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Autore: sono_pHazza    11/11/2012    3 recensioni
Mi rialzo guardandomi intorno spaesato. Comincio a camminare senza meta. Intorno a me riesco a distinguere diversi rumori: volatili cinguettare sommessamente, ruscelli, incauti cervi far rumore con gli zoccoli su foglie secche, ramoscelli rompersi per colpa del peso di cinghiali e il vento che si fa spazio tra gli alberi e gli arbusti. Sembra tutto così calmo mentre dentro di me si sta scatenando l’inferno. Mentre i miei piedi vanno avanti da soli, mi fisso le mani che brillano negli attimi in cui sono colpite da rari raggi di luce che scappano dal sole e raggiungono la Terra oltrepassando la fitta chioma della foresta che crea ombre spaventose. Sono un vampiro. Sono un fottutissimo vampiro.
Genere: Malinconico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Primo Capitolo



Mi svegliai come tutti i giorni. Mi misi a sedere sul letto stropicciandomi gli occhi, non avevo voglia di andare a scuola ma non era nuovo per me il desiderio di rimanere a casa.
<< Muovitiiiiii!! >> urlò mia madre, Anne, dalla cucina. Come al solito c’era lei a ricordarmi dei miei sgradevoli doveri. Mi alzai lentamente e altrettanto lentamente andai verso il bagno.
Sicuro fosse libero, girai la maniglia e avanzai con la testa ma beccai solo la porta visto che era chiusa a chiave dall’interno.
<< Devi aspettare fratellino >> sghignazzò da dentro mia sorella maggiore.
<< Muoviti, Gemma! >> urlai io.
<< Stai calmo e lasciami fare >> disse aprendo l’acqua della doccia.
Mi misi con la schiena contro il muro e poggiai la testa anche. Aspettai e aspettai e aspettai.
<< Dai, Gemma!! >> urlai dando un pugno alla porta.
<< Eccomi!! >> urlò lei di rimando.
<< Ma si può sapere che succede?! >> disse Vanessa stropicciandosi gli occhi e sbadigliando. Vanessa è mia sorella adottiva, i miei l’hanno adottata quando aveva quindici anni e ora ne ha quasi diciotto mentre io li ho già compiuti. All’inizio è stata dura andare d’accordo ma alla fine ci siamo capiti a vicenda e ora siamo praticamente migliori amici, ci diciamo tutto anche se lei non vuole ancora parlarmi del suo passato.
<< Gemma si è rinchiusa in bagno… >> dissi scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
<< Non mi sono rinchiusa in bagno! >> lei da dentro sentiva tutto ciò che dicevamo.
<< Gemma, ti prego mi fai entrare? >> chiese Vanessa implorante.
<< Certo, cucciola >> aprì la porta e la fece entrare per poi richiudersi dentro.
<< Ma stiamo scherzando?! Cos’è, una congiura contro di me?! >> urlai esasperato.
<< Ma ti pare?! >> ridacchiò Gemma.
<< Fanculo >> mi avviai verso la cucina.
<< Oh ma buongiorno >> disse mia madre sorridendo.
<< Buongiorno >> dissi abbracciandola e inspirando il suo profumo così dolce.
Mi sedetti al tavolo e cominciai a bere latte e mangiare biscotti. La mattina era odiosa ma il momento di pace quando si fa colazione è il mio preferito dell’intera giornata. Sei ancora leggermente nel mondo dei sogni mentre il tuo cervello a poco a poco si accende e comincia ad immaginare cosa potrebbe succederti nelle ore che hai davanti a te, cominci a pianificare che fare, sperare che qualcosa accada o semplicemente lasciare che l’unico pensiero nella testa sia quanto tempo bisogna lasciare il biscotto inzuppare per non farlo rompere.
Sentii dei passi provenire dalle scale e senza neanche girarmi capii che le mie care sorelle erano finalmente pronte, così mi asciugai i baffi che mi erano venuti bevendo e salii. Mi rinchiusi in bagno e mi feci una doccia bella calda. Le gocce che scorrevano veloci sulla mia pelle creavano una piacevole sensazione e con questo gesto quotidiano era ufficialmente iniziata la giornata. Mi vestii velocemente con un paio di jeans, le mie amate converse rigorosamente bianche, una semplice maglietta bianca a maniche corte e sopra un maglione blu. Presi le chiavi della mia amata moto e scesi di sotto dove trovai le ragazze parlare.
Erano le donne di casa e io l’unico uomo. I miei avevano divorziato due anni fa, un altro trauma per Vanessa, e quindi di maschio rimasi solo io. Dovevo proteggerle, curarle, coccolarle e trattarle bene; erano la mia famiglia.
<< Ah eccoti! >> Gemma si alzò e mi diede un bacio sulla guancia scappando via mentre le parole “ci vediamo stasera” venivano portate via con lei.
<< Ci vediamo piccoli miei >> mia madre diede prima un bacio sulla fronte a mia sorella minore, poi me e scomparve dietro la porta, andava a lavorare.
Guardai Vanessa che fissava il tavolo.
<< Ehi stai bene? >> dissi poggiando una mano sulla sua spalla.
<< Si si >> mi rispose uscendo velocemente.
Si sedette sulla mia moto rossa. Aveva anche lei un paio di jeans stretti, delle Vans blu, una camicetta a quadri blu, una borsona nera con un teschio e dei Ray Ban neri.
<< Perché gli occhiali se non c’è nemmeno un raggio solare? >> chiesi sorridendo e porgendole il casco.
<< Mi da fastidio la rifrazione >> lo prese e se lo mise.
<< La che? >> saltai su.
<< Lascia perdere >> sorrise sconsolata.
<< Ah ah ah >> la guardai un attimo poi misi in moto e come due schegge ci dirigemmo a scuola. Lei si strinse a me ma con poca forza, come se non volesse farmi male però spinse la testa contro la mia schiena. Aveva paura. L’aveva sempre avuta ma faceva finta di niente per sembrare quella forte ma io sentivo quando era preoccupata. La nostra velocità era abbastanza elevata per farci schiacciare i vestiti addosso, i capelli ballavano una danza ritmica con il vento e tutto intorno sembrava pennellate di colore che in realtà erano paesaggi.
Arrivammo e io parcheggiai
<< Eccoci cagasotto >>
<< Fanculo >> il casco finì dritto dritto contro il mio petto facendomi tossire.
<< Oh beh buongiorno anche a te, piccola >>
<< Oddio scusa >> disse venendomi ad abbracciare.
Finalmente aveva capito che c’ero rimasto male la mattina. Noi ci salutavamo ogni mattina con un  abbraccio, un bacio sulla guancia o una battutina; era il nostro rituale.
<< Vabbè per oggi ti lascio fare rompipalle >>
<< Sei uno stronzo >> disse stringendomi ancora di più.
<< Se continui così oggi non ti faccio compagnia >> si perché l’anno prima eravamo andati in scuole diverse ma, per comodità, la cosa cambiò. Vanessa si trasferì nella mia scuola nell’ultimo anno di liceo. Alquanto traumatizzante.
<< No no ti preeeeeego!! >> fece la faccia da cucciolo e io le diedi un bacio sulla fronte.
<< Tranquilla sorellina!! Io non ti lascerò mai da sola >> la presi per mano e ci incamminammo. Entrammo dal cancello principale che dava direttamente su un vastissimo cortile che precedeva la grande e imponente facciata della scuola. Tutti ci fissarono. Beh non era da me arrivare con una ragazza ma era mia sorella, Santo Dio!! Però qui nessuno la conosceva…
L’attenzione maschile fu riservata a lei (e vorrei vedere) e non c’era da stupirsi visto che mia sorella era dotata di una rara bellezza con la sua pelle candida, la sua folta mossa chioma castana scuro, la sua bocca a cuore, il suo nasino perfetto e i suoi occhi marroni dal taglio dolce (anche se al momento erano oscurati dagli occhiali da sole). In realtà poteva essere una ragazza normale eppure c’era qualcosa in lei di molto attraente anche se non era magra come le altre ma con delle belle curve. Mi sentii molto protettivo nei suoi confronti così misi il mio braccio sinistro sulle sue spalle fulminai con lo sguardo chiunque beccai mentre la fissava. Sapevo bene la reputazione dei ragazzi della mia scuola, non una delle migliori diciamo. Sulla scalinata vidi bene il mio gruppetto di migliori amici così mi avvicinai.
<< Ciao ragazzi!! >> sorrisi, ricambiarono. I loro occhi saettarono da me a Vanessa.
<< Ragazzi lei è mia sorella >> sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia.
<< Quella che ogni volta che veniamo a casa tua si rinchiude in camera? >> chiese Louis.
<< Si esattamente >> risi leggermente.
<< Eh no no no no no >> fece pure dei gesti con l’indice della mano destra, il mio Boo Bear, mentre si alzava dal gradino su cui erano tutti seduti << Non si fa così eh!! >>
<< Non lo ascoltare… >> dissi scuotendo il capo in cenno di ironica disapprovazione.
<< Si ma parla anche? >> chiese Niall sorridente.
<< Si si che parlo!! >> disse lei.
<< Morde pure >> aggiunsi io. Beccandomi un’occhiataccia da lei << Comunque, piccolina, loro sono i miei migliori amici! Il biondino irlandese dalla grande e insaziabile fame si chiama Niall James Horan… >> il ragazzo alzò la mano come a dire “presente” << Il rapato a zero ma comunque figo e dolcioso è Liam James Payne >>
<< Fanculo >> ricevetti come risposta << e il ragazzo seeeeeecsssssi dagli occhi color ghiaccio e i capelli in disordine è… >>
<< Ti prego non dirmi che anche lui si chiama James di secondo nome >> disse lei interrompendomi e suscitando le risate di tutto il gruppo.
<< no no mi chiamo Louis William Tomlinson >> disse lui prendendole la mano e baciandola con fare languido.
<< Ti ricordo che hai una ragazza Tommo >> dissi.
<< lo so lo so e LA AMO! Comunque… minchia Vanessa ma hai freddo per caso? >>
<< No perché? >> chiese lei.
<< Sei gelida!! >>
Lei sbarrò gli occhi e fece un leggero passo indietro.
<< Ehm… ehm… ehm… >> balbettò.
<< Potevi dirmelo prima che avevi freddo no? Ho una giacca di pelle nella moto! Aspettami qui >> dissi con disapprovazione fraterna.
Ma guarda se adesso non si prende una polmonite, eh!!
Arrivai alla moto e ci trovai Madeline, una tipa di facili costumi.
<< Ciao Styles >> disse con voce sensuale ma che non mi fece ne caldo ne freddo.
<< Ciao Roteldy >> tirai sul il sellino e presi la giacca.
<< Insomma… ho visto quella ragazza… >> disse avvicinandosi pericolosamente e facendo scorrere il suo indice sui miei pettorali.
<< E allora? >> chiesi avvicinandomi e spingendola leggermente contro la moto. Ok forse non mi fa proprio “ne caldo ne freddo”…
<< Niente >> disse a pochi millimetri dalla mia bocca e poi se ne andò lasciandomi lì. Stronza. Pensai sorridendo.
Tornai dai miei amici e vidi Vanessa sulle gambe di Niall mentre se la ridevano allegramente. Mi schiarii la voce e lei si alzò subito
<< Tieni, deficiente >> dissi aiutandola a mettersi la giacca.
<< Grazie, coglione >> si risedette sulle gambe di Niall.
<< Ti voglio bene anche io >> dissi scompigliandole i capelli.
<< Fottiti >> disse cercando di riordinarli.
<< No grazie. Ho ancora tante ragazze sulla lista >> risi insieme ai miei amici.
<< Fai schifo >> una smorfia disgustata ma adorabile si fece spazio sul suo volto.
<< Lo so lo so >> dissi inchinandomi un paio di volte sotto gli applausi dei miei migliori amici.
<< E voi fate pena >> si alzò ma Horan la prese per i fianchi e la rimise sulle sue gambe.
<< Pure iooooooooo? >> disse con la sua solita faccia da cucciolo il ragazzo, che sembrava la perfetta copia di mia sorella pochi minuti prima.
<< Tu no biondino >> gli lasciò un bacio sulla guancia mentre il biondino (che soprannome squallido… anche se anch’io lo chiamo così) divenne paonazzo dall’imbarazzo.
<< Non comportarti da troia e muovi il culo >> le mie parole iniziarono quando la campanella di inizio giornata finì di suonare.
<< Ridillo e ti castro, fratellone >> fece un finto dolce sorriso << E so quanto ci tieni a quel coso. Dopotutto non è con quello che pensi? >> aggiunse mentre si alzava dalle gambe di Horan.
<< Colpito e affondato! >> rise Louis.
<< Fottiti >> gli dissi.
<< Ma io ti aaaaaaaamoooooo!! >> #tonomelodrammaticomodeon mi abbracciò fortissimo.
<< Allora ti devo spiegare una cosa… >> disse Liam notando la faccia interdetta di mia sorella << loro sono una coppia gay in realtà ed Eleanor e le centinaia di ragazze che si scopa tuo fratello sono tutta una copertura >> disse seriamente.
Mia sorella scoppiò in una fragorosa risata che contagiò tutti
<< M-mio f-fratello…. G-GAY?!?! >> disse tra un respiro e l’altro perché faceva fatica a parlare per il troppo ridere.
<< Ovvio!! >> dissi abbracciando Tommo e facendo una faccia fintamente indignata.
<< oddioooooo >> continuava a ridere come una pazza. Era diventata tutta rossa.
<< Ogni tanto respira, cogliona >> sorrisi.
<< Ogni tanto pensa, minchione >> sorrise.
<< Ogni tanto amatevi, simpaticoni >> aggiunse Liam.
Ma noi non potevamo!! Era un po’ come la presa per il culo della relazione con il mio migliore amico. Era una cazzata che però mi faceva scompisciare. E poi lei era la minore, anche se di poco, quindi doveva subire.
<< Dai muoviti o faremo tardi! >> presi mia sorella per mano e cominciai a correre verso la nostra classe.
<< Si ma manco me li hai fatti salutare!! >> disse arrancando dietro di me.
<< Dopo ci riparlerai >> mi fermai davanti alla nostra aula.
<< No aspetta mi stai dicendo che saremo in classe, insieme?!?! >> mi guardò esterrefatta.
<< Si, tesoro bello >> le lasciai un bacio sulla fronte.
<< Fanculo Harry, fanculo >> disse però aggrappandosi al mio braccio. Paura da primo giorno di scuola, un classico.
Entrai con lei al mio fianco sotto lo sguardo di tutti. Ci sedemmo vicini, agli ultimi banchi accanto alle finestre mentre tutti ci fissavano. Ma che minchia avete da fissare poi…
<< SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO CI GUARDATE A FARE?!?! >> urlò Vanessa a tutti, precedendomi, con la sua solita finezza.
<< Calma calma dolcezza >> misi il mio braccio sulle sue spalle e la strinsi a me mentre lei fulminava tutti con il suo sguardo omicida.
<< Il fatto è che… ci sembra strano vedere Styles con una ragazza… in atteggiamenti affettuosi >> disse Brian O’Donley, il secchione.
<< Che intendi? >> chiese curiosa.
<< Si insomma… Styles usa le ragazze solo per… piacere… e non lo si vede mai abbracciare una ragazza… >> ma Brian farti i cazzi tuoi, no?
<< Ammazza che bella reputazione hai qui!! >> disse ridendo sommessamente.
<< Credo di aver esaurito gli insulti per te, per oggi >> dissi rivolgendomi a mia sorella che mi fece la linguaccia.
<< Sei molto bella >> disse ammiccando John Fritszhem, giocatore di football e coglione.
<< Si lo so >> risposi serio.
<< Harry, era uno sottospecie di complimento? >> chiese la minore alzando un sopracciglio.
<< Non ti ci abituare, stronza >>
<< Sempre dolce, babbuino >>
<< Siete carini come coppia >> disse sorridendo come un ebete Judy Elbert, la pettegola.
Qualcuno mi spiega perché tutta la classe ci sta fissando e ci parla?! MINCHIA VOLETE?!
Quella frase fece apparire una smorfia di disgusto sul mio viso come su quello di Vanessa, accompagnati da versi tipo “BLEAH”.
<< Al solo pensiero rabbrividisco >> disse lei.
<< Non puoi capire io >>
<< Ma tu sei quella nuova? >> disse Edmund Forten, quello sveglio (trololol).
<< Bhe direi… >> rispose lei.
<< E come ti chiami? >> chiese lui.
<< Io sono… >> venne interrotta dall’ingresso della professoressa Dersen, letteratura.
<< Buongiorno ragazzi >> disse appoggiando i suoi libri sulla cattedra e sedendosi.
<< Buongiorno professoressa >> in coro.
<< Allora allora allora… >> disse legandosi i suoi lunghi capelli bianchi che mettevano in risalto i suoi occhi verdi, ma non belli come i miei.
<< Abbiamo una nuova arrivata! >> disse guardando il rottweiler << Vanessa… >> disse leggendo il registro << Vanessa St… OH MIO DIO! >> disse alzando lo sguardo e saettandolo da me a quella accanto a me.
<< Oh mio Dio ti prego dimmi che non sei come tuo fratello!! >> disse congiungendo le mani a mo’ di preghiera.
<< Sempre gentile prof >> dissi scuotendo la testa.
Tutti ci guardavano stupiti.
<< No no stia tranquilla! Per fortuna non assomiglio per niente a questo qui >> disse indicandomi schifata.
<< Nel caso, sono fortunato io a non assomigliare a te! >>
<< A volte mi chiedo se hai qualche neurone… poi te ne esci così e mi dai la risposta >> sorriso finto.
<< Divertente, rompiscatole >>
<< Grazie, cespuglio >> disse scompigliandomi i capelli ma io me li rimisi “in ordine” con il mio solito gesto swisssssssssssssshoso (?) che, so perfettamente, fa impazzire le ragazze.
<< Ma-ma-ma… siete fratelli? >>
<< Si Geltrude >>
<< Minchia Styles mi chiamo Judy!! Da Juditte!! Non Geltrude… >> disse girandosi verso la lavagna.
<< Bhe allora se siamo tutti… >> cominciò la Dersen ma proprio in quel momento sulla porta apparve la figura affaticata di Meredith Smith,la ragazza più bella che io abbia mai visto.
I suoi capelli biondi erano legati in una treccia, i suoi occhi azzurri come il giacchio coperti da un paio di adorabili occhialoni da nerd, la sua bocca carnosa ricoperta di uno lieve strato di rossetto rosa, il suo naso lineare e perfetto arricciato in una smorfia e le sue guance morbide (?),adornate da due belle fossette, erano lievemente arrossate per la fatica che aveva fatto nel correre.
Uno dei suoi pochi difetti era il fatto che era una ritardataria cronica ma nel resto era perfetta: corpo SONO UN MASCHIO RICORDIAMOCELO, carattere, voti, reputazione… era p-e-r-f-e-t-t-a.
<< Mi scusi >> disse con la sua voce melodiosa. Poi mi guardò e il mio cuore perse un battito.
Poi guardò mia sorella e solo allora mi accorsi che la stavo ancora “abbracciando” così la lasciai di scatto per far si che Meredith capisse di non farsi strane idee.
La Smith con i suoi movimenti sinuosi e aggraziati si andò a sistemare al banco in terza fila accanto alla sua migliore amica,  Cloe Clow (che se ne stava tranquillamente con gli auricolari e la musica a palla) che invece era tutto il contrario.
Cloe aveva i capelli lunghi e molto mossi (quasi ricci) di un rosso intenso (non naturale), gli occhi verdi, le lentiggini, il naso leggermente a patata e la bocca piccola. Caratterialmente era proprio antipatica… pesante, volgare, pazza, tediosa, fin troppo sarcastica e poi mi odiava a morte per un motivo del tutto sconosciuto. Era la classica alternativa insurrezionalista (?) tutta manifestazioni e petizioni (?). Meredith erano un animo moderato, educato e non l’avevo mai vista arrabbiarsi ne dire parolacce. Ancora mi era ignoto il motivo del loro così forte legame se erano completamente diverse.
<< Bene iniziamo! >> disse la professoressa aprendo il libro di testo, seguita poi da tutti gli studenti. 



Spazio autrice 
Rieccomi con il primo capitolo!! :D
Lunghetto eh? xD
 Ora sapete chi è il nostro protagonista *--*
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Spero vi piaccia perchè ci metto l'anima a scriverlo :3
Per ora ho finito :)
Grazie per aver letto
Recensite se vi va ;)
VI AMO TUTTI,
ciao ciao
sono_pHazza 

  
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