Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: Castielle Winchester    11/11/2012    2 recensioni
Quando ti si presenta un'occasione unica non la si può far scivolare dalle dita, bisogna coglierla al volo, senza pensarci due volte sopra. Questo è ciò che faranno i ragazzi di una band alle prime armi, gli "Hybrid Theory", e Aurora, la giovane cantante della band, che si troverà davanti ad un bivio proprio quando l'apice della felicità è raggiunto: successo e, di conseguenza band e compagni di vita, o amore? Scritta ispirandosi ai "the Wanted", ma con la presenza dei "one direction", per rendere felice la persona che mi ha ispirato questa storia, mia cugina. Che altro dire, buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 11
Aveva un cappello azzurro, che faceva spuntare qualche riccio biondo, che circondavano con disordine ma con armonia i suoi occhi azzurri, che erano di un azzurro intenso e acceso. Un paio di jeans che davano la sensazione del trasandato e una t-shirt nera con su scritto ‘Guinness’, la birra irlandese di cui avevo sentito parlare dalle mie amiche pugliesi quando erano andate a fare uno stage di 3 settimane a Londra. Si avviò verso i suoi compagni, che intanto si erano andati a sistemare. Simona si avvicinò a me e disse: “gli ultimi due sono davvero fighi! Guarda quello che occhi di ghiaccio che ha!”. Io lo fissavo a bocca aperta, non riuscivo a capacitarmi della realtà. Non poteva essere lui, non poteva essermi successo davvero. Flavia si rese conto del mio improvviso mutismo, così mi percosse per una spalla e mi disse: “hey cuggi, tutto bene?!”. L’unica cosa che riuscii a far uscire dalla mia gola fu “è lui…”. A quel punto Simona mi guardò confusa e mi chiese: “lui chi?!”. Io mi limitai a ripetere quello che avevo già detto, senza dare ulteriori informazioni, restando a fissare quel tipo, continuando a far vagare la mente in chissà quanti altri mondi. Finalmente Flavia ci arrivò: “quel riccio è il ragazzo che hai conosciuto prima?!?”. Io mi girai prima verso una, poi verso l’altra, poi tornai nuovamente a fissarlo e feci cenno di si con la testa. Simona mi urlò nell’orecchie: “ma ti rendi conto?! Hai conquistato un artista!! Hai fatto colpo su una rock star!!”. Io la guardavo con il sudore che mi colava dalla fronte: “sei tu che non ti rendi conto della realtà delle cose: gli ho chiesto chi fossero i Myster X, quando noi dovremmo essere come tutte queste ragazze, che appena hanno sentito la canzone l’hanno riconosciuti! Io invece non ne ho riconosciuto uno trovandomelo di fronte!”. Simona mi squadrava confusa: “embè?! Non hai mica fatto qualcosa di male!”. Mi scappò uno degli urli acuti che faceva sempre lei: “non ho fatto qualcosa di male?!? Sveglia! Non ho riconosciuto uno dei Myster X, mi odierà a morte, o peggio, ci farà espellere al primo turno delle eliminatorie perché non sapevo che fosse un cantante!”. Lei mi guardò, e la sua espressione passò dall’indifferente, alla confusa, alla preoccupata, alla terrorizzata. “Vuoi dire che rischiamo di non essere eliminate al primo turno senza possibilità nemmeno di giocarcela?!?”. Io la guardai e accennai un si con la testa, senza riuscire a parlare. Lei mi guardava impassibile, poi improvvisamente con uno scatto iniziò a darmi una raffica di schiaffi: “se perdiamo giuro che ti ammazzo!! Cazzo perché non l’hai riconosciuto?!?”. Io mi protessi il petto con le braccia e controbattei con un certo fastidio: “scusami tanto ma tu lo sapevi che questi ragazzi facevano parte di una band famosa?!”. La guardai con espressione di rimprovero. Allora lei si ammutolì, e dopo qualche secondo mi disse: “beh, in effetti anche io non li conoscevo…”. Le diedi un pugno sull’avambraccio e mi girai verso il palco per cercare di capire cosa stessero per dire. Quando finalmente le grida cessarono, la professoressa riuscì a parlare: “bene, sono contenta del vostro entusiasmo ragazzi, ma cerchiamo di essere professionali. Comunque ecco a voi i ‘the wanted’, che credo conoscerete tutti”. A quel punto sentii una tosse fasulla, seguita da una specie di ridolino, tutto amplificato dal microfono. Quando mi girai notai che il ragazzo biondo rideva e mi guardava insistentemente. ‘Bene, iniziamo con le figure di merda! Massi dai! Tanto in Italia, tanto in Inghilterra! Capirai quanto cambia!’ pensai disperata. Distolsi subito lo sguardo per cercare di non sembrare troppo nel torto, facendo finta di non aver capito, ma ovviamente dentro stavo letteralmente morendo di vergogna. La professoressa continuò a parlare: “Loro sono Nathan, Tom, Max, Siva e Jay… saranno i nostri punti di riferimento, ma lascio a loro la parola in modo che possano presentarvi le loro idea riguardo questo contest… a voi la parola ragazzi” la prof sorrise e lasciò con un gesto del tutto figurativo la parola a loro. A quel punto il ragazzo con i capelli rasati si alzò dal suo posto col microfono in mano e venne ai margini del palco, a pochi metri dalla prima fila, cioè da noi. “Ragazzi come state?”. Appena disse così un urlo all’unisono partì da ogni lato della sala, talmente forte che non riuscii ad evitare di saltare dalla sedia coprendomi le orecchie. Lui rise della reazione dei loro fans e riprese immediatamente la parola, prima che la situazione potesse sfuggirgli di mano: “allora ragazzi, noi abbiamo organizzato tutto questo perché ci siamo resi conto che il mondo della musica sta andando un po’ a rotoli… voi vi starete chiedendo in che senso? Ve lo spiego subito. Ci siamo resi conto che i ragazzi che diventano popolari e sbaragliano al botteghino sono per lo più ragazzini inesperti che non vendono la musica, ma il loro aspetto fisico, e soprattutto vediamo che molti dei ragazzi che studiano in queste scuole, tutte dedicate alla formazione di artisti, restano disoccupati per il resto della vita, o trovano lavori che non soddisfanno i loro bisogni di esprimere la propria arte. Quindi tramite questo contest vogliamo dare prima di tutto la possibilità ad ognuno di voi di mostrare al mondo cosa studiate così tenacemente e per cosa vi spaccate la schiena 7 ore al giorno”. Quando ebbe finito di parlare, a lui si avvicinò il ragazzo alto e moro, che andò a sedersi accanto a lui e col microfono continuò il discorso da dove aveva concluso il primo: “quindi questo, prima di essere un contest è un’esperienza per crescere artisticamente, come ha già detto la qui presente professoressa. Collaboreremo con i vostri professori in modo che ognuno di voi possa conoscere da vicino il mondo della popolarità e della musica. Vi insegneremo come muoversi nel campo, come comportarsi nei set fotografici, come relazionare con i fans, come realizzare cd, come spopolare… in poche parole vivrete 1 mese da rock stars!”. A questo punto si avvicinò Tom, il ragazzo con moro ma più basso: “alla fine delle prime 2 settimane ci sarà una prima gara, eccezionalmente fra le band dello stesso stato, mi spiego meglio: gli inglesi gareggeranno con gli inglesi, gli italiani gareggeranno con gli italiani, i francesi con i francesi e così via… di ogni stato resterà solo una band, la migliore, che verrà giudicata dal consiglio dei professori, tutti quanti, da quelli inglesi a quelli olandesi”. Dopo di che si avvicinò l’altro ragazzo, il tipo col Nathan, il tipo col cappellino di NY: “le band, o anche i cantanti solisti, che supereranno questa prima eliminatoria parteciperanno alle ‘finali’… si prepareranno direttamente con noi, che supervisioneremo le vostre prove e vi correggeremo dove sarà necessario correggere e vi invoglieremo a dare sempre il meglio, in modo che non possiate scoraggiarvi e possiate superare i vostri limiti”. Alla fine si avvicinò lui, Jay, che si sedette proprio di fronte a me. Avrebbe iniziato a parlare, quindi non potevo evitare di guardarlo, così mi feci coraggio e cercai di pensare che ormai la figuraccia l’avevo già fatta quindi tanto valeva continuare a farla e capire esattamente come il contest sarebbe stato sviluppato: “alla fine ci sarà una gara in cui le band si sfideranno all’ultima nota, con un nostro brano e un cavallo di battaglia… verranno giudicati da una squadra di artisti famosi, di cui ancora non sappiamo nulla, si saprà più in la chi saranno i giudici artisti… coloro che vinceranno il contest firmeranno un contratto con la nostra casa discografica, che gli darà prestigio e procurerà anche un bel po’ di ricchezze e di fama… ovviamente questo non è un gioco, è una gara seria, quindi ci aspettiamo da ognuno di voi un atteggiamento predisposto allo sforzo e soprattutto alla combattività. Chi si arrende nel mondo dell’arte non ha possibilità, quindi un consiglio per tutti coloro che non vinceranno: non pensate che non avendo vinto il contest non avrete più alcuna possibilità di sbocco lavorativo. Questa è solo una rampa di lancio, poi siete voi a dover essere abili nel tuffo”. Detta questa frase d’effetto mi rivolse uno sguardo e mi fece l’occhiolino. Era ufficiale: avrei voluto tanto sotterrarmi sotto il linoleum del teatro, purtroppo non ero munita di una trivellatrice, quindi dovetti limitarmi a nascondermi dietro i capelli castani, la mia salvezza nei momenti d’imbarazzo. Max si alzò e sorridendo disse a tutti noi: “bene ragazzi, ora potete andare a riposarvi e a mangiare. Molti di voi hanno affrontato un viaggio molto estenuante, quindi riposatevi e ristoratevi col cibo della mensa, domani sarà il primo giorno di lavoro, e non sperate che ci siano sconti per qualcuno, dovete lavorare al 200% dal primo istante in cui entrate in aula. Detto questo, buona serata e soprattutto buona fortuna a tutti!”. Partì un applauso che si librò nell’aula enorme, e poi i professori e i bidelli fecero evacuare la sala con ordine e precisione. Dopo quel trauma non credo mi sarei ripresa mai più. Avevo bisogno dei ragazzi che mi facevano riprendere dallo shock. Uno dei Myster X era stato a 10 cm da me, ed io non ero stata in grado di riconoscerlo: la mia carriera di artista era finita ancor prima di iniziare.

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: Castielle Winchester