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Autore: Ofelia20    11/11/2012    1 recensioni
Avete mai visto il film "Tre all'improvviso?" Bè se non lo avete visto non importa, ma questa è la mia versione Seblaine di questa storia che ho adorato!
Blaine Anderson è proprietario di una piccola gastronomia in Ohio e Sebastian Smythe è un cronista sportivo apprendista con una promettente carriera davanti a se. Dopo un unico e disastroso appuntamento, i due scoprono che tutto quello che hanno in comune sono l’odio reciproco e l’affetto per la loro figlioccia, Linda. Dopo che i genitori della piccola muoiono tragicamente in un incidente stradale, Blaine e Sebastian vengono nominati tutori legali di Linda,così cercano di mettere da parte le loro differenze. Trasferitisi entrambi nella casa dove ha sempre vissuto Linda, per rendere meno traumatica la nuova situazione, i due si prendono cura delle piccola, tra mille difficoltà ed impegni lavorativi, cercando di appianare le loro divergenze.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Se esisteva una cosa che Blaine Anderson odiava più di Sebastian Smythe, erano gli appuntamenti. Immaginate allora come potesse sentirsi cinque minuti prima di andare ad un appuntamento proprio con lui. Non aveva voglia di vestirsi in modo elegante per lui, ma non voleva neanche dargli modo di pensare che fosse una persona poco attenta alla sua immagine, così si limitò a vestirsi come se stesse andando ad una normale cena, camicia bianca, pullover celeste e pantaloni neri. Con ben tre quarti d'ora di ritardo sentì finalmente dal citofono  la voce di Sebastian intimargli di scendere. Il suo "amico" lo stava aspettando in macchina, a quanto pareva agli occhi di Blaine nemmeno lui si era impegnato troppo a vestirsi per l'occasione. Entrò in macchina sforzandosi di sorridere, più che un sorriso di felicità sembrava stesse avendo una colica renale.

"Buonasera" lo salutò Sebastian mettendo in moto.

"Sera" rispose l'altro con gli occhi fissi davanti a se. Sentiva premere dentro di se una forza che lo spingeva ad aprire lo sportello e a fuggire, ma almeno per il momento decise di ignorarla. Come la macchina inizio a muoversi, il ragazzo sentì qualcosa rotolare tre i suoi piedi, incurante di ciò che fosse realmente si chinò e la prese tra le mani, ma appena capì cosa era urlando la gettò in grembo all'altro che inchiodò bruscamente tra il vialetto di casa Anderson e la strada.

"Che diavolo ti prende Blaine?" chiese senza riuscire ancora a capire.

"Che cosa ci fa quella cosa nella tua macchina?"

"Ma cosa?" poi finalmente portò gli occhi a quello che aveva sulle ginocchia e capì "Oh questo intendi? Niente, è solo una cosa che il mio amico si è dimenticato qui."

"E questo lo chiami niente? Questo è lubrificante Sebastian!" Blaine era sull'orlo di una crisi di nervi.

"Che c'è? Non ne hai mai visto uno prima? Lo stavamo usando prima che ti venissi a prendere!" Sebastian trovava la situazione troppo divertente.

"Quindi mi stai dicendo che? Oh mio dio... Che schifo!" dopo aver metabolizzato quello che il ragazzo gli stava dicendo, Blaine aprì la portiera dell'auto e si affrettò ad uscire "Mio dio che schifo! Tu prega che non mi venga qualche malattia o ti ucciderò"

"Ma quale malattia Blaine? Sei sempre il solito. Non vuoi venire più a cena con me?" anche Sebastian era uscito dalla macchina e se ne stava appoggiato al tettuccio pregando di ricevere una risposta negativa dal'altro.

"Certo che non voglio più venire a cena con te! Non voglio più venire da nessuna parte con te!" Blaine si allontanò di qualche passo da quell'uomo così disgustoso ai suoi occhi.

"Bene. Così tornerò a quello che ho dovuto interromepere per colpa tua"

"Puoi tornare anche al diavolo per quello che mi riguarda"

In quel momento i cellulari di Sebastian e Blaine suonarono all'unisono, e quasi contemporaneamente senza neanche preoccuparsi di guardare il mittente risposero. In entrambi gli altri capi del telefono c'era la voce di Thad, i due ragazzi avrebbero sicuramente riso nel vedere il loro amico parlare contemporaneamente in due cellulari.

"Sebastian, Blaine ci siete?" i due si guardarono negli occhi e risposero.

"Cosa è successo Thad?" chiese preoccupato Blaine.

"Samantha è in ospedale, sta per partorire!" disse la voce eccitata di Thad

"Cosa? Adesso? Arriviamo subito!" rispose Sebastian con una strana luce negli occhi chiudendo la chiamata e mettendosi subito alla guida della sua auto. "Tu che fai vieni o resti qui?"

"Io non salgo nella tua macchina!" disse Blaine incrociando le braccia e rivolgendo un'occhiata disgustata all'altro.

"Bene allora resta qua!" e mise in moto facendo per andarsene ma Blaine aprì lo sportello ed entrò in macchina.

"Solo per questa volta..."

 

Sebastian e Blaine se ne stavano seduti nella sala d'aspetto dell'ospedale l'uno di fronte all'altro senza però permettere mai ai loro sguardi di incrociarsi. Avevano saputo da una infermiera che la piccola era già nata e che il parto era andato bene, ma non avevano ancora avuto il permesso di vederla. Le parenti bianche della stanza li avvolgevano separandoli dal resto del mondo, immergendoli nei loro pensieri, anche se non  lo avrebbe mai ammesso,Sebastian sentiva delle farfalle volare nel suo stomaco, era emozionato all'idea di conoscere il nuovo membro della famiglia. Blaine aveva già gli occhi lucidi, e sapeva che non sarebbe più riuscito a trattenere le lacrime alla vista di quella piccola creaturina. Una nuova infermiera di affacciò nella sala, questa volta seguita da un Thad in preda all'emozione e all'eccitazione che aveva ancora il viso rigato dalle lacrime,e fece loro cenno di entrare. Quando entrarono nella stanza di Sam, la videro visibilmente stanca ma con un radioso sorriso pieno d' orgoglio sulle labbra carnose, tra le braccia teneva stretto un groviglio di lenzuola e un piccolissimo batuffolo rosa con appena un ciuffetto di capelli scuri che aveva  gli occhi chiusi.

“Guarda come è carina!” esclamò Blaine chinandosi su di lei per vederla da vicino. L’altro deglutì rumorosamente, aprì la bocca per parlare ma non uscì nessun suono e dovette limitarsi a fare  un cenno con la testa.

“Dai prendila!” disse Samantha rivolta a Sebastian.

“No, no io… io non posso. Potrei fargli male” balbettò scuotendo la testa. Blaine si girò un attimo ad osservarlo, gli sembrava così diverso da ragazzo che poco prima gli aveva confessato tranquillamente di aver fatto sesso nella sua macchina. Il Sebastian che aveva adesso davanti era emozionato per la nascita della sua figlioccia, e per un istante persino Blaine si dimenticò di quanto lo odiasse.

“Blaine prova a prenderla tu allora” ripeté la donna porgendo la piccola a Blaine. Cose se fosse cristallo il ragazzo la prese tra le braccia attento a non fare del male, da così vicino riuscì a vedere ancora meglio quanto fosse meravigliosa: se ne stava assopita, assaporando il tepore delle coperte che la avvolgevano, aveva il viso tondo e paffuto, due occhi che anche se chiusi sembravano essere grandi e vispi, le labbra rosse e una ciuffo morbido di capelli scuri.

“Avete deciso come la chiamerete?” chiese Sebastian continuando a guardare incantato la bambina senza però osare avvicinarsi.

“Veramente ancora no…” ammise Thad sorridendo.

“Cosa ne dite di Jenna?” azzardò Blaine cullando la piccola.

“No! Jenna è orribile!”  rispose per tutti Sebastian scuotendo la testa accigliato.

“Allora che ne dite di Emily?” si intromise Sam sorridente come al solito.

“Assolutamente no!” esclamò Thad.

“Erika?” propose ancora Blaine.

“No no, alle elementare avevo una compagna di classe che si chiamava così! Non la sopportavo proprio!” gli rispose Sebastian.

“Seb a te è antipatico il 98% della popolazione mondiale!” lo ammonì l’altro “Che dite allora di Susan?”

“No! Mia figlia non si chiamerà Susan!” questa volta fu Samantha a smentire il ragazzo.  Nella stanza cadde un silenzio tombale, tutti erano concentrati a cercare un nome per la nuova arrivata.

“Linda!” esclamò Sebastian colto da un’improvvisa illuminazione.

“Come dici?” chiesero tutti all’unisono richiamati dai loro pensieri.

“Linda! È un nome perfetto per lei.” Ripeté il ragazzo avvicinandosi per la prima volta alla bambina e azzardando a sfiorarle la guancia con la punta dell’indice.

“Linda? Si mi piace!” rispose Thad accompagnato dalla moglie che annuiva.

“Allora benvenuta piccola Linda!” le sussurrò Blaine.

   
 
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