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Autore: Melanyholland    27/05/2007    9 recensioni
Stagione 5, subito dopo “Intervention” (Pronto Intervento). Buffy sottovaluta cosa possa significare un bacio, ma presto scoprirà che anche quello più innocente può avere conseguenze profonde su tutta la sua vita. Soprattutto se c’è di mezzo Spike.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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6. Their Very Long Night

Buffy fu percorsa da un brivido gelido, e il suo cuore cominciò a battere forte. Si era appena messa a letto e la stanchezza stava quasi per farla sprofondare nel sonno, quando il brivido le aveva fatto aprire gli occhi di scatto. Si toccò le braccia e si accorse di avere la pelle d’oca.

Ma perché?

Inquieta, si alzò dal letto e si diresse velocemente verso la camera di Dawn, aprendo un piccolo spiraglio della porta per sbirciare dentro: tutto okay. Sua sorella dormiva beata nel suo letto, fra i suoi pupazzi di peluche, protetta e al sicuro. Richiuse lentamente la porta. Fece spallucce, dandosi della stupida. Aveva avuto un brivido, succede. Non era il caso di costruirci intorno un presagio di Apocalisse! Andava tutto bene.

Eppure, l’inquietudine la accompagnò fino alla sua camera, e non la lasciò nemmeno quando si distese sul letto. Dopo essersi rigirata fra le lenzuola, sbuffò contrariata, raggiunse il telefono e digitò il numero dell’alloggio di Willow e Tara. La sua migliore amica le rispose al terzo squillo, con voce roca, assonnata ma perfettamente tranquilla. Anche da loro andava tutto bene. La salutò con qualche scusa per averla chiamata a quell’ora, poi toccò a Xander. Stavolta fu Anya a rispondere.

“Scusa se ti ho svegliata.” Le disse, quando si accertò che anche da loro era tutto okay.

“Oh, non mi hai svegliata” rispose Anya tranquilla. “Io e Xander stavamo giocando all’infermiera birichina e al paziente sboccato.”

“Oh.” Commentò Buffy, per poi congedarsi in fretta e furia. Meno ne sapeva della loro vita sessuale e meglio si sentiva. Anche da Giles non c’erano problemi.

“Perché, Buffy, è successo qualcosa?” Domandò subito l’Osservatore, preoccupato.

“No, no…è solo che…” Si chiese se potesse rivelare al signor Giles ciò che aveva provato. Poi si ricordò del cappello che lui aveva indossato all’inaugurazione del Magic Shop e capì che con lui non aveva motivo di vergognarsi di nulla:

“…ho avuto un brutto presentimento. Tutto qui.”

“Un sogno premonitore?” S’informò lui.

“No. Solo un brivido”. Okay, questo suonava stupido anche alle sue orecchie.

“Ah.” Silenzio dall’altro capo del filo. “Buffy, non è che hai preso freddo stanotte, durante la ronda? Ho sentito che circola l’influenza…e nel vestirti tu sei sempre così…parsimoniosa.

Buffy si chiese se il signor Giles fosse cosciente del fatto che l’aveva appena accusata di vestirsi come una sgualdrina. Lo perdonò solo perché l’aveva intenerita la preoccupazione che aveva sentito nella sua voce al pensiero che si fosse ammalata.

E perché Giles si vestiva…beh, la parola giusta era: brrrr.

“Forse ha ragione, signor Giles. Sarà stato un po’ di freddo. Ora sarà meglio che vada a dormire. Buonanotte.”

Riappese e tornò per l’ennesima volta in camera sua. La brutta sensazione restava, così come la pelle d’oca. Ma cosa le prendeva? Tutti i suoi cari stavano bene, non c’era motivo di stare in ansia. Sbuffò, mettendosi a letto.

Sarebbe stata una lunga notte, lo sapeva.

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“Sai cosa ho detto alla Cacciatrice, qualche tempo fa?”

Domandò Glory, ancheggiando davanti a lui. Quando aveva ripreso i sensi Spike si era ritrovato incatenato nel sotterraneo della sua cripta, nell’esatta posizione in cui vi era stata Buffy qualche tempo prima. Nonostante la brutta situazione, non poté che trovarlo ironico, e quasi gli scappò da ridere.

Quasi, perché proprio in quel momento uno dei leccapiedi scabbiosi della dea lo colpì forte allo stomaco esposto, facendolo gemere.

“Rispondi a sua Eccelsa, vampiro!”

“No”, sputò lui, insieme ad un getto di sangue. Magnifico.

Sua Eccelsa in persona gli sorrise dolcemente.

“Bravo il mio vampiro. Ho detto a quella smorfiosa che se non mi avesse portato subito la mia Chiave, avrei sterminato tutti i suoi cari.” Si avvicinò a lui e passò un dito dall’unghia brillante di rosso sul suo volto, tracciando con la tenerezza di un’amante la linea dei suoi zigomi. “Ora, non credo che la Cacciatrice mi abbia presa sul serio, dato che non si è ancora arresa. Dunque, ho deciso di fare qualcosa, per dimostrarle che non stavo scherzando, quando le ho parlato.” La sua voce si era indurita nell’ultima parte, così come il suo tocco, che gli aveva lasciato un solco sulla guancia, scavato con le unghie. Con un angolo della mente Spike rifletté che, quando lo faceva Drusilla, era molto più sexy.

“E mi sono detta…” Riprese lei, con voce di nuovo leggera “…perché non cominciare da colui che le sta più a cuore?”

“Quindi sei venuta da me per chiedermi l’indirizzo di Angel?” Domandò lui, con amara ironia. La Dea Delle Permanenti fatte in Casa non afferrò, lo guardò sbattendo le ciglia coperte dal mascara per qualche secondo, poi sembrò accantonare il suo commento. Certo che non ci voleva un gran cervello per diventare déi, dalle parti da dove veniva questa qui, pensò Spike.

“Il problema è che voi vampiri morite così in fretta! Una vi pianta un paletto nel cuore e in un secondo non vi si vede più. Non posso nemmeno farle trovare il tuo cadavere sotto casa!”

Scosse la testa in un segno di affettata frustrazione, poi sorrise:

“Ma la sai una cosa, Prezioso? Ho scoperto un modo perché anche per un vampiro la morte sia lenta e dolorosa…un modo che mi permetterà di non dover più pensare a te. Perché, che la Cacciatrice riesca a salvarti o meno, io avrò comunque vinto”.

Spike aggrottò la fronte, non capendo. Glory parve estasiata dalla sua incomprensione, che decisamente si era aspettata. Fece cenno a uno dei tre servi che si era portata appresso e quello si avvicinò in fretta, inchinandosi e porgendole uno scrigno. La Dea dei suoi Stivali lo aprì, estraendo un pugnale con un liquido blu sulla punta, poi si rivolse a lui e con un gesto preciso infilò la lama nel suo fianco. Spike gridò e strizzò gli occhi, dolorante, mentre il sangue cominciava a sgorgare dalla ferita. Era stato pugnalato molte volte nella sua non-vita, ma stavolta faceva più male del solito. Un dolore accecante.

“Sei spacciato, mio bel vampiro.” Sorrise Glory.

“Peccato! Volevo esserci quando la Cacciatrice rispedirà il tuo grasso culo all’Inferno.” Rispose lui con un sorriso sprezzante. Per tutta risposta lei torse la lama nel suo fianco, facendolo urlare, poi si diresse verso l’accesso superiore della cripta.

“Andiamo via, ragazzi. Questo posto è veramente di cattivo gusto, sono stanca di stare qui”.

Su questa battuta uscì di scena. Spike sospirò pesantemente, mentre il dolore cominciava a dipanarsi dalla ferita in tutto il corpo, il pugnale ancora conficcato nel suo fianco.

La Strega Maledetta aveva ragione: era spacciato. Buffy non sarebbe venuta a cercarlo, non dopo la litigata che avevano avuto, e se il veleno che brillava sul pugnale era lento ad agire come Glory voleva, avrebbe avuto davanti a sé molte ore di dolore e solitudine, prima della sua morte.

Sospirò, lasciandosi andare, sorretto dalle catene.

Sarebbe stata una lunga notte, lo sapeva.

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Buffy si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere di scatto. Aveva il corpo imperlato di sudore, il respiro affannoso, il cuore pareva stesse per sfondarle la gabbia toracica. Si ravviò i capelli biondi finiti sugli occhi e sulla fronte madida, cercando di calmarsi. Era stato solo un incubo, uno stupido, insignificante incubo. Si lasciò andare contro il cuscino, cercando di far regolare il respiro e i battiti. Dalla radiosveglia sul comodino comprese che, dopo aver cercato di addormentarsi per un sacco di tempo, era riuscita a dormire solo un paio d’ore. Magnifico, esultò, e cercando di non pensare alle spaventose occhiaie che avrebbe avuto l’indomani, si concentrò sull’incubo.

Era stata una rimembranza, più che un vero e proprio sogno, di qualcosa successo due anni prima. Una cosa che l’aveva terrorizzata a morte, quando era accaduta. Nel sonno aveva rivisto tutto: il momento in cui la freccia aveva colpito Angel, il modo in cui lui, sudato e delirante, si agitava nel suo letto. Era stato come se stesse guardando un film sulla sua vita, solo che il finale era tremendamente, paurosamente, orribilmente sbagliato: nell’incubo, lei non arrivava in tempo ad offrire il proprio sangue ad Angel, per guarirlo dal veleno micidiale, l’Assassinio dei Non-Morti, e lui moriva fra atroci sofferenze.

Caso strano, anche l’attore di questo film era sbagliato: nel sogno, lei sapeva che era Angel, che veniva colpito, che soffriva, ma ora che si era svegliata, si accorse che non era il volto del suo ex amore che aveva visto, bensì quello di Spike. Aveva invocato ‘Angel’, quando lui era morto, credendo che fosse lui, ma era stato effettivamente Spike, a morire urlando.

Rabbrividì nel rivedere mentalmente la scena, poi scosse la testa. Non doveva dar peso a queste cose. Non poteva controllare la sua attività onirica, ed era stato un caso che avesse sovrapposto l’immagine di Spike a quella del suo adorato Angel, nel ricordare quell’occasione orribile. Spike era sano e salvo, ne era certa, magari da Willy, a vantarsi con gli altri vampiri di essere riuscito a baciarla. Non doveva stare in pena per quel farabutto, si sa che l’erba cattiva non muore mai, e aveva l’impressione che non le sarebbe stato così facile liberarsi di Spike. L’avrebbe tormentata fino alla sua morte, coriaceo com’era! Un giorno o l’altro avrebbe dovuto rintracciare Drusilla e farle un discorsetto sulla sua brutta abitudine di rendere immortali individui assolutamente seccanti.

Il pensiero la fece sorridere, ma fu un divertimento lieve e passeggero: continuava a sentirsi inquieta e preoccupata, e a riudire nella sua testa la voce di Giles, che le chiedeva se avesse fatto un sogno premonitore.

“Che stupida che sei, Buffy.” Sussurrò nella stanza vuota, con scarsa convinzione. La brutta sensazione ristagnava maligna nel suo corpo, senza darle pace. Sospirò, voltandosi verso il vaso di fiori: una delle tre rose cominciava a rinsecchire, un’altra era un po’ vizza e l’ultima era ancora bella e rigogliosa, di un tenero rosa pastello. Realizzò solo in quel momento che non ci sarebbe stato nessun altro fiore ad accoglierla al risveglio, e suo malgrado il pensiero la rattristò.

Slutty the Vampire Slayer

Il suo viso s’adombrò, le labbra si strinsero. Che andassero al diavolo, lui e i suoi regali da due soldi! Non li voleva. Il suo amore non era reale, non lo era mai stato. Era solo un’ossessione: la voleva perché non poteva averla. Una volta che l’avesse avuta avrebbe capito che non era veramente innamorato di lei, e sarebbe andato a vantarsi della sua conquista con gli altri vampiri, umiliandola. Avrebbe di nuovo desiderato ucciderla, e avrebbe spezzato il cuore di sua sorella.

Sul serio è solo di Dawn che mi preoccupo?

La vocina si fece sentire prima che potesse zittirla. “Certo, solo di lei.” Rispose con sfida, ma l’idea che lui potesse tornare a odiarla la spaventava più di quanto volesse ammettere a se stessa. L’avrebbe ferita, come del resto l’aveva ferita sentire che lui aveva parlato di lei in quei termini. Il vampiro aveva detto che era successo qualche mese fa…ma quanti mesi prima Spike l’aveva detto?!? Era stato dopo che le aveva detto di essere innamorato di lei? O prima? Buffy rimpiangeva di non aver chiesto precisazioni sulla data al vampiro, anche se dubitava che quello avrebbe saputo essere più specifico. Giles le aveva spiegato una volta che, essendo creature dal tempo illimitato, i vampiri avevano difficoltà a scandire con esattezza lo scorrere di tempi brevi, come settimane e mesi. La loro percezione dei giorni che passavano era alquanto vaga. Dunque lei non aveva modo di sapere se fosse stato prima o dopo.

Ma è davvero questo il punto?

Buffy trasalì. Davvero era stata la rivelazione della volgarità di Spike a turbarla? Veramente? Cavoli, ne aveva sentite di peggiori da lui, in passato. Gliene aveva dette lei stessa, di peggiori. Da nemici mortali si erano insultati senza remore per anni…perché quel particolare sproloquio di lui l’aveva così sconvolta?

Perché è un pretesto…ammettilo, Buff

Stavolta era la voce di Willow, la saggia, perspicace, tenera Willow. Spesso la sua coscienza parlava con la voce della sua migliore amica, e Buffy non si era mai veramente chiesta il perché. Sembrava giusto così. Chi meglio di Willow sapeva farle capire quando sbagliava, ma con dolcezza?

“Sciocchezze!” Replicò lei, ma era una debole protesta. La verità era che era stata sollevata dall’arrivo dei vampiri, perché le avevano impedito di dover affrontare Spike dopo il loro bacio. Era stata terrorizzata al pensiero di finire il combattimento e dover rispondere con lui delle sue azioni…e le parole dei due vampiri, per quanto l’avessero indignata, offesa, fatta infuriare, l’avevano anche un pochino fatta stare meglio, quando aveva saputo che le aveva pronunciate lui. Perché finché Spike continuava ad essere il cattivo fra loro, finché interpretava il ruolo di vampiro immorale e disgustoso, invece del ragazzo dolce che si era fatto torturare da Glory, che le regalava rose e che faceva sorridere la sua sorellina, lei avrebbe potuto senza problemi rifiutare il suo amore, non crederci nemmeno, e non avrebbe dovuto affrontare il sentimento che era sbocciato nel suo cuore da quando, pesto e sofferente, lui aveva pronunciato le parole più dolci che un ragazzo le avesse mai detto.

Sospirò. Forse non avrebbe dovuto trattarlo così male, cacciarlo via di casa in quel modo. Inoltre, l’indomani Dawn le avrebbe chiesto che fine aveva fatto Spike, e non le piaceva per niente l’idea di risponderle. Quando sua sorella si arrabbiava davvero, di solito lei diceva addio a qualche ciocca dei suoi capelli.

Beh, domani andrò da lui...in qualche modo risolverò la cosa.

Concluse Buffy, chiudendo gli occhi per riaddormentarsi.

Nel suo cuore, la preoccupazione s’intensificò.

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Spike si sentiva febbricitante, il corpo scosso da brividi e imperlato di sudore freddo. Non si era sentito così male da secoli. Aveva il respiro affannoso, la bocca arida e assetata, si sentiva spossato e debole, la testa gli scoppiava, e intorno alla lama la ferita pulsava e doleva sempre di più. Tossì, e gli sembrò di sputare i polmoni. Gli sovvenne improvviso il viso dolce di sua madre che si accartocciava e tossiva sangue, e il suo cuore si riempì di altro dolore.

Entrava e usciva da uno stato di incoscienza, costellato di immagini spaventose, e ad ogni suo risveglio si sentiva peggio. Non aveva nemmeno più la forza di cercare di liberarsi, come aveva fatto all’inizio. Non che avesse sperato di riuscire: erano catene che avevano trattenuto la sua bella e forte Cacciatrice.

Buffy

Il suo cuore si gonfiò di altra sofferenza. Non l’avrebbe più rivista, non avrebbe più avuto modo di parlarle...e probabilmente lei non avrebbe sentito la sua mancanza. Lo considerava meno di zero, non c’era spazio per lui nel cuore di lei, dove governava indisturbato Angel. Ora però non gli importava che non l’amasse. Avrebbe voluto rivederla un’ultima volta anche solo per sentirsi insultare da lei.

Senza accorgersene cadde di nuovo in stato incosciente. Stavolta nella sua mente si vide allegro e ubriaco, seduto al bancone di un bar. Beveva birra circondato da altri vampiri e diceva cose offensive nei confronti di Buffy. Solo che in quel momento per lui lei non era Buffy, bensì la Cacciatrice, la sua odiata, mortale nemica. Non si era ancora accorto di essersi innamorato di lei, s’illudeva ancora di poterla uccidere…che stupido che era stato!

Aprì gli occhi di scatto. Ecco chi erano quei vampiri che aveva affrontato ad cimitero! Aveva parlato con loro al locale di Willy, insultando la Cacciatrice. Forse avevano detto qualcosa a Buffy…e per questo lei si era arrabbiata. Sì, doveva essere andata così. Ma che importanza aveva, adesso? Non avrebbe più potuto discolparsi, chiederle scusa.

Buffy…vieni qui, ti prego

Come richiamata dai suoi pensieri, lei apparve, bionda e bellissima, un sorriso splendente sul viso grazioso. Lo guardava con dolcezza e comprensione, pronta ad ascoltarlo. Spike le sorrise, e nonostante il dolore, si sentì felice.

E le parlò.

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Buffy si rigirò nel letto, più sveglia che mai. Non riusciva a smettere di pensare a Spike , a sentirsi preoccupata per lui, senza riuscire a darsene motivazione. Continuava a ripensare alle parole della sua Willow interna: un pretesto, sì, lo era stato; come del resto i suoi dubbi. Non credeva veramente che Spike avesse smesso di odiarla, così, di punto in bianco. Non aveva detto Drusilla stessa, quando erano legate insieme nella sua cripta, qualcosa come: “Lo sapevo prima di te. Lo sapevo, che amavi la Cacciatrice”? Non aveva ammesso lui stesso di essere stato mollato da lei a causa “della mia tregua con Buffy”? Sì. Il sentimento che declamava per lei Spike l’aveva coltivato prima ancora che se ne rendesse conto lui stesso. Lei poteva dubitare che fosse reale, perché lui era un vampiro…ma Spike aveva dimostrato di essere un vampiro fuori dal comune fin da quando l’aveva conosciuto. Era attaccato alla vita, pur avendola persa, molto più di tanti umani. La amava. Come aveva amato Drusilla per più di un secolo; come adorava ali di pollo piccanti, birra e cipolla fritta; come venerava serie smielate e ripetitive come Passioni; come voleva bene a Dawn; come aveva amato sua madre, ne era certa. Era vero affetto quello che aveva visto nei suoi occhi quando avevano parlato di lei. E i fiori? Senza biglietto, per rendere omaggio a Joyce senza prendersi nessun merito, senza il doppio fine di fare colpo su di lei.

Tutto ciò era reale, non poteva negarlo. Tutti questi erano sentimenti, che Spike provava, dimostrandoli senza remore, con ardore, in un modo in cui lei non era mai riuscita a fare, se non con Angel. In un modo in cui lei era spaventata a fare. Non era per questo motivo che Riley si era allontanato da lei? Il suo essersi chiusa all’amore?

Sì. Non voleva fare lo stesso errore, non più.

Si alzò e cominciò a vestirsi.

Un quarto d’ora dopo, entrò nella cripta di Spike. Gli occhi ormai abituati all’oscurità sondarono lo spazio intorno a lei, ma non riuscì a scorgere il vampiro da nessuna parte.

“Spike?” Chiamò. Nessuna risposta. Provò ancora un paio di volte, ma lui non si fece sentire. Sbuffò, seccata: magari era davvero andato a ubriacarsi e lei stava perdendo il suo tempo. Razza di idiota. Si girò per uscire dalla cripta e il tacco dei suoi stivaletti slittò su qualcosa, rischiando di farle perdere l’equilibrio. Aggrottò la fronte, si piegò sulle ginocchia e passò con riluttanza un dito sulla superficie su cui era scivolata, per riscoprirlo rosso e appiccicoso. Era sangue, e fresco. Poteva darsi che una vecchia ferita di Spike si fosse riaperta…ma era improbabile che lui fosse rimasto lì a sgocciolare come un ebete, in più, ora Buffy notò l’accesso al sotterraneo, negligentemente lasciato spalancato. C’era qualcosa che non andava, lì dentro. I suoi sensi da Cacciatrice si misero in allerta, mentre con cautela si dirigeva verso la fessura sul pavimento. Quando fu vicina, udì la voce di Spike, soffocata per lo sforzo. Non sembrava si stesse lamentando, però, né che stesse insultando sprezzante qualche nemico. Più che altro, sembrava stesse conversando. Perplessa, scese con un balzo agile, e lo ritrovò appeso alle catene alle quali aveva imprigionato lei, qualche tempo prima. Era madido di sudore, aveva di nuovo lividi e vestiti strappati e, da un fianco, spuntava l’impugnatura di un pugnale. Non la degnò della minima attenzione, tutta concentrata davanti a lui. Fu con non poca sorpresa che Buffy capì che non si era accorto di lei perché stava già parlando con lei.

Almeno secondo lui.

“Mi dispiace davvero, Buffy. Non avrei dovuto dire quelle cose. Ma ti prego, credimi quando ti dico che ti amo. In qualche modo, ti ho sempre amata, sin da quando ti ho visto ballare al Bronze con i tuoi amichetti. Ero solo troppo stupido per accorgermene.” Continuò, rivolto non a lei, bensì al manichino che, per qualche ragione, in passato lui aveva abbigliato a sua immagine e somiglianza, con tanto di parrucca bionda. Se non fosse stato per la gravità della situazione, Buffy sarebbe scoppiata a ridere.

Ma non rise, perché aveva capito tutto, e la realizzazione la colpì come una fucilata: il sudore, i tremiti, il delirio…conosceva solo un veleno capace di fare ciò ad un vampiro. Aveva avuto ragione ad essere inquieta nel suo letto, perché il suo incubo era stato premonitore, in quel modo misterioso e vago in cui lo erano sempre i suoi sogni da Cacciatrice. Spike era stato colpito dall’Assassinio dei Non-Morti. E se a fargli male era stata Glory, come lei era certa, aveva avuto davvero un’idea diabolicamente geniale: l’unico modo per salvarlo era donargli il suo sangue; e nove volte su dieci, questo portava alla morte della Cacciatrice. La dea voleva uccidere Spike per farla soffrire e minacciarla, ma le sarebbe andata bene anche se lei lo avesse trovato e salvato, perché sacrificandosi l’avrebbe liberata dal problema della Cacciatrice.

Solo che Glory era convinta che lei amasse Spike, per aver visto il modo in cui lo trattava la sua gemella robotica. Buffy non era altrettanto certa di come si sarebbero svolte le cose.

Mentre rifletteva, Spike aveva continuato a blaterare.

“Spike, io sono qui!” Lo interruppe, ad alta voce, ma Spike era troppo immerso nel suo sproloquio. Ora il tono sembrava più acceso: “Cosa? Certo che te lo dico! E lo ripeto: sei stata una stupida ad andartene in quel modo senza lasciarmi spiegare!”

Spike riusciva a litigare con lei anche da solo. Se non era indizio questo di quanto fosse disperato il loro rapporto…

“Spike!” Chiamò lei, raggiungendolo. Gli sfilò il pugnale dal fianco con un gesto secco, e il dolore parve farlo tornare in sé. Gemette, poi sbatté le palpebre, guardando lei, stavolta:

“Buffy?” Riconoscimento nelle sue pupille, ma soprattutto sollievo.

Lei lo liberò dalle catene, trovando la chiave gettata a terra. Spike si afflosciò contro di lei, troppo debole per reggersi in piedi, e Buffy lo sostenne, facendolo sdraiare con delicatezza.

“Andrà tutto bene.”

“Per te, sì.” Fece lui. Poi, flebile: “Sto morendo, Buffy.”

“Non è detto.” Ribatté lei, e Spike le sorrise, dolce.

“Sai che non è vero.”

Alzò faticosamente una mano per accarezzarle la guancia. Le sue dita riuscirono a sfiorarla appena prima che il braccio cadesse esausto a terra. Lui chiuse gli occhi, sfinito, e Buffy lo fissò molto, molto a lungo. Alla fine, sospirò:

“A dir la verità Spike…io non so proprio niente”.

To be continued….

Note dell’Autrice: ciao a tutti! Prima di tutto mille scuse per l’enorme ritardo.^^" Avrei voluto aggiornare prima, ma è stato un capitolo difficile da scrivere, e la valanga di compiti che mi danno a scuola non ha aiutato. Comunque, mi appello alla vostra clemenza in nome della “solidarietà fra studenti”, e spero che il capitolo valga l’attesa.

Ora, come da routine, voglio utilizzare questo spazio per ringraziare tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo. Non sapete quanto vi sono grata delle vostre recensioni, vi ADORO!

Chloe88: ciao carissima! Come vedi la nottata di Spike è iniziata male ed è finita anche peggio. È il caso di dire che “la buonanotte si vede dal crepuscolo”:D. Davvero, mi dispiace trattarlo così male, povero Blondie (Oddio, è uscita la Harmony che in me! Orrore!! Chiamate un esorcista!), ma è necessario ai fini della storia. Come hai visto si è risolto il mistero dello sproloquio di Spike su “Slutty”, così come si sono rese evidenti le intenzioni di Glory. Poi mi dirai cosa ne pensi di questi sviluppi, okay? Nel frattempo ti ringrazio di cuore per la recensione, mi fa sempre molto piacere sentirti. Kisses.

P.s. Se le tue recensioni sono insensate, le mie risposte alle recensioni sono anche peggio. Perciò tranquilla, fra matte ci si intende. ^_-

Little_Bibo: ciao! Grazie mille dei complimenti, sono contenta che la mia storia ti piaccia.^__^ Fammi sapere cosa ne pensi anche su questo capitolo se ti capita, d’accordo? Un bacione.

Lady_x: ciao! Il tuo giudizio per me vale moltissimo, credimi, e sono davvero contenta che tu abbia deciso di recensirmi. Grazie di cuore dei complimenti, spero che anche questo capitolo sia all’altezza delle tue aspettative. Baci baci.

Ardespuffy: ciao!! Leggere le tue recensioni mi fa sempre molto piacere, cara Erica! Sono felice che le riflessioni che faccio fare a Buffy ti piacciano (in questo chap ci sono un mucchio di riflessioni, come avrai notato. Adoro l’introspezione! :D). Difficile non odiare la Cacciatrice quando pianta certe scenate odiose o picchia quel povero, innocente…cioè, volevo dire…ehm… insomma, lui avrà pure le sue colpe ma come si fa a colpire e rifiutare un figo del genere??? È normale schierarsi dalla sua parte!! Comunque, come avrai visto, Buffy si è un po’ addolcita in questo capitolo (meno male!!).

Sono contenta di essere protetta da Doc.Arde (che in effetti è una parte di te piuttosto inquietante^^"). Mi dispiace per le lunghe attese fra un chap e l’altro, ma come sai bene il nostro corso di studi non ci lascia nemmeno un istante per tirare il fiato. Ancora mi chiedo perché l’ho scelto…come del resto mi pare di aver capito fai anche tu. Un bacione grande grande, a risentirci!

Topy: ciao! È sempre bello vedere una tua recensione, grazie dal profondo del cuore per i complimenti!^//^ Mi auguro che anche questo capitolo valga tutto il tempo che ti ho fatto aspettare, e di non deluderti mai, cara Topy! Eh sì, Buffy sa fare proprio la Bastarda con la B maiuscola quando ci si mette…ma qui si è un po’ tranquillizzata, come avrai visto.^__^ Grazie ancora per la recensione, baci.

Buffy91: ciao! Grazie mille per le lodi che mi fai, sei adorabile!#^^# Il “povero” Spike è ancora più povero in questo capitolo, come avrai letto. Hai ragione, non è proprio giornata, per lui! Dispiace a me per prima descriverlo in certe situazioni, ma non posso evitarlo! Senza farlo apposta, le storie che mi vengono in mente lo vedono maltrattato almeno un pochino. Sarò sadica? O___O Ehm ehm (*schiarimento di voce imbarazzato*), comunque, i momenti Spuffy arriveranno, te lo prometto. Nel frattempo, ti ringrazio ancora di cuore per questo commento e per la tua pazienza. Sono pessima negli aggiornamenti, lo so! -__-“ Un bacio.

Mokuren078: ciao! Penso che Spike sia “cool” in modo congenito. E detto fra noi, ha anche un gran bel “cool”… Ehm ehm (*altro schiarimento di voce imbarazzato*) comunque grazie della recensione e dei complimenti! Un bacio.

Rogi Nerazzurro: ciao! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! Sono contenta che ti sia piaciuta, spero che anche il seguito ti soddisfi. Un abbraccio.

Buffy1229: ciao! Grazie dei complimenti. Se ti va, dimmi cosa ne pensi anche di questo capitolo, okay? Kisses.

Questo è tutto. Un’ultima nota: in questo capitolo ci sono molti riferimenti agli episodi della terza stagione “Graduation Day” (La Sfida) pt.1-2, a mio parere due dei più begli episodi di tutto BTVS. Quando ho visto per la prima volta tutti gli studenti in toga che si alzavano coraggiosi per affrontare il sindaco e i vampiri mi sono commossa. Bellissimo.

Ora, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo aggiornamento.

Next Chapter: la scelta di Buffy…e le sue conseguenze.

Bye!

Melany

  
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