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Autore: fliflai    12/11/2012    6 recensioni
Cosa succederebbe se Tsunayoshi venisse colpito dal bazooka dei dieci anni? e se si trasformasse in un bambino di quattro anni?
E dato che i suoi genitori non sono in casa per un mese, chi sarà a prendersi cura di lui?
Dopo che il braccio destro e il braccio sinistro del piccolo boss di sono tirati indietro entrerà in scena il nostro caro presidente del comitato disciplinare dalla Namimori....cosa succederà? scopritelo leggendo questa storia!
Vorrei aggiungere che è la prima fanfic che scrivo per cui non sò cosa è venuto fuori!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Tsunayoshi non aprì gli occhi fino alla fine delle lezioni.

Hibari non ne voleva sapere di muoversi dall'infermeria, e aveva minacciato di mordere a morte tutti quelli che si sarebbero opposti.

Quindi era rimasto lì per circa cinque ore di fila, accompagnato solo da Hibird, che saltellava dalla sua spalla a quella di Tsuna.

Alle cinque di pomeriggio finalmente il castano accennò a svegliarsi. Il moro, se pur mal volentieri andò a chiamare l'infermiere, quel Shamal, che anche se aveva affermato di non curare maschi, aveva fatto un'eccezione per Sawada ( sotto esplicita minaccia di tutti e tre i Guardiani ).

Quando l'infermiere lo raggiunse il quattordicenne aveva appena aperto gli occhi, e si guardava intorno con curiosità e smarrimento.

<< Tsunayoshi...? >> lo chiamò esitante l'uomo.

Il ragazzo lo guardò perplesso. << Si? >>.

Hibari sospirò quasi per il sollievo. Allora stava bene e non gli era capitato niente. Se fosse successo chissà come avrebbero fatto per risolverlo!

Tsunayoshi fece un piccolo sorriso guardandoli. Poi, con una genuina innocenza, chiese: << Scusate ma voi chi siete? >>.

A Hibari parve di sprofondare. Ma perchè era successo? Si era scordato di tutto quello che aveva fotto in quel periodo per conquistarlo?

Si era scordato di lui?

Il moro sentì un gran dolore al petto. Era colpa di Tsunayoshi se si sentiva così, sicuramente.

Shamal fece uno sguardo grave. Poi chiese a tutti di uscire. Doveva visitarlo.

Per la prima volta in vita sua Kyoya eseguì un ordine di qualcuno che non fosse Sawada.

Si sedette fuori, insieme agli altri erbivori. Forse in quel momento lo era anche lui.

<< Maledizione! Ma non potevo trattenerlo per qualche minuto in più? >> urlò Gokudera picchiando un pugno nel muro.

Yamamoto stette zitto. Era una delle poche volte che non sfoggiava uno dei suoi sorrisi smaglianti per rincuorare qualcuno.

Hibari restò zitto, perso nei suoi pensieri.

Tsunayoshi aveva perso la memoria, e già solo quel concetto era difficile da accettare.

Ma la cosa che più lo affliggeva era che aveva perso tutte le memorie su di lui. Probabilmente non lo considerava più neanche una persona da temere.

Lui per Sawada Tsunayoshi non esisteva più. Non era mai esistito.

L'umore di Hibari si fece ancora più nero.

In quel momento capì. Lui non era solo infatuato di Tsunayoshi. Lui era innamorato.

Sbuffò. Quei sentimenti così da erbivoro stranamente non gli facevano affatto ribrezzo.

Solo che li aveva capiti in un momento davvero pessimo.

Quando l'infermiere uscì dalla stanza affermò che si, Tsunayoshi Sawada aveva perso tutti i ricordi dopo la sua entrata alla Namimori. Era rimasto fermo all'estate in cui doveva iniziare ad andare in quella scuola.

Fantastico.

Il moro si alzò. In quel momento non aveva alcuna intenzione di andarlo a trovare.

Prima doveva rimettere in ordine le sue idee. Poi avrebbe agito.

 

*-*-*-*

 

Per mettere in ordine i suoi pensieri Hibari ci mise tre giorni interi.

Alla fine si degnò di andare in ospedale per rivederlo.

Si rendeva conto di pensare al castano come se fosse morto. Ma quasi lo era, per lui.

Tsuna stava seduto sul letto. Quando lo vide entrare lo guardò interrogativo. Ma non si pose il problema di chi fosse, semplicemente lo fece accomodare su una sedia accanto al suo letto,indicandogliela.

<< Salve Tsunayoshi Sawada >>.

Tsuna sorrise. << Buon giorno signore sconosciuto! >> esclamò con tono allegro e piuttosto infantile.

Hibari sperò che non fosse tornato a un'età mentale di quattro anni. Non sapeva se sarebbe riuscito a reggerlo nuovamente.

Decise di presentarsi. Almeno era un passo avanti.

<< Hibari Kyoya >> mormorò.

Tsunayoshi si fece pensoso. << Questo nome... si mi ricorda qualcosa... uhm... >> mormorò.

Hibari ebbe un tuffo al cuore. La speranza era l'ultima a morire, come diceva il proverbio.

Ma molto spesso veniva infranta in mille pezzi. E fu così.

<< No... mi devo essere sbagliato... scusa! >> disse con voce leggermente contrariata Sawada.

<< Molto spesso quando provo a scoprire perchè certi volti o certi nomi mi ricordano qualcosa la testa incomincia a farmi davvero male. Così rinuncio >> gli spiegò.

E andava a raccontare quei suoi fatti personali a un presunto sconosciuto?

Ecco perchè qualche tempo prima si era quasi fatto violentare... si fidava troppo delle persone.

<< Senti... posso chiamarti Hiba-chan? >> gli domandò con occhioni da cucciolo.

Vedendolo perplesso gli spiegò: << In questi tre giorni sono venute tante persone a farmi visita, anche se non ho capito perchè, e mi hanno permesso di dargli dei soprannomi. Per esempio Haya-chan, Kufu-chan, Yamamoto-san... >>.

Lo fermò immediatamente. << Perchè Yamamoto-san? >>.

Il ragazzo rispose che effettivamente non lo sapeva, ma gli suonava bene.

Hibari decise che quello era un buon motivo per mordere a morte quello stupido giocatore di baseball.

Tsuna lo guardò, sempre sorridente. Poi spalancò gli occhi e esclamò: << Ma che bel pulcino! >>.

Il Presidente del Comitato Disciplinare della Namimori guardò il piccolo canarino che gli stava sulla spalla. In un attimo, senza neanche pensarci un attimo, Hibird decise di fare la pericolosa scelta. Volò sulla spalla di Sawada, accoccolandosi.

<< Traditore! Ti morderò a morte! >> mormorò minaccioso.

Un ricordo improvviso si affacciò alla mente del castano. Una voce che diceva proprio “ti morderò a morte”.

Davanti agli occhi, in una frazione di secondo, gli comparve il volto di un ragazzo moro, identico a quello del ragazzo seduto accanto a lui.

<< Hibari-san... >> mormorò con tono atono.

Kyoya alzò velocemente il volto verso quello dell'altro.

Tsunayoshi sorrise un po' perplesso. Si grattò la guancia leggermente spaesato.

<< Niente, scusa Hiba-chan... mi è sembrato di... niente, non è possibile. Io e te ci siamo conosciuti oggi no? >> mormorò.

No maledizione! Io e te ci conosciamo da almeno tre anni! Voleva urlare. Ma non lo fece.

Tsunayoshi lo guardò, ancora pensieroso. C'era qualcosa che gli sfuggiva. Poi sentì nuovamente quella forte fitta alla testa.

Hibari andò subito a chiamare il medico. Quest'ultimo disse che era abbastanza normale, ormai era una cosa che si ripeteva tutte le volte che il ragazzo provava a ricordare qualcosa.

Non è affatto normale! Stupido vecchiaccio!” pensò arrabbiato il moro. Ma decise di non dire niente.

Poi se ne andò, seguito da Hibird. Quando il piccolo volatile gli si posò sulla spalla lo guardò male. << Tu piccolo traditore... >> mormorò.

Hibird si stava scocciando delle manie di possessione che aveva il suo padrone. Se lui voleva volare sulla spalla di qualcun altro era libro di farlo per tutti i becchi!

Hibari girò la testa e lo guardò. << Io non ho manie di possessione, se così si può dire. E smettila di sbuffare scocciato stupido pennuto! Mi dai fastidio! >> ringhiò.

Hibird decise di non contraddire oltre il padrone, e Hibari sbuffò.

Arrivato a casa si stese sul letto e si addormentò.

Sognò uno Tsunayoshi Sawada che gli correva in contro con un bellissimo sorriso esclamando << Hibari-san! >> con tono felice.

Quando avrebbe potuto rivedere quella scena ?

Gli mancava il suo Tsuna.

<< Mmm... Tsunayoshi... ti amo >> mormorò nel sonno.

  
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