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Autore: IsolaBella    11/11/2012    1 recensioni
Liz ha 17 anni.Vive a New York.Ha tutto ciò che una ragazza può desiderare ma una notte fa uno strano sogno.Il giorno dopo la sua vita sembra sgretolarsi,tutte le certezze che aveva crollano improvvisamente.Dinanzi a lei si spalanca un nuovo mondo,un mondo buio e luminoso allo stesso tempo...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 5
 
"Potrei restare qui per sempre" pensò Liz.L'abito le lasciava scoperte  le gambe e sentì improvvisamente sulla sua pelle piccole gocce di pioggia.Stava cominciando a piovere.Alexander accellerò e sembrò quasi che la pioggia volesse sfidarlo.Cominciò a piovere più forte.Liz sentì brividi percorrerle l'intero corpo.All'improvviso Alexander accostò dinanzi un edificio in pietra rossa.Erano riparati da una tettoia in plastica.Aiutò Liz a scendere e le tolse il casco.
-Dove siamo?-chiese lei.
-Io abito qui.Il club è lontano.Aspettiamo che finisca di piovere se per te non è un problema-disse lui.
-No.Nessun problema- rispose lei intimidita.
Si allontanò da lui.E alzò lo sguardo verso il cielo lasciandosi avvolgere da quelle gocce di acqua fresca.Sorrise.Fin da piccola aveva sempre amato la pioggia.Si era sempre chiesta,prima di venire a conoscenza della spiegazione scientifica,da dove giungesse." "Sono le lacrime degli uomini" le aveva detto una volta sua nonna.
-Isabel,che fai? Alexander la raggiunse sotto il cielo piangente.Lei gli sorrise.
Poi,d'impulso, gli afferrò il viso e lo baciò.Alexander rimase immobile e poi si separò da lei dirigendosi verso l'ingresso.
-Vieni!- disse lui con voce tremante.Ma Liz restò ferma lì,sotto la pioggia.
-Perfavore...Isabel..vieni-insistè lui.
Ma Liz non si mosse.Alexander la raggiunse e le mise le braccia intorno alla vita.Erano così vicini.Si fissarono per un istante poi Alexander la baciò lasciando vagare le sue mani tra i suoi capelli fradici. Indietreggiarono verso la porta di ingresso continuando a baciarsi.Alexander lasciò andare Liz per qualche secondo e dopo aver armeggiato con le chiavi riuscì ad aprire la porta del suo appartamento che richiuse con un piede una volta ripresa Liz.La casa profumava di vaniglia.
Alexander la strinse forte a sè facendole sentire quanto la desiderava.Le loro bocche non riuscivano a staccarsi.Le loro lingue si pizzicavano,si lasciavano e si riprendevano a loro piacimento.
-Isabel...- sussurò  lui tra un bacio e l'altro.
-Shhh...-lo zittì prontamente lei.
Gli sbottonò la camicia che poi lascio cadere a terra.Il suo petto era bagnato.Liz lo esplorò con le sue mani inesperte.Sentì il battito del suo cuore sotto la sua mano.Batteva forte.Lui afferrò l'abito di Liz dal basso  e glie lo sfilò dalla testa e in quel movimento la coda si sciolse rilasciando una cascata di capelli sulle sue spalle.Liz sentì mancarle il fiato soprattutto quando vide Alexnader sfilarsi i jeans. Erano quasi nudi.Lui la sollevò da terra e la condusse sul suo letto.L'adagiò delicatamente continuando a baciarla.Spostò la sua bocca prima sulle guance,poi sul collo;con un gesto delicato riuscì a liberare i seni di  Liz dalla stoffa bagnata.Li tastò e sentì Liz gemere.La guardò con un sorriso.Liz allora,cercò le sue labbra.Lui si inserì la tre sue gambe.Il membro di lui ancora coperto si muoveva su e giù sulle mutandine bianche di Liz.Entrambi erano ormai immersi in quell'ondata di passione.Liz era sorpresa di sè.Non era in sè.Si stava lasciando trasportare dalle sensazioni del suo corpo.Il suo corpo desiderava essere un tutt'uno con Alexnader.Armeggiò imbarazzata,prima,con i boxer di lui,poi con le sue mutande.Ormai erano nudi.Pelle contro pelle.Alexander accarezzò il viso di Liz che a quel tocco chiuse gli occhi.
-Sei così bella.-disse lui continuando ad accarezzarle il viso.
-Alexander...io non ho mai..- comicniò Liz
-Shh...-la rassicurò lui e poi la guardò come per chiederle conferma.
Liz annuì.Lui la baciò e con un piccolo movimento fu dentro di lei.Continuò a baciare Liz,che in quei baci soffocò piccole urla di dolore e di piacere.Alexander accelerò i movimenti stringendosi più che poteva al lei.Con una mano continuava a tastare i suoi seni.E poi  raggiunsero  il piacere.Insieme.
Liz sapeva che non stava seguendo solo i desideri del suo corpo ma nache quelli del suo cuore.
Alexander appoggiò la sua fronte su quella di Liz.
-So che è una frase tipica...ma...ti ho fatto male?-chiese lui intimorito.
-No...tu...sei stato dolcissimo-rispose lei.
Lui sorrise.Si spostò accanto a lei avvolgendola tra le sue braccia.Annusò i suoi capelli che odoravano di pesca.
-Sai, quando sono con te io non riesco a controllarmi,Isabel-confessò lui.
Liz divenne rossa in viso.Provava esattamente la stessa cosa quando era con lui ma non disse niente.Tutto era perfetto.Lui era perfetto.Tra le braccia virili e calde di Alexander si sentiva sicura.Chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un sonno tranquillo.
 
Aprì gli occhi e si guardò intorno.Le ci volle un attimo per ricordare che era a casa di Alexander.Fuori era ancora buio.Lui era accanto che dormiva.Le sue braccia ancora attorno a lei.Lo guardò dormire.Sembrava un angelo.Il suo corpo era scoperto tranne intorno al punto vita dove a nascondere il suo membro c'era il lenzuolo.
"Wow" pensò Liz.Si alzò piano piano rimanendo avvolta nel copriletto.Osservò la camera.Non era molto grande e oltre al letto matrimoniale a baldacchino,vi era una scrivania con un computer,una libreria piena zeppa di libri e un grande armadio.Tutto il mobilio era in legno scuro. Uscì dalla camera e notò che cucina e salotto erano ambiente unico.Un'intera parete era ricoperta di libri.Si avvicinò e cominciò a leggere alcuni titoli ,molti dei quali a lei estranei.La cucina prevedeva un angolo cottura  con un isola e sgabelli .Un divano a tre posti dava le "spalle" alla parete colma di libri e davanti ad esso,appeso al muro, vi era un televisore a schermo piatto.Liz sentì dei passi e vide apparire dietro di sè Alexander con addosso solo i boxer.
-Ciao!-disse lui dandole un bacio.
-Ciao! disse lei arrossendo.
-Hai curiosato in giro?- domandò lui.
-Si!Hai tantissimi libri!- disse lei euforica.
-Bè,sai sono un appassionato di libri.Mi sono laureato a Yale.Adesso insegno come professore di Scienze dell' Occulto e molti di questi libri li uso come fonti per le mie lezioni- affermò Alexander preparando del caffè.
-Yale?Davvero? Anche io voglio andare a Yale.Sei un professore,dunque?-disse sorpresa Liz.
-Già!Non spaventarti,non sono vecchio...ho 25 anni.-scherzò lui.
-Non mi sono spaventata!Sono solo sorpresa.Occulto,eh?-disse Liz accomodandosi su uno degli sgabelli.
-Si.Mi sono sempre appassionato di questo genere di cose.Amo credere nella possibilità di una relatà che vada oltre questa.-rispose.
-Posso prendere in prestito un libro?-chiese Liz
-Certo.Quale ti interessa?-disse Alexander
-L'ho trovato sul divano.E' il libro che ha sulla copertina dei simboli celtici rossi.-rispose lei indicando il libro sul bancone.
-OK.Ti piacerà.Racconta la vera storia delle streghe di Salem- disse lui.
Liz aveva sfogliato quel libro prima che Alexnder sis vegliasse e aveva visto in una pagina lo stesso simbolo che aveva sognato tante volte.Doveva capire di cosa si trattasse.
Sorseggiò un pò di caffè e poi andò a prendere il suo cellulare.Guardò l'orario.Erano le 3.30 del mattino;aveva anche ricevuto un sms.
-Oddio!!Sono le mie amiche...si chiedono che fine abbia fatto.-disse Liz allarmata.
-Ti accompagno a casa.-la tranquillizzò Alexander.
-No!C'è Charlie che deve venire a prendermi alle 4 allo Stradivarius e devo anche dare un passaggio alle altre.-rispose Liz cercando le sue cose.
-Ok.Allora vestiamoci.Ti accompagno al Club.-
Liz si fermò un attimo e gli sorrise.Poi gli diede un bacio.
-Grazie!-disse sempre sorridendogli.
Alexander rimase stupito  dalla sua dolcezza;poi ricambiò il sorriso.
 
Quando giunsero dinanzi allo Stradivarius davanti all'ingresso c'erano Shannen,Meg e Karol ad aspettarla.
Alexander l'aiutò a scendere e poi le diede un bacio a stampo difronte allo sguardo sorpreso delle sue amiche.
-Ti chiamo domani.-promise lui.
-Ok.Buonanotte.-rispose lei.
Poi Alexander sfrecciò via.
-Ora tu devi dirci chi era quel figo?-disse Shannen
-Alexander...bè lui...è l'artista di mia madre.-rispose lei.
-Dove sei andata con lui?Potevi avvisarci?Perchè non ci hai detto che state insieme?- affermò Karol irritata.
Liz esitò un attimo.Vide le ragazze in attesa di una risposta.Non sapeva cosa dire.
"State insieme? Non ne hai parlato con lui!Wow,Liz...che hai combinato?" pensò.
Scacciò dalla sua mente quei pensieri assurdi.Aveva seguito il suo istinto.
-Bè noi,non stiamo insieme...cioè...io e lui..stasera è...Ah,ecco Charlie!!-Liz si sentì sollevata nel vedere arrivare Charlie.
Non aveva voglia di raccontare niente alle sue amiche.Non voleva che qualcuno le rovinasse la serata.Sapeva che se avesse detto loro di aver fatto l'amore per la prima volta con qualcuno che non conosceva per niente ma di cui lei si fidava a priori,non l'avrebbero capita.
-Non finisce qui,Liz.Ci devi delle spiegazioni.-La presero in giro ma Liz notò un pò di delusione nelle loro voci.
E come biasimarle? Era da un pò che le evitava e non si confidava con loro.Non c'era una motivazione particolare per il suo distacco.
-Ok.Lo prometto.Vi dirò tutto.Ora andiamo!-disse Liz
Salirono in auto.Karol raccontò cosa era successo tra lei e Michael.Ovviamente per lei,parlare di quale drink fosse più dolce e quale meno era una cosa romantica.Aveva cominciato a parlare di quanto fosse bello Michael,dei suoi capelli  simili a quelli di Edward di Twilight,del suo sorriso perfetto.Meg ,invece,aveva parlato con il secchione  di un libro in comune.Lo trovava "estremamente intelligente e carismatico".Shannen aveva bevuto così tanto da non ricordare quasi nulla della serata.
Charlie,pazientemente,ascoltò quei resoconti adolescenziali.Poi accompagnò ,prima, Shannen e Meg ,poi, Karol.
-Mamma e Papà dormono?-chiese a Charlie.
-Certo,Signorina Pierce.-rispose Charlie
Arrivarono davanti casa Pierce.Liz entrò in casa il più silenziosamente possibile.La casa era immersa nel buio.Poi vide la luce dello studio del padre accesa.
"Papà,dimentichi sempre la luce accesa!" pensò.
Si avvicinò allo studio e udì la voce del padre e ,po,quella della madre.
"Ma sono svegli!"
-Rick,dobbiamo dirglielo.-disse Nicole
Liz si fermò dietro la porta e ascoltò la conversazione dei suoi genitori.
-Lo so.Oggi,però,era così allegra.Non me la sono sentita.-rispose Rick.
-Avevamo organizzato il pranzo per dirglielo.-continuò Nicole.
-Come si dice ad una ragazza che ami come una figlia che non sei suo padre e che la donna che l' ha cresciuta non è la sua vera madre?-
Liz rimase ferma.Gli occhi grondanti di lacrime.Non poteva essere vero.Non credeva a ciò che aveva udito.Andòin cmaera sua.Tremava come una foglia.Prese un borsone dal suo armadio e lo riempì con tutto ciò che riusciva.Pigiama,biancheria,jeans,magliette,il suo diario,il suo portatile,illibro preso in prestito da Alexander. Si diresse furtivamente all'uscita e lasciò sul mobile dell'ingresso un biglietto.
"So tutto.Ho bisogno di stare sola."  recitava.
Mise le cuffie perchè sapeva che la musica poteva calmarla.Al suo passaggio  tutti gli allarmi delle auto cominciarono a suonare.Il suo potere era alimentato dalla sua rabbia,ormai lo aveva capito.Le lacrime cominciano a rigarle il viso e sulle note di "Secrets" dei One Republic vagò per le strade di New York ritrovandosi poi davanti a quell'edificio in pietra rossa che poche ore prima era stato scenario di uno dei momenti più belli della sua vita.
Bussò più volte alla porta dell'appartamento di Alexander prima che lui le aprisse.
-Isabel..-disse lui sorpreso di vederla sulla soglia della porta.
-Scusami...non sapevo dove altro andare.-rispose lei singhiozzando e gettandosi tra le sue braccia.
Alexander le accarezzò i capelli.
-Cosa è successo?-domandò.
Liz sciolse l'abbraccio e si asciugò le lacrime prima di parlare.
-Alexander chi era?- chiese una voce sconosciuta.
Liz guardò oltre la spalla di Alexander e vide una donna sui 30 anni,alta,snella e mora che aveva addosso solamente la camicia chhe lei stessa aveva sfilato dall'uomo che ora aveva davanti a sè.Liz spalancò gli occhi e lo guardò piena di rabbia.
-Non sono nessuno...nessuno...-disse Liz correndo via e non dando  il tempo ad Alexander di parlare.

Continua....
  
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