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Autore: Winry977    11/11/2012    1 recensioni
Incontri inevitabili, quelli scritti dal destino. Io la prima volta che ascoltai Fallen Angel ne rimasi rapita. E cosa ne potevo sapere che il mio primo concerto della mia band preferita mi avrebbe stravolto la vita? Posso solo concludere... che era destino.
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati tre giorni e ancora nessuna di noi, né io né Kay, abbiamo avuto il coraggio di andare a suonare alla porta di Marc. Persino lei, che è la sua ragazza, non ha avuto il coraggio di andargli a chiedere dello zucchero quando era finito, e abbiamo finito per bere cioccolata calda amara.

La mattina del quarto giorno, che io ho preso di riposo, ci svegliamo con comodo e decidiamo di fare una visita a sorpresa a Marc. O meglio, a quei cinque ragazzi che alloggiano a a casa sua, perché persino Kaylah è più incuriosita da loro che dal suo ragazzo, e si vede a un miglio di distanza, anche se cerca di nasconderlo.

Ci pigliamo per mano, come tutte le volte che siamo intimidite o emozionate, e attraversiamo il largo corridoio che separa la nostra porta da quella della casa di Marc. Prima di bussare alla porta appoggiamo le orecchie per sentire che rumori ci sono all'interno dell'appartamento.

Dopo un lungo silenzio sentiamo una voce.

-CC! Dove sono i miei pantaloni!- è Ashley, e noi stentiamo a trattenere una risata. -Muoviti a trovarli! Mi servono diamine! Non posso uscire in mutande!

-Tanto farebbe “solo” una strage di ammiratrici se uscisse senza jeans!- sussurro a Kay.

-Ma a che ti servono? E poi, lasciami dormire!- ribatte con tono assonnato CC, la cui voce ci risulta più lontana.

-Come a che mi servono! Devo uscire io! Mi sono finite le sigarette!- mi tocco la tasca posteriore dei jeans: ho un pacchetto di sigarette intero, intoccato.

-Oh! Se non li trovi, indossane un altro paio! Tiè ti presto i miei!

-Idiota! Non mi stanno i tuoi!

Stiamo per morire soffocate dalle risate, ma finalmente ci decidiamo a bussare.

-Oh, cazz... come faccio ora? Alzati pigrone e vai ad aprire, mentre io cerco quei jeans dannatissimi!

-E va bene!

Stacchiamo le orecchie dalla porta giusto in tempo, e un Christian Coma in pigiama ci apre.

-Oh, buongiorno ragazze. Siete mattiniere, eh? Ditemi, avete bisogno di qualcosa?

Effettivamente non ci abbiamo pensato... siamo uscite di casa senza sapere cosa proporre di fare. Poi ci illuminiamo, dopo esserci rivolte uno sguardo reciproco.

-Ehm... abbiamo finito il caffè, e ci chiedevamo se potevamo prenderlo con voi... anche perché Marc ne ha scatole piene di caffè!- esclama Kay.

-Come fai a sapere che è strapieno di caffè?- le chiedo sorpresa.

Lei arrossisce. -Ehm... ecco... lo so e basta!

CC scoppia a ridere. -Beh, dai, entrate, ma vi avverto, c'è un po' di disordine. E... non fate caso ad Ashley. Ha un piccolo problemino.

-Piccolo? Non trovo i miei jeans!- ci giunge la sua voce dall'altra stanza, mentre noi entriamo e non possiamo fare a meno di restare sbalordite da ciò che ci circonda. C'è un casino pazzesco: vestiti buttati ovunque (certo che il bassista non trova i suoi pantaloni!), cibo sparso sul tavolo e persino uno shampoo sul lavandino della cucina. Le nostre bocche non possono fare a meno di spalancarsi e i nostri occhi si sgranano come non mai. CC si muove agilmente tra il disordine, come se fosse un percorso ad ostacoli, poi si ferma, si gira e ci guarda. -Dai, non è così catastrofico. Ci si può tenere in allenamento!

Non riusciamo ancora ad articolare una parola, e io non riesco a distogliere gli occhi dalla bottiglietta di shampoo sul lavello.

-Ragazze, di questo passo vi entreranno delle mosche nella bocca!

Cammino tra le “macerie” e dopo un po' trovo dei jeans.

-Ashley, che taglia porti di jeans?

-Non ricordo! Ne hai trovato un paio?

-Si, sono neri... con delle borchie sulle tasche e strappati...

-Sono loro!- esclama di gioia e ci corre incontro senza aver indossato né jeans né maglietta, e noi non possiamo fare a meno di arrossire... “Oh andiamo!” penso io cercando di non guardare “Hai solo davanti il tuo bassista preferito in boxer! Che sarà mai!” non riesco neanche ad auto sminuirmi.

-Ash! Non puoi gironzolare in mutande davanti gli ospiti!- lo rimprovera CC, mentre lui scappa a vestirsi in un'altra stanza.

-Senti...- comincia Kaylah che si sta riprendendo dal suo stato di ebollizione. -Noi armeggiamo un po' qua dentro, ok? Voi.. fate con comodo...

-Uh, ok. Grazie.- e si dirige verso il bagno. -Ehi, dov'è il mio shampoo?

Mi sbatto una mano sulla fronte e glielo porto.

Tornata in cucina, Kaylah sta sgomberando il lavello da piatti, bicchieri e tazzine varie, e io mi metto a raccogliere i vestiti lasciati con noncuranza ovunque. Ne avrò raccolti come minimo una decina e volendo potrei allestirci pure una bancarella rivendendomeli. Li raccolgo tutti e li poggio su una sedia dopo pochi minuti, cominciando poi a sgomberare il tavolo da quello che vi è di sopra: posacenere, cereali, ketchup, un piatto di pasta, uno di pesce e una scodella con un miscuglio violaceo non identificato.

Quando il tavolo è libero, e Kaylah è riuscita a lavare tutto quello che pochi minuti prima era presente sul lavello, Ashley entra in cucina senza maglietta, ma per fortuna con addosso i jeans che gli ho trovato nel precedente macello, lasciando intravedere il suo tatuaggio “Outlaw” sulla pancia. Questa è la prima volta che lo vedo dal vivo senza trucco che gli ricopre i pettorali, e lo trovo meravigliosamente fico.

Lui mette un solo piede fuori dalla camera e rimane sbalordito nello stesso modo in cui lo eravamo noi quando eravamo entrate.

-Ma che è successo qui?

-Eh. È passato un turbine chiamato “ordine”.- risponde Kaylah, che si sta forzando a non fissare gli addominali del bassista, nel timore che arrivi Marc da un momento all'altro.

-E si vede! Dai, certo che voi donne siete una forza! In cinque minuti avete fatto una strage! C'è un ordine che non vedo da quando me ne sono andato di casa! Ehi, Jake! Jaaake! Vieni qua!

-Mmm... che c'è?- arriva il chitarrista strascicando i piedi e con addosso un pigiama larghissimo. Appena sorpassa la soglia della sua stanza sobbalza. -Che diamine è successo qui?!
-Ordine. Si chiama ordine.- risponde Kay ridendo, mentre accende il fuoco sotto la caffettiera e cerca una piastra per riscaldare i Waffel che abbiamo portato dal nostro appartamento. Io intanto ho sgomberato anche il tavolo, che ho apparecchiato decentemente e ora sto cercando lo sciroppo d'acero o del cioccolato sciolto da mettere sui Waffel.

La stessa reazione di Ashley e Jake si ripete con il resto delle persone che fino a quel momento erano addormentate e con CC che era uscito dal bagno con addosso un accappatoio.

-Ehm... Rain? In quella massa di indumenti c'è qualche maglietta?- mi chiede Ashley.

-Oh, si.- gli porgo le magliette che ho trovato, e quando lui ne indossa una, nascondendo il suo magnifico tatuaggio, io gli metto in mano il mio pacchetto di sigarette.

-Ehi, ma come fai a sapere che volevo le sigarette?

-Eh... sapessi...- dico, rivolgendo uno sguardo a Kay, che nello stesso momento ne rivolge uno nei miei confronti.

-Ehi, non ditemi che mi avete sentito!

-Chi, noi? Ma no, ma che dici.- dico io cercando di non ridere, ma non ci riesco.

 

Finalmente tutti ci raggiungono al tavolo e si sedendosi non resistono a lungo all'odore dei Waffel. Mangiamo tutti di gusto e Marc non riesce ancora a capacitarsi del nostro operato.

-Mamma mia, non voglio immaginare cosa combinereste se entraste nelle nostre stanze!- esclama mentre sparecchiamo, come se fossimo a casa nostra.

-Perché le vostre camere in che stato sono?- chiedo io stampandomi in faccia un sorrisetto malizioso.

-Uh ci sono solo più percorsi a ostacol...- CC viene interrotto da una gomitata di Jinxx.

-Che c'è?

-Uh, mi sa che vi siete fregati.- dice Marc. -Si sono già fiondate nelle vostre camere.

Ed è così. Entriamo nella prima stanza che troviamo alla nostra destra e c'è un casino pazzesco, e qui i vestiti sono buttati veramente dappertutto! C'è persino un calzino sul lampadario! Individuiamo la chitarra di Jake, e ci mettiamo subito all'opera, nonostante tutti cerchino nel frattempo di salvare le loro cose dalla nostra ossessione del pulito. Se qualcuno ci dovesse vedere, sembreremmo le madri che riordinano le stanze ai loro figli, che cercano di salvare per davvero i loro “giocattoli” più preziosi.

In tutto questo Marc osserva la scena tutto divertito, e non muove un muscolo per fermarci. Conclusa l'ultima stanza, ne notiamo una con la porta chiusa.

-Qui che c'è?- chiediamo all'unisono.

-La mia stanza.- risponde lui semplicemente.

Apriamo la porta, e vi troviamo un ordine che non si era mai visto fino a quel momento.

-E questa che novità è?- chiedo io.

-Tanto semplice. Io non faccio sport fisico, quindi non sopravvivo ai percorsi ad ostacoli.

Scoppiamo a ridere.

Appena ci chiudiamo la porta alle spalle troviamo ogni componente della band affacciato alla sua stanza con una faccia stralunata.

-Ma voi chi siete?- chiede Jinxx avvicinandosi a noi e guardandoci come se fossimo due alieni.

Rido, e mi volto a guardare Andy, che sta ancora immobile davanti alla sua stanza. -Ehi, tutto bene?- chiedo io cominciando a preoccuparmi.

-Uh, si. Solo che non sono sicuro di essere nella camera giusta.- dice passandosi una mano tra i capelli in modo quasi imbarazzato e alzando le sopracciglia in un modo che mi fa rabbrividire.

“E' figo pure quando si sente spaesato. Di questo passo morirò.” penso scrutandolo con adorazione.

  
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