Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: RedFoxx    11/11/2012    4 recensioni
Salve a tutti ☺️
Questa storia narra di regni in crisi e di due ragazzi che cercheranno di migliorare la situazione.
La coppia principale sarà SasuNaruSasu.
Dal testo:
«E così la famigerata Volpe Nera ha deciso di farsi vedere.» Sogghignò la guardia con la lancia. [..]
[...] lui è il principe Sasuke Uchiha, erede al trono ma penso che tu lo sapessi già. E tu sei?»
[...]«Forza compagno. Il viaggio e lungo e tu devi uccidere mio fratello.»
é la prima ff che scrivo, quindi siate clementi :')
Spero di avervi incuriosito e buona lettura:)
-2017= Sto revisionando tutti i capitoli, correggendo errori e cambiando qualche frase. Per ora sono stati modificati i primi quattro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti!
Ecco il nuovo capitolo!
Ho deciso che il tempo di aggiornamento sarà di 2-3 settimane e spero di riuscire a mantenere i tempi.
Ho appena saputo di aver preso un pessimo voto, ingiusto tra l’altro e il nervosismo mi ha dato l’ispirazione di scrivere. Qualcosa di buono l’ha fatto insomma :)
Ve be,leggete e fatemi sapere!
Baci,


RedFoxx


Capitolo 9


Soldati, partenza e il demone





Tornarono alla taverna dagli altri, ma una volta entrati constatarono che la musica non c’era più e che erano tutti in silenzio. Qualcuno stava rovinando la festa.







Si aprirono un passaggio in mezzo alla folla fino ad arrivare al centro, dove si era creato uno spazio, dove al centro vi erano Shikamaru, Neji, Shino e Kiba preso dal colletto della casacca da un soldato, seguito da altri 3 dietro.

Naruto intervenne separandoli.

«Calma calma! Che sta succedendo?»

«Questi gentili signori» spiegò Shikamaru, guardando con astio le guardie sghignazzanti «Sono entrati e hanno cominciato ad opportunare le ragazze e questa testa calda è accorso in loro difesa.»

Shino teneva Kiba per le braccia, immobilizzandolo. Naruto mise una mano sulla spalla del castano guardandolo in modo di rimprovero finchè l’altro non si calmò. Sasuke intervenne chiedendo ai soldati cosa ci facessero lì.

«Siamo un piccolo drappello mandato in avanscoperta. Dobbiamo avvisare i villaggi che tra un po’ arriveremo e dovrete darci buona parte del cibo che avete!»

Naruto, stupito, sgranò gli occhi e rispose alzando il tono della voce

«E questa povera gente? Dovrà rimanere senza cibo, solo per sfamarvi?»

Il soldato si avvicinò all’assassino, che si sentiva le mani formicolare dal sentire odore di scontro nell’aria.

«Dovrebbero esserci grati visto che li difendiamo dai nemici!»

Naruto avanzò di un passo, finchè i due non si trovarono praticamente a 5 centimetri dalla faccia dell’altro e si guardavano in cagnesco. Il ragazzo sentiva per la prima volta dopo tanto, l’impulso di sguainare il pugnale e mettere a tacere quel stolto soldato. Appoggiò la mano al fianco, ma non trovò il pugnale, lasciato appunto nella casetta di Sakura, sotto un generoso strato di polvere.

«Come se fossero stati loro a chiedere la guerra! Non avanza neanche su questo fronte l’esercito nemico, non vedo il motivo della vostra presenza qui!»

«Senti ragazzino,faccio quello che mi pare e non sarai tu, piccolo contadinello di provincia a dirmi cosa fare o non fare chiaro? Ora tornatevene nelle vostre case, la festa è finita! FORZA!»

Il soldato assestò uno spintone a Naruto che quasi perse l’equilibrio, ma venne sorretto da Sasuke, che lo prese per un braccio e uscì, allontanandosi dalla taverna a passo sostenuto.

«Sakura, noi ti aspettiamo alle porte del villaggio, saluta tutti con calma.»

La rosa annuì e tornò a parlare con le amiche, mentre gli altri due, quasi correndo, raggiunsero l’entrata.

«Dobbiamo andarcene.»

«E la gente del villaggio? Non possiamo lasciarla in balia dei soldati! Saccheggeranno il villaggio! »

«Lo so Sasuke, ma non possiamo neanche portarci dietro tutta la popolazione!»

«Potrebbero riconoscerti! Vuoi mandare a monte la missione?»

Sasuke lo guardò strano: Naruto si passava insistentemente una mano tra i capelli, come se gli servisse per schiarirsi le idee e trovare un piano.

«La missione… ora pensi alla missione? Ieri non ci pensavi, neanche l’altro ieri e neanche i giorni prima! Quando passi davanti alle bisacce che io e Sakura abbiamo recuperato, dove sono nascoste le tue armi, non le guardi neanche! Non ti alleni più, non ti sei neanche preoccupato di vedere se ci sono ancora tutte le tue cose.»

«I-io.. hai ragione! Partiamo domani mattina, all’alba, prima che Sakura si svegli.»

«Cosa?? Ma non possiamo portare almeno lei? Ci ha curato e sfamati per tutto questo tempo!»

Naruto lo guardò stizzito: ma la usava la testa quel principino?

«Ma senti quello che dici? Cosa vorresti fare? Dirle “Oh ciao Sakura! Domani mattina partiamo e sai perché? Perché siamo in missione e in realtà siamo-»

«Siete cosa?»

Entrambi si voltarono e videro Sakura in piedi a pochi passi da loro, con un’espressione stupita e curiosa dipinta in volto. Rimasero qualche secondo a guardarsi e il primo a riscuotersi fu Naruto.

«Da quanto stai ascoltando?»

«Non ha importanza. Chi siete in realtà? Che genere di missione dovete fare?»

L’assassino sospirò, intrecciò le mani dietro la testa e si incamminò lungo la strada che portava alla piccola casetta. Sentì gli altri due seguirlo.

«Se te lo dicessimo, poi dovrei ucciderti.»

L’aveva detto con una tale serietà e tranquillità che Sakura rimase spiazzata in un primo momento e un brivido le percorse la schiena. E non era dovuto al freddo.

«Solo gli stolti non temono la morte. Comunque se proprio vuoi saperlo devi decidere: o poi ci segui o muori. Decidi e Sasuke ti spiegherà tutto.»

Sakura si fermò in mezzo alla strada e così anche Sasuke. L’altro quando sentì che non camminavano più si fermò e si girò, per guardarla decidere il suo destino.

«Va bene, verrò con voi,anche se non so dove.»

«Bene. Sasuke ti spiegherà tutto a casa. Muovetevi, abbiamo dei preparativi da fare.»

Quella sera Sakura venne a conoscenza di tutto, Naruto riuscì a riprodurre l’impacco per cambiare i capelli che già stavano tornando al loro colore naturale. Insieme prepararono i bagagli, portando lo stretto necessario.





«Forza signorine, preparatevi.»

Naruto era sveglio da un pezzo, si era lavato e per la prima volta dopo più di un mese, riprese in mano le armi e si allenò. I muscoli cantavano, contenti di tornare all’attività fisica a cui erano abituati e anche se era stato ferito e fermo, era silenzioso, elastico e veloce come sempre.

Sasuke storse il naso, quando l’altro gli diede della femmina e passandogli dietro per andare in bagno, gli diede una piccola spallata.

Quando sorse il sole, stavano chiudendo la porta di casa e si avviavano per la strada principale.

«Se le guardie dicevano la verità, dobbiamo passare per i boschi, altrimenti potremo incontrarli.»

Tagliarono per il bosco e camminarono. Camminarono per giorni interi, senza incontrare anima viva, proprio come volevano. I tre instaurarono un rapporto d’amicizia ancora più stretto. Ora che la verità era stata svelata, si raccontarono le varie vicende.

Una sera, attorno al fuoco, Sakura raccontò la sua di infanzia.

«Mia madre morì quando io avevo quattro anni. Mio padre dovette crescere me e mio fratello da solo. Lavoro come fabbro e divideva la fucina con un suo amico. Purtroppo fu chiamato a fare servizio militare e costrinsero anche mio fratello ad andare, per cui mi lasciò da mia zia, che abitava in quella casa. Stetti bene per qualche anno, ma poi a 13 anni una malattia si portò via mia zia. Rimasi sola. Sola fino ad ora. Mia zia era brava a curare la gente e mi insegnò tutto quello che sapeva. Così sono riuscita a tirar avanti da sola, curando chiunque ne avesse bisogno e coltivando il piccolo orticello. Diciamo che la mia storia non è interessante come la vostra.»

«No, è stata difficile sotto un certo punto di vista. Nessuno dovrebbe crescere da solo.»

«Hai ragione Naruto.Posso farti una domanda?»

«Certo.»

«Il tatuaggio che hai sull’addome, cosa significa? L’ho notato curandoti il fianco e mi è tornato in mente adesso.»

«Non lo so. Ce l’ho da quando ho memoria.»

«Oh, va bene. Be, so la storia di Sasuke ma non la tua. Tu ora la sai la mia, potresti sentire la tua?»

Gli occhi di Naruto si rabbuiarono.

«Non ora. Dobbiamo riposare, domani ci aspetta una lunga camminata. Dormite, faccio io il primo turno.»







Per essere i primi di Marzo, c’era ancora abbastanza freddo e cominciarono le piogge torrenziali, tipiche di quel mese. Camminavano, sotto la pioggia incessante, ingobbiti nei loro mantelli, zuppi fino alle ossa. Decisero che al prossimo villaggio si sarebbero fermati e che avrebbero alloggiato in una locanda, stufi di dormire in scomode caverne.

I loro desideri vennero esauditi, quando incontrarono il villaggio del Miele, famoso appunto per l’ottimo miele prodotto dalle apicolture locali.

Alloggiarono al Pungiglione d’Argento, prendendo due camere, una per Sakura e una per Naruto e Sasuke. Mangiarono un caldo stufato e della birra calda per cena e con la pancia piena, se ne andarono ognuno nella propria camera per dormire. Come toccarono il letto, si addormentarono, esausti del viaggio.








Nella Setta…



«Pain, sicuro di voler svegliare l’antica bestia?»

Konan portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Pain aveva deciso di compiere il rito quella sera.

«Sai che ci vorrà dal tempo prima che prenda il sopravvento sul contenitore e il mittente vuole usarla prima che la guerra si dilunghi per molto.»

Erano nello studio di Pain, dove scaffali su scaffali occupavano le pareti della stanza, al centro un tavolo dove Konan appoggiò il libro e il medaglione.

«Ironico come colui che li ha rubati, stia per subirne le conseguenze.»

Pain aprì il libro e Konan al suo fianco, gli passò il medaglione che lui prese e lo portò davanti all’occhio destro, chiudendo il sinistro. Le pagine, altrimenti bianche del libro, se le si guardava attraverso il medaglione, si poteva leggerne il contenuto.

Cercò la pagina giusta, e una volta trovata vide il disegno del demone che intendevano risvegliare, una terrificante volpe a nove code, che il libro denominava come Kyubi e una descrizione che ne decantava la forza, l’astuzia e la malvagità. Sotto, la formula per attivare il processo di risveglio. Quando vide che si trattava di una semplice frase sorrise. Si aspettava chissà quale rito.

«Risvegliati, Kyubi. Che tu possa liberarti della prigione di carne nella quale ti hanno confinato e che tu possa aiutare il tuo salvatore nei suoi piani.»

Konan si guardò intorno, cercando di cogliere un qualcosa che l’avvisasse che aveva funzionato, ma niente.

«Sei sicuro che abbia funzionato? E se dovevi recitarla con più enfasi la frasi?»

«Tranquilla, ha funzionato. Da qualche parte quello sciocco biondino si starà contorcendo dal dolore. Oh, che dolce vendetta. Imparerà che nessuno può prendersi gioco di me e della Setta. Nemmeno lui.»





Alla locanda…





Un grido.

Non uno qualsiasi, un grido di dolore; un dolore straziante.

Questo svegliò Sasuke, che spaventato si alzò subito dal letto e si guardò intorno, con i sensi vigili, nonostante l’ora tarda.

Vide il compagno nel letto affianco contorcersi sotto le coperte, tutto sudato e rosso in viso, i denti serrati come a non voler far uscire le urla. Gli tolse le coperte e vide le lenzuola macchiate di sangue.

«Naruto, calmati, Stai calmo!»

Gli tolse le coperte e cercò di tenerlo fermo, anche se l’altro si divincolava come un serpente.

La porta si spalancò e un’assonnata Sakura fece capolino sull’uscio, ma quando vide le coperte insanguinate a terra e il biondo muoversi come se avesse le convulsioni e Sasuke che cercava di tenerlo, si svegliò di colpo.

«Cos’ha?»

Chiuse la porta e si mise a fianco del letto. In due riuscirono ad immobilizzare Naruto e lo tennero così, finchè smise di muoversi violentemente sempre meno.

Aveva il fiato corto e il cuore che batteva all’impazzata. La maglia imbratta di rosso.

Quando Sakura la sollevò, rimase spiazzata. Il tatuaggio da nero era diventato rosso e proprio da lì continuava a colare sangue.

«Oddio! Ma com’è possibile? Dobbiamo fermare l’emorragia»

Tamponarono la pancia con le lenzuola e, prese le garze dal tascapane, lo fasciarono. Naruto si calmò e finalmente aprì gli occhi.

«Cosa ti è successo?»

«Non lo so! Stavo dormendo e stavo sognando di allenarmi, quando l’immagine venne spazzata via prepotentemente da un’altra cosa! Una cosa malvagia…rosso ovunque, due occhi. Occhi cattivi e furbi, di un demone…era una volpe…una volpe a nove code.»








Spero vi sia piaciuto, al prossimo capitolo e ricordate che sarò felice di leggere le recensioni che lasciate, perché mi piace sapere cosa ne pensate!
Recensite mi raccomando! A presto :)
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: RedFoxx