Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Glasscompass    30/05/2007    0 recensioni
Picto corre, mentre in un borgo qualsiasi, un'ombra senza nome nè volto intraprende il proprio viaggio. Strade parallele o coincidenti?
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Immerso in una radura di salici stava Picto

Immerso in una radura di salici stava Picto. Era ancora assonnato, ma l’ispirazione era stata talmente repentina, bruciante a dir poco, che non aveva resistito e si era cacciato a forza fuori dal letto. Aveva imparato che l’ispirazione andava seguita in qualunque luogo o momento. Il giovane pittore si era difatti trovato già più volte ad “inseguirla” mentre era a tavola, per esempio. Risolse la questione nel modo diplomatico che lo contraddistingueva. Con una mano reggeva la posata, mentre con l’altra in gesti rapidi e soavi faceva volare l’agile pennello sulla tela.

Ora il Vento Notturno si alzava dalla terra, con tutta la sua forza. L’elegante figura snella di Picto sfrecciava nel bosco senza alcuna difficoltà. Per lui, luce o buio non facevano la differenza e così si muoveva sicuro nei suoi passi leggeri. Persino il felino più dotato avrebbe potuto invidiare la sua capacità di schivare rami bassi o infide radici d’albero in piena notte. Placida la Luna osservava la sua corsa e le stelle trattenevano il fiato nel vederlo inseguire la propria Ispirazione tra la fitta boscaglia, con tanto di tela e cavalletto sotto il braccio. Infine il richiamo che aveva sentito cessò. Quel filo luminoso d’attrazione, che aveva fatto muovere i suoi passi agili e senza incertezza, si era perso tra l’erba bagnata. Sentì il proprio cuore palpitante di rapita concitazione, piombare nello smarrimento. Ma no invece. Era giunto a destinazione! L’ampia radura lo accoglieva tra le sue braccia di salice che al passaggio del pittore era come se chinassero a dargli il benvenuto. Tirò finalmente il fiato. Aveva percorso tutta la distanza, dalla sua abitazione fino alla familiare radura di salici, in apnea. Ed eccola. Sistemò il cavalletto davanti alla roccia su cui si sedette a gambe incrociate. Tirò fuori accuratamente, dalla tasca dei pantaloni, il suo pennello di crine di Pavone marino. I crini bianco-ghiaccio del pennello d’argento risplendettero alla luce notturna. Occhi delle creature del bosco, incuriosite, si fecero avanti tra il fogliame. Picto sorrideva. Era di carattere gioviale ed umoristico e pensava a cosa avrebbero potuto dire gli abitanti del villaggio casomai l’avessero visto sfrecciare via di casa con la tela sotto il braccio, in tenuta per dormire. Sicuramente qualcosa di molto simile a –Te guardalo. Dove mai andrà a quest’ora… Si può avere attacchi di demenza senile già alla sua età? Mah, povero ragazzo… sono cose da Picto comunque!-

Aveva aspettato abbastanza. Iniziò. L’ispirazione che aveva avuto era stata, stranamente, vaga, ma ben sapeva che una volta cominciato le pennellate sarebbero sgorgate fuori dal pennello come acqua da una fonte. Continuò così per l’intera notte e nulla lo disturbò. Sentiva la presenza degli Animali Notturni alle sue spalle, seguire i suoi tratti veloci con innocente curiosità, ma non poteva e non voleva fermarsi. Non era stanco quando, soddisfatto intinse nella boccetta d’acqua marina, il pennello. Aveva finito. Con la manica del pigiama si asciugò la goccia di sudore che per l’intensità del lavoro svolto, gli rotolava sulla fronte. Il pigiama doveva essere veramente lercio dopo quella notte. Altri commenti dei compaesani sarebbero, sicuramente, sorti a riguardo. Scese dalla roccia su cui era stato appollaiato per l’intera notte, l’aggirò e fece qualche passo indietro. Alla fine si voltò.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Glasscompass