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Autore: needhaz    12/11/2012    1 recensioni
harry nasconde una segreto più grande di lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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save my heart for you.








dei passi pesanti sulle scale fecero preoccupare darcy, che si mise a guardare dallo spioncino della porta.

quando lo vide in quello stato pensò di morire da un momento all'altro, e non riuscì a fare a meno di uscire e portarlo in casa.

aveva le guance rigate di lacrime e i capelli spettinati, e la faccia era distrutta.

l'aveva guardata con gli occhi dispiaciuti, e poi l'aveva abbracciata fin quando lei non lo aveva fatto stendere sul divano.

si era raggomitolato e tremava.

darcy era rimasta per i primi momenti immobile, senza sapere cosa fare, ma poi prese una coperta e lo coprì, sedendosi accanto a lui e cominciando ad accarezzarli i capelli, ma dopo quel gesto i
singhiozzi cominciarono a riecheggiare per tutta la stanza.

-harry, ti prego, calmati- continuava a dire con la speranza che la smettesse di piangere.

-darcy- la chiamò quasi sussurrando, mentre si girava e la abbracciava.

alla ragazza si inumidirono gli occhi, chiedendosi chi lo aveva ridotto in quello stato. non riusciva a capacitarsi che fosse davvero lo stesso harry di quel pomeriggio.

l'harry sorridente e solare, era diventato così e non poteva vederlo in quello stato.

quando i singhiozzi si placarono e il respiro del ragazzo di fece pesante, darcy si alzò, gli posò un bacio sulla nuca, e andò a prendere un asciugamano bagnato da passargli sul viso accaldato.

 
 
si era alzata quasi ogni ora per andare da harry e vedere come stava, e dormiva beatamente ogni volta.

e lei si sedeva accanto a lui per cinque minuti e lo accarezzava.

si sentiva tanto come una mamma in quel momento, ed era felice anche se per pochi istanti, era felice di poter aver qualcuno da amare,

 
 
verso le sette, si preparò cercando di fare meno rumore possibile.

prima di uscire, sistemò le coperte a harry e gli lasciò dei soldi sul tavolo, con un foglietto che diceva, che se aveva fame poteva usarli, perchè in casa non c'era niente.

 
 
il tragitto casa scuola, era sempre lo stesso, ma quel giorno, l'ansia che le venne appena lo vide a pochi metri da casa sua, non le era mai venuta prima d'ora.

-buongiorno- disse lui con un sorriso.
 
lei lo ignorò, ma comunque la paura che aveva era tanta.

-cosa hai fatto ieri di bello?- continuò lui, seguendola.

ma lei aumentò la velocità.

ma fu inutile, perchè lui la fermò per il braccio e le disse -sei sorda?-

-devo andare, lasciami- disse lei cercando di divincolarsi dalla sua presa, ma senza riuscirci.

-ti prego, mi fai male- continuò con la voce che gli tremava.

-anche a me hai fatto del male- disse lui lasciandola.

-cosa?- lo guardò lei incuriosita.

-quante volte ti ho avvisato di non avvicinarti a harry?- chiese lui

-non ho la peste, perchè non posso essergli amica? non è solo tuo cazzo- disse lei arrabbiata.

-ascolta cogliona, ti giuro che questo è l'ultimo avviso, non avvicinarti a lui, la prossima volta non ne esci viva, nè tu, nè lui, vi concio per le feste ad entrambi- le disse lui prendendole il viso con una mano.

-lasciami ti prego- disse darcy con le guance rigate dalle lacrime.

ma lui fece tutt'altro che lasciarla.

il labbro, per la seconda volta in una settimana, le sanguinava, e non potè far altro che lasciarsi cadere per terra.

piccole gocce rosse cadevano sulle sue mani ma le lacrime le offuscavano la vista.

 
sentì qualcosa toccarle la spalla e tremò al pensiero che fosse ancora lui, e abbassò la testa.

-ehi- sussurrò qualcuno.

era una voce calda e calma.

si girò lentamente e vide degli occhi color del mare e delle guance rosa.

-cosa ti è successo?- chiese il ragazzo mentre le porgeva una mano.

-io, niente, sto bene, sul serio- 

lui la guardò scettico e poi sorrise, facendola sedere su una banchina.

-so che non sono fatti miei, ma se vuoi puoi parlarne con me- disse lui accarezzandole il braccio.

lei sentì ancora gli occhi inumidirsi e si alzò, scappando via.

non voleva parlarne, avrebbe finito con il rovinarsi, perchè più ci pensava e più paura aveva, per lei e per harry.


 
darcy si sentì stupida per essere scappata via così, ma non ce la faceva più a stare lì, e aveva bisogno di una sigaretta, e di piangere.

aveva paura, era inutile nasconderlo, ma voleva bene a harry ormai, e non voleva che gli succedesse niente di male per colpa sua, ma non voleva nemmeno allontanarsi da lui, perchè aveva trovato
qualcuno con cui stava bene, e non voleva essere di nuovo sola.

le lacrime cominciarono a scendere ma lei non se ne accorse nemmeno.

rimase sulle scale davanti al suo appartamento per un sacco di tempo.

verso le dieci entrò in casa e harry stava ancora dormendo.

l'unica cosa che voleva fare darcy in quel momento era dormire, quindi si sdraiò accanto a lui e chiuse gli occhi ignorando il labbro che le pulsava.
 
harry si voltò ritrovandosi accanto darcy e si chiese cosa ci facesse lì.

ma poi quando li venne in mente chiuse gli occhi cercando di scacciare quei brutti ricordi.

-sei sveglio?- sentì darcy chiedere a bassa voce.

-buongiorno- le disse harry dandole un bacio sulla guancia, notando il labbro pieno di sangue.
 
era il minimo che potesse fare, dopo che lei lo aveva fatto stare da lei e lo aveva controllato tutta la notte.

perchè harry la sentiva accanto a lui, ma amava così tanto la sua presenza che faceva finta i dormire per poter bearsene.

amava essere toccato da lei, perchè lei era dolce, e non gli faceva male.

-stai bene?- chiese lei mettendosi a pancia in giù e poggiandosi sui gomiti.

troppa poca distanza.

harry si era bloccato appena aveva sentito il respiro della ragazza sul suo viso, e non riusciva a staccare lo sguardo dalle sue labbra.

-c.cos'hai?- le chiese balbettando, mentre le passava leggermente il dito sul labbro rosso.

-io, ehm, ho sbattuto stamattina- rispose sorridendo.

-darcy..-

-è vero harry, credimi- 

lui scosse la testa e si mise le mani sul viso.

-ti prego darcy, è la seconda volta, ti prego- chiese supplichevole, con la voce che tremava.

darcy era rimasta a fissarlo, ma poi notando la distanza tra loro si alzò e andò ad alzare le tapparelle.

lui sospirò e si diede dello stupido.

lei era un'amica, niente di più. non poteva permettersi di perderla, era l'unica persona che aveva in quel momento.

-allora, hai fame?- chiese darcy poggiandosi alla porta.

-abbastanza, tu?- 

-si, ma dobbiamo andare al supermercato, perchè non c'è niente- disse lei aprendo il frigo.

-non preoccuparti, andiamo a casa mia a mangiare, deve esserci qualcosa, spero- 

-nono, scendo io se vuoi-

ma harry la prese per la mano e entrò in casa sua.

ma se ne pentì subito dopo, quando vide la madre distesa sul divano, e quando sentì l'odore di alchool in salotto.

guardò con una faccia mortificata darcy, ma lei sorrise per tranquillizzarlo, e cominciò a raccogliere le bottiglie sparse per il pavimento.

harry invece si avvicinò alla madre, e la aiutò ad alzarsi e la portò in camera.

-tutto bene?- chiese darcy, notando la faccia di harry.

-io..non lo so, scusami, mi ero scordato di mia madre e io..- 

-ma ti senti? perchè ti scusi? smettila, non hai fatto niente di male, e poi stai tranquillo, se ti serve una mano ci sono io, promesso- lo interruppe darcy.

harry non potè fare a meno di abbracciarla.

-grazie di tutto, sei stupenda- disse.

-ti voglio bene- disse darcy.

-cosa vuoi mangiare?-

-quello che vuoi- disse darcy 

-tu cucini e io pulisco- continuò poi sorridendo.

 
 
verso le tre di pomeriggio, dopo aver pulito e mangiato, harry accompagnò a fare la spesa a darcy.

il sole era alto nel cielo, ma l'aria fresca aveva fatto comunque congelare il naso di darcy, che era diventato rosso, e harry la guardò sorridendo.

-ehi darcy- chiamò qualcuno.

lei si voltò e vide il ragazzo che aveva conosciuto la mattina.

-oh ciao- disse sorridendo.

-ciao- salutò harry.

-stai meglio?- le chiese il ragazzo.
 
-ehm, si grazie- rispose lei sorridendo.

-allora ci vediamo, ciao- disse lui andandosene.

-chi era?- chiese harry.

-l'ho conosciuto stamattina, quando l..- disse darcy per poi fermarsi.

-quando..-

-oh niente, andiamo..- disse darcy in preda al nervoso.
 


 
per tutto il tragitto di ritorno harry non poteva smettere di pensare a chi poteva esser stato a fare del male a darcy.

ma solo un nome sembrava esserci nella sua testa.








______
tatatata.
ho aggiornato in fretta sta volta, spero abbiate gradito.
ogni volta dico che il prossimo capitolo sarà più movimentato ma non credo sia così. lol
spero sul serio che vi piaccia, fatemi sapere, è importante.
un bacio, vanessa.





 
  
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