Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Hyrim    12/11/2012    1 recensioni
Una raccolta di molte CreepyPasta conosciute, rielaborate una per una e ripopolate da i personaggi di Hetalia. Fossi in voi non le leggerei da soli... o al buio.
Attenzione: qualunque suono percepiate restate calmi, non urlate ma soprattutto NON guardate... dietro di voi!
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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L’Italiano si premette nuovamente il cuscino sulle orecchie, soffocando nel materasso un lamento simile ad un pianto.
Era quasi un’ora ormai che quel rumore lo teneva sveglio.
Era cominciato come un semplice mugolio, seguito da un rumore simile a qualcosa che graffiava contro la sua porta d’ingresso.
Col passare dei minuti il rumore era diventato più forte.
Una risatina inquietante, come quella delle bambole, si era unita al resto.
Cosa poteva fare ormai!?
Da dove diavolo proveniva quel rumore!? …E quella risatina??
La testa del povero ragazzo sembrava voler esplodere, la paura si era velocemente fatta strada in lui e lo aveva bloccato.
Si alzò tremante, e si avvicinò al telefono.
Lo alzò, compose il numero che sapeva a memoria.
Certe volte avere un fratello maggiore adottivo poteva far comodo.
Veneziano era sempre del tutto inutile in certi casi.
Il telefono squillò una volta… due volte… tre volte…
Un suono acuto uscì improvvisamente dalla cornetta e quasi non perforò un timpano al povero Romano che lasciò cadere il telefono a terra, imprecando.
Qualcuno… qualcosa… doveva aver tagliato i fili.
Doveva aver tagliato i fili proprio mentre lui stava telefonando per chiedere aiuto.
E a quel punto ebbe davvero paura.
Spagna era inutile ormai.
C’era soltanto lui e quella cosa, qualunque cosa essa fosse.
Così aprì un cassetto e tirò fuori una pistola completamente carica.
Era sempre stata lì.
Mai sottovalutare il paese della mafia.
Nel momento stesso in cui aprì la porta di camera sua il rumore si fermò.
Silenzio più totale. Era come se nulla fosse accaduto.
Sembrarono passare ore, mentre Romano rimaneva lì in piedi con la pistola in mano, in attesa che il suono riprendesse.
Tuttavia quest'ultimo sembrava essere sparito definitivamente.
Col cuore in gola, inquieto ed incapace di fermarsi, avanzò fino alla porta.
Allungò la mano verso la maniglia… La aprì...
Fuori il fresco vento notturno. Nient’altro.
La controllò bene. Nessun segno. Nemmeno appena accennato.
Doveva avere più e più sfregi. Romano avrebbe potuto giurare di aver sentito addirittura i pezzi di legno cominciare a cedere… Eppure esso non presentava alcun segno.
Scosse la testa, convincendosi con molta fatica del fatto che probabilmente si era trattato soltanto del vento o della sua immaginazione, così chiuse la porta…
E fu allora che li vide.
 
La moltitudine di sfregi insanguinati rivestiva il lato interno.




  
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