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Autore: Julia of Elaja    12/11/2012    4 recensioni
IN REVISIONE (Aggiunta di alcune parti e modifica capitoli preesistenti)
Un finale alternativo alla saga di Harry Potter; Harry torna ad Hogwarts per il suo ultimo anno, ed è proprio lì che incontrerà una ragazza che, assieme a lui, Ron ed Hermione, lo aiuterà nella ricerca e nella distruzione degli Horcrux.
Ma questa ragazza non è come le altre e Harry, Ron ed Hermione dopo mille supposizioni scopriranno chi realmente è, grazie ad una profezia che era stata nascosta da Silente in persona, perché troppo pericolosa.
PS: E chi l'ha detto che R.A.B. non sia una donna in realtà? ...
Due parole: Leggete, Recensite!
“Allora, finora sono stati distrutti l’anello di Orvoloson Gaunt, la bacchetta di Serpeverde, l’amuleto magico di Merlino e il cuore di Tom Riddle Senior".
“Ci mancano ancora il medaglione di Serpeverde, un oggetto di Corvonero o di Grifondoro, e la coppa di Tassorosso!”.
“Harry, non dimenticarti che abbiamo distrutto anche il diario di Tom Riddle al secondo anno!”.
“Giusto! Quindi finora abbiamo distrutto… cinque Horcrux!".
“E ce ne mancano altri… tre??”.
I tre amici si guardarono, stupefatti.
“Ma allora gli Horcrux non sono solo sette… ma otto!” realizzò Harry, scandendo parola per parola la frase.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Gennaio era ormai andato via, facendo posto ad un Febbraio umido e con qualche episodio nevoso.
Harry si era fatto sempre più taciturno: dopo l’ultima, forte, visione di Voldemort, che aveva ormai scoperto tutto sulla loro ricerca degli Horcrux, si era chiuso in un silenzio che preoccupava i suoi due amici. Hermione cercava in tutti i modi di spronarlo, di farlo parlare, coinvolgendolo anche nella traduzione del libro di rune di Silente, ma nulla riusciva a scucire una singola parola dalla sua bocca. Sia lei che Ron erano abbastanza in pensiero: non lo avevano mai visto così.
Harry, dal canto suo, era spaventato; preoccupato, perché ormai Voldemort sapeva tutto della loro missione…sapeva degli altri Horcrux distrutti…e poi c’era Amy: Amy che stava per sposare Malfoy, Amy che li aveva traditi…che lo aveva tradito…quella ragazza continuava a tornargli in mente, come un chiodo fisso….Harry, ogni notte, la sognava: la vedeva tra le sue braccia, ferita, debole, ma sorridente, mentre gli sussurrava: “Ce l’abbiamo fatta, Harry….”. Era un sogno ricorrente, la costante di ogni notte..in più c’erano le sporadiche visioni della mente di Voldemort, che mostravano una Amy sempre più presa nei preparativi del matrimonio, e un Voldemort stranamente tranquillo, nonostante la scoperta degli Horcrux distrutti.
La notte tra il 20 e il 21 Febbraio, in particolare, Harry ebbe una visione nitida, particolareggiata.
Voldemort era sempre a Villa Malfoy, e camminava avanti e indietro nel salotto.
Nella stanza c’era anche Amy, con Nagini che le strisciava su un braccio.
“La profezia la raccontava giusta, a quanto pare….ha scelto la sua via….molto bene…” sussurrava tra se e se Voldemort.
“Padre, cosa stai dicendo?” chiese la ragazza, lo sguardo fisso su Nagini.
“Nulla, Amy….sei pronta per le tue nozze?” chiese Voldemort, guardando sua figlia.
La ragazza indossava una vestaglia smeraldo in pura seta, e sorseggiava del vino rosso.
Aveva sciolto i capelli, ormai lunghissimi, che le scendevano sin sotto il bacino.
“Si, credo di essere pronta…Draco finora si è dimostrato un degno compagno.”
“Ne sono compiaciuto. Anche se non nutro particolare simpatia nei confronti dei Malfoy….”.
“Oh, padre, se è per questo, nemmeno io! Ma, parliamoci chiaro….avresti preferito che andassi in sposa a Fernir Greyback? O a Codaliscia?O a Piton?”. La ragazza rise di gusto, e suo padre la guardò attentamente.
“Amy….tu stai schermando la tua mente. Perché lo fai?”.
Silenzio.
La ragazza per qualche istante ammutolì, sgranando gli occhi. Poi si ricompose e schiarendosi la voce, rispose, glaciale: “Diciamo che la mente di una ragazza, alle volte, può anche non avere pensieri casti e puri… specialmente in vista del suo matrimonio… e credo che rendertene partecipe, padre, sarebbe piuttosto imbarazzante, oltre che inutile.”.
“Ah, sarebbe questo il motivo, Amy? Allora bene... mi sta bene.”
“Ne sono felice.”
Qualcuno bussò.
“Chi disturba?!” chiese aspramente Voldemort.
Codaliscia aprì la porta; “M-m-mio signore….B-B-Bellatrix vorrebbe interloquire con voi..”.
“Lasciaci da soli, Amy.” disse Voldemort, con la sua voce strascicata.
La ragazza, senza fiatare, uscì dalla stanza, tenendo Nagini sulle sue spalle.
In quello stesso momento vi entrò Bellatrix, quasi fuori di sé.
“Mio signore!!” disse, inginocchiandosi al cospetto di Voldemort “Buone notizie! Hanno catturato Minerva McGranitt!!”. La donna, follemente, iniziò a ridere, e Voldemort si unì a lei.
“Portatela da me!” disse, prendendo posto sulla poltrona di velluto davanti al fuoco.
Dopo qualche secondo, entrò nel salotto Fernir Greyback, che trascinava di peso una donna, dal pesante vestito di velluto verde. Dietro di loro stavano Piton, Lucius Malfoy, Narcissa sua moglie e altri due mangiamorte.
La donna, che Harry riconobbe come la sua professoressa, non fiatava: teneva gli occhi fieramente puntati davanti a sé, e fissava Voldemort con una punta di disprezzo.
“Minerva… qual buon vento! Gradisci qualcosa da bere?” chiese Voldemort, con tono agghiacciante.
La McGranitt gli sputò in faccia. Bellatrix si erse in tutta la sua statura, urlando: “Come osi?!?!?” e puntando la bacchetta.
Ma Voldemort la zittì con un cenno della mano, asciugandosi il volto con una manica. Guardò dritto negli occhi la McGranitt, e le disse: “Te ne pentirai, e lo sai…portatela via. Bellatrix... divertiti a torturarla come meglio credi.”.
Quella urlò dalla gioia, quasi come quando ad un bambino viene regalato un giocattolo che tanto desiderava. Il lugubre corteo uscì dalla stanza, mentre Voldemort sorrideva a quella vista.
Harry la mattina dopo si alzò con il batticuore ed il fiatone: quella era decisamente una visione preoccupante.
Si precipitò in cucina e urlò a squarciagola: “Hanno rapito la McGranitt! L’hanno presa! Voldemort l’ha rapita!”.
Hermione trasalì, facendo cadere a terra il suo bicchiere colmo di succo di zucca.
Ron si spaventò così tanto da scivolare giù dalla sedia.
“Harry..che co..”
“Vi dico che ho avuto una visione! E l’hanno presa!”.
“Ma allora…i nostri sosia….spariranno…” realizzò Hermione, portandosi una mano alla bocca.
“Che cosa!?” urlò Harry.
“Ma si Harry! I nostri sosia erano delle creazioni della McGranitt….sicuramente se ora lei è così lontana da loro, l’incantesimo sarà svanito….oh che guaio…”.
Hermione si sedette a peso morto su una sedia, poggiando il capo su un braccio. Aveva una brutta cera. Ron altrettanto, era ancora a terra ed era diventato di un pallore cadaverico.
“Questa non ci voleva…” commentò, rialzandosi lentamente.
Hermione improvvisamente si alzò in piedi; “Faccio un salto in una città vicina…qui ci sono comunità di maghi, vedrò di rubare un giornale…state tranquilli, userò la trasfigurazione!” fece, vedendo le facce spaventate di Harry e Ron.
Hermione tornò circa un paio d’ore dopo, con la Gazzetta del Profeta in mano.
“Guardate..” disse ai due ragazzi, gettando con aria distrutta il giornale sul tavolo.
“Minerva McGranitt abbandona Hogwarts: scomparsa ventiquattro ore fa.” Recitava il titolo di un articolo in copertina, con la foto della Mc Granitt che camminava con cipiglio severo in un corridoio.
“Miseriaccia…” commentò Ron, passandosi le mani sul volto.
“Ieri, intorno alle ore 6 del mattino, Minerva McGranitt, Vicepreside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e insegnante di trasfigurazione, è scomparsa. Nessuno ha avuto alcuna notizia di lei, in compenso nelle sue stanze c’era un gran confusione, del sangue versato a terra, e un paio di occhiali. Dalle prime indagini si ipotizza una colluttazione e in seguito un allontanamento, non si sa se volontario o forzato. Il ministero si è naturalmente messo all’opera per la ricerca della donna, ma finora non c'è stato alcun risultato apprezzabile. A capo delle indagini…
L’articolo continua a pagina 2.”
Hermione voltò la pagina e riprese a leggere: “... Il Signor Woolrich, esperto di indagini, omicidi e rapimenti. Il signor Woolrich è annoverato per il caso della signora Kofflemen, quello dei coniugi Brianson e il rapimento di Stefani Plissemann. Woolrich ha dichiarato di non avere al momento indizi sufficienti a formulare un'ipotesi, ma tutto punta in una direzione: un allontanamento volontario di Minerva McGranitt e probabilmente una colluttazione inscenata dalla stessa, ma mai avvenuta realmente. “Conto di darvi notizie certe entro poche ore!” ci garantisce il signor Woolrich. Intanto, a Hogwarts, si respira aria di tensione: gli studenti reclamano una sostituzione per il posto vacante di insegnante, incombendo ormai gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. e il preside, Severus Piton, è alle prese con altre misteriose sparizioni: il più che famoso Harry Potter è scomparso presumibilmente allo stesso orario di Minerva McGranitt, assieme ai suoi due compagni di casa Ronald Weasley ed Hermione Granger. Questo non farebbe altro che avvalorare la tesi di un allontanamento volontario della vicepreside assieme ai tre ragazzi, anche se il motivo è ancora oscuro. Per i dettagli su Harry Potter, prosegue a pagina 8.”.
“E’ incredibile! Credono che la McGranitt abbia inscenato tutto e se ne sia andata con noi! Dove dovremmo andarcene assieme a lei? A pescare trote?! Miseriaccia!” urlò Ron, sbattendo via la sedia.
“Ron datti una calmata…sappiamo bene che il profeta dice un sacco di cose inutili e insensate…non è la prima volta…”.
Intanto Harry stava controllando cosa si dicesse su di lui a pagina 8, ma erano le solite sciocchezze che da sempre raccontavano.
“Grandioso…penso che peggio di così non possa davvero andare….” Commentò, chiudendo il giornale.
“Oh Harry…cosa le faranno?” chiese Hermione, disperata.
“Non lo so Hermione, ma temo il peggio……oh no, non la uccideranno, non ora almeno…è una fonte preziosa di informazioni su di noi e sull’Ordine, quindi per ora si limiteranno a torturarla…ma come vi ho già detto è Bellatrix che si occupa della cosa…”.
I tre rabbrividirono al solo pensiero di cosa, quella squilibrata, stesse infliggendo alla povera professoressa.
“Dobbiamo darci una mossa…..dobbiamo trovare quei maledetti Horcrux e farlo fuori. Deve morire….deve pagare per tutto il male che ha commesso. Hermione, apri quel libro e traduci come una dannata: dobbiamo scoprire altro sugli Horcrux.”.
La ragazza si alzò e andò a prendere il libro; “Harry” disse, guarando l’amico “Dobbiamo farcela. E ce la faremo. Promesso!”.

*

Intanto, nell’oscura e tetra Villa Malfoy, le urla di Minerva McGranitt risuonavano in tutta la casa.
Amy era al piano di sopra; ascoltava ogni singolo grido, lamento, urlo, di quella donna.
La ammirava: era sotto tortura da più di due ore ma non parlava, non demordeva.
Scese in silenzio i gradini: voleva vedere la scena dal vivo, ma qualcuno la trattenne dalla spalla.
“Dove vai?” chiese Draco, avvicinandosi a lei.
“Voglio vederla…” rispose la ragazza.
“Amy….devo parlarti.”
“Proprio ora?”
“Si.”
La ragazza sbuffò, poi seguì Draco in camera sua.
Il ragazzo chiuse a chiave la porta, poi indicò il letto ad Amy che vi si sedette con grazia.
“Allora, cosa c’è Draco?” chiese, guardandolo un po’ seccata.
“Amy, parliamoci chiaro: perché vuoi sposarmi?”.
La ragazza rimase in silenzio, ma continuò a guardare dritto negli occhi l’altro.
“Perché mi piaci, è ovvio!” rispose, come se la cosa fosse scontata.
Draco le si avvicinò, poi senza alcun preavviso la baciò con passione, abbracciandola e affondando le mani tra i suoi capelli lunghi e morbidi.
Dopo qualche secondo si staccò da lei: la ragazza era imbarazzata, aveva le guancie chiazzate di rosso, le gote infiammate, e il viso imbronciato.
“E così ti piaccio…allora spiegami: perché sono stato io a baciarti ora, e tu hai tenuto le labbra serrate?” chiese Malfoy, beffardo.
Amy abbassò lo sguardo: rimase in silenzio e sbuffò.
“Beccata!” riprese Draco “Io non ti piaccio, e non piaccio a tuo padre. Allora perché vuoi sposarmi?”.
“Non sono affari tuoi, Malfoy!” rispose Amy, arrabbiata.
“E soprattutto: perché continui ad indossare quell’anello che ti ha regalato Potter?! Vuoi che non lo sappia che quello è il segno del vostro fidanzamento? Vuoi che non abbia capito qual è il tuo gioco?!” chiese Draco, punzecchiando la ragazza ancor di più.
Amy si alzò in piedi: era fuori di sé dalla rabbia.
“Ciò che indosso e a chi penso non sono affaracci tuoi, Malfoy. Tu pensa a fare la tua parte da promesso sposo, e al resto ci penso io. Sappiamo bene entrambi qual è il nostro desiderio, e ti assicuro che io sono disposta a qualsiasi cosa pur di realizzarlo.”.
Malfoy improvvisamente impallidì: “Ma allora, tu... tu stai…”
“Giocando con il fuoco, lo so.” completò Amy la frase per lui “A me piace giocare con il fuoco, sono amante dei rischi e del pericolo. E tu, mio caro, mi terrai il gioco, altrimenti non ti aiuterò a realizzare il tuo desiderio. Rivuoi indietro tuo padre sano e salvo? Vuoi riavere la tua famiglia?”.
Draco annuì.
“E allora fidati, Draco. Fa’ tutto ciò che è stato detto, e vedrai che andrà a meraviglia.”
Amy diede un bacio a stampo sulle labbra di Malfoy, poi aprì la porta con un incantesimo e uscì dalla stanza, lasciando Draco in piedi, imbambolato.
Scese le scale e si mise ad osservare la scena che si stava svolgendo nel salone dei banchetti dei Malfoy,appoggiandosi all’uscio della porta: Minerva McGranitt era a terra, quasi esanime, scossa da conati e rantoli.
Bellatrix rideva, follemente; “Ne vuoi ancora, Minerva?” chiedeva.
Quella non rispose: e Bellatrix nuovamente riprese a torturarla con incantesimi e maledizioni, e Amy sentì il suo stomaco fare una capriola quando il sangue si sparse per il pavimento.
“Non finirà, Minerva…..non finirà, non ora!” rideva Bellatrix.
Amy, con un sorrisetto, si allontanò, ritirandosi in camera sua.
Strani pensieri le attraversavano la testa; il serpente Nagini le strisciò dietro, quasi volesse seguirla.
Lei si girò e se lo caricò sul braccio destro.
“Vieni Nagini...”. Si bloccò sull’uscio della porta di camera sua, poi guardò a destra e sinistra, assicurandosi che non ci fosse nessuno.
“Ti andrebbe di fare un giretto? Ti porto a prendere un po’ d’aria fresca…” continuò, rivolta la serpente.
Lì, seduta stante, la ragazza si smaterializzò, con Nagini avvinghiato ai suoi fianchi.
Draco l’aveva vista: ma aveva deciso di tacere. Sarebbe stato meglio così. 
   
 
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