Il tramonto, il tuo sorriso.

Il tramonto.

Un vero spettacolo.

I colori caldi del sole splendono vividi in cielo, colori intensi e corposi che sfumano in gradazioni sempre nuove e mutevoli.

Tutto sembra coperto da questa luce meravigliosa, ogni casa, ogni palazzo, perfino le mura della città assumono quelle meravigliose sfumature di rosso che io tanto amo.

Io.

Io non sono mai stata neanche lontanamente una persona romantica o particolarmente portata a fantasticherie, eppure questo tramonto è forse una delle poche cose che riesce ad incantarmi.

Sempre qui mi piace ammirare questo bellissimo spettacolo, in questo balcone posto nel punto più alto del palazzo, isolato, che sovrasta l’intera città.

Mi piace.

Mi piace perché da quassù tutto diventa molto piccolo, perché sono in grado di tenere ogni cosa sotto il mio sguardo.

Sono stata allenata fin da tenera età a tener sotto controllo ogni cosa, ogni situazione.

Da quando sono venuta al mondo non ho mai potuto far ciò che più mi piaceva.

Non ho mai giocato come una bambina normale, perché dovevo crescere, ed in fretta anche.

Non ho mai potuto perdermi in fantasticherie, perché dovevo badare a cose fin troppo concrete da potermi permettere di credere in qualcosa d’assurdo o fiabesco.

La fantasia…che cosa inutile.

E allora perché sono qui?

-E’ solo un innocuo tramonto…-

Il sole, un’enorme sfera luminescente di un arancio accecante, inizia a nascondersi dietro l’orizzonte, dietro le mura della città, le cui ombre disegnano lunghe distese scure su case e persone.

Un’ombra mi sovrasta e per poco non mi prende un colpo.

Mi giro e tiro un impercettibile sospiro di sollievo.

“Ciao”

La tua voce sembra atona come al solito, ma riesco a notare una sfumatura leggermente più amichevole.

Ti avvicini, appoggiando i gomiti sulla balaustra e fissando l’orizzonte.

Il cielo ormai si sta tingendo di blu, gli ultimi sprazzi di luce rossastra ti sfiorano dolcemente il volto e i capelli, gli occhi rimangono sempre freddi, come se l’oscurità della notte ne avesse preso possesso.

Una stella comincia a brillare in cielo, fiocamente.

E’ bella, bellissima.

Per un po’ rimaniamo vicini, immobili.

Mi volto verso di te e tu intercetti il mio sguardo.

In questi ultimi tempi ho cercato di starti vicino e, all’inizio, non è stata cosa facile.

Un mostro.

Molte persone pensano questo guardandoti ed un tempo lo pensavo anch’io.

Non mi chiedevo cosa tu potessi provare oltre alla rabbia.

Effettivamente non mi chiedevo neppure se tu provassi dei sentimenti.

Eppure dopo quel giorno…

“Scusate…”

Strano come una parola potesse spalancare un mondo nuovo, diverso, pieno di aspettative.

Perché il significato di quella singola parola andava al di la del semplice ‘chiedere scusa’.

Ci chiedevi… mi chiedevi disperatamente di darti un’opportunità per riscattarti.

In quel momento ti ho accettato.

La barriera che mi separava da te lentamente, col tempo, s’è incrinata.

Spero un giorno che possa crollare del tutto.

Spesso ultimamente, mi trovo a viaggiare con la fantasia e non posso che chiedermi dove sia finita la ragazza che una volta reputava l’immaginazione solo una perdita di tempo.

Sogno.

Ci sei sempre tu.

Tu, nostro fratello ed io.

Siamo felici, come una vera famiglia.

Mi stupisco a pensare cose simili, ad immaginarci insieme felici.

-Non siamo mai stati una famiglia-

Lo saremo.

Ti guardo ancora, mentre il tuo sguardo tenta di leggere il mio.

Mostro.

Ora non più.

Pieno d’odio.

Nel tuo cuore ora c’è posto anche per altro.

Tu mi guardi ancora.

Le tue labbra tentano di sollevarsi agli angoli.

Ci riescono, non ottenendo però grandi risultati.

Il mio cuore salta un paio di battiti prima di tornare al suo regolare pulsare.

E’ un sorriso?

Si, lo è.

In questo momento non importa tutta la fatica che ho fatto per superare la diffidenza che avevo nei tuoi confronti, perché vedendo questo tuo sorriso, anche se appena accennato, mi rendo conto che ne è valsa la pena.

Per un istante mi trovo a pensare che quel tuo piccolo gesto sia simile al tramonto.

Dolce.

Caldo.

Bellissimo.

-Che sciocchezze…-

Tuttavia sulle mie labbra compare un sorriso.

“Mi piace il tramonto”

“...”

“Vorrei che ce ne fossero di più così belli. Gaara…”

“Anch’io, Temari”

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