Parte 14
Prima che i fari si spensero, tutti sentirono una
voce di donna ..le sorprese non erano finite.
“Oh mio dio. Oz,
meno male che sei qui.. sono in ritardo. Tommy, tesoro.. scusami, ho cercato di
fare prima che potevo, ma al corso di ceramica oggi c’era questa specie di cosa
importante.. menomale che papà è arrivato in tempo..” Poi, come se avesse notato
la presenza di altre persone solo in quel momento, si guardò attorno e esclamò
sorpresa “Oh, questa poi.. Angel? ma tu guarda.. mai avrei pensato di trovarti
qua.. cosa ci fai al campus? Sei in
missione?”
Dire che Angel era
senza parole, non rendeva l’idea. Guardò Buffy, che si avvicinò ancora di più a
lui. “E questa chi è?” chiese in tono sospettoso. Angel sorrise e pensò fra sé
“Ma certo..” quando realizzò la
connessione che esisteva fra Oz, Tommy ..e Nina. Prese Buffy per mano e si
avvicinò a lei. Notò che Connor li seguì subito e notò anche che era molto teso.
“Ciao Nina” disse
Angel, sorridendole. “Come stai? Sei qui per Tommy, giusto? Anche io sono
passato a prendere mio figlio.. Oh.. e lei è Buffy.. e lui è.. mio figlio..
Connor. Si, proprio così, Connor è mio figlio e.. accidenti, non avrei mai
immaginato.. tu e Oz.. beh.. sono contento..”
Angel stava
annaspando nelle sue stesse parole e Buffy lo guardò inorridita. Davvero Angel
era così imbarazzato davanti a questa ragazza? ..e perché conosceva Angel? ..e
perché Connor era nervoso e le teneva la mano? ..e soprattutto ..chi diavolo di accidenti
era questa ragazza?
“Buffy! finalmente
ci conosciamo. Oz mi ha parlato tanto di te. Non solo Oz, a dire il vero..” Oz
si avvicinò e disse solo “Mia moglie” Buffy strinse la mano di Nina e sorrise,
ma.. “Ti hanno parlato di me? voglio dire.. chi altri oltre a Oz?” Fu ancora Oz
ha rispondere “Tu sei Buffy. Chi non conosce la mitica Buffy
Summers?”
Mentre Buffy
parlava con Nina e cercava di capire come e quando avesse conosciuto Angel,
continuò a notare la tensione di Connor ed era molto preoccupata per lui. Angel
invece pensò di dover dire qualcosa a Oz, ma lo ringraziò silenziosamente,
quando lui, ancora una volta, parlò per eliminare l’evidente imbarazzo.
“So tutto. È tutto
a posto. Ci siamo incontrati quattro anni fa, poco dopo..”
Angel era davvero
a disagio e fra sé pensò “Poco dopo che
il sottoscritto lasciò Nina”
Ma Oz continuò
“..poco dopo la grande apocalisse. Nina mi ha detto cosa hai fatto per lei. Tu
hai salvato la sua vita. Ti sono molto grato per
questo”
Angel annuì, molto
più tranquillo. Non era necessario dire altro. Con la coda dell’occhio vide
Tommy che parlava con Connor. Sembrava seccato. “Che ti prende adesso? Connor, è
solo mia madre, ti ho già detto che lei è un licantropo..”
Connor non voleva
sentire oltre “Tommy.. non è questo.. ora devo andare.
OK?”
Angel si avvicinò
di nuovo a lui e vide che stringeva con forza la mano di Buffy “Andiamo.
Dobbiamo andare. Noi dobbiamo andare via. Papà, per favore. Buffy.. è meglio
andare adesso”
Uno sguardo veloce
fra loro e Buffy e Angel salutarono Oz e Nina. “Si, ora
andiamo”
Tommy raggiunse
l’auto di Angel e parlò ancora con Connor che si era già fiondato dentro. “Ci
vediamo questi giorni?” Lui annuì mentre Angel aveva già acceso il motore.
“Connor cosa c’è che non va con mia madre? Sembri.. cristo.. sembri
spaventato..”
Connor sentì
addosso gli sguardi di tutti quanti, e soprattutto quelli di suo padre e di sua madre. “È tutto ok, sono solo
stanco, Tommy. Tua madre non centra niente..”
Ma non poteva dire
quali fossero i suoi reali pensieri. Non poteva dirlo a nessuno.
Quella non è tua madre, amico mio. Questa realtà è una
bugia non solo per me. Nessuno di noi sta vivendo come dovrebbe vivere
realmente. Siamo tutti prigionieri e alcuni di noi recitano ruoli che non gli
appartengono. Mi dispiace Tommy, non so neppure se siamo davvero
amici.
Guardò Angel,
implorandolo di partite subito. “Ciao Tommy, ci sentiamo domani, promesso”
Angel finalmente
partì lasciandosi il campus alle spalle e per lui fu un sollievo. Vedeva Angel
che lo fissava dallo specchietto retrovisore “Sto bene,
papà.”
Angel guardò Buffy
e lei scosse la testa, come a dire ‘meglio lasciarlo tranquillo adesso’
“Va bene, Connor”
rispose Angel “Va tutto bene, figliolo. Ora andiamo a
casa..”
..a casa
La serata a casa
con mamma e papà superò ogni sua
aspettativa. Nessuno di loro due aveva fatto domande, aspettavano che fosse
Connor a dire qualcosa, se e quando
voleva. Connor aveva sentito Buffy dire questo ad Angel e anche il loro
bisbigliare sottovoce, lo faceva sentire amato. Mai con i Reilly aveva sentito
tanto affiatamento e senso di appartenenza, sebbene loro fossero dei genitori
adorabili. La sorpresa di cui aveva parlato Buffy, era stata davvero grande, e
sospettò che Tommy avesse dato una mano perché loro potessero realizzarla.
In camera sua
trovò l’intera collezione dei suoi fumetti preferiti. L’intera collezione di cd
della sua rock band preferita ..e tutto
ciò che era da lui preferito, era dentro quella camera. C’era anche la serie
completa di mini macchine d’epoca, che lui collezionava da anni, molte delle
quali erano praticamente introvabili. Su eBay aveva speso una fortuna, ma non
era mai riuscito a completare la sua collezione. Ed ora, eccola lì in bella
mostra, sulla mensola della sua.. cosa era questo posto per lui? La camera di un
albergo? la camera dove sarebbe andato di tanto in tanto? La camera accanto a
quella di mamma e papà? La sua camera?
Connor sapeva che
non doveva affezionarsi a niente. Niente di tutto questo era reale.
Mentre riponeva le
sue cose nell’armadio, entrò Buffy e notando la felpa che aveva comprato per
lui, disse “Mi sa che ho sbagliato misura.. possiamo cambiarla..”
Connor scosse la
testa “No, è perfetta ..e anche questi lo sono..” disse, indicando i cappellini
che aveva comprato Angel. Quelli li mise sulla scrivania, voleva tenerli a
portata di mano, pronti per domani. Reale
o no, nulla cambiava il fatto che lui e suo padre sarebbero andati a vedere
quella partita e ci sarebbero andati insieme.
Sentì Buffy ridere
“Connor, prometti che farai delle foto.. io non ci sarò alla partita. Arriva
Dawn e sarò occupata con lei, ma voglio vedere le foto di Angel, con indosso
quel cappellino.. vorrei esserci per vederlo di
persona..”
“Potresti venire a
prenderci” disse Connor immediatamente coinvolto nelle buffonate di lei.
Buffy scosse la
testa “No, meglio di no. Domani notte è tutta per voi due e poi così non vale,
io volevo proprio vederlo allo stadio, mentre fa il tifo per la sua squadra..
che vincerà di sicuro”
Connor fece una
smorfia scuotendo la testa “Tu.. non ne sai molto di sport, vero? Buffy, non si
deve mai dire che una squadra vince prima che vinca davvero, porta iella, lo
sai?”
Buffy finse
sorpresa “Oh.. beh se perdete, potete sempre dire che è colpa mia.. e non perché
siete scarsi.. fidati Connor, di sport ne so qualcosa anche io. Ero una
cheerleader, molti.. molti anni fa” Poi lo guardò seria “Non esiste la sfortuna,
Connor.. esistono solo le nostre scelte..”
Parlarono un po’
del più e del meno, ed entrambi parevano godere della reciproca compagnia. Buffy
gli disse dell’arrivo di Dawn e Connor si offrì di accompagnarla.
“Ti accompagno io
a prendere tua sorella ..e questo farà di me il tuo tassista ufficiale per
l’aeroporto, visto che l’ho già fatto una volta. Immagino che papà non possa..
vista l’ora”
“Ma devi alzarti
molto presto, tesoro e non voglio che perdi ore di sonno per me.. Dawn arriva
con il primo volo, non è meglio se riposi un pochino?”
Lui insistette ..e
Buffy che lo chiamava ‘tesoro’ era..
era davvero bello. “Non ho bisogno di dormire molto, io recupero subito..
costituzione da vampiro..”
Parlarono anche di
quello e Buffy scoprì altre cose che ignorava su lui. Ciò che le aveva detto
Faith, non era poi molto e Angel, come sempre, era stato avaro con le parole.
Connor si sentiva
a suo agio e rispondeva a tutte le sue domande. Si fidava di lei.
Totalmente.
“Buffy?”
“Si?”
“Pensavo alle
foto. Non trovi strano che i vampiri compaiono nelle
foto?”
“Non stai parlando
delle foto che farai allo stadio, non è vero? Stai parlando d’altro.. ecco,
vorrei che tu.. insomma se hai voglia di dirmi qualcosa, a me puoi dirlo.. Io
non so se è strano ma lo chiederò a Giles. In effetti i vampiri non hanno un
immagine riflessa, ma nelle foto..”
“Esatto! volevo
dire proprio questo. Nelle foto compaiono e io penso che non
dovrebbero..”
“Chiederemo ad
Angel oppure a Giles, ma la parola ‘strano’ è ormai scomparsa dal mio
vocabolario.. trovo molto più strana la storia del tuo amico. In lui c’è
qualcosa che.. che mi sfugge.. e non so cosa sia esattamente.. quel sorriso..
quei capelli.. non è un colore comune..”
“Tommy è cresciuto
in una dimensione..”
“No.. non mi
riferisco a questo. Conosco la sua storia. Mentre tu eri su con tuo padre, Oz mi
ha detto tutto.. e tutto quadrava finché non è arrivata sua madre.. lei era..
non lo so.. lei non doveva esserci.. ecco si, lei era fuori luogo in quel
momento, ma forse sto correndo troppo.. il fatto è che Tommy mi ricorda
qualcuno, qualcuno che io conosco molto bene, ma non riesco a capire chi sia.
Però una cosa la so, anche tu hai percepito qualcosa di anomalo.. non è
così?”
Connor era a
disagio. Voleva bene a Tommy, ma se Buffy sentiva che c’era qualcosa di strano,
non poteva ignorarlo. “Pensi che Tommy possa essere un pericolo per noi? pensi
questo?”
“No, assolutamente
no. Non c’è niente che non vada in lui.. non è questo, anzi ti dirò.. trovo che
sia veramente simpatico e penso che sia sinceramente affezionato a te.. ma ho
notato qualcosa in lui, fin dalla prima volta che l’ho visto all’emoteca. Non è
una sensazione negativa, è solo una sensazione di stranezza.. come se lo
conoscessi già.. capisci cosa voglio dire?”
Connor non era
sicuro di aver capito, ma lui non sentiva quelle sensazioni su Tommy, mentre su
Nina Si. Assolutamente Si. “Anche io ho percepito qualcosa quando è arrivata
Nina, ma per quanto riguarda Tommy..” Ridacchiò divertito “Tommy.. lui è
strano.. ma perché è lui.. Tommy è fatto così.. le stranezze fanno parte del suo
modo di essere.. ma è uno OK.. io difficilmente mi fido delle persone, ma di lui
mi fido.. lui è.. lui è il mio migliore
amico..”
Buffy notò che
ancora una volta, Connor sembrava triste e pensò che fosse meglio cambiare
argomento. Gli sorrise. “Se è il tuo migliore amico, lo sarà sempre. Ovunque vi
porterà la vita, lui non smetterà di essere tuo amico.. pensavo che.. potresti
invitarlo a cena qualche volta..”
Connor annuì e
sorrise “Gli verrà un colpo quando saprà della partita di domani..” Poi sorprese
Buffy, perché continuò a parlare di Nina. “Sua madre è.. come hai detto tu.. lei
non dovrebbe esserci.. non in quel modo.. ho promesso a papà che gli avrei
parlato di alcune cose strane che mi stanno accadendo.. e questa è una di
quelle. In Nina non c’è niente che non vada.. solo che lei non doveva essere lì
al campus.. io lo so con certezza, ma non so dirti
altro..”
“..e questo ha
qualcosa a che vedere con ciò che ti è successo giorni fa in camera
nostra?”
Lui annuì ancora,
guardandola con occhi pieni di nostalgia. Si, mamma.. disse a sé stesso. Buffy,
istintivamente si sedette accanto a lui, non seppe perché, ma pensò che adesso
aveva bisogno di un abbraccio e pensò anche, che lui l’avrebbe accettato. Non si
era sbagliata, perché fu esattamente ciò che avvenne. Connor rispose
all’abbraccio con naturalezza. Era la seconda volta che accadeva oggi e sperò
che non fosse l’ultima. Buffy continuò a
parlare.
“Tommy non è
l’unica cosa strana che noto ultimamente.. quella foto che tenevi in
mano..”
“Si?” chiese
Connor pieno di aspettative. Se anche Buffy percepiva qualcosa, questo era
grande e lo faceva sentire meno solo. “Quelle foto sono tutte.. non dovrebbero
esistere..”
“..non lo so, ma
quella foto mi
trasmette inquietudine ..e questo ci
riporta alla tua domanda.. perché i vampiri compaiono nelle foto? Penso che sia
meglio parlarne con Angel e Giles ..e la tua idea di raccontare cosa ti sta
accadendo, incontra la mia totale
approvazione”
Connor rise “Non
so neppure se riuscirò a spiegare bene.. perché sono cose davvero strane” Buffy
lo rassicurò “Pensi che ci sia qualcosa che possa ancora stupire me e tuo padre?
ma ora sarebbe meglio se scendiamo in cucina. Andiamo a dare una mano a papà?
Che ne dici?”
Insieme si
avviarono giù per le scale e Buffy continuò a farlo ridere “..magari giusto per
apparecchiare..” ciò che Buffy voleva fare era esattamente quello che sembrava.
Voleva che lui non la percepisse come un ostacolo fra lui e suo padre. Non
sapeva però, che questo Connor l’aveva già compreso da tempo. Buffy era la sua
più preziosa alleata. Lei era sua
madre.
In cucina l’umore
era decisamente alto, parlarono di cose normali e apparentemente banali, ed era
ciò di cui avevano bisogno tutti e tre. Nessuno di loro riusciva a credere che
fossero lì insieme. Stava accadendo ciò che avevano tanto sognato da almeno
quattro anni.
..Connor stentava a riconoscere suo padre, era così
diverso dall’uomo che si era rintanato in quella stanza e ogni suo sorriso, per
lui era quasi un miracolo. Alla fine, era riuscito a portarlo fuori da quella
sua tana da vampiro solitario. Aveva avuto dei preziosi alleati. Nonno Reilly e
Buffy ..e le lettere, naturalmente.
Pensò che forse, tutto ciò che stava accadendo aveva un significato più grande.
Forse doveva solo aspettare per aprire le porte delle loro reali
esistenze.
..Angel non riusciva a smettere di guardare sia Buffy che
Connor. Vedeva quanta intesa ci fosse fra loro ed era una cosa che lo commuoveva
profondamente. Solo pochi giorni prima, stava morendo per il veleno del Selmunth
e invece quel demone, gli aveva permesso di ritrovare ciò che per lui contava
veramente. Quando incontrava gli occhi di Buffy, allora e solo allora si sentiva
completo. Questa volta, le cose fra loro, dovevano sicuramente
funzionare.
..Buffy era decisa più che mai a restargli accanto. Aveva
letto alcune delle sue lettere e sapeva con certezza che lui non aveva mai
smesso di amarla. Sentiva la sua determinazione e questa volta Angel era deciso
come non mai, a vivere la sua vita con lei. Sapeva bene che c’erano ancora molte
zone d’ombra. Angelus era una di queste, ma entrambi erano certi che sarebbero
riusciti a trovare una soluzione. L’unica certezza era il loro amore. Quello era
immutabile.
Mentre cenavano,
scherzarono sul microonde e Connor raccontò a Buffy la sua vera storia,
ricordando che Angel, durante il suo deliro, aveva promesso di fare una torta
gigantesca.
“..e anche la
pizza” corresse Angel.
Mentre parlava con
Buffy, a Connor tornava continuamente in mente suo nonno, ma per ora decise di
non dire niente. Angel poi scherzò ancora con lui “qualunque cosa io possa aver
detto o non detto in quei quattro giorni, ricorda che erano solo parole dettate
dalla febbre.. se ho fatto strane promesse.. io non ne sono responsabile..”
Connor annuì
ridendo, accidenti.. suo padre era anche capace di fare dell’umorismo e questa
per lui era una assoluta e piacevole novità “beh, le cose importanti le hai
dette quando eri cosciente.. quindi ora ti sarei grato se non ti rimangiassi
tutto.. hai promesso un sacco di cose”
Inutile dire che
Angel adorava per come lui rispondeva alla sua ironia. Lui lo sapeva, l’aveva
sempre saputo fin da quando era piccolissimo. Il suo ragazzo, era assolutamente
unico.
Poi Buffy fece
qualcosa che lasciò entrambi con l’anima in subbuglio, soprattutto Angel. Prese
la teiera e la mise vicino al microonde. “Gli oggetti hanno sempre una storia da
raccontare..” Guardò Angel in cerca di approvazione e lui comprese subito. E fu
subito un si. Lui approvava incondizionatamente. Cosi, Buffy raccontò a Connor
la storia della loro teiera, ovviamente omettendo i particolari più intimi.
Connor comprese meglio il profondo significato di alcune frasi che aveva letto
nelle lettere ..accidenti quelle
lettere, doveva dire loro che le aveva lette. Doveva farlo assolutamente.
“Connor? che c’è?” chiese Angel.
Connor quasi non
l’ascoltò. Rivide con gli occhi della mente, la scena in cui Buffy, sua madre, imboccava Angel, suo padre, perché lui era immobilizzato
in quel letto da chissà quanto tempo.
Rispose ad Angel
con un'altra domanda “A te non piace il latte,
vero?”
“Connor.. io
sono.. lo sai.. sono un vampiro..”
“No, papà.. dico
sul serio. Rispondimi di getto, senza pensarci su. Ti piace il
latte?”
“No. Non mi piace
per niente”
Beh, sia Buffy che
Angel, ora lo guardavano in modo strano e doveva dare una spiegazione. “È una
sorta di cosa che ho imparato al corso di specializzazione, si chiama ‘libera
associazione di idee’ ..insomma, si fa una domanda e si deve rispondere senza
pensarci troppo.. perché..”
“..perché?”
Chiesero insieme Angel e Buffy, visibilmente divertiti. Era evidente che lui
stava annaspando e Angel percepì anche che stava nascondendo qualcosa. “Non c’è
niente da ridere” disse Connor, ridendo a sua volta. “È una cosa scientifica, è
un test di psicodiagnostica..”
Angel lo bloccò
per toglierlo dai guai in cui si era cacciato da solo. Aveva capito che Connor,
per qualche ragione a lui ignota,
voleva solo sapere se gli piaceva il
latte. Aveva ottenuto ciò che voleva, visto che lui aveva risposto alla sua
domanda e ora voleva toglierlo dall’imbarazzo.
“Un test di psicodiagnostica? Ecco cosa
succede a mandare i propri figli al college. Uno fa un sacco di progetti, e
tutto ciò che ottiene è che suo figlio comincia a parlare in una strana
incomprensibile lingua.. cosa vuol dire test di psicodiagnostica?” Buffy guardò
Connor, pensò che la sua, non fosse affatto una domanda casuale, e anche lei
voleva toglierlo dall’imbarazzo “..comunque questa cosa, l’ho studiata anche io
con la professoressa Walsh..” disse tutta
seria.
Invece Connor
pensò che fossero loro ad essere buffi e lui non era affatto in imbarazzo. Aveva
semplicemente preso due elementi, che
avevano qualcosa in comune, e che
apparentemente, appartenevano separatamente, alle due realtà che stavano
vivendo. Lui aveva semplicemente uniti fra loro questi due elementi, tentando
così di far scattare qualche ricordo, soprattutto in suo padre.
Buffy, parlando
della teiera, raccontò del giorno in cui Angel fu umano e Angel raccontò di aver
mangiato tantissimo quel giorno e parlò della sua avversione allo yogurt.
Connor, nella sua visione, vide Buffy imboccare Angel, e seppe che lui non amava
il latte. I due elementi comuni erano,
Angel umano e la sua avversione al
latte ..e Buffy era presente entrambe le volte.
Da tempo, Connor
aveva imparato ad usare la mente analitica, per una serie infinita di ragioni, e
anche questa volta pensò che fosse il metodo giusto. Ovviamente non poteva
ancora spiegar loro i dettagli e pensò che fosse arrivato il momento di
raccontare ciò che stava accadendo. Usando ancora la mente analitica, in quel
momento realizzò che tutte le cose strane che erano accadute, aveva in comune un
nome. Nonno Reilly. Decise di cominciare da
lì.
Angel vide che era
pensieroso “Connor, prima scherzavo sul college”
Lui lo rassicurò
“Si, lo so. Avevo capito. Non preoccuparti, papà. I soldi per il college sono
soldi spesi bene” disse ridendo, poi chiese “senti.. è possibile che tu abbia
conosciuto mio nonno?”
Angel lo guardò in
modo strano “Ma..? Connor? Ovviamente si.. visto che era mio padre..” Connor
rise, a volte suo padre pareva lo facesse a posta a complicare le cose più
semplici.
“Papà dai, sto
parlando di nonno Reilly, ovviamente..”
Angel non si
aspettava certo questa domanda. “Beh, tecnicamente si. Ho conosciuto un sacco di
gente.. come ben sai, vivo da parecchio tempo, quindi si.. è possibile. Perché
me lo chiedi?”
“Perché io credo
che lui parlasse di te.. ”
“Tuo nonno ti ha
parlato di me? ma non è possibile.. Connor pensaci.. non può averlo
fatto”
“Invece si, lui mi
diceva che demoni e vampiri esistevano per davvero. Diceva di averne anche
conosciuto uno. Parlò di un vampiro speciale, un vampiro con l’anima” Connor
ricordò le parole del nonno ed ora, era certissimo che lui parlasse proprio di
Angel.
Certo che esistono i vampiri, Connor. Esistono
eccome. Ti ho mai detto che ne ho incontrato uno? Oh, questo però non era un
vampiro qualunque. Lui era quasi come un angelo. Un oscuro angelo vendicatore.
Era irlandese, proprio come noi. Lui era il vampiro con l’anima. Un giorno
potresti anche incontrarlo, se accadrà portali i miei saluti, sono certo che si
ricorderà di me.
Angel, come Buffy,
erano senza parole. “Lui.. ti ha parlato di demoni e vampiri? Ma questo è
assurdo..” disse Buffy e aggiunse “ma che razza di nonno era? parlare di queste
cose ad un bambino così piccolo.. proprio un vero incosciente..” Angel annuì,
concordava con lei su tutto.
Connor difese suo
nonno animatamente “Lui era un nonno meraviglioso invece, e comunque.. visto che
demoni e vampiri esistono sul serio, è l’unico che mi abbia detto la verità..
lui e anche la nonna. Loro due, erano le uniche persone che.. gli unici ad
essere veramente reali, in mezzo a quel mare di bugie che sono i miei falsi
ricordi. Perché pensate che sia assurdo che mi parlassero di vampiri? Era
assurdo non parlarne invece, come hanno sempre fatto i
Reilly..”
Angel ripensò a
quanto avesse detto Connor sui nonni, durante i giorni in cui era stato male.
Ripensò a come Connor si illuminasse quando ne parlava e di quanto fosse
affezionato al loro ricordo. Anche allora aveva detto che li percepiva reali,
nonostante, i nonni fossero proprio le uniche due persone che lui non incontrò
mai realmente. Con tutti gli altri membri della famiglia Reilly, Connor aveva
poi avuto un rapporto reale, che continuava anche nel presente, ma i nonni non
gli aveva mai potuti incontrare fisicamente, perché erano morti prima che lui
entrasse a far parte di quella famiglia. I nonni dunque, vivevano solo nei sui
ricordi.
Angel però,
cominciò a sospettare che tutto questo non fosse solo una stranezza, pensò che
ci fosse dell’altro e voleva saperne di più. Dopotutto, dietro a tutto questo
c’era la W&H e di loro non c’era da fidarsi. Addolcì il tono di voce e parlò
ancora con suo figlio.
“Connor, sei
consapevole che quei ricordi li ha creati la W&H?”
Connor annuì.
Buffy continuò interrompendo Angel, ma anche lei parlò quasi sottovoce. Aveva
capito che per Connor, quello era un argomento delicato e odiava vederlo così
spaventato.
“Prima ho detto
che era assurdo che tuo nonno ti parlasse dei vampiri, perché lo scopo di quei
ricordi, era proprio quello di farti dimenticare l’esistenza del mondo
demoniaco. Non trovi strano, che nei falsi ricordi della W&H, comparissero
proprio i vampiri? Il ricordo dei tuoi nonni, appartiene a ciò che la W&H ha
creato per te, perché tu vivessi la tua nuova vita, dimenticando il tuo reale
passato.. quindi, ora mi chiedo per quale motivo, i nonni parlassero con te, di
ciò che invece dovevi dimenticare”
Connor ascoltò
entrambi con molta attenzione. Dovette convenire che avevano ragione. C’era
qualcosa che non quadrava. “Io avevo degli incubi da bambino. Sognavo demoni,
mostri e soprattutto vampiri. Allora correvo da loro, dai nonni.. perché nessun
altro mi credeva e mi rassicuravano dicendomi che non ero pazzo.. che il
soprannaturale era reale e che demoni e vampiri esistevano sul serio. Il nonno
mi insegnò un sacco di cose.. anche mia nonna, lei però era meno presente..
molto meno presente.. ma lei era.. era bellissima e simpaticissima..”
Buffy si commosse e gli accarezzò i capelli “volevi
molto bene ai nonni, non è vero?”
Connor annuì “Voglio ancora bene ai nonni. Loro erano
davvero speciali, buffissimi quando litigavano. Il nonno era Irlandese, la nonna
Americana e litigavano all’infinito, praticamente su tutto, ma si amavano molto.
Il nonno da giovane era un postino e scherzando diceva di essere una specie di
messaggero che portava alle gente magici
messaggi. Mi parlava spesso, no anzi.. spessissimo, dell’ufficio delle anime perse..
romanzava un po’ le sue storie.. o almeno così credevo..
ma..”
Angel e Buffy sussultarono. Insieme. E insieme, nei
loro pensieri comparve un nome. Doyle.
“Hanno.. loro hanno.. voglio dire, i tuoi nonni hanno
anche dei nomi? Lo ricordi questo?” chiese Angel. Connor notò che sia lui che
Buffy erano turbati. Ripose subito senza esitare un
attimo.
“Certo che lo ricordo, lo ricordo molto bene. Nonno Doyle e Nonna Delia”