Quella notte Edward mangiò poco e mise gran parte degli avanzi, cibi in scatola, lattine e poco altro, in uno zaino da viaggio che aveva nella sua stanza.
Dopo di che prese i suoi guanti alchemici ed il diario di suo nonno, che si mise in tasca, poi si calò dal muro e prese la strada verso la casa dove Daniel lo stava aspettando.
Prima di andarsene del tutto, Ed si voltò e guardò verso il suo castello
"Addio, Joseph"
Sapeva che era pericoloso. Sapeva che Daniel gli nascondeva qualcosa, ma non gli importava. Voleva solo riabbracciare Clarissa.
Così, immerso nei suoi pensieri, Ed entrò nella casa, una vecchia catapecchia in mezzo ad un bosco nella periferia cittadina.
"Daniel, ci sei? Sono io, Ed"
"Benvenuto Edward, ti stavo aspettando"
Edward entrò in una stanza debolmente illuminata al centro della quale Daniel, chino a terra, stava completando un cerchio alchemico di grandi dimensioni.
"E’ tutto pronto?"
Daniel estrasse dalla tasca la pietra filosofale e l’appoggiò al centro del cerchio.
"Siamo pronti, possiamo procedere"
Ed deglutì e si posizionò in ginocchio, propio di fronte a Daniel
"Sei propio sicuro?"
"Vuoi rivedere Clarissa?"
"Bene, facciamolo"
Ed e Daniel misero insieme le mani a terra e cominciarono a concentrarsi e la stanza si illuminò di un’intensa luce giallastra.

Dalla distanza, nel suo ufficio situato nel Quartier Generale delle industrie Almasy a Berlino, Seyfert osservò con interesse attraverso il globo magico situato sulla sua scrivania, che si stava illuminando di giallo, e sorrise.
"Ci siamo...."
"Lo so..." rispose una misteriosa voce "Il momento è giunto"

La luce stava diventando sempre più forte ed Ed faceva fatica a tenere gli occhi aperti.
Di fronte a lui, Daniel era diventato poco più di una sagoma distinguibile a fatica.
Improvvisamente dal cerchio magico comparve un potentissimo tornado di energia, che improvvisamente assunse un colore violaceo, che fece cambiare l’atmosfera nella stanza.
"Daniel.... c’è qualcosa che non va...."
"Va tutto bene Ed non preo..."
Ma la voce di Daniel venne coperta e sovrastata dal rombo del tornado energetico, che stava diventando più grande e potente.
Ed ne fu risucchiato e, mentre girava vorticosamente, sentiva che la fine stava arrivando.
Ed chiuse gli occhi e si concentrò per non udire più il suono orribile del tornado, e dopo un pò ci riuscì.
Sorpreso dalla totale assenza di rumore, Ed aprì gli occhi e si trovò davanti ad uno spettacolo incredibile.
Si trovava in una dimensione vuota, dove non c’era differenza tra cielo e terra e tutto era confuso in una sfocata luce giallastra.
Ed rimase quasi incantato da quel luogo, ma poi sentì qualcosa di tremendamente spaventoso dietro di lui e si voltò, trovandosi di fronte ad un enorme porta.
La porta era enorme, completamente nera e ricca di orribili statue deformi e, ancora più inquietante, c’era un’orribile occhio inciso su di essa.
La porta... Nemmeno suo nonno Edward sapeva esattamente cosa fosse. Dentro di essa c’era una quantità di conoscenza incredibile, ma anche orribili creature che si nascondevano nelle ombre e oltre ad esse...
Mentre era immerso nei suoi pensieri, Ed vide la porta aprirsi di fronte a lui e all’interno di essa vide degli orribili occhi che levitavano in una tenebra impenetrabile.
Dalla porta fuoriuscirono delle braccia, che tentarono di ghermire Ed, ma lui le evitò, prendendo le distanze dalla porta.
"La porta... quale è il suo vero significato?"
Ed si voltò di scatto e riconobbe Daniel, ma non indossava più gli abiti che poteva indossare un qualunque ragazzo terrestre, ma una specie di tuta futuristica dotata di un lungo mantello e segnata da nervature rosse sulle braccia e sul petto.
"Oltre ad essa si può trovare tutto, e anche nulla. La conoscenza... il tempo... lo spazio... tutto si trova lì dentro... basta solo saperla controllare"
"Di cosa stai parlando Daniel?"
Daniel ignorò totalmente Ed e si avvicinò alla porta.
Le creature tentarono di ghermirlo, ma lui alzò le braccia ed esse si fermarono e si ritirarono.
Le mani di Daniel si illuminarono e sulla porta apparve uno stemma a forma di stella a sei punte, circondata da un drago, disposto a cerchio, poi la porta iniziò ad illuminarsi di una luce rossastra.
"Amestris...1914... Sei pronto Ed? Il tuo viaggio comincia qui"
"Cosa diavolo stai dicendo? Come posso salvare Clarissa"
"Dimenticala... quella non è la tua missione"
Daniel si teletrasportò istantaneamente dietro ad Ed, prendendolo alla sprovvista, e gli afferrò il braccio, nel quale impiantò la pietra rossa che aveva usato per attivare il cerchio magico.
Ed urlò di dolore e tentò di colpire Daniel col braccio libero, ma il colpo venne bloccato da una barriera energetica invisibile.
"Se davvero tieni a Clarissa, sconfiggili tutti e sette"
"Cosa?"
Daniel spinse via Ed, che venne catturato dagli esseri della porta ed assorbito al suo interno.
"NOOOOOOOOO!!!!!"
Ed urlò con tutto il fiato che aveva in gola mentre le creature oscure se lo portavano via, nelle tenebre.
Poco prima che l’oscurità lo assorbisse del tutto, Ed vide che Daniel venne avvicinato da due altre figure, una alta e muscolosa ed una bassa.
Poi la porta si richiuse ed Ed cadde nelle tenebre più profonde

grazie a tutti quelli che hanno commentato, sono contento che la storia vi stia piacendo. x riccardo: Ed può usare l'achimia nel nostro mondo grazie agli speciali guanti di cui ho parlato prima. Non so come gli abbia creati e tantomeno come funzionino, ma io sono solo uno scrittore, non un alchimista XD... Danel invece può usare l'alchimia perchè....