Facciamo un po’ i piccioncini!”
“Oh…”
Harry mi sorrise scendendo di sotto, e come mio solito gli aggiustai il collo della camicia. Quel riccio in camicia e Jeans era un vero spettacolo.
“be Louis, divertiti con la tua nuova ragazza, ci vediamo ok?”
“uh…o…o…ok!”
Harry mi prese per mano e mi portò fuori sorridendomi mentre si infilava la giacca, guardai l’ora ed erano solo le otto, orario insolito per andare in discoteca.
“Ma non è troppo…”
“Si, è presto…prima ti porto a cena fuori no?”
Sorrisi in silenzio mentre entravo nella sua Audi, contenta di essere con lui, ma triste di vedere Louis sfrecciare via prima di noi per il suo appuntamento.



Ok, sono estremamente contenta che almeno una volta nella vita,
questa fan fiction mi piace da morire.
Non so se a voi piaccia, effettivamente le visite sono poche, ma sapete? 
Non importa, scriverla mi fa bene, e chi la legge magari la trova caruccia ^^
Ringrazio le mie due recensitrici di fiducia che la amano, e anche tutti quelli che la leggono <3
Spero continuiate a farlo, e non vi annoiate...
Fefs

  
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