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Autore: Black Fullmoon    11/11/2012    1 recensioni
La battaglia dei mamodo è finita, e gli umani sono tornati alle loro normali attività. Quattro mesi dopo la battaglia però per loro non c'è solo il dolore nei sentimenti per la mancanza dei loro amici, ma anche un problema fisico che sembra essere decisamente preoccupante. Intanto, nel mondo dei mamodo, iniziano a profilarsi dei guai per il futuro. E chi è la ragazzina pallida che sembra avere la forza di uno dei demoni?
ATTENZIONE: Spoiler estremamente probabili per chi non abbia letto tutto il manga.
Genere: Azione, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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UN GIRO IN CITTÀ

Kyooo... –

Mh? –

Mi annoioooo – Zatch si rigirò sul letto su cui era disteso.

Lo immagino – rispose Kyo senza alzare lo sguardo dai suoi compiti. Passava da una domanda all'altra senza nemmeno leggerle, tanto l'Answer Talker gli diceva lo stesso cosa scrivere.

Possiamo andare ad allenarci? –

No –

Possiamo andare al parco? –

No –

Cosa possiamo fare? –

Io, finire i compiti. Tu arrangiati – rispose Kyo. “Ma quante me ne mancano ancora?” quarantadue. Ottimo, che diamine era venuto in mente al prof. di fisica di dare sessantacinque domande di compito? Zatch sospirò. Scese dal letto e si diresse in salotto. Ragel era sdraiato sul divano a fissare il soffitto.

Che fai? –

Niente – Zatch lo fissò per un po'.

Ehi Ragel... –

Sì? –

Vuoi venire a fare un giro con me? –

Perchè? –

Beh, Dufox ha detto che devi abituarti alle cose umane e tu in questa settimana sei uscito di casa solo per allenarti, quindi che dici se usciamo? – propose Zatch. Ragel lo fissò. Allora, a parte la televisione, il telefono e lo computer non aveva ancora visto nulla di quello che avevano gli umani e in effetti gli conveniva imparare.

Va bene – rispose alzandosi. Prese il gilè e se lo mise, visto che da quanto aveva capito mostrare il suo metallo lo avrebbe messo nei guai. Zatch lo condusse eccitato fuori dalla porta.

Allora Ragel, noi adesso andiamo a piedi, però ci sono un sacco di maniere per spostarsi, tipo la bici, la moto, l'auto... –

Andiamo a piedi – borbottò l'albino mentre il suo stomaco protestava alla sola idea di dover risalire su un'auto.

Vieni – Zatch lo prese per mano e lo condusse in città. Ragel si fissava intorno un po' shockato. Alcune cose le conosceva, ma altre erano totalmente nuove scoperte. Intanto non aveva ancora capito come diamine funzionassero le auto (Kyo aveva provato a spiegarglielo ma lui non aveva compreso nemmeno una frase), il corretto colore dei semafori per attraversare, il significato di tutte quelle strane scritte molte delle quali luminescenti sui negozi,...

Zatch –

Sì? –

Ma gli umani scrivono tutti così? –

Mmmh, no, ci sono altre scritture mi pare, perché? –

Io non capisco niente di quella roba! – disse Ragel indicando le insegne e i cartelli.

Neanche io capisco tutto, ma Kyo saprebbe dirci cosa c'è scritto ovunque – disse Zatch grattandosi la testa. Ragel annuì. Zatch lo condusse fino al parco.

Allora, questo è il parco, ci sono un sacco di miei amici e ci si diverte un sacco – spiegò Zatch. Ragel stava per protestare sul fatto che lui non aveva nessun interesse a giocare con dei marmocchi umani, quando una ragazzina con dei denti orribili si avvicinò a loro.

Zatch... –

S-sì Naomi? –

Chi è questo? –

Lui è Ragel, è mio amico! –

C'è tuo fratello in giro? –

No, perché? – Naomi ghignò. Zatch sbiancò e iniziò ad allontanarsi.

Preparati Zatch! – Naomi iniziò a inseguirlo per tutto il parco.

Naaaaomi basta ti preeeeeego! – Ragel fissava la scena con un gocciolone.

Scappare da un umano... Ma per favore... – il ragazzo si guardò intorno. Non c'era nulla di interessante lì, solo alcuni bambini che si arrampicavano su un albero e andavano in altalena. Ragel si voltò deliberatamente ignorando il proprio re in difficoltà e andò a farsi un giro per conto proprio.

La città era piena di traffico e gente che andava in giro. Il mamodo si mise a camminare facendo lo slalom tra gli umani che correvano dappertutto. Sobbalzò quando passando in un vicolo sentì qualcuno fare dei versi strani di fianco a sé. Si girò per vedere cinque adolescenti umani che lo fissavano. Dopo un paio di secondi decise di non curarsene. Non erano del tutto normali, a giudicare dagli occhi vacui e i rivoli di bava sul mento di un paio di loro. Erano così fuori da non essersi nemmeno puliti una specie di polvere bianca sotto alle narici.

Il mamodo fece per attraversare la strada, quando un'auto quasi lo mise sotto e un altro paio fecero degli strani rumori. Si guardò intorno. Zatch gli aveva detto che per attraversare la strada a piedi si doveva passare su delle strisce bianche disegnate sulla strada. Ragel si diresse verso le più vicine. Il mamodo guardò il... come si chiamava? Ah, sì, semaforo. Era accesa una lucina rossa. Cercò di capire se voleva dire passa o non passare. Le spiegazioni di Zatch non erano molto chiare a proposito.

Sparando a caso, decise di attraversare. Era a metà, quando un'auto inchiodò di colpo. Il davanti finì per colpire Ragel alle gambe. Non si ruppero, ma fece comunque un gran male. L'autista sporse la testa dal finestrino.

Allora, che diamine fai? Non hai visto il semaforo rosso? – decidendo che il rosso doveva significare “guai a te se osi pensare di passare” Ragel si trascinò fino al marciapiede, sedendosi e controllandosi le gambe. Aveva dei gran brutti graffi, decisamente dolorosi, ma nulla di preoccupante.

Stai bene? – chiese una voce di fianco a lui.

Sì, abbastanza – borbottò girandosi.

Sei fortunato, credevo che quell'auto ti avrebbe come minimo spezzato i femori – davanti a lui c'era una ragazza di circa quindici anni, i capelli castano leggermente mossi lunghi fino alle spalle, gli occhi neri e un'espressione preoccupata. Indossava una divisa scolastica, doveva essere appena uscita da scuola. Un paio di amiche la guardavano, spostando lo sguardo da lei al mamodo.

No, tranquilla... Non sono così fragile... –

Se lo dici tu. Sicuro di stare bene? Quei tagli sembrano far molto male, vuoi che ti accompagno da un medico? – chiese la ragazza.

No, no, sto... sto bene – rispose Ragel alzandosi da terra in fretta. Trattenne un gemito sentendo i tagli che tiravano.

Andiamo Kurae, il ragazzo te l'ha detto che sta bene – disse un delle sue amiche.

Va bene. Ciao! – lo salutò Kurae allontanandosi.

Ciao – rispose Ragel mentre la ragazza si allontanava. Circa quindici secondi dopo, Zatch, che sembrava essere passato in un tritacarne, si fiondò contro a Ragel, colpendolo alle gambe.

Ragel, non ti trovavo più! Ragel? – il mamodo azzurro aveva lo sguardo perso nel vuoto. Zatch lo guardò perplesso.

Ragel... Ragel sveglia! – il mamodo più grande venne letteralmente trascinato a terra dal più piccolo.

C-che succede? –

Mi spieghi perché non rispondevi? – chiese Zatch.

Eh? Ah, non ti avevo sentito... – rispose Ragel battendo le palpebre e tirandosi di nuovo in piedi.

Sei sicuro di stare bene? E cos'è quel sangue che c'è sui tuoi pantaloni? Dobbiamo andare a casa a farti controllare da Kyo? Eh Ragel? Ragel mi stai ascoltando? –
















Salve a tutti! Rieccomi coi miei capitoli inconcludenti, non so bene perché mi servisse questo capitolo ma mi servirà u.u Bye!

  
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