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Autore: Tomlinson_Ass    11/11/2012    1 recensioni
Sono Destiny,Destiny Cooper un pò banale come inizio no?
Ma questa è la mia storia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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"Louis,sbattè violentemente la porta della mia camera. Con un colpo definitivo tolsi la sua camicia iniziando a toccare i suoi muscoli per poi baciarli e lasciare dei piccoli morsi vicino al suo petto. Lui mi spogliò lentamente adagiandomi sul letto dandomi dei baci leggeri sul senso,e sulla mia pancia,. Si sfilò lentamente e mi tolse definitivamente tutti i vestiti che portavo addosso. Sfilandomi le mutandine e lasciandomi dei baci vicino all'interno coscia per poi risalire sulla pancia e leccarla fino al seno facendomi gemere appena. Con un gesto astuto gli tolsi i boxer che ormai erano d'intralcio sia per me che per il suo “amichetto”. Continuai così per un po' fin quando lui no decise di riprendere il controllo su di me e sentì il suo corpo statuario che scivola sul mio e si soffermava con la bocca nella mia intimità facendo dei piccoli giochini circolari con la lingua toccando tutti i miei punti deboli. Risalì e ci fermammo per un istante. Mi fissò io feci lo stesso,ma i suoi occhi blu cambiarono colore e divvenero verdi,la sua faccia assunse un'altra forma,quella di Harry,non capivo se ero diventata matta o era tutto uno scherzo. Mi stroppicciai gli occhi ma c'era ancora il suo viso,e automaticamente urlai."


Il rumore di una macchina in moto,mi svegliò. Sbadigliai ancora con gli occhi chiusi,e ancora impaurita del sogno che avevo fatto. Sbattei più volte le palpebre per riuscire ad addattarmi alla luce. Avevo la testa appoggiata ad un finestrino,mi allontani,guardando fuori. C'erano macchine che andavano in senso contrario,e altre invece che prendevano la stessa direzione dove viaggiavo io. Insegne,che non riuscivo a leggere,alberi che si trovavano all'estremità dell'autostrada,e campi incolti,dominati da un verde indecifrabile con case abbandonate. Sbigottita mi girai di scatto,e notai la figura di Harry tranquilla che guidava. Lo guardai male non riuscendo a capire.-Buon Giorno.- la sua voce era piena di ilarità. Mi guardai intorno,portando le mani alla testa. -Dove siamo?.- chiesi con voce impastata dal sonno. -A Londra.- emise con molta tranquillità. Non era possibile a Londra,non potevo crederci. -No.no..no no. Sul serio dove siamo?.- avevo acquistato un po' di panico. -Sul serio siamo a Londra.- si girò verso di me,facendo una smorfia con la bocca. -Come stai?.- aggiunse.
-Io,i-o i-o..- balbettai,non riuscendo a rispondere a quella domanda. Come stavo non lo sapevo nemmeno io,avevo delle immagini poco chiare che mi scorrevano sulla testa,una foto,una ragazza uguale a me,Louis affianco ad essa,una corsa,e poi i fari di una macchina e il buio che si impossessava di me. Speravo che tutto quello fosse un incubo,ma poi le immagini si fecero più nette e troppo particolari,per far si che fosse solo un brutto sogno. Era vero tutto.
-Scusa non dovevo farti questa domanda.- si fece più benevole. 

-Dov'è il mio telefono?.- lo cercai con le mani ,ma invano dato che portavo un vestito,e esso si trovava dentro alla mia borsa che in quel momento non ricordavo dove fosse. -Harry dobbiamo tornare indietro,io non posso venire a Londra,abbiamo la scuola oggi,devo chiarire con Louis. Accosta!.- gettai tutta la mia frustazione. Lui continuava a fissare la strada,e alzò il volume della radio. Io lo abbassai incavolata. -Accosta. Ferma la macchina.- soprastai il rumore della radio urlando. Roteò gli occhi.- Eri meglio mentre dormivi.- e accostò la macchina,in un piccolo spazio,al lato dell'autostrada. Aprì lo sportello della macchina. Aggrappandomi alla maniglia. Non riuscivo a tenermi in equilibrio. Le mie gambe erano deboli,e mi chinai facendo un gemito di dolore. Sentì uno sportello sbattere e due mani,afferarmi per i fianchi. -Ehy.- mi tenette con delicatezza. Lo fissai,allontanandomi. -Sto bene.- -Torniamo subito indietro.- dissi,quasi supplicandolo. -Oh andiamo siamo arrivati fin qui.- fece dei passi,avvicinandosi. -Perchè lo stai facendo? Devo tornare a casa,devo parlare con Louis. Questo è un rapimento.- ero sull'orlo della disperazione. -E' un po' melodrammatico non torvi.- avanzò ancora poggiando una mano sulla mia spalla e sorridendo beffardamente. -Non sei spiritoso. Non puoi farlo io non voglio andare a Londra- feci una smorfia imitandolo. -Sei già a Londra.- tolse la mano e si appoggiò teatralmente sulla macchina. Lo squillo di un telefono interruppe la tensione che si era creata. Harry non rispondeva,e per giunta riuscì a riconoscere che quella era la mia suoneria. -Che cosa diavolo ci fai con il mio cellulare?.- sbraitai. Lo tolse dalla tasca dei pantaloni. Guardando il nome sul display. -Mhhh è il tuo ragazzo.- me lo mostrò passandomelo. Lo rifiutai con un gesto della mano.

-Telefono di Destiny.- aveva assunto una voce femminile alquanto stupida.
-Lei dov'è? Perchè hai suo telefono? Sta bene?.- disse di getto Louis
-Destiny,mh è qui con me e si sta BENE.- gli ruggi contro.
-Fammici parlare.- ordinò Louis. Harry mi riporse il cellulare,ma feci di no con la testa.
-Già sai non credo che voglia parlare con te al momento.- era quasi vittorioso.
-Harry ti giuro,se provi a toccarla io...- lo minnacciò Louis
-Passa una buona giornata amico,ci vediamoooo.- chiuse la telefonata allungando le o finali dell'ultima parola.
Lo guardai male,molto male. -Senti puoi riportarmi a casa.- -Oh ma siamo quasi arrivati.- ululò
-Arrivati dove?.- feci spallucce. -Da una mia amica. Avanti Destiny non vorrai tornare indietro ora vero? Che fretta c'è? Time out,i tuoi problemi saranno ancora li quando tornerai a casa. Allontanati dalla tua vita per cinque minuti. Cinque minuti.- disse sicuro di sé,pavoneggiandosi,e facendo un gioco con gli occhi,e sorridendomi come solo lui sapeva fare. Portai le mani alla tempia. -Posso fidarmi di te?.- era più una domanda fatta a me stessa che a lui,dovevo convincermi io. -Si-rispose secco. Mi prese per un braccio facendomi risalire in macchina. Non mostrai nessun segno,di liberazione e lo lasciai fare. Aveva quel poter di convincere le persone,mai visto prima. I suoi modi,il suo charm,e il suo egoismo,da bastardo lo facevano diventare un ragazzo,capace di fare e far fare qualsiasi cosa gli passasse per la mente. Questa cosa mi doveva spaventare,eppure non lo faceva affatto,anzi mi affascinava,lo avevo sempre ammesso.
Harry,partì in quarta,andando al massimo della velocità,e mettendo lo stero a palla. Guidava come un pazzo patentato,faceva degli scatti ritmici,regolari,sapeva quello che doveva fare,e lo faceva in modo coordinato e veloce. Spingeva l'accellelatore,facendo rieccheggiare il rumore della sua ferrari. Mi aggrappai saldamente,allo sportello della macchina,allacciandomi la cintura. Iniziò a canticchiare una canzone dei Remones. Boy-band che era famosissima,e diciamo che mi piaceva il loro stile. E a dire il vero Harry,sapeva anche cantare la sua voce,era bellissima sapeva perfettamente le parole,e riusciva a interpretarle,benissimo. Andava al ritmo sbattendo il pollice sul volante con una delle loro canzone più famose Do you Wanna Dance? Lo fissai quasi sbalordita,non pensavo davvero che sapesse cantare e perlopiù così bene,una canzone difficile. Aveva un talento naturale.
-Sai potesti smetterla di fissarmi. Non che la cosa mi da fastidio,ma poi dovrò dirlo al tuo ragazzo.- rise,facendomi imbarazzare. -Scusa,ma comunque non sto facendo niente di male,mi piace solo il modo in cui canti.- distolsi lo sguardo,guardandomi le scarpe. -Ah no? Forse non lo sai che se guardi una persona più di dieci secondi così intensamente vuol dire che hai una voglia sessuale su di essa?.- mi incitò a guardarlo,e questa volta divenni rossa,come un peperone. -Harry vai al diavolo!.- gli diedi un colpo sulla spalla,ridendo. -Ahia- si toccò,facendo il finto dolorante,ma poi scoppiò a ridere,come feci io. Le nostre risate si impadronirono di noi,non facendoci più smettere. La canzone era finita e io cambiai stazione,cercandone un'altra,da ascoltare,ma nessuna mi attirava particolarmente,fin quando la voce di Jhon Mayer che cantava Free Fallin,la mia canzone preferita,riuscì finalmente a soddisfarmi. Alzai lo stereo,godendomi la melodia,e cantando a bassa voce. La sapevo a memoria,tutta, mia madre me l'aveva insegnata e da allora non facevo altro che ascoltarla. Le parole di quella canzone,era bellissime.

 “She's a good girl, loves her mama
Loves Jesus and America too
Shes a good girl, crazy 'bout Elvis
Loves horses and her boyfriend too”
 

Rimasi senza parole,quasi paralizzata,sentendo Harry cantarla,adagiamente,con una tonalità soffice e roca. Ero ancora più stupida di quanto lo fossi stata prima di avere scoperto il suo talento naturale. Nessuno,l'aveva mai cantata a parte io e mia madre nessuno,e nessuno l'aveva mai cantata in quel modo,c'era tanto amore nella sua voce,ma anche tanto rancore,ecco perchè riusciva ad interpretarla a pennello. Si voltò verso di me, fissandomi negli occhi,con le sue iridi di un indefinito verde,posai i miei occhi su di lui. Mi sorrise,facendo apparire le sue adorabili fossette,stronze,e mi invitò a cantare con lui,l'ultima parte della canzone.
 

“And I'm free, free fallin'
Yeah I'm free, free fallin'
Free fallin', now I'm free fallin', now I'm
Free fallin', now I'm free fallin', now I'm”

Per il resto del viaggio,non emisi nessuna parole e lui fece altrettanto. Ci fermammo davanti ad un bar.
-Harry,non ho l'età non mi lasceranno entrare.- dissi sbattendo piano,la portiera.
-Vedrai.- mi fece segno con la testa.
Entrando la sensazione di vività era dapertutto,c'erano lampadine ovunque. L'odore di tabbacco,di qualche canna, whisky e gin, impregnava il locale. La musica house,impediva ad un cameriere, di prender bene le ordinazioni...come una roulette tentava la sorte, col un sorriso smalizziato un pò geloso di non essere servito e di non servire, classico nel paio di jeans che ormai facevano parte della storia.Una ragazza,con dei capelli raccolti in uno chignon,con un viso pallido,ma comunque curato stava pulendo con uno strofinaccio dei biccheiri. Sentendo chiudere la porta del locale. Alzò incupita lo sguardo verso di noi. Da incupita divenne quasi,riavvivata nel vedere Harry,che camminava con non chalance verso il bancone,io gli stavo dietro.
-Non ci posso credere. Harry,Harry Styles.- disse,scavalcando con molta agilità il bancone mettendo in mostra il suo lato B da porno diva. Harry non smise un secondo di fare il beffardo. La ragazza si parò davanti a lui. -Il mio tesorino.- la ragazza divenne maliziosa,avvicinò le sue mani,sul volto di Harry,facendo incontrare le loro bocche in una danza,che non aveva fine,sembrava quasi che si rissucchiassero a vicenda.
Gli guardai,scandalizzata. Ma che diamine di accoglienza era? Non mi aveva neanche degnata di uno sguardo quella lì e poi si era fiondata sulle labbra di Harry,come se fossero carne,e lei una leonassa affamata in astinenza da mesi.Ma dal tronde che cosa mi potevo aspettare da Harry? Era fatto così e non mi dovevo stupire del suo comportamento.Si staccarono,finalmente dopo miriadi di minuti,e si abracciarono. La ragazza non si presentò,e ritornò al bancone,prendendo dei bicchierini. 
-Brindiamo tutti al ragazzo che mi ha spezzato il cuore,devastato l'anima distrutto,la vita e annullato qualunque speranza futura di felicità.- disse versando,il wisky su di essi e portandocene due a noi.Harry,non disse nulla anzi,rimase compiaciuto dalle parole della ragazza. Come se fossero dei complimenti.Portai alla bocca il mio drink,ma Harry me lo tolse di mano. Bevendosi anche il mio.
-Allora come ti ha legata?.- fece la ragazza di getto,accorgendosi di me.
-Bhè in realtà non mi ha legata io sto con...- non riusci a finire di comporre la frase che la mi soprastò -Se non ti ha legata allora ti ha domata,in ogni caso goditi,la cavalcata.- cercò di darmi un consiglio. -Ok-ey.- risposi incerta,rimanendo sbigottita,senza ribadire.
-Come vi siete conosciuti?.- chiesi cercando di cambiare discorso. -Lui a 16 anni,abitava a Londra,io ero una ragazzina.- sembrava molto contenta di raccontarmi la sua storia ma la interruppi. -Tu abitavi a Londra?.- ero più che sorpresa. -Si fino all'anno scorso.- lui invece impassibile,come se fosse una cosa normale,e infetti lo era ma io però non ne ero a conoscenza. -Incontrai questo ragazzo,bellissimo,e me ne innamorai subito,ci frequentammo un po',ma poi mi piantò in asso per te!.- era delusa e triste,e per non pensarci bevve anche lei un bicchiere di wisky.
-No guarda,forse mi hai scambiata per un'altra ragazza,non sono la stessa.- dissi mettendo le cose in chiaro,ma lei già si era voltata per servire altri clienti.
-Harry,non credi che sia il caso di spiegarmi bene la verità?.- gli chiesi
-Non c'è molto da dire, io abitavo a Londra,e andavo alla School Liar,e anche Louis,veniva con me abitavamo tutti e due a Londra,ed eravamo migliori amici. Eravamo i più popolari della scuola e le ragazze ci cadevano ai piedi,e ti sorprenderai scoprire che Louis,era peggio di come sono io ora. Frequentavamo quasi tutte le ragazze della scuola,una scopata e via,fin quando non arrivò questa ragazza Emily,bellissima,mai vista prima,e mi colpì immediatamente,e purtroppo colpì anche Louis. La frequentammo tutti e due,e lei diceva di amare entrambi,ed è per questo che iniziò la nostra rivalità,e la nostra amicizia andò a sgretolarsi,pezzo dopo pezzo. Tutto per amore di una donna.Io non ero mai stato innamorato di una ragazza e lei era la prima,ma mi aveva preso solo in giro,ci aveva presi in giro,perchè mentre stava con noi in realtà andava con altri. Io lo scoprì e lo andai a dire a Louis,ma lui mi accusò dicendomi che era tutta una bugia,e che lo dicevo solo per fargli lasciare.- era perso,nei ricordi,il suo volto era spezzato,e la sua voce era diventata come una morsa. -E il resto della storia la sai.- fece spalluce,bevendo un'altro bicchiere. Era così brutto sapere che questa Emily,era riuscita a rovinare,tutto quello che avevano costruito di buono entrambi,era portatrice di dolore,e di disgrazie,lei era una disgrazia.-Harry,ma perchè lei è identica a me?.- era l'unica cosa che mi importava più di tutte. -Semplice,era tua sorella gemella per giunta.- rispose senza farsi scrupoli. -Ma io non ho sorelle sono figlia unica.- ribattei -Evidentemente non lo eri,l'altra parte della storia la sa Louis,e non io. E' lui che si è accertato che non fossi Emily,ma bensì Destiny.- disse,roco.
Era orribile davvero lei era mia sorella? Era sangue del mio stesso sangue? Io non avrei mai usato nessuno,e sopratutto far soffrire le persone non era da me non era nel mio carattere. Non sarei stata io.
-Va tutto bene Destiny?.- mi chiese Harry,poggiando una mano sulla mia. Era la seconda volta che me lo richiedeva e non sapevo davvero cosa rispondere. -No Harry non va tutto bene. Non va niente bene ho appena scoperto che mia sorella era una specie di mostro senza cuore come vuoi che stia? E perlopiù il mio ragazzo si è messo con me per rimpiazzarla perchè sono certa che è così.-spostai lo sguardo su di lui,che invece sembrava intento a stringermi la mano cercando di fare qualcosa,che mi avrebbe sicuramente ravvivata. -Ho bisogno di una birra.- la ragazza ascoltò il mio comando,e mi porse due birre. Harry ne prese una e io l'altra. Affogai il mio rancore e la mia frustazione su di essa bevendola,quasi tutta d'unfiato.-Comunque non penso che lui si sia messo con te per rimpiazzarla sarebbe una cosa inquietante.- disse togliendomi,la birra.
-Senti che ne dici di andarci a fare un giro siamo stati tutti il pomeriggio qui,a parlare sugli scheletri del passato. Adesso è arrivato il momento di quei cinque minuti ricordi?.- mi propose prendendo il suo giubetto,e pagando alla sua amica.
-Mh sentiamo un po' dove vuoi portarmi?.- chiesi,cercando di acquistare un po' di vivacità,mi servivano quei cinque minuti assolutamente. Aveva ragione ne avevo bisogno.-Per prima cosa a farci una doccia,e poi vedremo.- fece,aprendomi la porta del locale,e dirigendosi verso la macchina,che aprì con un bip delle chiavi.
Mise in moto,accellerando subito,e sentendo la sgommata della macchina partire. Sapevo ben poco di quella città,sapevo solo che era molto grande e tutta la gente che andava li realizzava i proprio sogni. Forse era stupido,ma comunque le persone credevano in qualcosa,e quella città poteva aiutarti ad essere,e diventare qualcuno. Non c'ero mai stata,anche se era la capitale dell'inghilterra ero sempre rimasta ad Holems Chapel,e poi ero andata in America. Era davvero una bella città,c'erano palazzi imponenti,che crescevano sulle strade,luminosi,e accoglienti. Il big bang, era statuario,non potevo credere davvero che fosse così grande. Passavamo,da una meraviglia all'altra. I miei occhi brillavano,vedendo tutta quella armoniosità,racchiusa in quei monumenti. Harry guidò fino al centro di Londra,e parcheggiò in una via,dove c'erano delle vilette a schiera,tutte appiccicate. Scendemmo entrambi,e ci dirigemmo verso l'entrata di una di esse. Prese le chiavi,e aprì la porta. La casa era,spoglia,e poco accolgiente,per il semplice motivo che c'erano lenzuoli sparsi dapertutto,per non far rovinare,i mobili,che erano rimasti. Harry,trovò l'interruttore della luce,e l'accese. Tolse il lenzuolo da un divano,che si trovava a destra dell'entrata,dove si apriva un enorme salotto,dove era collegata una piccola cucina,vintage,di legno,con incisioni. Posò il giacchetto,sopra il divano.
-Destiny,sopra c'è il bagno,tu va a farti una doccia,mentre io vado a fare un giro e torno subito okey?.- mi chiese,gentilmente. Annui debolmente e feci quello che mi aveva detto. Salì le scale impolverate,e andai direttamente dentro al bagno. Era piccolino e grazioso. C'era una lavabo,in ceramica,e anche il water era dello stesso materiale. Il pavimento era un po' polveroso,per via del tempo passato al chiuso. Infine c'era una vasca abbastanza grande,di quelle antiche,sembrava quella di un film. Feci scorrere l'acqua,riscaldando il bagno,che era un po' freddo. Con stanchezza,mi tolsi,il vestito che avevo indossato la sera prima,mi sciolsi i capelli,e mi immersi nella vasca. Al contatto la mia pelle rabbrividi, mi feci lo shampoo massaggiandomi la testa,cercando di togliere la tensione,che avevo accumulato in quei due giorni. La testa,mi faceva male,avevo scoperto delle cose,su di me su mia sorella,che sarebbe stato meglio non sapere. Ero distrutta dal fatto,che forse Louis,mi stava solo usando,delusa da Emily,non l'avevo mai conosciuta,ma una ragazza così poteva davvero essere un mostro che portava solo distruzione e rancore? Eravamo sorelle,anzi è quello che supponevo,ma da come Harry mi aveva raccontato,eravamo totalmente differenti. L'unica cosa che ora mi tormentava era se i miei genitori sapevano della sua esistenza. Erano troppe domande,e avevo poche risposte,che non erano soddisfacenti,per ricostruire il mio passato o parte di esso che non conoscevo. Sentì la porta di casa sbattere. Harry era tornato. Mi sciacquai velocemente e usci dalla vasca. Solo che c'era un piccolo problema non avevo un'asciugamano,e quindi non potevo coprirmi. Aprì la porta del bagno,sporgendo la testa.
-Harry,puoi salire un attimo?.- chiesi urlando. Non sentì nessuna risposta,ma in compenso sentì i suoi passi raggiungermi. -Destiny che c'è?- aveva una busta in mano. -Mi serve un asciugamano!.- disse con ovvietà,cosa pensava che mi servisse?
-Ah,ecco,non so dove siano.- la sua risposta era un mischio di divertimento e sbadataggine. -Harry,seriamente non posso uscire,mi serve un asciugamano.- feci io impertinente. -Si che puoi uscire.- ironizzò,facendo una risata. -No Harry non posso,dammi immediatamente un asciugamano,so che sai dove sono!.- ribbattei,dubbiosa. -Eh va bene,ora te ne prendo una.- sbuffò,sempre divertito. Rientrai dentro il bagno,incominciando ad avere freddo. E sedendomi sulla copertura del water,aspettandolo.
-TOC,TOC- disse,imitando il rumore.
-No Harry non puoi entrare,lascia l'asciugamano per terra,e vai via,solo allora uscirò dal bagno.- ero coerente,e non gli avrei mai aperto la porta,e non mi sarei fatta vedere nuda. -Okey.- rispose senza ribbatere. Appicicai l'orecchio sulla porta del bagno,per sentire se davvero era sceso, e per mia fortuna,lo sentì molto lontano. Aprì,lentamente la porta,mi chinai velocemente per prender l'asciugamano,mi rialzai e viddi quel deficente che invece era rimasto lì e aveva visto tutto. -Sei uno stronzo maniaco Harry cazzo ti avevo detto di andartene.- urlai incazzata sbattendo la porta del bagno.Si potevano perfettamente udire i suoi schiamazzi. -Ma fidarsi di Harry Styles.- disse tra una risata e l'altra.
-E comunque quando hai fatto,prendi la busta che ti ho lasciato per terra e vestiti,che dobbiamo andare via fra un po'.- mi ordinò andandosene. Ci misi poco,ad asciugarmi i capelli,e per fare tutto il resto. Presi la busta,che conteneva un tubino nero che arrivava a metà coscia,senza spalline e dei tacchi,anch'essi neri. Mi vestì,controvoglia,perchè sembravo una gatta morta con quel vestito,ma non dovevo lamentarmi. Lasciai i capelli lisci e sciolti.
-Harry io sono pronta!.- dissi uscendo dal bagno
-Bene allora possiamo andare!.- sbucò da una porta che si trovava affianco al bagno. Scendemmo le scale e ci dirigemmo verso la macchina. Saliti su di essa non feci nessuna domanda. Mi fidavo di lui anche se era un coglione.Londra di notte era ancora più bella. Le luci,la facevano sembrare più viva di notte che di giorno. Ci fermammo davanti ad una discoteca il Funky Buddha per l'esattezza uno dei locali più famosi di Londra. Diede la macchina d un fattorino,mi prese sotto braccio,e con il consenso di un butta fuori entrammo. La discoteca era immensa,c'era una palla in mezzo alla pista e intorno c'erano degli specchi,giganti, Cerano delle cubiste che ballavano sopra i cubi,Barman che davano una serie di infiniti alcolici a un gruppo di ragazzi alquanto affascinanti, Ragazze che ballavano a tempo,ragazze che ballavano scordinate un po' tutto quello che ci si aspetta da una discoteca normale,insieme a dei privè molto carini,erano sfosforescenti,con delle poltrone bianche e dei tavolini bassi di legno.
-Harry,ma che cosa ci facciamo qui?.- chiesi spontanea. -Bene qui potrai prendere i tuoi 5 minuti,di time out dalla tua vita.- sorrise,lasciandomi il braccio. Senza neanche badare alla folla che c'era ci buttammo subito in pista. La musica rimbombava nelle mie orecchie,andai nella direzione opposta di Harry,lasciandolo da solo per rimorchaire. Chiusi gli occhi,e alzai la testa in alto,seguendo il ritmo della musica,lasciandomi guidare,senza fare nulla di particolare,facevo passi normali,a scatti,e mi giravo e rigiravo,senza capirci nulla,ma quel caos mi serviva,per divertirmi,dovevo lasciarmi andare per una volta,a qualcosa,senza pensare alle conseguenze. I miei movimenti,erano vitali,enfatizzanti quasi sensuali,e si poteva capire da un gruppo di ragazzi che si era messo,ad osservarmi,e alcuni invece provarci con me. Ma io rifiutai tutti,spingendoli via. Volevo ballare da sola,in quel momento. Le luci della palla facevano brillare i nostri corpi,facendoli sembrare dei diamanti luccicanti. Mi diressi vero il bancone per ordinare qualcosa da bere. -Un rum grazie- dissi -Chiaro o Scuro?-mi chiese il barrista,molto indaffarato a scecherare altri cocktel. -Scuro- risposi senza farmi tanti scrupoli. Un altro room con limone e ghiaccio,poi ne ripresi un altro,e un altro ancora. Ridevo come una stupida con una sfilza di bicchierini vuoti,forse ne erano più di sei. Salutavo le persone senza neanche conoscerle,e con me si era unito un ragazzo molto carino. Lui si avvicinò a me e cercò di baciarmi ma io mi scostai,lo presi per mano e ritornai in pista.. Andavo a sbattere contro le persone,vedevo male e avevo perso di vista anche Harry,ma ballavo lo stesso. Il ragazzo che si era aggregato a aveva provato più volte a baciarmi,ma lo respingevo sempre fin quando non senti due braccia avvolgermi da dietro. Sorrisi al contatto e mi girai. -Harry!.- dissi,sorpresa. -Perchè,non la smetti di ballare con quel deficente?.- mi chiese un po' incazzato.-Mh,vediamo tu non c'eri,stavi con una bionda e io non volevo disturbarti sai com'è tu rimorchi io dimentico per una notte chi sono no?.- sbiascicai le parole,ridendo. -Ora però non sono con nessuno quindi puoi ballare con me.- mi congedò,facendomi accettare. Le sue mani mi cinsero i fianchi,facendomi avvicinare,al suo corpo,come se fossi sua,e la cosa non mi dispiaceva,l'alcool non mi faceva ragionare e se fossi stata sobria non glielo avrei permesso,ma non lo ero. Appoggiai le braccia,al suo collo,muovendomi liberatamente facendo passi sensuali. Lui,stava al passo,muovendosi,con eleganza e spontaneatà. Mi strinsi al suo pettò,quasi graffiandolo,e poi scesi,giù con fare molto ma molto provocante,per poi risalire su. Lui rimase immobile,lasciandomi fare. Ridevo,e ridevo,non capivo più niente le luci che andavano a scatti,le urla della gente,la vista offuscata,e poi Harry,che era vicino a me. Lo squadrai da capo a piedi, non avevo notato com'era vestito,ma era incredibilmente,bello. Aveva una maglia nera,aderentissima,con dei pantaloni grigi. -Aspetta torno subito.- cercai di soprastare la musica avvicinandomi al suo orecchio,lasciandoli un bacio sul collo.
Ritornai al bancone quasi barcollante e presi un'altro cocketel questa volta più pesante,presi un angelo azzurro. Non ritornai da Harry, ma quando lo fini andai diretta verso le cubiste e mi uni a loro,a ballare. Mi lasciavo rilassare in mezzo a loro,facevo una serie di movimenti molto provocanti,e l'aria divenne molto più inebriante. Stavo attirando molti ragazzi perchè mi stavo spogliando e sentivo loro urlare. NUDA NUDA NUDA. Harry era tra loro,si stava divertendo. Stavo per togliermi il vestito quando fui prevalsa da un conato di vomito improvviso. Scesi subito e andai correndo verso le toilette. Vomitai quasi l'anima,ero davvero sbronza da far paura. -E' meglio che torniamo a casa.- disse Harry mettendosi in ginocchio. -Stai davvero messa male.- aggiunse. -Nah Harry,sto benissimo,ho solo un po' vomitato,non c'è ne andiamo io voglio rimanere devo divertirmi ne ho bisogno.- cercai di convincerlo,anche se ero la persone meno convincibile di tutto il mondo in quello stato.-No,dobbiamo tornare a casa.- Harry si fece serio. -Ma io non voglio me lo hai detto tu,time out!.- dissi alzandomi,e mettendomi in piedi,a stento appoggiandomi a lui per tenermi in equilibrio. -Si,ma le cose potrebbero peggiorare,io non sono sobrio,tu non sei sobria,e prima in pista,stavamo degenerando- spiegò
-Okey,forse hai ragione. Però mi puoi prendere in braccio. Sai io non riesco a tenermi in piedi.- risi a crepa pelle dicendo quella frase,senza nessuno motivo. Con delicatezza mi prese da sotto,facendo aderire la mia testa sul suo petto,e portandomi fuori. Ancora era buio,ma fra poco avrebbe fatto giorno. Eravamo rimasti li tutta la notte.
Alzai di poco il volto verso il suo. -Harry,possiamo vedere l'alba?.- chiesi implorandolo con gli occhi. L'avevo vista poche volte,e vederla in un'altra città sarebbe stato bello. Acconsentì,e facendo un po' di strada a piedi,andammo in un parco,non poco distante dalla discoteca. Non sapevo che parco fosse,il mio orientamento da ubriaca era pari a zero. Ricordo solo che quel parco era enorme. Mi fece sedere in un,posto sporgente,che si affacciava,alla città. Era stano perchè si trovava,molto più lontano da dove eravamo noi,ma non mi feci tante domande. Lui si sedette affianco a me.
Mi avvicinai,incastrando la mia testa sotto il suo braccio,rannicchiandomi. Mi avvolse in un abbraccio,circondandomi,dandomi una sensazione,molto piacevole,e come me osservò il cielo. Stava cambiando,la luna stava scomparendo. Era spettacolare l'alba ed era così bello guardarla. C'erano diverse tonalità di colori,nero,blu rosa,sembrava di trovarsi in un dipinto. Chiusi gli occhi stanca. -Sai Harry,mi sono divertita.- sbadigliai.
-E tu non sei una comapagna così disastrosa.- rise acarezzandomi i capelli. -Tu sei completamente diversa da lei.- sentì dire a bassa voce,ma non riuscì a capire se fosse frutto della mia immaginazione,perchè mi addormentai cullata fra le sue braccia.


GENTE SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO SPERO CHE VI PIACCIA,RENCEMSITELO SE VI VA :)




 

  
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