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Autore: weasleywalrus93    11/11/2012    3 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maybe I'm amazed at the way you're with me all the time
Maybe I'm afraid of the way I leave you
Maybe I'm amazed at the way you help me sing my song
Right me when I'm wrong
Maybe I'm amazed at the way I really need you
{Maybe I'm Amazed}
 
Liverpool, 10 Novembre 1958.
 
-I miei toast al formaggio sono i migliori di tutta Liverpool-
 
-I miei sono migliori-
 
-Ma zitta che dopo aver mangiato i miei ti sei leccata i baffi!-
 
Eravamo li, nella cucina del 251 di Menlove Avenue. Forse avevamo combinato un po di casino, ma non c'erano pezzi di formaggio che gocciolavano sinistramente dal soffitto. Nonostante la giornata fosse stata bella a Blackpool, a Liverpool aveva fatto freddo tutto il giorno. Tra uno spintone e il rischio di dare a fuoco alla casa, accendemmo tutto ciò che poteva riscaldare l'ambiente, al piano di sotto. Proprio tutto. Tanto che io camminavo per casa scalza e solo con la maglietta, e lui con la camicia sbottonata e sotto la canottiera che aderiva al petto. Nonostante i jeans rigidi, restavo in equilibrio sulla sedia con le gambe incrociate, mentre lui fumava la sigaretta, appoggiato al mobile sotto la finestra.
 
-E poi spiegami... Cosa centrano in una maglietta tre mammut, un bradipo verde, una tigre, due opossum, un furetto e uno scoiattolo?-
 
-E' l'era glaciale baby! E' una figata pazzesca questo film!-
 
Si agitò sulla sedia con uno strano sorriso sulla faccia. Non riuscivo ancora a comprendere. Aspirai un'altra boccata dalla mia sigaretta ed espirai col naso. La schiacciai sul bordo del lavandino.
 
-Ti va di andare di la a sentire un po la radio?-
 
-Perchè no!-
 
Mi alzai dalla sedia e feci per seguirlo nel salotto. Arrivammo nel corridoio quando si bloccò.
 
-Cazzo!-
 
-Che è successo?-
 
-Le birre!-
 
-Vado a prenderle io, tranquillo!-
 
Mi ero girato, pronto a tornare indietro per prenderle, quando vidi che aveva già fatto dietrofront e, pensando di non essere vista, ballava mentre fischiava una canzone a me sconosciuta. Però orecchiabile.
 
Raggiunsi di nuovo la cucina, mentre mi rimbombava nella testa Send me on my own way dei Rusted Root. Presi le birre dal frigorifero e le aprii coll'apribottiglie, sempre ballando.
 
Avevo voglia di un'altra sigaretta. Frugai nella tasca ma trovai solo l'accendino. Avevo lasciato il pacchetto in cucina! Di controvoglia mi alzai e tornai indietro.
 
Afferrai le bottiglie per il collo, facendo attenzione a non versare nemmeno una goccia sul pavimento lucido. Ero arrivata alla porta quando questa si aprì di colpo, prendendomi in pieno.
 
-Merda!-
 
-Che è successo?-
 
Avevo aperto la porta, pensando che fosse lontana. Era in piedi di fronte a me, le bottiglie in mano, un'espressione sconvolta e la maglietta fradicia. Per un attimo indugiai sulla maglia bagnata, che le si era appiccicata addosso.
 
-Merda è la mia maglietta preferita! Adesso che faccio?-
 
-Se vuoi posso darti una delle mie camicie. Per stasera-
 
Alzai lo sguardo. Avrei fatto follie per avere la camicia di John Lennon in passato. Stavolta, sarebbe stato lui in persona a darmela.
 
-Sicuro? Farà puzza di birra poi-
 
-Almeno profumerà di buono-
 
Presi una bottiglia dalle sue mani e le feci cenno di seguirmi di sopra.
 
Era la prima volta che entravo nella sua stanza, con lui. Rimasi titubante sulla soglia, a osservare la stanza. C'erano tante foto sulle pareti. Ovviamente, la maggior parte erano di Elvis. 
 
-Tieni. Questa dovrebbe andarti bene-
 
Avevo in mano la mia camicia arancione, la stessa che avevo quando conobbi Paul. La prese incerta, le presi la bottiglia dalle mani mentre il suo sguardo si alternava tra me e la camicia. Stava per chiedermi qualcosa. Lo sapevo. E sapevo anche cosa.
 
-In fondo al corridoio, a sinistra-
 
-Grazie-
 
Uscii tentennando dalla stanza e camminai fino al corridoio. Con mano tremante aprii l'ultima porta a sinistra e accesi la luce. Era il bagno. Non mi aveva mandato nella sala delle torture di Barbablu. Chiusi la porta alle mie spalle e per sicurezza diedi un giro di chiave. Levai la maglietta fradicia e che odorava di birra e la buttai sul pavimento. Mi diedi una sciacquata prima di mettere la camicia pulita. Fui costretta a togliere anche il reggiseno, inzuppato anch'esso a opera d'arte. Infilai la camicia. Era enorme. Le maniche mi coprivano interamente le mani e, anche se erano sbottonati solo i primi due bottoni, il colletto stava largo e la scollatura sembrava molto più profonda. Tirai fuori i capelli dalla camicia e mi arrotolai le maniche, prima di ripulire alla meno peggio i miei vestiti. 
 
Mandai giù un sorso di birra, mentre spegnevo le luci al piano di sotto. Ritornato nella mia stanza, mi lasciai andare ai piedi del letto, con la chitarra tra le mani e la bottiglia di birra vuota per metà accanto. Uno scatto di una serratura. Dei passi per il corridoio. Si presentò sulla soglia della mia stanza, con la camicia che le avrebbe potuto fare tranquillamente da vestito. Prese la bottiglia dal tavolo e si sdraiò accanto a me, la testa poggiata sulle mie gambe.
 
-Ti sta un po grande eh?-
 
-Giusto un po'... E guarda da un'altra parte Lennon!-
 
Strinsi forte le braccia al petto, cercando di chiudere la camicia il più possibile. Rise, prese un sorso di birra e cominciò a suonare. Lasciai che il liquido amaro scendesse attraverso la gola, mentre la mia mente si lasciava cullare da quella musica leggera, ovattata, che sembrava danzare con le stelle che si intravedevano dalla finestra. 
 
Non sapevo nemmeno cosa stessi suonando. Lasciavo che le mie dita scorressero veloci sui tasti e sulle corde dello strumento. Rimanemmo così per un po'. Sentivo le gambe un po' intorpidite per via della posa mai cambiata. Le mossi appena.
 
-E' successo qualcosa?-
 
-Mi fanno male le gambe... Nono resta-
 
Ero quasi seduta quando mi fermò. Si sdraiò accanto a me, in una mano la birra e con l'altra mi prese il fianco. 
 
-Cin cin-
 
Le bottiglie tintinnarono e si svuotarono velocemente. Una mano mi tamburellava sul petto, l'altra si muoveva piano sulla camicia, che si arrotolò su stessa, lasciando la pelle scoperta. Mi voltai verso di lei. Aveva la testa bassa, abbandonata sulla mia spalla, e gli occhi socchiusi. Tremò appena.
 
-Hai freddo?-
 
Annuii piano. Lo sentii muoversi in maniera goffa e poi qualcosa di pesante mi coprì. Aprii appena gli occhi.
 
-Lennon... questo è il tuo cappotto buono.-
 
-Si. Perchè?-
 
-Si rovina-
 
-Capirai. Non lo uso mai.-
 
-E tu?-
 
-Fa niente. Basta che stai bene tu-
 
Non finii nemmeno di parlare che si sistemò sopra di me, e poi sistemò il cappotto su di se.
 
O entrambi, o nessuno. Cercai di farmi piccola piccola, in modo che non si sentisse il peso. Sentii qualcosa tra le sue gambe e le labbra si incresparono lievemente. Mi lasciai andare sulla sua spalla. Le sue mani mi presero i fianchi. Lentamente cominciarono a salire, nascondendosi sotto la camicia.
 
-Hai le mani fredde-
 
Fu un sussurro. Avevo provato e avevo fallito. Mossi le mani con l'intento di liberarsi della camicia, quando qualcosa le bloccò. Erano le sue mani. Attraverso il tessuto, le sue dita si intrecciarono con le mie.
 
-Non ti avevo detto che non mi piacevano-
 
Qualcosa di morbido si appoggiò sulla mia tempia. Sapeva quanto mi piacevano questi baci dati un po di nascosto che dicevano tutto ma potevano anche non dire niente e continuava a darmeli. Lo sapeva anche se non gliel'avevo detto apertamente, ma ogni volta mi stampavo in faccia un'espressione da ebete. Mi lasciai andare del tutto, osservando le stelle, e pensando a quanto fosse bello che avessi avuto l'opportunità di passare gli ultimi giorni con lui.
 
 
 
 
 
Spazio autrice.
ma saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve :D tra un accordo suonato sulla mia chitarra e un'omicidio zanzaroso (?) ecco qua il nuovo capitolo :) lo metto ora anche perchè da domani riparte la settimana d'inferno D: *sisi la chiami di inferno... in realtà chissà come te la spassi te!* non mi chiamo lennon bello mio! comunque che dire?? sono molto affezionata a questi capitoli... è da quando ho cominciato a pensare alla storia che mi vengono in mente così all'improvviso e prepotentemente che li ho dovuti scrivere ^^ spero siano di vostro gradimento :3 sono arrivata alle 81 recensioni e 10 persone hanno la mia storia tra le preferite :') che dire?? mi fate commuovere :'3 sul serio! non so più come ringraziarvi! :) i vostri complimenti mi sembrano un po esagerati a dire il vero ma vi ringrazio lo stesso :) ora io torno a studiare (spero di poter aggiornare in modo regolare le prossime settimane visto che dovrò darmi la prima parte di una materia e preparare quella di gennaio) mentre mio padre s'è intrippato malamente con il signore degli anelli D: ma io ancora ho finito solo il primo libro quindi il film me lo sono visto solo fino a metà u.u colpa dell'uni ç.ç alla prossima popolo italico :) e grazie ancora!
  
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