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Autore: SpiraleOvale95    12/11/2012    7 recensioni
-Figliolo, come tu ben sai, voglio mandarti a fare una missione di primaria importanza sulla terra, devi..-
Il figlio lo interrupe bruscamente. –Si Padre, lo so! Per favore non dilungare ancora le mie pene e dimmi tra quanto dovrò partire!-

Forse per la fragilità che mostrava negli occhi tutte le volte che lo guardava con quello sguardo omicida, oppure per il suo passato, così simile a quello del Principe, ma una cosa era certa: Bulma gli interessava, per la sua voce, per il suo fisico, per il suo carattere e per il suo essere una donna estremamente diversa dal comune.

Poi dando una forte spallata al Saiyan, C18 uscì dalla stanza, ma non appena fu a pochi passi dietro di lui si voltò per girare ancora il dito nella piaga.
-Non prenderla sul personale Vegeta, sono solo, affari!-

-Perché l’hai fatto.. Non ti importava di me..- si accasciò sino a cadere al suolo in ginocchio. Aveva i capelli zuppi ed insieme alla pioggia delle gradi lacrime stavano solcando il suo candido viso martoriato dalla disperazione.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

La vita va avanti, sempre!

La mattina arrivò prepotente infilando i propri raggi attraverso gli spiragli delle tende ed andando a picchiettare sopra al viso del giovane Saiyan che, felice come non mai, dormiva accanto alla propria fidanzata che non si era ancora svegliata.
Egli si alzò in un modo molto candido e dolce sino a sedersi sul letto e stropicciarsi gli occhi.
Si voltò verso Bulma e la trovò ancora nuda di fianco a lui; la notte prima infatti non aveva controllato se la sua piccola ma preziosa donna fosse ancora vestita, si era semplicemente infilato sotto le coperte e, senza nemmeno accorgersene, si era assopito dopo quella lunga giornata ed il suo atto folle.
Infatti Vegeta, quella stessa sera aveva distrutto la sua navicella spaziale, l’unica sua fonte di salvezza che l’avrebbe riportato a casa, ma sapeva che tanto non gli sarebbe più servita dato che ormai quella era diventata la sua nuova casa.
Bulma sentendo il Principe muoversi di fianco a lei aprì un occhio.
-Buon giorno Vegeta..- Sbiascicò sentendo ancora il gusto della notte in bocca.
-Buon giorno a te..- Disse lui guardandola stiracchiarsi, infatti mentre la ragazza compiva quei semplici gesti la coperta le scese dal petto e le lasciò il seno nudo, in modo che il Principe poté ben gustarsi questo inizio di mattinata perfetto.
-Perché sei tornato? Non dovevi andare a casa tua a dormire?- Aggiunse lei ricoprendosi con le coperte.
-Si.. ma non mi andava, preferivo passare la notte con te..-
-Allora perché non sei rimasto fin da subito, dove sei andato?-
Lui si bloccò e guardò avanti a se cercando di non dirle la verità. –Dovevo fare una cosa..-
Lei sorrise e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. –Come vuoi, comunque mi ha fatto piacere che tu sia tornato da me..-
Dopo di ché si alzò dal letto ed infilandosi una canotta ed un paio di slip uscì dalla camera per andare a preparare la colazione.
Il Principe invece volle rimanere ancora un po’ su quel morbido letto ad una piazza e mezzo per crogiolarsi ancora un poco nel tempore delle coperte che sapevano ancora di lei.
Quando però senti uno scalpitare violento verso lui e la faccia di Bulma che si sporgeva sulla soglia della camera, bianca come un cencio la tranquillità che portava nell’animo sparì.
-Gianny non c’è..- Egli si paralizzò.
-Come non c’è?-
-Ho controllato dappertutto, in cucina nella sua camera, in bagno in giardino! È sparito! Ed in più la porta del soggiorno non era nemmeno chiusa a chiave, quindi potrebbe anche non essere proprio rientrato a casa..-
Vegeta balzò giù dal letto e si vestì. –Non ti preoccupare, non può essere andato lontano, chiamalo col cellulare..-
La ragazza schioccò le dita per poi andare a cercare il proprio portatile, lo trovò e digitò il numero in tutta fretta, le dita le tremavano e la sua mente aveva già cominciato a temere il peggio.
Il telefono cominciò a suonare, ciò voleva dire che era acceso, ma quando da uno sgabuzzino in fondo al corridoio sentirono una suoneria i loro cuori sembrarono uscirgli dal petto. La turchina mise giù la chiamata.
-Lo ha lasciato a casa..- Vegeta aprì lo stanzino e notò che il cellulare si trovava dentro a una giacca in pelle un po’ logora che il vecchietto usava per uscire.
-C’è anche la sua giacca qui..- Guardò la ragazza che aveva già cominciato a sgranocchiarsi le unghie per la tensione. –Sei sicura che sia uscito ieri sera?-
Lei annuì. –Si, sono sicura che sia uscito, ma adesso non sono più tanto sicura di dove sia andato quel dannato uomo!-
Vegeta decise di prendere in mano le redini della situazione. –Chiama Kakaroth e Crillin, raccontagli quello che è successo e digli di iniziare a cercare Gianny vicino alle loro case, io perlustrerò questa zona..-
Lei si intristì. –Ed io che faccio?-
-Resta in casa nel caso che torni, e non ti muovere per nessuna ragione al mondo!-
Bulma annuì e guardò il suo uomo uscire di corsa dal locale e andare alla ricerca del suo caro amico Gianny spiccando il volo in quel cielo limpido.
-Speriamo solo tu stia bene.. Come faccio senza di te se no..-
Decise così di prendere ancora il proprio telefono e chiamare i due amici, prima Goku e poi Crillin.
-Pronto!-
-Goku, è successa una cosa orribile!-
-Bulma! Che succede!? Devo venire lì? Stai bene?-
Ovviamente il ragazzo si preoccupò dell’incolumità della giovane senza nemmeno pensare che potesse essere successo qualcosa a Gianny.
-Gianny e sparito e ne io ne Vegeta non sappiamo dove sia, non si è portato dietro il telefono e sta mattina non c’era nel locale, e sospetto che non sia tornato sta notte! Devi assolutamente aiutare Vegeta nelle ricerche!-
-Certo! Vado subito, porto Chichi li da te e poi mi metto subito a cercarlo..-
-Ok grazie, a dopo!- e sbatté giù la chiamata per poi comporre il secondo numero ed informare l’amico.
Chiamò Crillin e la conversazione fu molto simile a quella che vi era appena stata con l’altro, ed in pochi minuti sia Goku che Crillin erano alla ricerca di Gianny.
Chichi e C18 erano andate al Sax per stare insieme a Bulma intanto che aspettavano qualche notizia, preferibilmente positiva.
-Ma lui non è nemmeno rientrato sta notte?- Chiedeva Chichi all’amica che seduta su una sedia aveva le mani nei capelli.
-No, non è da lui, di solito ritorna sempre a casa ad un certo orario.. Mi sta facendo davvero preoccupare..-
C18 girovagava per la stanza come un anima in pena. –Qualcosa non va?- le chiese Bulma notando questo suo strano atteggiamento.
La ragazza non rispose e tirandole una brutta occhiataccia uscì dal locale e volò via.
-Quella non la sopporto proprio.. Tra tutte le ragazze che c’erano sulla faccia della terra Crillin si è andato a scegliere la più antipatica..- Disse Chichi con quella sua solita nota di rimprovero verso l’amico.
Bulma invece non vi fece caso e rifacendo cadere la testa tra le mani tornò ai propri pensieri.
Stettero fuori tutta mattina, rincasando nel pomeriggio per pranzare.
Le due ragazze li avevano preparato un pranzetto coi fiocchi e dopo vari sguardi tristi e le lacrime da parte di Chichi i ragazzi dettero la notizia che non erano ancora riusciti a trovarlo.
Ma non tutto era perduto, infatti Vegeta non aveva ancora perso la speranza, così come Bulma, e dopo aver mangiato a sazietà ed essersi riposato per una mezzoretta ritornò alle sue ricerche sino a che non iniziò a calare la sera e con lei quella famigliare aria di tempesta estiva che accumunava tutte le disgrazie. L’aria incominciava a farsi tesa.
 
 
Dopo aver volato tutto il giorno il Principe decide si sedersi sopra ad una panchina in un parco per riposarsi un po’. Si sdraiò completamente sino a chiudere per sino gli occhi.
-Chissà dove si è andato a cacciare quel dannatissimo vecchio! Mi sta facendo preoccupare!-
Si rese conto così di aver appena espresso la propria preoccupazione verso una persona che conosceva da poco tempo e che non faceva minimamente parte della sua vita.
Sicuramente quel soggiorno sulla terra lo stava cambiando, e verso dei lati in meglio, verso altri in peggio, non è che gli piaceva tanto quello che stava diventando. Se fosse rimasto sul suo pianete di sicuro adesso non sarebbe mai stato alla ricerca di un vecchio che non c’entra niente con lui.
Ma mentre il Saiyan si sottoponeva questi egoistici pensieri poté sentire uno strano tossire, un rumore che avrebbe riconosciuto pure in mezzo ad un milione di persone. Si alzò in fretta dalla panchina e si diresse verso quel suono.
Scostò un cespuglio che si trovava a pochi metri dalla riva del laghetto e vi trovò Gianny che seduto per terra accarezzava un anatroccolo grigio che emetteva strani starnazzi mentre si fumava la sua solita Lucky Strike.
-Gianny! Ma che ci fai qui!-
Il vecchio non rispose, guardava il sole calare all’orizzonte mentre continuava a pettinare quel dolce pargoletto.
-Gianny! Rispondimi! Che ti è preso? Ci hai fatto spaventare..-
Egli allora lasciò andare il piccolo paperotto che dopo averlo guardato per un ultima volta zompettò verso l’acqua sino a raggiungere i suoi fratellini.
-Sto morendo, Vegeta..-
Il giovane si bloccò. Non riusciva a muovere un muscolo, quella dichiarazione lo aveva letteralmente sconvolto.
-Che cosa stai dicendo?-
Gianny sorrise. –Non puoi capire.. Me ne sto andando.. Finalmente sto per tornare insieme alla mia Evangeline..-
Egli si sedette affianco a lui. –Chi è Evangeline?-
-È la donna della mia vita..- Il Principe collegò un po’ di cose ed infine capì.
Evangeline non era altro che la madre di Bulma, Gianny si stava lasciando morire per tornare insieme a lei, un gesto un po’ egoistico, ma totalmente comprensibile per un uomo della sua età..
Rimasero tutte e due in silenzio, nessuno sapeva trovare le giuste parole per una situazione del genere.
-Hai paura?- Chiese Vegeta lasciando Gianny di stucco. Infatti egli credeva che il ragazzo ora che l’avesse scoperto avrebbe fatto di tutto pur di fargli cambiare idea, ma invece lo aveva capito, e la cosa lo riempì di gioia.
-No, non più ora mai.. Sono convinto che la morte sia solo la porta d’entrata per l’inizio di un altro viaggio eterno..- Poi guardò il giovane. –E te? Hai paura della morte?-
Nessuno aveva mai rivolto questa semplice domanda al giovane, ma lui sapeva benissimo la risposta e sorrise. –Tu non sai quanta..-
Il vecchio sorrise a sua volta, poi notando quella nota curiosa e speranzosa di risposte negli occhi del Saiyan volle dargliele perché almeno uno a parte lui sapesse la verità. –Sto morendo per via di una malattia.. Mi colpì il cuore subito dopo la morte della madre di Bulma, cercai di curarmi per tutti questi anni, ma quando la cosa si stava facendo davvero difficile capì che non avevo l’età per combattere contro essa.. Mi lasciai sopraffare sino ad accorgermi che ormai il mio corpo era saturo.. Ovviamente non dissi mai nulla Bulma, questo l’avrebbe uccisa come ora sta uccidendo me..- Tirò dalla sigaretta per poi tossire.
Vegeta guardava l’orizzonte e quel sole rosso che pian piano spariva dietro le colline.
-Quando te ne sei accorto?-
-Circa due mesi fa, sapevo che sarebbe stata una questione di giorni, ed adesso, che mi sento così vicino a lei, non voglio gravare sulle spalle di nessuno..- Sospirò affranto dalle sue stesse parole.. –Tanto meno su quelle di Bulma..- Lanciò via la sigaretta che cadde nelle torbide acque dello stagno. –Voglio andarmene senza far rumore e senza preavviso, proprio come morì lei quel giorno..-
Tossì, colpi secchi e forti. Sputò del sangue e si pulì i baffi con il braccio senza dire nessuna parola.
-La ucciderai così.. Ne sei consapevole, vero?-
Lui si intristì ma accennò un sorriso guardando di nuovo quell’impavido guerriero. –No.. Le farà molto male, questo è certo, ma so che ci sarai te a proteggerla d’ora in poi..-
Il Saiyan capì che era davvero arrivata la fine per lui, non volle trasmettere alcuna emozione. Si alzò e fece per andarsene.
-Io le starò vicino Gianny.. E non le racconterò nulla di ciò che tu mi hai detto questa sera..- Si fermò e guardando il vecchio negli occhi con quel suo sguardo truce sembrò perforarlo. –Però spero tu abbia fatto la scelta giusta, e non solo per te..- Si alzò di poco da terra prima di prendere il volo e tornare a casa ma volle dirgli un ultima cosa.-Ricorda che lei non ti perdonerà mai per quello le stai facendo.. So come è fatta, e questo è certo..-
Il vecchio guardò il cielo e si lasciò scappare una lacrima, solo una ma amara come le parole di Vegeta.
Il principe spiccò il volo ed in pochi secondi quell’ombra che faceva parte della loro vita era rimasto solo un ricordo lontano..
Arrivò sino al locale senza dire o pensare nulla. Le parole erano inutili proprio come le emozioni, e quella sensazione che provava nel cuore lo stava facendo impazzire.
Varcò la soglia del locale e vi trovò Crillin e Goku che improvvisavano canzoni mentre Chichi consolava Bulma che con i gomiti sopra ad un tavolo aspettava l’arrivo del Saiyan.
Appena lo vide si alzò in piedi. –Allora?-
Vegeta non aveva pensato a come avrebbe potuto dirglielo. Stette in silenzio per ancora pochi secondi quando la ragazza gli ripropose la stessa domanda.
-L’hai trovato?-
Il Principe allora le andò vicino abbracciandola. –Ora si trova vicino alla donna che ama..- La guardò negli occhi. –Bulma, lui è felice, e mi ha detto che devi esserlo anche tu..-
Ella non capiva, ma quando finalmente colse il senso di quelle parole scansò il ragazzo spingendolo lontano da lei.
-No! Non è vero! Sei un bugiardo Vegeta! Lui è vivo, non è morto!-
Vegeta la prese per i polsi mentre tutti nella stanza guardavano la scena attoniti. –Calmati Bulma! Ci sono io adesso, lui ha detto che non ti vuole vedere così! Calmati adesso!-
La ragazza scalciava e strillava, come impazzita. –NO! Lui è vivo! Lui non è morto! Stai mentendo! Gianny, dove sei?-
Vageta mollò la presa e guardandola con quel fare superiore la fece cadere ai suoi piedi in preda alla disperazione.
-Perché? Lui non può essersene andato! Non adesso, non proprio ora che ho bisogno di lui.. Perché?-
Chichi andò vicino all’amica e tentò di calmarla ma inutilmente, Bulma ormai piangeva come una fontana ed il suo cuore si era sbriciolato in mille pezzi.
Urlò. Un urlo secco e patito di una donna che sta soffrendo, di una donna che ha perso un punto di riferimento, un amico, una persona cara. Un urlo di una donna che aveva appena perso l’unico padre che era mai stato come tale.
Uscì di corsa dal locale con le mani che le coprivano il viso. Fuori cominciava a piovere quasi come se il tempo riuscisse a cogliere lo stato d’animo della giovane.
Prima infatti ci fu solo un tuono ed infine uno scrosciare pesante ma lento e monotono.
Bulma non riusciva a capacitarsi di cosa era successo, di solito era sempre stata una ragazza molto forte, e mai e poi mai si sarebbe aspetta una reazione del genera da parte sua per la morte di Gianny.
-Perché l’hai fatto.. Non ti importava di me..- si accasciò sino a cadere al suolo in ginocchio. Aveva i capelli zuppi ed insieme alla pioggia delle gradi lacrime stavano solcando il suo candido viso martoriato dalla disperazione.
Gridò un'altra volta, come se fosse consapevole che lui l’avesse sentita e si fosse pentito di ciò che aveva fatto..

Vegeta le andò dietro e prendendola per le spalle le sussurrò qualcosa all’orecchio. –Ci sono io con te ora, ti prego, accettami..-
E abbracciati sotto la pioggia rimasero immobili per svariati minuti mentre i tre amici li fissavano rammaricati quanto loro.
Passarono due giorni e finalmente si celebrarono i funerali di Gianny.
Infatti Vegeta era andato a prendere la salma che giaceva senza vita, lì, proprio dove lo aveva lasciato.
Quel pomeriggio di giugno era caldo e triste, proprio come il cuore di Bulma e di tutti i componenti del gruppo.
Quel funerale fu veloce ma lo stesso fece soffrire i poveri ragazzi che ancora non si erano capacitati bene dell’accaduto.
Quando però finalmente la bara fu calata nella fossa tutti i presenti se ne andarono, restarono solo Bulma e Vegeta.
Ella si trovava davanti a quella lapide dove ancora poteva mirare il volto di Gianny che sorridente dava l’aria di essere una persona felice.
-Non capisco perché l’abbia fatto..-
Vegeta le si avvicinò. –Perché voleva tornare con tua madre.. Evangeline..-
Lei si girò di scatto. –Sai il nome di mia madre?-
Lui sorrise. –Me lo ha detto lui prima di andarsene..- A lei scese un'altra lacrima. –Ha detto anche che non voleva gravare sulle tue spalle.. E mi ha pregato di dirti che adesso lui è felice.. Perché sa che ci sono io qui con te..-

La turchina si allontanò di qualche passo dal giovane con quella sua solita aria afflitta che ormai non l’abbandonava da due giorni.

(se vuoi ascoltare la canzone clicca sulle note)


-Sono contenta che non sia sola, ma nulla potrà colmare il vuoto che mi ha lasciato dentro..-
Si allontanò e cominciò a camminare attraversando tutto il cimitero.
 
Forse bastava respirare,
solo respirare un po’
Fino a riprendersi ogni battito, e non cercare l’attimo
per andar via..
Non andare via..

 
Sicuramente Gianny aveva le sue buone ragioni per prendere quella decisione, ma nulla toglieva che faceva davvero male.
 
Perché non può essere abitudine Dicembre senza te..
Chi resta qui..
Spera l’impossibile
Invece no!
Non c’è, più tempo per spiegare
Per chiedere se ti avevo dato amore
Io non qui

E avrei da dire ancora, ancora..
 
Camminava lentamente sino ad arrivare ad una tomba particolare.
 
Perché si spezzano tra i denti
Le cose più importanti
Quelle parole

 
Si piegò sulle ginocchia.
 
Che non usiamo mai
E faccio un tuffo nel dolore per farle risalire
Riportarle qui
Una per una qui

 
Spolverò una vecchia tomba.
 
Le senti tu, pesano e si posano per sempre su di noi
 
Era lei. “Evangeline Brief”.
 
Se manchi tu
Io non so ripeterle
Io non riesco a dirle più!
Invece no!
Qui piovono i ricordi
Ed io farei di più di ammettere che è tardi
Come vorrei
Potere parlare ancora, ancora

 
-Mamma…-
 
Invece no!
Non ho
Più tempo per spiegare
Che avevo anch’io, io
Qualcosa da sperare davanti a me
Qualcosa da finire insieme a te

 
-Ora sarò costretta ad affrontare tutto questo senza voi...-
 
Forse mi basta respirare
Solo respirare un po’
Forse è tardi forse invece no..

-È tua madre?- Domandò Vegeta che le era rimasto accanto tutto il tempo.
Lei annuì. –Era.. Ora invece è solo un mio lontano ricordo..-
Lui l’abbracciò e appoggiandole una mano sul cuore le disse. –Lei vive in te..-
Quel nome su quella lapide sembrò brillare e la foto di quella donna sulla trentina che sorrideva con quella sua candida maglietta arancione sembrava ancora più felice.
-Ora ci siamo solo io e te..- Disse lui guardandola negli occhi.
-Lo so..- Lo abbracciò fortissimo per poi sussurrarli due semplici paroline all’orecchio. –Ti amo- 

 

To be continued...

 

 

Gianny purtroppo ha lasciato i ragazzi, ma infondo gli sarà sempre vicino anche se non più corporalmente ma spiritualmente come ha sempre fatto la madre di Bulma di cui oggi abbiamo scoperto il nome "Evangeline" (tra l'altro uno dei nomi che io adoro di più inassoluto) da questo possiamo capire che i genitori du Bulma non sono quelli della serie televisiva, comunque, passando oltre...
Ora la giovane inizierà una nuova vita insieme a Vegeta e al proprio Gruppo, ma qualcosa sta arrivando ad interrompere questa attuale calma che si è creata tra i due giovani, non perdetevi così il prossimo capitolo!
Commentate in tanti e ditemi se vi ho strappato una lacrimuccia nel momento in cui gianny muore.... DAIIIIII! Non sono così pessima nel descrivere scene drammatiche!
SpiraleOvale95 

 

 

   
 
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