2°
capitolo
-
Signor Procuratore Capo, lei sa che
questo è un processo penale, l’uomo accusato, il
signor McFarlan è accusato di
gravissimi crimini, rischia l’ergastolo a vita, non che, se
fosse accertato che
una delle vittime è effettivamente una cittadina del Texas,
dovrebbe tener
conto della pena di morte –
-
Signor Giudice Rockhar, so perfettamente
di che cosa tratta questo processo. Sono sicuro che il dottor Reid ora
prenderà
un bel respiro e elencherà le sue qualifiche, non si
preoccupi quindi, agire
secondo le regole – rispose l’avvocato con un
cipiglio deciso nascondendo
perfettamente l’ansia per dover aspettare le parole del
“ragazzino”.
Reid
aveva prestato giuramento, prima con
la mano sbagliata, poi aveva urtato, inavvertitamente la bibbia
facendola quasi
cadere, e infine borbottando qualcosa sui libri troppo pesanti, che
colpa del
microfono puntato a pochi centimetri dalla sua bocca era risuonato in
tutta l’aula.
Quando finalmente aveva iniziato a sentirsi più calmo e il
procuratore gli
aveva posto le prima domande, era andato di nuovo nel panico, gli era
stato
chiesto di dire ad alta voce Nome e Cognome, professione, attuale
impiego e
mansioni e infine specializzazione.
Sul
nome e cognome non aveva corso alcun
pericolo, ma nello spiegare professione, impiego e mansioni era entrato
in uno
dei suoi soliti monologhi interiori dove spiegava dalle origini cosa
faceva e
perché, era dovuto intervenire il giudice, che non riusciva
a capire se il
procuratore fosse impazzito o semplicemente ritenesse la presenza di un
“vero”
esperto superflua.
-
Giudice, giurati, dottor Reid, può per
favore, riassumendo, dirci qual è la sua specializzazione?
–
Ehm…
certo, in qualità di criminologo, o profiler, della squadra
analisi
comportamentali dei crimini violenti, posso affermare di essere un
espero nel
campo della psichiatria forense.
-
Obbiezione giudice, l’esperto non ha
detto di possedere una laurea in psichiatria forense – fece
ovviamente obbiezione
l’avvocato della difesa, disposto ad appellarsi a qualsiasi
cavillo per trovare
una via di scampo.
Signore
lei ha studiato per diventare avvocato di serial killer di donne
indifese o nel
corso della sua carriera ha appreso la tecnica di caso in caso?
Il
procuratore impallidì alzando subito la
mano rivolgendosi al giudice, come a voler fare obbiezione, ma
ripensandoci,
visto che l’avrebbe fatta contro di se, chiuse gli occhi e si
rivolse al
giudice.
-
Giudice ci scusi, vorrei che l’esperto riformulasse
la frase, d’accordo avvocato Ysmen? –
L’avvocato
della difesa annuì e Reid, senza
guardare nessuno, se non il procuratore, riformulò la frase.
Dati
i miei studi interinali, e i miei due master in psicologia e
psichiatria
criminale, non che membro da sette anni di una delle squadre del BAU
posso
affermare di avere abbastanza conoscenze ed esperienze per ritenermi
esperto.
L’intera
aula si ammutolì, chi incredulo,
che divertito, e chi impressionato.
Il procuratore non attese altro, aveva la
piena attenzione e Reid finalmente era lucido e professionale.
-
Dottor Reid lei ha analizzato il caso,
giusto, conosce ogni particolare? – il dottore
annuì e così si procedette con
le domande classiche. Ha riscontrato anomalie nelle analisi fin ora
effettuate?
Comparando il profilo stilato dal suo collega con le vicende reali
dell’indiziato può affermare che i due combaciano
al 90%? Ritiene
l’ipotesi della multipla personalità
plausibile? Pensa che l’imputato possa fingere un
comportamento strano per
fingersi malato? Ha avuto modo di parlare personalmente con
l’accusato? Lo ha
potuto osservare in diverse occasioni? Concluse le domande classiche,
iniziarono quelle che i due avevano studiato con più
attenzione.
-
Dottor Reid lei ritiene che il
comportamento del signor McFarlan sia compatibile con quello di un
predatore
sessuale? –
-
Obbiezione signor Giudice, il concetto di
comportamento è troppo ampio e facilmente fraintendibile
– era scattato,
persino in piedi dall’enfasi, il difensore.
Il
procuratore sorrise e annuì, aveva
sperato in quell’obbiezione.
-
Ha ragione. Signor
Giudice, mi correggo. Dottor Reid è in
grado di affermare che stando a testimonianze a denunce
l’uomo è stato sorpreso
a spiare coppie in momenti intimi, a seguire donne sole di
bell’aspetto e in un’occasione
dopo aver portato in auto una prostituta raccolta per strada,
l’avrebbe
aggredita e malmenata, questo genere di soggetto è
classificabile come
predatore sessuale? –
Chiese
con una voce impostata, impersonale,
meccanica per dare enfasi, naturale, al significato stesso delle
parole. Non
serviva l’emozione per testimoniare quale orrore
significavano quelle parole.
Il dottore annuì prendendo un respiro, si
insegnava in tutte le accademie di polizia, non solo quelle di
Quantico, quali erano
i primi comportamenti di un possibile stalker, il passo successivo era
l’aggressione e in alcuni casi la morte delle vittime.
Questo
è uno schema classico, ciò che precedere il passo
successivo, ovvero un’aggressione
con l’intento di provocare dolore e persino la morte. Da
atteggiamento passivo
aggressivo, è passato a un atteggiamento aggressivo,
probabilmente però provocato,
l’ultimo è stato quello di… cercare una
vittima ideale e proiettando le proprie
fantasie su di essa… cioè si consuma la violenza,
in questo caso, sfociando
alla fine nell’omicidio vero e proprio
-
D’accordo dottor Reid, un’ultima domanda.
Se la multi personalità è da ritenersi una
malattia vera e propria è giusto
processare quest’uomo per un reato che non ha commesso per
sua volontà? –
Un
ospedale psichiatrico curerebbe, o per lo meno manterrebbe lo stato di
salute
mentale dell’uomo sotto controllo e non sarebbe un pericolo
per il prossimo e
per se stesso. È ovvio pensare che trattandosi di multi -
personalità chi ci
troviamo di fronte potrebbe essere una persona completamente innocente
dato che
è un’altra delle personalità che
comandando in quel momento ha ucciso, ma
ricordiamoci che non è un involucro l’uomo. La
mente fa parte del corpo, non
solo l’uomo può controllare in gran parte la
mente, con l’aiuto di farmaci e
una terapia adeguate le personalità potrebbero entrare in
contatto. Quando e se
succederà e la personalità colpevole di questi
delitti sarà completamente
cancellata allora, solo allora il signor McFarlan potrà
essere rilasciato, in
alternativa, anche se si sottoponesse a delle cure temporanee la
personalità
“omicida” tornerebbe.
Il
giudice annuì, come anche gran parte dei
giurati, l’avvocato della difesa invece scosse il capo
battendo le dita sulla
propria postazione, non sapeva da dove iniziare a smontare quel
commento così
acuto!
-
Bene giudice io avrei concluso, se
l’avvocato… oh un attimo. Dottor Reid, non le ho
chiesto una cosa importante prima.
Lei ha detto di non conoscere l’uomo accusato, giusto? E lo
ha visto solo una
volta dietro un vetro? Si ricorda di che colore aveva gli occhi?
– Reid
spalancò gli occhi incredulo, questa era la domanda che
teneva nascosta? Il
colore degli occhi? Scherzava?
Reid
ripescò dalla memore il giovedì prima,
quando da una delle sale per l’osservazione degli
interrogatori aveva guardato
il comportamento dell’uomo.
-
Come? Ehm? Quasi azzurri, grigi direi –
il giudice, come i giurati, e lo stesso avvocato della difesa, non
avendo
compreso continuarono ad osservare il dottore.
Oh,
sì. Dalle analisi risulta che l’uomo abbia una
capacità, rara, ma già studiata
anni addietro, di modificare il colore delle proprie iridi. Non solo in
una
certa quantità, e qualità, può
modificare la propria voce, questo però…
-
Procuratore Hugs, prima che l’avvocato
della difesa proceda, vorrei che si avvicinasse, dottor Reid rimanga,
voglio
che chiarate un punto – procuratore e avvocato della difesa
si avvicinarono al
giudice e Reid rimase fermo aspettando le parole del giudice.
-
Avvocati, dottore, cosa diavolo voleva
dire quella scena di prima? – parlò con
voce alterata il giudice.
Giudice
nessuna scenetta, tutto quello che ho detto è vero!
-
Questo lo so, volevo sapere perché? Cosa
state cercando di far passare? – chiese sostenuto
dall’avvocato della difesa,
che non aveva capito assolutamente nulla.
-
Nulla di che, solo che la personalità
dominante è quella che ha ucciso le donne, ha usato le sue
doti naturali per
fingere e continuare a prenderci in giro. La mente di
quell’uomo ha un unico
fine, uccidere. E il resto delle personalità sono nulla, in
confronto a quella
che le comanda! Dunque non c’è nessun motivo per
dubitare della colpevolezza
dell’uomo – il giudice, imparziale, rimase immobile
a pensare. Reid annuiva e
l’avvocato della difesa si trovò a boccheggiare.
-
Ma… ma questo è scorretto! –
riuscì a
dire indignato l'avvocato della difesa.
-
Affatto, prego, potete andare. Avvocato
proceda. Ponga le domande che deve al dottore –
Reid,
che aveva assistito alla breve
arringa del procuratore si sentiva deciso e sicuro, nulla lo avrebbe
fatto
vacillare.
-
Il mio collega parlava di irregolarità
genetiche e simili. Lei crede che questo c’entri anche con la
situazione
mentale del mio assistito? Per farla breve: le crede che sia pazzo?
– l’uomo si
era lentamente avvicinato fino ad essere di fronte al banco dei
testimoni, per
guardarlo dritto in faccia
Beh
io… no, io credo sia abbastanza sano, cioè sa
riconoscere ciò che è giusto da
quello che è sbagliato, la sua mente entra in shock in
alcuni momenti e
Non
riuscendo a capire che cosa volesse
dimostrare, Reid si trovò di nuovo in difficoltà
e ricominciò a straparlare.
-
Non serve che aggiunga, ora le vorrei
chiedere, dato che lei ha sottolineato questo aspetto del suo essere
esperto,
lei ha mai avuto a che fare con casi di serial killer psicopatici o
schizofrenici? –
Sì,
certo, almeno venti
-
Di questi quanti hanno confessato? – la domanda
tenne con il fiato sospeso tutti i presenti, compreso il procuratore.
Ne…nessuno
di questi
Non
avrebbe voluto rispondere, ma era
costretto, e doveva dire la verità, cercò di
guardare il procuratore per
cercare un dialogo con gli occhi, ma l’avvocato della difesa
non si muoveva di
un millimetro davanti al suo viso.
-
Mi dica, anche se fosse accertata la
multipla personalità, è possibile che una delle
personalità, che fin ora è
stato detto non comunicante con le altre, abbia confessato qualcosa, di
cui non
avrebbe dovuto sapere assolutamente nulla? –
Io,
non lo so… può succedere che le
personalità collimino in alcuni momenti e…
-
Ha riscontrato mai questa possibilità? E
mi dica… è possibile invece che la
personalità dominante abbia confessato peccando
di superbia? – il dottore dovette scuotere il capo, stava
accadendo quello di
cui aveva paura, la verità, i suoi studi e la sua esperienza
stavano aiutando
un criminale a difendersi.
In
questo genere di casi, può avvenire che il colpevole si
lodi, raccontando di
ciò che ha fatto, vantandosene, ma non confessando come ha
fatto… il signor
McFarlan
-
Ho concluso – finalmente l’avvocato si
mise a sedere, e il dottore poté osservare il volto, ora
funereo, del
procuratore.
-
Bene, se nessun’altro deve porre
ulteriori domande, opterei per una pausa di mezz’ora e la
ripresa per l’una del
dibattimento – le due parti annuirono e il giudice
batté il martello.
Reid
quasi si mise a correre, doveva uscire
di lì, respirare, e migrare all’estero.
-
Hai fatto solamente il tuo lavoro,
sapevamo che era complicato, ma hai fatto ciò che dovevi
–
Grazie,
ma mi sento in colpa, un anno di indagini per… questo
L’uomo
accompagnò, sempre attraverso una
delle porte laterali, lontano dai giornalisti verso gli ascensori che
lo avrebbero
portato al piano inferiore.
- Non abbiamo perso granché, lui ha
istillato il dubbio, noi chiariremo tutto e quel verme
finirà in prigione
-
Avanti si muova McFarlan! – una delle
guardie urlò contro il prigioniero che insisteva per
voltarsi e guardare il
dottore.
Sarà,
però… ho avuto anch’io un attimo di
esitazione, quando ha parlato degli occhi,
vede
-
LA PREGO! Io non c’entro! Non sono stato
io! La prego! – l’uomo, che non parlava in pubblico
da più di tre mesi, aveva
urlato facendo risuonare la sua voce sulle pareti di marmo del
corridoio.
-
LA PREGO – Reid si voltò per capire con
chi stesse parlando e intercettò il suo sguardo, stava
guardando lui. Voleva il
suo aiuto.
Ha
di
nuovo gli occhi marroni
- Si sarà stancato di quelli grigi –
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Il secondo capitolo è finito, spero sia piaciuto, che tutto fosse chiaro e comprensibile, che Reid non fosse troppo forzato, tengo molto alla verosomiglianza dei personaggi!
Se vi va commentate questi primi due capitoli! A presto