Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Polly_poChan    11/11/2012    2 recensioni
"Cinque.
Cinque anni dopo la battaglia finale, tutto ha nuovamente inizio.
Una guerra combattuta per imporre la propria supremazia sul pianeta Terra.
Dieci guerrieri provenienti dal pianeta Andreion pronti a tutto per recuperare l'Acqua Cristallo e riportare all'antico splendore la loro terra.
Cinque amiche dai magici poteri con un solo obbiettivo: proteggere il loro "Pianeta Blu".
Un esercito. Un esercito composto da migliaia e migliaia di guerrieri addestrati per U C C I D E R E.
Ed una storia. Una semplice storia che intende raccontare la vita di questi esseri 'malvagi', ai nostri occhi, diversamente da quanto è stato fatto cinque anni or sono."
Una fanfiction basata sul manga-anime Tokyo Mew Mew, con protagonisti i tre alieni (Kisshu Pie e Taruto), altri personaggi introdotti dall'autrice e le paladine della giustizia terrestre, le Mew Mew :)
Un racconto di amori non corrisposti, crudeltà e dolore, con un "Ending" da far rizzare i peli sulle braccia..
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Taruto Ikisatashi/Tart, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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*(velocissimo)Angolo Autrice*
grazie, grazie, grazie mille per aver letto i primi due capitoli e PERDONATEMI se vi ho fatto attendere per quest'ennesimo obbrobbrio >_<
ma continuerò a scrivere perchè ne ho davvero bisogno...^^
un bacione
spero vi piaccia <3


{Collisione.


quant'è piccolo e miserabile il nostro pianeta, non trovi?”

Non dire stronzate, Mirian.”

cosa c'è? Stavo facendo solo un'osservazione...”

risparmiatele!”

 

Un'iraconda Kelis diede le spalle alla compagna di viaggio e, a passo celere, abbandonò la camera di controllo comandi. Mirian rimase da sola. Lo sguardo assente rivolto al suo pianetuncolo.

Erano mesi, ormai, che la giovane Airuu aveva perso del tutto la sua solita vitalità.

Da sempre Mirian era conosciuta come una ragazza dal carattere spigliato, allegro e solare, pronta a tutto pur di proteggere chi amava. Da sempre aveva un largo sorriso sulle labbra che nessuno era mai riuscito a cancellarle dal volto. Nemmeno le più gravi perdite subite a causa della furia omicida dell'Armata di Profondo Blu...

Da sempre i suoi occhi trasmettevano gioia e amore, un amore irrefrenabile per il suo LUI.

Ma adesso nulla aveva più senso...

Adesso quella fottuta guerra non aveva solo fatto fuori amici e amiche.

L'aveva privata anche di LUI.

Del suo unico e solo grande amore...

strinse i pugni talmente forte da conficcarsi le lunghe unghie nella carne. Un rivolo di sangue le percorse la mano affusolata.

stupido. Stupido imbecille!” urlò, con tutto il fiato che aveva in gola, mentre una calda lacrima le solcava il viso pallido, abbandonando i suoi occhi blu notte, e lasciandola, come al solito, in balia della follia.

 

*

 

Kelis, che hai?!”

fatti gli affari tuoi!”

sì, ma che cazzo sbatti a fare la porta?!”

TACI!”

finitela, oh porco Bjork!”

La giovane aliena sedette su una delle poltroncine della navicella, l'aria imbronciata e preoccupata. Tart e Koda si lanciarono uno sguardo d'intesa: la giovane Miyu non era certamente famosa per le sue “dolci” maniere, al contrario... ma quell'atteggiamento nei confronti dei suoi compagni dell'Esercito Reale e del suo Capitano non sarebbe stato tollerato nemmeno da una con un caratterino come il suo. Koda fece segno a Taruto di raggiungerla ed il ragazzo annuì, occupando la poltrona alla sinistra della sua compagna.

tiiiii...va di parlar-?”

no.”

Il Capitano sospirò, mordendosi delicatamente il labbro inferiore: far parlare una Kelis imbronciata non era mai stata impresa da poco. Ma in cuor suo sapeva cosa fare.

Si mise comodo, puntando lo sguardo sui suoi capelli biondissimi, senza parlare, semplicemente aspettando...

perché a volte non c'è bisogno di parole.

solo di lunghi silenzi.

 

è solo, che...” cominciò, osservandosi con cura le mani ormai rovinate dalle innumerevoli battaglie, “...che a volte proprio non la reggo!”

Mirian?”

sì. Mirian...”

Taruto annuì. Di nuovo il silenzio.

il suo modo di fare, la sua... arroganza! La sua strafottenza!” riprese “a volte mi viene voglia di prenderla e sbatterla con la testa nel muro!”

ancora silenzio. Ce l'aveva quasi fatta.

ma poi...ricordo il suo...sorriso.” la voce prese a tremare, gli occhi rosso sangue si riempirono di lacrime.

Tutto si appannò.

quel sorriso che fino a qualche tempo fa metteva allegria anche nei momenti peggiori, no? Quella era la vera Mirian... non questo...'mostro'...”

Le tremavano le gambe, e le mani, strette sulle ginocchia, iniziarono a divenire rosso fuoco per lo sforzo. Non percepiva più alcun dolore.

e a volte...a volte mi sento persa... come se un pilastro della mia vita stesse cedendo... a volte ho paura di non farcela, ho paura che tutto ciò sia soltanto l'inizio di un ennesimo fallimento, che durante questa guerra perderò...-” improvvisamente si bloccò, sbarrando i meravigliosi occhi purpurei.

La giovane Miyu non aveva mai avuto una vera e proprio “infanzia”.

Tutto, sin dai primi anni di vita, le era stato portato via.

Ma di una sola cosa era sempre stata certa: Tart e Koda.

Amici sin dalla tenera età di 5 anni, i tre bambini erano cresciuti assieme, proteggendosi a vicenda in ogni singola occasione.

Ma le guerre avevano minacciato, più volte, di dividerli...

e quest'ultima la spaventava sul serio, anzi la terrorizzava, letteralmente.

Lei, sempre fiera, calcolatrice, decisa.

Sempre fiduciosa nelle sue capacità, e in quelle dei suoi 'compari'.

 

hei...”

La giovane spostò lentamente lo sguardo appannato in direzione del suo ascoltatore.

Tart puntò le sue iridi dorate in quelle purpuree della ragazza.

non ti posso promettere che tutto tornerà come prima, lo sai...” sospirò, portando alla mente il ricordo del viso del suo fratello maggiore. “ma posso giurarti su tutto ciò che ho, su tutto ciò che mi rimane, che finché avrò fiato in gola e vita negli occhi non ti abbandonerò...

mai.”.

 

*

 

strano...”

mmh?”

davvero moooolto strano...”

cos'è 'strano', Kish?!”

no, beh, pensavo che siamo in viaggio da una settimana ormai, e non abbiamo avuto problemi di alcun tipo... a parte le crisi isteriche di Mirian, s'intende.”

sei perfido.”

ma no, sono solo obbiettivo!”

Andres sorrise amareggiato, il viso si oscurò.

scusami, sono stato..indelicato”

no no, figurati... hai ragione, sei stato solo...obbiettivo, ecco”

calò il silenzio nella camera di controllo comandi.

Kisshu fece scorrere lentamente lo sguardo sulle innumerevoli carte strappate che ricoprivano il pavimento. Sul bordo del finestrone c'erano segni di unghiate.

Murian doveva aver avuto l'ennesima crisi.

Johanna prova a starle vicino, ma dopo un po' torna in camera stressata più di prima...” continuò il bel Dekkai, abbassando lo sguardo e fingendo interesse in un manuale di volo posato sul tavolo “...dice che, beh, 'è insopportabile', e che finirà per farla impazzire” sorrise nervoso.

Andres, è...normale, insomma, il suo atteggiamento” provò a consolarlo il giovane Ikisatashi “...se Tart non fosse stato il nostro Capitano, credo che avrebbe avuto un crollo emotivo pari a quello di Mi-”

un tonfo.

I due giovani Sensei si voltarono all'unisono verso il punto da cui era provenuto il boato che pochi attimi prima aveva fatto traballare l'intera navicella.

Si precipitarono, preoccupati, verso l'enorme finestrone che dava sul Pianeta Terra.

cosa diamine è stato?!”

non ne ho idea, ma non aveva l'aria di essere qualcosa di buono...”

oh no...”

non mi piace il tuo 'oh no'!”

beh, non deve di certo piacerti!” Kisshu si staccò dal vetro e scattò verso la porta, aprendola velocemente e correndo nel corridoio, mentre Andres cercava invano di scoprire chi o cosa avesse colpito la nave, ma, cosa più importante, quali zone fossero state danneggiate.

D'improvviso, gli occhi viola del bellissimo Sensei si sgranarono. Un pallino rosso si rifletteva ad intermittenza nelle sue pupille nere come la pece.

oh, cazzo...”

 

*

 

MOTORE IN AVARIA.”

CHE COSA?!”

ma non hai sentito quel leggiadro suono di prima?!”

sì, ma credevo fossimo entrati nell'atmosfera terrestre!”

siamo 'abitanti' terrestri da circa mezzora ormai!”

e allora che cazzo è stato, Kish?!”

 

un meteorite.”

 

Tart e Kish si voltarono in direzione di un Andres sconvolto e affannato. I membri dell'equipaggio zittirono all'istante.

Johanna abbracciò Mirian.

a quanto pare, un meteorite ci ha beccati di striscio e ha colpito uno dei tre motori principali...-”

che culo...” esordì Kelis

molto raffinata”

sta zitto, Koda!”

stavo dicendo” continuò il bel Sensei, fulminando i due ragazzini con un gelido sguardo “che il motore e in avaria e c'è ben poco da fare e-”

siamo condannati!”

Koda no! Ricordi? Noi possiamo volare!”

ah, giusto...”

insomma!” urlò esasperato Andres “fatemi finire!”

sì, però stai calmo, eh”

Keliiiis...”

okay, okay, la smetto, 'Capitano'...”

siamo lodato Bjork!” esultò il ragazzo dai capelli viola, poi concluse “bene, adesso che posso finire, eccovi la notizia: siamo in caduta libera e tra un po', indovinate? Entreremo in collisione con la superficie terrestre”

 

*

 

Generale! Generale corra!”

cosa succede, Caporale Torihiama?”

guardi! Guardi il rivelatore!”

L'unico occhio color ghiaccio del Generale Garcia puntò immediatamente il pallino giallo che pian piano si avvicinava al Pianeta Terra. Corrugò le sopracciglia facendo spostare di pochi millimetri la benda nera che copriva il malcapitato , e non era un buon segno.

Mise le mani dietro la schiena, ponderando sul da farsi, mentre attorno a lui calava il più profondo silenzio.

Un corpo sconosciuto al radar era entrato nell'atmosfera terrestre già da un paio d'ore, ma i soldati non erano riusciti a rivelarne la fonte.

Alzò lo sguardo corrucciato, gonfiò il petto e ruppe il silenzio.

Seguitelo. Raggiungete il luogo in cui atterrerà prima di lui.”

ma, Signore, DOVE di preciso? Sembra essere una navicella ubriaca! Cambia perennemente direzione!”

il Generale si voltò di scatto verso il Caporale, fulminandolo.

vuole proprio saperlo Caporale?”

certo, s-signore.”

bene...”

Garcia si avvicinò alla mappa proiettata su una delle pareti della stanza.

La studiò per un po', poi, inaspettatamente, sorrise compiaciuto, mostrando i denti giallognoli.

I suoi calcoli erano esatti.

Quel corpo 'alieno' avrebbe atterrato proprio lì.

Il caporale Jones sussultò.

Il dito di Garcia si era fermato proprio sulla sua amata città natale:

TOKYO.

   
 
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