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Autore: GhostFace    10/11/2012    2 recensioni
Riflessioni interiori, ma anche azione, istinto ed avventure, senza mai farci mancare qualche risata... Questa è una storia che coinvolgerà tutti i personaggi principali di Dragon Ball, da Goku a Jiaozi! Cercando di mantenermi fedele alle vicende narrate nel manga, vi propongo una serie di avventure da me ideate, con protagonisti Goku ma soprattutto i suoi amici. I fatti narrati si svolgono in alcuni momenti di vuoto di cui Toriyama ci ha detto poco e nulla, a cominciare da quell'anno di attesa trascorso successivamente alla sconfitta di Freezer su Namecc (ignorando o rielaborando alcuni passaggi only anime). Come dice qualcuno in questi casi, Hope You Like It! Buona Lettura!
PS: la storia è stata scritta prima dell'inizio della nuova serie DB Super, quindi alcuni dettagli non combaciano con le novità introdotte negli ultimi anni. Abbiate pazienza e godetevi la storia così com'è, potrebbe piacervi ugualmente. :)
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Da quando aveva assimilato Nail, fin da subito Piccolo aveva notato in sé dei cambiamenti, e non solo sul piano della potenza; col passare dei mesi, poi, i suddetti cambiamenti si erano fatti più intensi. Vivendo da alcuni mesi in pace sulla Terra, il guerriero namecciano aveva avuto modo di riflettere su sé stesso e sulla propria esistenza. Nail gli aveva promesso che l’assimilazione non avrebbe in alcun modo alterato la personalità dell’individuo-base della loro unione: non era una menzogna. Del resto, un vero namecciano non mente mai. Tuttavia, Piccolosi era reso conto che negli ultimi mesi aveva cominciato a maturare una visione nuova della vita, un nuovo modo di guardare al mondo e alle relazioni con le persone… con gli esseri umani.
Era vero che le due personalità di Piccolo e Nail non si erano fuse; tuttavia Piccolo aveva acquisito dal suo compatriota non solo una grande forza ma, in aggiunta, anche un’antologia di ricordi che, acquisiti direttamente nella sua mente, gli avevano fatto conoscere il vero stile di vita namecciano. Una collezione di episodi che testimoniavano una vita quotidiana improntata ad onestà e gentilezza, generosità e giustizia... quelle che dalla sua nascita Piccolo aveva cinicamente reputato solo belle parole per ricamare bei discorsi indirizzati ai ragazzini scemi, si erano rivelate essere degli ideali in grado di dare colore e luminosità ad una vita tutto sommato semplice, come quella di Nail; il quale aveva vissuto un’esistenza di soddisfazioni, almeno fino alla sconfitta per mano di Freezer, senza che la sua grande forza combattiva si rivelasse determinante per il suo vivere bene. Aiutare qualche anziano nelle attività domestiche più faticose; cooperare nelle attività agricole nei campi di ajissa, per “rinverdire” la bella patria dalla vegetazione azzurra; giocare coi ragazzini e mettere alla prova i più giovani guerrieri, che lo adoravano e stimavano come il mito della comunità: tutte attività semplicissime eppure appaganti. Piccolo così aveva vissuto indirettamente l’esperienza del vivere quotidiano con i suoi simili, e aveva anche appreso molto sulla civiltà millenaria, sulla natura e sulle tradizioni del suo pianeta natale. Certamente adesso ne sapeva di più su quel mondo che era suo per nascita, ma che forse non sentiva come suo. Questo era stato indiscutibilmente un bel dono da parte di Nail, ma gli interessava fino a un certo punto: vivere come un normale namecciano, forse, non era quello che cercava. Se ne era reso conto frequentando i superstiti compatrioti durante il loro periodo di soggiorno sulla Terra, intrufolandosi nella Capsule Corporation. Dialogava con gli anziani saggi, e riscuoteva in generale la stima della comunità sia come combattente che come mago.
Ad ogni modo, la vera novità acquisita in quei mesi era che si può essere felici e raggiungere uno stato di perenne serenità senza essere i più potenti dell’universo, talora senza nemmeno usare la forza e la violenza: questo era l’insegnamento che il figlio del Grande Mago Piccolo aveva ereditato dal collega guerriero namecciano. In questo senso, Nail lo aveva cambiato. L'influsso della guardia del corpo dell'anziano saggio era stata tale, da spingere il demone cresciuto sulla Terra a mettere in gioco la propria vita per difendere e condividere l'orgoglio del popolo di Namecc... anche quando il nemico, Freezer l'invasore, si era dimostrato molto più potente di lui e Goku messi assieme. Nail, in conclusione, non aveva modificato la sua personalità… però aveva invogliato Piccolo a fare uno sforzo di riflessione ed autocritica.
D’altro canto, il maestro di Gohan aveva di per sé una grande intelligenza strategica e una altrettanto grande riflessività. Dopo la conclusione della battaglia finale su Namecc, era tornato ad isolarsi in luoghi naturali, come era solito fare tempo prima, negli anni antecedenti all’arrivo di Radish. Tuttavia, i quasi due anni trascorsi dall’arrivo del fratello di Goku avevano segnato il suo carattere, ed egli era abbastanza sveglio da rendersene conto, e da non voler mentire a sé stesso: l’ingresso di Gohan nella sua vita aveva inciso notevolmente sui suoi atteggiamenti e sul suo modo di pensare. Quel ragazzino dai modi di fare così gentili, innocenti, disinteressati e sinceri… Se ci si pensa, non c’era nulla di normale nella nascita della loro “amicizia” (quanto gli stonava usare questo termine!): era pazzesco, il Mago Piccolo che allenava il figlio del proprio odiato rivale; del resto, se non fosse stato figlio di Son Goku, non sarebbe nemmeno valsa la pena di addestrarlo. Prima di allora, Piccolo aveva passato la sua esistenza da solo, desideroso di realizzare l’ambizione del suo illustre genitore, alla costante ricerca di una maggiore potenza. La forza, la prepotenza, l’astuzia, la perfidia, il sadismo… erano queste le ragioni della sua vita, le ragioni per le quali la sua vita aveva iniziato ad esistere al mondo. Le aveva coltivate prima ancora di conoscere Goku, e aveva continuato ad allenarsi con pazienza dopo aver subito la vergogna di una nuova sconfitta per la famiglia demoniaca. Lui era un demone… era il figlio del Grande Mago Piccolo. Anzi, di più: era stato lui stesso il Grande Mago Piccolo!
La prima volta che Gohan si era lamentato perché non aveva voglia di allenarsi e di diventare un guerriero, Piccolo aveva ribattuto: “Odia il tuo destino, se provi rancore e risentimento… proprio come faccio io.” A ripensarci in seguito, Piccolo si rendeva conto che questa frase riassumeva in modo incredibilmente efficace un’esistenza breve eppure centenaria, alimentata dalla negatività, mossa alla radice dal desiderio di distruzione fisica e morale. Ma perché poi? Se lo chiedeva razionalmente… perché aveva agito così? Perché ne era convinto fin dentro l'anima. Avrebbe continuato ad agire così, se quel giorno il suo destino non si fosse incrociato con quello del figlioletto di Goku? Per il semplice motivo che era nato come demone, figlio di un demone?
Piccolo conosceva ormai tutta la propria storia… che almeno agli inizi coincideva con quella del proprio alter ego divino… Un namecciano, dopo aver perso la memoria e trascorso decenni sulla Terra, si era fatto influenzare dai comportamenti umani. Entrare tutti i giorni in contatto con egoismo, menefreghismo, cattiveria, prepotenza, avidità, desiderio di sopraffazione e sete di potere aveva corrotto il suo animo innocente di namecciano. Innocente, in senso innato. Così, quando decise di aspirare alla carica di Dio della Terra, dovette espellere tutto ciò che vi era di negativo in lui. Quel concentrato di vizi e difetti, senza alcuna traccia di bontà, aveva dato vita al Grande Mago Piccolo, e da quel momento Piccolo iniziava ad avere nella sua mente i ricordi di una propria vita indipendente rispetto alla sua metà onesta e virtuosa.
Però, che strano… influenzato dal cattivo esempio, in origine Piccolo era stato corrotto, ed era diventato un concentrato di cattivi sentimenti, al punto che Dio l’aveva definito “emblema del vizio”. Ora, influenzato dal buon esempio di Gohan e della precedente vita di Nail, da un po’ questa etichetta non gli si attagliava più. Il namecciano stava cominciando a rimeditare su sé stesso e su quello che voleva fare nella sua vita. Gli capitava di sorprendersi a pensare tra sé: “Anch’io ho dei principi morali!”; e ancora faticava ad ammetterlo e a crederci davvero. E, nonostante tutto ciò, qualcosa del suo indomito e bellicoso spirito persisteva ancora. Il namecciano sorrideva amaramente, valutando l’ironia del destino a cui era andato incontro, mentre si reimmergeva nella meditazione presso la cascata che aveva scelto come suo luogo preferito, e dove Gohan sapeva di poterlo trovare solitamente. Aveva scelto come sottofondo sonoro delle proprie riflessioni il brusio naturale di quel paesaggio terrestre che, qualche secolo prima, il suo genitore aveva selezionato come destinazione per salvare la vita al figlio e permettergli di scampare ai cambiamenti meteorologici che avevano devastato il pianeta natale. Chissà, forse la scelta non era stata casuale, visto che le caratteristiche climatiche ed atmosferiche del pianeta azzurro erano simili a quelle del pianeta verde.
La meditazione lo aiutava a potenziare le proprie facoltà intellettive da namecciano, a focalizzare la propria energia interiore e a riflettere sugli errori del suo passato.  Furbo come una volpe lo era stato da sempre, forte era nato e le insolite vicissitudini in cui era incorso lo avevano rafforzato ulteriormente… ma saggio sarebbe potuto e dovuto diventarlo, e a tale scopo non c’erano allenamenti o tecniche: occorreva placare la propria furia distruttrice ed affrontare razionalmente ogni ostacolo che si fosse presentato davanti a lui.
 
Momento di pausa. Il guerriero namecciano estrasse dalla casacca viola un flacone d’argilla, che usava per mantenere fresca l’acqua. Bevve abbondanti sorsate, poi – accortosi che il recipiente era vuoto - decise di sgranchirsi i muscoli, mettendosi in movimento e facendosi un giro alla ricerca di una sorgente d’acqua pura. Di ritorno, compiuta la commissione, il suo fine udito avvertì dei rumori anomali rispetto alla calma consueta del fiume che alimentava la cascata: urla umane. Si mise in volo e rintracciò l’origine di questi suoni: un ragazzino, completamente vestito in semplici abiti campagnoli, annaspava nelle acque del fiume e urlava implorando aiuto, sperando di essere sentito casualmente da qualcuno, mentre il flusso delle acque lo trascinava irresistibilmente e pericolosamente verso la cascata. Piccolo si avvicinò a razzo sopra il pelo dell’acqua e trasse in salvo il giovanotto.
Alcuni minuti dopo, lo aveva già poggiato su un ampio spazio erboso. Tutto bagnato fin dentro le mutande, ancora sconvolto, il ragazzino esclamò: «Cavolo, non avrei dovuto prendere in prestito la barca di papà… a sua insaputa, fra l’altro! E ora chi lo sente?!»
Il guerriero dalla pelle verde lo fissò dall'alto della sua statura; poi emise una piccola sfera di energia e la usò per incendiare un piccolo cespuglio d’erba giallognola: «Asciugati, e bada di mettere un po’ di pietre attorno a quel fuoco, affinché non si scateni un incendio» concluse.
«A-ah… sì, grazie, signore! Grazie sul serio, mi ha salvato! Non so come sdebitarmi…! Se avessi ancora tutti quei pesci che avevo pescato fino a poco fa, gliene darei un po’… avevo preso un buon bottino oggi! Se non mi si fosse rovesciata la bar-»
«Lascia perdere.» il namecciano troncò bruscamente il discorso, quindi con un ghigno ironico e tagliente aggiunse: «Non mi piace il pesce.» E, levatosi in volo, lentamente se ne andò.
 
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L’ANGOLO DELL’AUTORE
Ho voluto dedicare questo capitolo al mitico Piccolo che, insieme a Vegeta e a Goku, è uno dei miei personaggi preferiti.... cavolo, la santissima trinità! :-D
L'ho amato fin dall'inizio (o meglio da prima ancora, dai tempi di suo padre); e mi è piaciuto il fatto che abbia avuto un ruolo fondamentale in tutte le saghe senza mai ridursi a un personaggio di puro combattimento; per questo mi sono soffermato sulla sua evoluzione psicologica. Il suo percorso evolutivo è un po' anticipatore di quello che poi sarà anche per Vegeta.
Per adesso non avrà un ruolo da protagonista, ma più avanti prevedo di dargli un ruolo più ampio. :-)
  
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