Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Alia Corrino    12/11/2012    9 recensioni
La famiglia Malfoy per riscattarsi almeno nelle apparenze del suo passato di seguace/sostenitrice di Tu-Sai-Chi deve compiere un gesto che sia davvero eclatante. Cosa può essere meglio del fidanzamento tra l'erede di Lucius, nonché il mago più fascinoso di tutti i tempi, Draco Malfoy e l'intraprendente e testardissima componente femminile del Trio dei Miracoli, Hermione Granger? Ma i due ragazzi rispettivamente accasati con Carlino e Lenticchia come reagiranno? E i loro amici? Leggete leggete... ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non credo sia un grosso problema se posto subito un altro capitolo :)
Per chiunque non abbia letto quello precedente sappiate che ce n'è un altro appena prima di questo :)
Per gli altri buona lettura.. Continuate a darmi i vostri pareri :)
                                        Lady Style
-Raccontami le novità, non tenermi sulle spine!-
Era bello essere tornate a comportarsi da vere amiche l'una per l'altra. Ginny era una valanga inarrestabile.
-Ma nulla, mi hai visto: ero spesso da sola!-
-Non ti vuole più? Sei libera finalmente??-
-No, ma và. Sarebbe un sogno, ma il contratto rimane. Ieri cos'avremmo comprato i vestiti a fare altrimenti?-
-Ah, già. Hai ragione- la rossa aveva un tono deluso.
Le due stavano confabulando da tutta quanta la prima ora di lezione.
La riccia non aveva voluto sentire obbiezioni e si era seduta accanto alla sua migliore amica rosso fuoco.
Draco le stava osservando da quando la McGranitt aveva iniziato a blaterare di cose a caso.
La preside guardò dalla loro parte e -con enorme soddisfazione di Malfoy- le riprese pubblicamente.
-Signorine!- alzò il tono di voce in maniera imperiosa -Adesso basta! Non voglio più sentire volare una mosca! Cinquan.. ehm.. venti punti in meno a Grifondoro. Dieci a testa-
Le due abbassarono lo sguardo contrite -Scusi, professoressa!-
-E ora fuori di qua-
Hermione presele sue cose e scivolò fuori dal banco, Ginny fece lo stesso.
La mattinata trascorse pigramente ma il pomeriggio lo passarono a commentare qualunque avvenimento le avesse tenute separate negli ultimi giorni.
 
Draco rientrò nella sua camera nei sotterranei, riagguantò il libro e si buttò a peso morto sul letto.
-Che cosa leggi?-
-Nulla di ché, Zabini-
Il moro si avvicinò e chinò la testa per vedere il titolo.
-Occlumanzia? Ma a che ti serve, non abbiamo esami-
-Tanto per leggere qualcosa, Blaise, e chiudi la porta quando esci-
Il moro fece spallucce e se ne uscì lasciando la porta aperta.
Draco sospirò e con un colpo di bacchetta chiuse il pesante pannello di legno, con un altro sottile movimento fece girare la chiave nella serratura. Per fortuna aveva trasfigurato il titolo.
Con un nuovo sospiro tornò alla lettura delle fiabe babbane.
Stava iniziando a non capire più nulla, c'erano un sacco di personaggi diversi con nomi tanto strani: Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Biancaneve.. avrebbe voluto stringere la mano a chi li pensava nomi così strani. Nel complesso comunque non erano poi tanto male.
Lo incuriosiva per esempio Grimilde, la strega cattiva che doveva vedersela con quella pazza che abitava con sette nani. Che poi, sette nani, sette? Sì che erano nani, i nani lui li conosceva abbastanza bene, e sette erano veramente tanti da sopportare, tutti assieme.
 
Nel tardo pomeriggio Hermione era nuovamente in biblioteca, stava studiando da una mezz'oretta e aveva decisamente la testa da un'altra parte. Continuava a ripensare al suo vestito bianco. Che strano vedersi riflessa nello specchio con quello addosso! Stiracchiò le braccia e inavvertitamente colpì il boccettino d'inchiostro che in un lampo si rovesciò spandendo il liquido nero sul tavolo, sui fogli, sulla panca vuota di fronte alla sua, dappertutto insomma, colando stava iniziando anche a spargersi sul pavimento.
Hermione si alzò di corsa, ne tornò poco dopo con gli stracci che la bibliotecaria era riuscita a procurargli, mentre quella andava alla ricerca di un secchio da riempire con dell'acqua.
La riccia tamponò l'incubo formato chiazza che s'era riversato sui suoi appunti, tutta roba poco importante per fortuna, poi si inginocchiò e prese a strusciare a secco le piastrelle, per vedere se riusciva ad assorbire parte del liquido con gli stracci che aveva per le mani.
Due piedi spuntarono sotto al suo naso.
-Mezzosangue- la voce suonava incerta, alzò il naso e Draco la stava guardando attonito.
-Ti stai trasformando in Cenerentola?- chiese, e poi si morse la lingua.
 
Hermione rimase sbigottita a guardarlo per qualche minuto. La bibliotecaria arrivò col secchio e nuovi stracci e la allontanò con un gesto infastidito della mano. La riccia si alzò in piedi, ripulendosi le mani contro la gonna, che tanto era da lavare, e guardando Draco gli fece segno di spostarsi più in là, quindi agguantò le sue cose e si allontanò dalla biblioteca in sua compagnia.
Appena furono fuori riprese a guardarlo con aria scettica -Cenerentola?- chiese -Che ne sai TU di Cenerentola, spiegami!-
Lui evitava il suo sguardo e fece spallucce -Cose che mi son giunte così, all'orecchio.. Non avrei dovuto dirlo-
La riccia si illuminò -Il libro! Al Ghirigoro, ieri!- aveva un'espressione meravigliata.
Il biondo la guardò di sottecchi e sogghignò -L'ho sfogliato- disse
-L'hai comprato!- lo accusò lei.
-Non è vero!- si mise sulla difensiva la Serpe.
-Sennò che ne sapresti di Cenerentola e tutti gli altri.. I cinque porcellini e i nove nani di Biancaneve?!-
-A parte che i porcellini erano tr.... - il biondo si accorse dell'occhiata trionfante della Grifona e capì di essersi dato scacco da solo ammettendo di sapere che i porcellini erano solo tre.
-Maledizione, Granger!- disse, alterato. Ma dalla sua faccia si capiva che stava tradendo un certo imbarazzo.
Rimase in silenzio qualche tempo.
-Non sono male- ammise infine in tono neutro.
La riccia cominciò ad esultare, saltellando e piroettando e ridendo forte.
Ridava talmente tanto che lo contagiò, ora anche lui si sentiva un po' più rilassato e camminava sciolto tenendo senza fatica il passo dei suoi volteggiamenti.
Lei gli si  fece addosso -E cos'altro hai letto?-
-Di quei due bambini persi nel bosco.. che la strega vuole mangiare.. - bofonchiò lui.
-Hansel e Gretel- Hermione si illuminava ad ogni parola.
Lui per frenare il troppo entusiasmo della ragazza decise di virare su toni polemici e iniziò a disquisire sull'ingiustizia di certi stereotipi: -Non capisco perché le streghe vengano rappresentate sempre come malvagie e cannibali-
-Bhé, se vuoi un mago buono dovresti leggere di Merlino. Anche se pure lì si parla di una controparte magica abbastanza negativa.. nella letteratura classica è rappresentata da sua sorella, la Fata Morgana, comunque.. c'è la Fata Buona di Cenerentola e le tre Fatine della Bella Addormentata. Anche lì, però, c'è l'uso della magia per scopi crudeli.. come nel caso della Fata che non era stata invitata e che.. -
-Sìsì, l'ho letta tutta la storia. Vedi? Ci dipingono crudelmente!-
Hermione mise su un certo cipiglio -Che ti aspettavi? Avranno conosciuto i Mangiamorte prima di mettersi a scrivere favolette-
Calò il silenzio.
-Scusa, io non..   -
-Comunque c'è una favola che ti rispecchia fedelmente- disse il biondo interrompendola prima che si prodigasse in mille scusa, e la soppesò con lo sguardo.
-Mh?-
-Il brutto anatroccolo-
-Ma che razza di..... -la riccia lo fulminò, inviperita.
-Che c'è?-
-Come 'che c'è'? Mi hai appena paragonata a uno sfigatissimo anatroccolo, razza di..!-
-Dipende da se reputi di esserti già trasformata in cigno oppure no- e se ne andrò a grandi falcate lungo il corridoio, lasciandola sola a riflettere.
 
- - - - - - - - - - -- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -  -
 
-Mione, noi stasera non ceniamo- Draco era in piedi accanto a lei che si era appena messa a sedere al proprio tavolo in Sala Grande. Le stava porgendo la mano.
-Come non ceniamo?!-
-Se ti dicessi che la McGranitt ha chiesto ad Hagrid di portarci un paio d'ore a Diagon Alley a scegliere le fedi nuziali in un negozio che sta tenendo aperto apposta per noi ti sbrigheresti?!-
-Cheeee? Non esiste. La McGranitt non lo farebbe mai. Io ho fame e perdipiù.. ma perché tutta sta fretta??-
-Per il semplice fatto che mio padre domani sarà qui-
-Cosa scusa???-
-Vuole la lista dei nostri invitati e vuole parlare con la McGranitt-
-Non può presentarsi qui da un momento all'altro, non è mica un albergo-
-Non è neanche una prigione, se è per questo. Ti spicci o no? Mi serve il tuo anulare, quindi: o te lo stacchi o vieni anche con tutto il resto della tua persona. A te la decisione-
La riccia si alzò di malumore.
-Ho fame-
-Vorrà dire che se ci sbrighiamo mangeremo là. Il tuo amico starà sempre con noi e abbiamo il coprifuoco per una certa ora-
-Quando lo hai saputo che tuo padre arriverà domani?-
-Adesso-
-Tu e tuo padre non vi parlate mai?!- gli chiese, scocciata. Possibile che pure lui non sapesse mai nulla?!
-Diciamo che non intratteniamo tutta questa corrispondenza- rispose, piccato.
-E le fedi non le potevamo prendere un altro giorno?-
-No-
-Perché no?-
-Perché non cammini un po' più svelta?- erano già ben lontani dalla Sala Grande.
La ragazza non lo degnò più di risposta nel vedere il suo amico gigante vicino alle porte di Hogwarts.
-Hagrid!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò, correndogli incontro e buttandogli le braccia al collo.
-Ragazza mia- rise il vecchio gigante -Sei sempre più bella!-
Poi vide sopraggiungere il biondo -Forza andiamo- disse, riacquistando il suo cipiglio risoluto e lasciandola andare -Abbiamo una carrozza da prendere-
Draco fece una smorfia e rimase in silenzio, seguendoli fuori dalle mura del castello.
 
Diagon Alley la sera tardi era molto meno chiassosa, molto diversa.
Hermione sarebbe stata a disagio a girare per quella zona se non avesse avuto Hagrid che svettava al suo fianco. Era così diverso essere in giro da soli -o quasi- la notte, ormai un cielo così nero lo vedeva solo schermato dai vetri delle finestre di Hogwarts.
-Allora- proruppe il gigante, fermandosi -Questo è il negozio. Io vi aspetto qua fuori. Fare presto e non fate danni-
Draco lo guardò con aria di sufficienza, precedendo la ragazza all'interno dell'edificio.
Hermione sorrise al gigante e lo seguì. Hagrid la guardò andar via con una sorta di sensazione nostalgica che lo prendeva all'altezza dello stomaco.
-La mia bambolina che si sposa- disse tra sé e sé con le lacrime agli occhi -La mia bambolina si sposa con quella brutta bestiaccia- e con la manica si asciugò l'angolo dell'occhio.
 
Il negozio era deserto, Malfoy si avvicinò al bancone e ci posò gli avambracci sopra, sporgendosi avanti col busto e sospirando.
-Che hai in mente?- chiese Hermione, tornando seria.
-C'è un ballo per l'inizio dell'anno alla fine di questa settimana- disse lui -Lo ha organizzato la vecchia racchia-
-Parlavo delle fedi. E comunque l'anno è già iniziato da un po', non credi?-
-Dillo alla racchia. Comunque ci vieni con me-
-Ho altra scelta? E in ogni caso ha un nome, si chiama Professoressa McGranitt-
-E' la stessa che ti ha tolto venti punti perché chiacchieravi, vorrei ricordartelo!-
-E ha fatto bene-
-E su questo hai perfettamente ragione. Avrebbe dovuto togliervene di più!-
-Non iniziamo-
-Potremmo farci fare un rilievo sopra, a forma di Serpe-
-Di che parli?-
-Delle fedi-
-La smetti di saltellare da un argomento all'altro?! E comunque te lo scordi!-
-Tu potresti farci incidere un Grifone, se proprio insisti-
-E' una pacchianata unica-
-Uhm, si, hai ragione. Era tanto per dire in effetti-
-Spero che tu non voglia cose strane in bronzo, rame, metallo o chessoio.. -
-Dov'è finito l'anello di fidanzamento? L'hai perso?-
-..perché sono abituata alle fedi dei miei, semplicissime, in oro giallo e.. -
-Non l'hai più messo-
-Ma cosa?-
-L'anello di fidanzamento-
-L'ho messo via, pensavo che se te l'avessi scheggiato mi avresti cavato un occhio-
-E levati quell'affare dal collo, che mi sembri una che vende amuleti-
-La collana di mia madre non si tocca. La coccinella mi porta fortuna. Anche se inizio a pensare che abbia perso tutta la sua buona sorte, visto dove sono ora e perché.. -
-Dovrebbe dimostrare che siamo fidanzati, quindi dovresti indossarlo-
-Cosa??-
-L'anello di fidanzamento che ti ho dato a malincuore-
Si era voltato e ora posava i gomiti sul bancone, scaricando sul vecchio legno consunto tutto il suo peso e fronteggiandola. Lei era a pochi metri dal suo naso, appoggiata di schiena contro il muro scrostato del negozio.
-Dov'è il tipo?-
-Ha detto che sarebbe arrivato. E noi lo aspettiamo-
-Non avevo intenzione di andarmene. Ho solo fame-
-Vedi di non ingrassare troppo in vista del matrimonio, piattola, vorrei che fossi almeno lontanamente fotogenica-
-Sono già un brutto anatroccolo, no? Dovresti essere rassegnato!-
-Oppure un cigno. Ma se il cigno diventa troppo pasciuto poi si potrebbe pensare che l'abbiamo messo all'ingrasso per potercelo mangiare-
-Non è metaforicamente quello che state facendo veramente?-
-State?-
-Voi. Voi Malfoy-
-Stiamo per mangiarti? Interessante.. non ne sapevo nulla. Un altro dei piani di Lucius di cui non ero informato- e sogghignò.
Hermione rise -Tuo padre proprio non ha intenzione di farti sapere cosa trama, eh?-
Lui fece spallucce -Meno male che ci sei tu che sai che mio padre vuole cucinarti.. sai anche per quale occasione in particolare? Magari direttamente per il pranzo di nozze?!-
-Intendevo che metaforicamente mi avete messo all'ingrasso, a fare bella mostra di me. Come il pastore che si vanta delle proprie greggi e magari per far apparire belle, sane e floride le proprie bestie si priva lui del proprio cibo. Una questione di orgoglio-
-Granger, stai delirando-
-Sto solo dicendo che.. -
-Dammi il dito!- ordinò lui, allungando una mano.
Istintivamente Hermione gli porse l'anulare, pensando che la richiesta avesse a che fare col motivo per cui erano lì: comprare le fedi.
Invece Draco tastò il dito e con la voce camuffata pigolò, nel tono rauco e gracchiante che ipotizzava potesse essere quello usato da una vecchia strega cattiva e malaticcia: -No, Gretel, non ci siamo, ancora troppo magra..!-
Hermione lo guardò per un attimo, contraddetta, poi scoppiò a ridere di gusto, e lui con lei.
-Ma tu non sei normale! Occhio che ti butto nel forno, eh!-
-Nel forno?-
-Massì, sai che Gretel per salvare sé stessa e suo fratello spinge la strega nel forno acceso..  -
-E la mela?-
-La mela?-
-Sì, la mela-
-Ma quella è un'altra storia. Grimilde e Biancaneve, i nani, il Principe Azzurro, la mela avvelenata.. -
-Ah già. Ci hai mai fatto caso che i buoni delle favole vengono sempre attirati nella tana con del cibo? Quando si dice essere morti di fame.. -
-Che scemo!- Hermione scosse la testa, riprendendo a ridacchiare.
Draco la guardò come un bambino quando non viene preso sul serio dai propri genitori -Ma è vero!-
-Allora tutti lì a morire dietro a una mela rossa e gustosa o a una casetta di pan di zenzero.. La gola fa male, è peccato capitale-
-Parli tu di cos'è peccato capitale e cosa no!- Hermione rideva sempre più forte -Poi magari la mela è simbolo di qualcos'altro-
-Ah si?-
-Di perdizione. Come la mela di Adamo ed Eva per esempio-
-Ne ho sentito parlare, ma allora non si spiega la casetta di pan di zenzero. Quella non è simbolica!-
-Ma perché devi fare la punta alla matita su una favoletta qualunque- Hermione gli sorrise.
Lui alzò nuovamente le spalle -Era tanto per dire-
-La strega offriva tutti quei dolciumi, erano due bambini, ci sono cascati. La morale è di stare attento a chi offre troppo gratis, c'è sicuramente sotto qualche strano interesse. Da piccola mia madre mi diceva di non accettare le caramelle dagli sconosciuti, avrebbero potuto essere drogate-
-Mi chiedo chi avrebbe voluto rapire una zannuta come te!-
Hermione alzò lo sguardo risentita ma si accorse che il biondo -che sembrava essere tornato bambino- le stava facendo la linguaccia, come a dire 'Ti ho fatto incazzare eh'
Gli si scagliò addosso iniziando a tempestarlo di pugni. Lui rideva convulsamente.
-Tranquilla, tranquilla, il Principe Azzurro ti sarebbe venuto a salvare con un bel bacio. Che insolito cliché-
Lei continuava a menare le mani, ridendo, col fiato spezzato -Perché? Il Principe è nobile d'animo!-
-Ma cosa gliene frega al Principe di una ragazza qualunque?-
-Le ragazze qualunque magari sono più spontanee di quelle artificiose principessine- disse Hermione, fingendosi risentita, mentre si allontanava, scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi. Non sapeva più esattamente di cosa stessero parlando.
-E un Principe che si innamora di una fanciulla che sa cavarsela benissimo da sola come potrebbe fare? Dovrebbe metterla in pericolo lui stesso per poterla salvare?-
Lei ridacchiò nervosamente -O potrebbe semplicemente dichiararsi, perché farla tanto lunga, non credi?-
Lui allungò pensosamente una mano e le tirò una ciocca di capelli, lei reagì tentando di dargli uno schiaffo sul braccio, lui però fu più veloce e le immobilizzò il polso, poi con l'altra mano le agguantò anche l'altro braccio, si sporse verso di lei e la baciò.
 
Fu strano. Nel senso, avere le sue labbra contro le proprie.
Non era esattamente la prima volta, ma era la prima volta che si trovavano da soli, senza nulla da dimostrare a nessuno.
Sentì un tremito lungo tuuuuutta la colonna vertebrale, come di un filo elettrico che si fosse staccato dal suo cervello e che scivolando giù le desse la scossa ad ogni singola vertebra, facendola tremare.
La cosa più strana di tutte fu non essere violata con forza, come a dire che il biondino tenne la propria lingua dentro la propria bocca, l'unica cosa che muoveva dolcemente erano le labbra.
Non durò in eterno e per fortuna fu proprio l'arrivo del proprietario ad interromperli, sennò, staccandosi, non avrebbero saputo che dirsi.
-Ma che bella coppietta!- squittì l'uomo, un tizio allampanato e brizzolato.
Draco si staccò e si trovò a guardarla negli occhi per un microsecondo, poi si voltò e tornò alla messinscena per come la conoscevano entrambi.
-E così vi sposate, eh?- chiese il tizio. La Serpe alzò un sopraciglio -Infatti-
-Due fedi d'oro, normalissime ma belle, mi raccomando. Prenda le misure e ci faccia scrivere dentro i nomi e la data del matrimonio. Nulla più-
-Perfetto- il tizio, tutto giulivo, fece le prove per individuare quale fosse la circonferenza dei loro anulari, si appuntò i loro nomi e i vari dati, congedandoli nel giro di venti minuti al massimo.
Uscirono senza parlare.
 
Hagrid stava appoggiato al tronco di un alberello ormai quasi sradicato sotto al suo peso.
Aveva visto tutto. Dalla sua posizione riusciva perfettamente a vedere attraverso la porta a vetri del negozio e si era goduto la scena dell'iniziale disagio, del battibecco, della finta rissa e del bacio. Nonché il noioso seguito di quel tizio che faceva le prove per capire quanti millimetri in più o in meno sarebbe dovuto essere largo quel cerchietto che si apprestava a fondere per l'occasione.
Vedendoli arrivare, silenziosi ed assorti, decise di non dire assolutamente nulla al riguardo.
-Fame?- chiese.
Hermione si riscosse e gli sorrise -Una cifra-
-Allora conosco un posticino adatto-
 
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -  -
 
Il gigante, sprofondato nella sedia con le piccole gambe rinforzate e una targhetta con inciso il suo nome sull'asse contro la quale poggiava la schiena, estrasse un pesante orologio a cipollotto e lo consultò, sorridendo soddisfatto -Siamo in perfetto orario!-
Hermione si guardava attorno, completamente a suo agio, godendo del tepore che emanava il fuocherello scoppiettante nel camino poco distante; Draco si guardava attorno con una smorfia disgustata.
Quasi subito un baccano infernale li sorprese, mentre dal camino usciva fuori, tossendo, sputacchiando e scrollandosi di dosso la cenere dai vestiti, un viaggiatore che aveva appena utilizzato la Polvere Volante.
Hermione si girò meravigliata -E' appena passato dentro al fuoco-
-E' un fuoco fatuo, non brucia-
Alla paziente spiegazione del gigante si voltò ancora ad osservare il viaggiatore che ora, sano e salvo, si dirigeva al bancone, a chiedere da bere. Draco nel vederselo passare vicino si incassò ancor più nella propria sedia, nel tentativo di mantenere le distanze.
Hagrid, tutto giulivo, richiamò la loro attenzione -Allora, piccioncini, come vanno i preparativi?-
Hermione gli sorrise di rimando, timidamente e un po' incerta.
-Dobbiamo ancora fare la lista degli invitati- spiegò
Hagrid si tastò le varie tasche che aveva indosso e ne estrasse dei fogli di pergamena e una biro.
-Gran bella invenzione- disse, facendo l'occhiolino ad Hermione, che aveva resa nota l'esistenza di un modo per scrivere più pratico di quanto non fossero penna e calamaio.
Spinse il tutto verso di lei: -Mentre aspettiamo di ordinare puoi iniziare a pensarci!-
-Ok, allora.. bhè..  Harry e Ginny e Ron con Lavanda-
Hagrid la scrutò in volto, ma non osò fiatare mentre lei pronunciava il nome della fidanzata del suo ex.
-Poi Luna e Neville, ovviamente-
-Noo! Quell'impiastro rosso-oro no ti prego!- Draco strisciò la sedia vicino alla sua, in modo da affiancarla.
-Non è un impiastro!-
-Da' qua- e le prese la biro di mano, girandosela tra le dita per osservarla meglio, poi agguantò anche i fogli e continuo l'elenco a suo modo -Pansy, Blaise, Adrian, Theodore, Marcus, Millicent e ovviamente Daphne e Astoria- finì di vergare i nomi in bella grafia elencandoli uno sotto l'altro mentre la riccia alzava gli occhi al cielo e si riprendeva carta e biro, dandogli una gomitata.
-Ahio!-
-Poi.. tutta la famiglia Weasley e anche Hagrid e la McGranitt-
-E i Malfoy e Piton e -
-E... -
-Ragazzi, calmatevi- rise Hagrid -C'è tempo per fare le cose con calma, tranquilli-
Per il resto della cena i due continuarono ad aggiungere nomi man mano che sovvenivano alla loro mente e in tutto quel trambusto Draco si dimenticò di fare commenti sul cibo, che divorò con gusto.
 
-Volete un piccolo digestivo?- il gigante strizzò loro l'occhio.
-No grazie Hagrid- Hermione sorrise.
-E perché no?- Draco lo guardò con aria di sfida.
-Agli ordini- rispose l'altro gioviale, senza minimamente lasciarsi intimidire -Ormai sei un ometto, stai per convolare a nozze. L'alcool è il migliore amico di un marito- e rise della sua grassa risata cavernosa.
-Hagrid!!!- la riccia lo riprese piccata.
-Oh tesoro, ma tu sei adorabile!- gli rispose dolcemente il gigante, facendogli un buffetto con le sue enormi dita tozze.
-Invece credo che per sopportarla mi servirà un Whisky Incendiario liscio e doppio ogni sera, forse due-
-Ma che razza di.. - Hermione lo fulminò con lo sguardo senza trovare le parole.
-Che razza di.... - le fece il verso l'altro -Che razza di cosa?-
-Siete così piccoli- disse Hagrid, studiandoli nostalgico.
Draco prese a bere con gusto dal bicchiere che la cameriera gli aveva posato davanti -Piccoli?- chiese -Non direi!- poi guardò allontanarsi di spalle la giovane ragazza parecchio carina che gli aveva serviti, fischiò e commentò, osservando il fondo del proprio bicchiere e ripulendolo delle ultime tracce di liquido con un teatrale movimento del gomito -Gran culo davvero!-
Hermione si alzò adirata, facendo strisciare la sedia.
-Vado al bagno- annunciò e scomparve in una nuvola di capelli.
Draco la soppesò mentre si allontanava.
-Bel colpo amico- disse Hagrid e gli fece un occhiolino per sdrammatizzare.
-E' lei che se la prende per tutto- il biondo si esibì per l'ennesima volta in ciò che meglio gli riusciva: fare spallucce, incassando velocemente la testa nel collo in un fluidissimo movimento, mentre con una scrollatina di spalle si liberava la coscienza -Anche lei ha un bel culo, non dovrebbe farsi i complessi-
Poi alzò un braccio per richiamare l'attenzione della cameriera e farsi portare un altro bicchiere.
Sembrò ripensare a ciò che aveva appena detto e portò lo sguardo fisso sul gigante -Oh però non dirglielo!-
Hagrid rise e annuì: forse i due avevano più feeling di quanto non volesse credere quando gli era giunta la notizia.
 
Hermione tornò al tavolo euforica.
-Che hai incontrato al bagno? Un troll?- chiese sarcasticamente il suo fidanzato.
-Mi è venuta una splendida idea-
-Sarebbe?- chiese alzando un sopraciglio, mentre Hagrid si torceva sulla sedia per ascoltarla meglio.
Quella prese la carica e fece il giro del tavolo per arrivare al suo posto, dove si sedette con un tonfo,  a cui Draco rispose con una rotazione delle pupille verso il soffitto.
-Penso che il viaggio di nozze lo si potrebbe fare a Paigi-
-Parigi- ripeté quello, senza dare alcuna intonazione alla propria voce.
Poi aggiunse -Andiamo anche in viaggio di nozze, perché?-
Lei sembrò delusa -Perché no?-
-Pensavo volessi starmi il più lontano possibile, no?-
Lei si stampò un sorriso tiratissimo sulla faccia e con la testa accennò al gigante che nulla sapeva del loro accordo.
-Ma che dici? Che ti sposo a fare allora?!-
-Non gliel'hai detto al tuo amico?- Draco era imperturbabile.
Hermione sbarrò gli occhi, seccata.
-Ragazzi che succede??-
-Ci sposiamo sotto contratto- e buttò giù il suo secondo Whisky Incendiario.
Hermione non osò guardare il suo stupefatto amico negli occhi, e prese a spostare tutti gli oggetti sul tavolo con aria stizzita.
-Che c'è?- chiese la Serpe.
-Pensavo che meno persone possibili avrebbero dovuto saperlo!-
-Che me ne frega, lui mica sta a scuola con noi, ti pare? E non frequenta i giri di mio padre. E.. - aggiunse con un leggero ghigno dipinto in volto -Inizio ad essere vagamente brillo- e ghignò.
-Ragazzi, mi spiegate?!-
Hermione tornò alla carica, ignorando il gigante -Lo trovi divertente?-
-Trovo che tutto questo sia vagamente divertente, ora come ora, con un po' di alcool a far da filtro- e alzò gli occhi chiari, vagamente acquosi, per incontrare quelli di lei. Le pupille che, nonostante tutto, rimanevano ferme nelle sue.
-Bene, mi fa piacere notare che per accettare l'idea hai bisogno di buttare giù sta schifezza che, per inciso, neanche sai reggere-
-L'idea di sposarti?-
-Esattamente-
-Non accetterei l'idea neanche da ubriaco fradicio. Me la faccio andar bene-
-Hermione!-
La voce del gigante era risuonata imperiosa. Accorgendosi di aver richiamato l'attenzione anche degli avventori ai tavoli vicini, abbassò di nuovo il tono, dedicando appena un'occhiata al ragazzo alticcio che sembrava preda di foschi pensieri e che fissava il secondo bicchiere vuoto con la fronte aggrottata, e dedicandosi solo alla ragazza.
-Spiegami- disse dolcemente.
A spiegazione avvenuta rimase silenzioso, raccolto nei suoi pensieri.
Hermione si sentiva a disagio, riprese a giocare con tutto ciò che le capitava tra le mani, principalmente la saliera e qualche briciola.
-E a te sta bene?- chiese infine Hagrid, dolcemente.
-No- non alzò lo sguardo nel suo, continuò a giocare con le briciole.
-Neanche a me- aggiunse il biondo.
-A te però nessuno lo ha chiesto!- lo riprese il gigante, accompagnandosi con un gesto della mano che avrebbe dovuto, nelle intenzione, zittirlo come una mosca fastidiosa.
-Comunque me lo devo far andare bene- disse Hermione, con quell'aria da Grifona in piena missione segreta, che Draco tanto le odiava.
-Per inciso non è che ci stiamo granché simpatici-
-Per inciso non è che abbia tutta sta voglia di averla tra i piedi- aggiunse Draco.
Hagrid lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure, poi, indicandolo col pollice, disse a Hermione, come se fosse una confidenza: -Per inciso lui comunque ti trova attraente- e si alzò per andare a saldare il conto.
-Eh?! Non è affatto vero! Io non ho mai detto questo! Ho solo detto che dovrebbe avere più fiducia in sé stessa-
Hermione lo lasciò al tavolo e se ne uscì dal locale.
Due minuti dopo arrivò anche la Serpe.
-Non ho mai detto che.. -
-Farò finta di non aver sentito- disse Hermione.
-Ho solo detto che hai un bel culo, ma lo dico di tutte quelle che hanno un bel culo-
-Sarebbe un po' inappropriato dirlo di quelle che non ce l'hanno o che non ce l'hanno a tuo parere-
-Vabbè, a mio parere, rientri in quelle che se ne possono vantare. Ma con riserbo-
-Bene, hai dato una risposta ai miei perché-
-In che senso?-
-Tipo quando mi chiedo perché Ron stesse con me.. Ora tra le mie qualità so di poter vantare un bel culo. È gratificante, no?- sembrava sarcastica, altamente sarcastica.
-Detto così sembra più che altro degradante-
-Essere prese in considerazione come esseri viventi solo perché si ha un culo che rispetta certi canoni estetici?? Degradante?! Ma no.. Che dici mai!-
-Ok, sei sibillina-
-Non sono sibillina. È una qualità e credo che nel tuo mondo sia anche molto apprezzata. Sono felice di poterti far fare bella figura coi tuoi amici, almeno per questo verso-
Il biondo le guardò la scollatura, sogghignando -Con un po' di impegno potresti farmi fare bella figura anche per l'altro verso-
Hermione, spazientita, alzò il braccio di scatto con tutta l'intenzione di dargli una cinquina.
Lui le afferrò il braccio -Sai com'è finita l'ultima volta- l'avvertì, il fiato più vicino alla sua faccia di quanto non fosse pochi secondi prima, caldo e alcolico.
-Già. Mi hai baciato perché trovi che abbia un bel culo -
-L'unico motivo al mondo per cui le persone si baciano- rise lui con gusto, mollando la presa e infilando le mani nelle tasche del cappotto.
-Non credo- lo fulminò.
-Ah si? Il Principe bacia la fanciulla perché la trova attraente, non perché sia a conoscenza di quant'è intelligente, audace, astuta o coraggiosa-
-Bhé, non mi piace questa versione della favola!-
-Ah sì? E perché? Perché é più vicina alla realtà dei fatti?-
-Nella realtà dei fatti le persone si sposano perché si amano e si amano perché apprezzano quel che è l'altro. Ma io non ti apprezzo affatto per come sei dentro e di come sei fuori me ne faccio ben poco; se ti sposo é per uno stupido pezzo di carta. Quindi direi che la mia vita non è affatto vicina alla realtà dei fatti: è solo una stupida parodia di come dovrebbero stare realmente le cose!-
-Credi che dovrei apprezzare la tua intelligenza, Mezzosangue?-
-Non ne saresti in grado, intellettualmente inferiore come sei!-
-Perché tu dovresti, allora, apprezzare il mio stomaco di ferro-
-Dovrei reputarmi repellente per apprezzare il tuo presunto stomaco. Invece dovresti ammettere che il mio sangue, tanto impuro, rimane bello freddo anche in quest'evenienza. Ammettilo, chiunque altra sarebbe scappata dopo aver avuto a che fare con te e mi ricordo cosa mi hai detto al Maniero quella prima volta: tu ci sei dentro, io avevo la possibilità di tirarmene fuori e a te chissà chi sarebbe capitata. Ma tu, tu ci saresti stato dentro comunque, contro la tua volontà! Mi devi un favore, Draco-
-Chi hai mai detto che chiunque altra non sarebbe stata meglio di te?!- si infervorò lui -Forse eri proprio tu che volevo evitare!-
-Bene. Potresti prenderti Lavanda, che dici? Ti sei mai fatto una Grifondoro? Potresti iniziare con una come lei-
-Hai firmato un contratto-
-Me ne sbatto-
-Che significa?- si alterò il biondo.
-Che se vuoi puoi cambiare dama, visto che io non rispondo alle qualità necessarie secondo il tuo umile e modesto parere. Culo a parte, s'intende-
-E dopo che siamo venuti allo scoperto con tutta la scuola? Così dovrei farmi la fama di quello che viene abbandonato in prossimità delle nozze? Bello. Mi saresti proprio tanto di aiuto, sai?- ironia, tagliente per giunta.
-Potresti lasciarmi tu. Vedo già i titoli sui giornali 'Innamorato di un'altra'-
-Io non ti lascerò mai- sibilò lui arrivando a pochi centimetri dalla sua faccia, gli occhi socchiusi.
-La prendo come una minaccia-
Calò il silenzio. Hermione continuò, infervorata -L'accordo non salterebbe mica, sai? Ti troveresti sposato comunque, ma con qualcuno di più gradevole. Scegliti una gradevole controparte tra le Grifone. Chi l'ha detto che devo essere per forza io?!-
-Cos'è Granger? Vuoi sentirti dire che sei unica e speciale? Sai che non funziona così! Sei l'amica di Potty-potty, sei una garanzia-
-Lavanda saprebbe ricoprire questo ruolo come e meglio di me. Lei vive per poter navigare nell'alta società, è il suo sogno. È una Grifondoro, è fidata, è abbastanza rispettabile.. -
-Ed è la ragazza del Pezzente. Rivuoi Weasley indietro? Basta dirlo. Fattelo amante!-
-Andrebbe contro i miei principi e di Ronald mi importa ben poco ormai-
-Se devo iniziare a farmi la reputazione di quello che ha scovato il buono tra i Grifoni direi che una della vostra razza mi basta e avanza. Vanto con clamore di non essermi mai abbassato a spendere il mio tempo con nessuna della tua splendida Casa. Troppa fatica, tutte uguali, troppo suore. Esattamente come te-
-Lavanda non è poi così.. -
-Ancora con questa piattola della Brown?! La stai pubblicizzando tanto, perché?-
-Non lo so. Forse perché é più nei tuoi standard: oca giuliva, sgallettata, con poco cervello insomma-
-Sei veramente poco sensibile nei confronti della tua amica, Granger. E ti assicuro che nessuna Grifondoro sarà mai all'altezza dei miei standard!-
-Buono a sapersi. Almeno le tue amanti saprò di trovarle sempre nella Sala Comune Serpeverde-
-Gelosa Mezzosangue?-
-Di te?! Mai-
-Meglio. Ho una vita privata e lo sai-
Hagrid scelse quel momento per uscire -Che sta succedendo ragazzi?-
-Divergenze d'opinione, le chiamerei- rispose il biondo, prendendo a incamminarsi.
Hermione scrollò le spalle e lo seguì a passo di carica. Il gigante dietro di loro scosse la testa.
 
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -  - -
 
Il giorno dopo Grifondoro non aveva lezioni con Serpeverde, pertanto Hermione dovette aspettare fin dopo pranzo per fare ciò che aveva in mente. Aspettò che Serpeverde concludesse il suo allenamento di Quidditch nel primo pomeriggio, quando ancora c'era abbastanza sole, e si diresse verso il campo di allenamento con un pacchetto rettangolare in mano.
-Tieni- sbatté il pacchetto tra le mani del suo fidanzato.
-Che cos'é?-
-L'ho preso direttamente tra i libri che mi son portata da casa, vedi di non sciuparmelo. Visto che le uniche cose di cui riusciamo a parlare ultimamente son le favole babbane ho deciso di imprestarti un altro volume. Così magari le nostre prossime conversazioni saranno meno impegnative e leggermente più divertenti-
-Anch'io ho un pensiero per te- Hermione si fermò sorpresa e anche molto sospettosa.
-Di che si tratta?-
Draco agguantò una scopa da Quidditch appoggiata al muro lì a fianco.
-E' la mia vecchia Nimbus 2000. Ne ho cambiate un paio da allora, ma funziona ancora bene-
-Che vuoi farci?-
-Ci divertiamo-
-Non esiste-
Hermione aveva solo brutti ricordi legati a quella cavolo di scopa.
Innanzitutto la prima e unica volta in cui Draco l'aveva fatta piangere impugnava per le mani quella cosa.
-Come credi di convincermi?- lo sfidò.
-Dicendoti che sei un'incapace?- la apostrofò lui.
-Sai bene che nessuno mi ha mai più convinta a mettere mano a quell'affare-
-Allora non si può certo dire che tu sia qualcosa di più che una sporca perdente, una non-strega, un'incapace, un..  -
-Non farti bello solo del fatto che sai sfrecciare a 50 km/h a mezz'aria. Non serve a niente-
-Serve molto più di tutto quel che puoi imparare sui tuoi amati libri-
-Non credo proprio-
-Ne riparleremo il giorno in cui saremo messi in condizione di dover scappare a folle velocità e il più in fretta possibile da un posto infestato da troll puzzolenti-
-Mi smaterializzerei-
-Certo. E se non potessi? Se fossi troppo debole o se il posto in cui fossi avesse un campo di..  -
-Correrei a perdifiato-
-Utile. Utile davvero, mi han detto-
-Io non ci volo su quell'affare-
-Non saremo mai alla pari fintanto che non saprai fare anche tu quel che so fare io. Non puoi pretendere che ti tratti con rispetto se sei la prima che si mantiene in una condizione di inferiorità-
-E' un vecchio stereotipo pensare che una strega abbia bisogno di volare su una ramazza. E lo sai-
-Certo, allora continua a usare le scope per scopare il pavimento..  -
-Sarà quel che farò infatti-
- ..anche perché di scopare un uomo non credo che se ne parli, visto il caso disperato che sei-
Hermione agguantò la scopa con rabbia, marciando alla volta del cielo aperto e la distesa verde del campo di Quidditch. Draco la seguiva, la sua scopa alla mano e ancora la divisa addosso, ridendo.
Hermione lasciò cadere il manico inerme ai suoi piedi, ci stese sopra la mano e sussurrò l'incantesimo per far sì che l'impugnatura le si consegnasse tra le dita.
-Mi chiedo cosa devo dimostrarti-
Draco lasciò cadere la sua scopa a terra, ridendo, e si avvicinò alle sue spalle.
Stese il braccio verso terra col palmo aperto e l'aria imperiosa, la scopa rispose subito ai suoi comandi.
La lasciò cadere.
Hermione ritentò, lui continuava a stare dietro di lei.
Provò ancora una volta poi due, tre, cinque, otto, alla decima si girò di scatto, infuriata con sé stessa.
Il vero motivo per cui non aveva più voluto avere niente a che fare con le scope é che la destabilizzavano emotivamente, la facevano proprio stizzire. Essere impotente in quella maniera di fronte a un oggetto che avrebbe dovuto rispondere ai suoi comandi la faceva sbottare, valeva lo stesso per le lezioni di Divinazione.
Nel voltarsi bruscamente si trovò col naso che affondava nel petto del ragazzo. Non aveva fatto caso al fatto che fosse così vicino.
Lui la prese per le spalle e la rivoltò di forza verso il lato dov'era abbandonata la scopa.
Il sole era meno luminoso di quanto non fosse prima, il tardo pomeriggio si stava manifestando con una luce bruciaticcia che bagnava la terra vicino a loro e che pareva non scaldare più nulla.
Il ragazzo pronunciò l'incantesimo per far sì che la scopa si sollevasse, la passò di mano a lei e recuperò la propria. Si mise a cavalcioni della propria scopa e si alzò in volo di qualche spanna.
-Ci vuole un po' di fiducia-
-Ma di che parli?-
-Non le dai fiducia-
-Davvero parli della scopa come di una persona?-
-E' così difficile, per te, credere di potercela fare?-
-Sì- rispose, spazientita.
-Potresti almeno mettertici sopra a cavalcioni, per piacere?-
Lei lo guardò impassibile.
-Dovresti solamente sollevare una gamba e farla passare al di là del manico. Non è chiedere tanto. In ogni caso sei convinta che non si solleverà mai, che ti cambia a questo punto?-
La riccia sospirò ed eseguì.
-Afferra bene il manico però- la guardò -Tienilo bene ho detto! Con due mani- la riprese.
-Ok, ok, fatto. Ti va bene?-
-Si. E chiudi gli occhi-
Lo guardò allarmata -Che hai intenzione di fare? Non tirarmi, trascinarmi o altro, sai?-
-Tranquilla- si alzò in volo un altro poco, guardandola dall'alto e alzando entrambe le braccia in segno di resa per farle vedere i palmi delle mani, come a dimostrare la sua inoffensività -O ci riesci da te o di sicuro non faccio la carità io. Avrò solo modo di prenderti in giro più di quanto non facessi prima- e ghignò.
-Ah ah ah, molto divertente-
-Li chiudi questi occhi?-
Hermione chiuse gli occhi.
-E ora spiegami-
-Cosa?!- rispose stizzita.
-Perché non riesci a immaginarti a volare sopra quella dannata scopa-
Lei scrollò le spalle nervosamente, stava stringendo spasmodicamente il manico della Nimbus. Stare lì la metteva a disagio, la faceva sentire nervosa.
-Come ti senti?- le chiese lui, come leggendole dentro.
-Irritata. Da te- aprì un occhio.
-Non sbirciare!- la redarguì.
Constatando che lui era ancora dove lo aveva lasciato, apparentemente innocuo, richiuse l'occhio, leggermente più fiduciosa. Iniziò a respirare a fondo l'aria fresca per rilassarsi almeno un poco.
-Mi sento a disagio, nervosa, irritata. Sensazioni spiacevoli-
-E' lì il problema! Dovresti liberartene! Dovresti sentirti come minimo libera, leggera e felice. Viaggiare su una scopa ti dà il senso di potere, di libertà. Puoi fare tutto, muoverti dappertutto: in alto, in basso, a destra, a sinistra.. a tutte le velocità che vuoi. Come e meglio che in acqua-
La riccia rimase pensierosa a riflettere sulla sensazione che provava le estati al mare da ragazzina.
All'inizio era sfiduciata nei confronti di quella grande massa d'acqua, aveva idea di poterci sprofondare dentro, venendone soffocata. Poi aveva capito che le onde erano sue amiche, la spingevano verso l'altro, verso l'ossigeno, la sostenevano, la dondolavano e cullavano. E lei poteva scendere ad esplorare gli abissi profondi e poi risalire. Si sentiva libera, leggera e bella. L'acqua era un'alleata fedele. L'aria. L'aria serviva per respirare, e nient'altro.
Una vocina obbiettò dentro di lei: e l'acqua pensavi servisse soltanto da bere, eppure ti sei trovata sul fondo del lago nel Torneo Tremaghi. O no? E ne sei sopravvissuta o no?
Draco la vide assorta e sogghignò in silenzio.
-Devi immaginare l'aria tra i capelli, il fruscio del mantello che svolazza dietro di te. Sotto i piedi non hai più il terreno, è vero, ma che ti importa? Insomma, é come dondolarsi su un albero, no?-
O su un'altalena, soggiunse mentalmente Hermione, ricordandosi com'era bello dondolarsi al parchetto vicino a casa, quand'era piccola. Devo tornare su un'altalena, pensò, mi manca la sensazione di scalare il cielo con le punte dei piedi. Quasi riusciva a risentire addosso a sé quelle sensazioni come reali.
Sentì una leggera risatina di Draco, ma non ci fece caso, assorta com'era.
-E poi- continuò lui -Devi avere presente anche l'aria contro la faccia, una leggera, piacevole brezza che ti rinfresca e ti solletica quando ti sposta i capelli dalla fronte. E devi pensare a come puoi sentirti forte e sicura di te, così in alto, dove tutto è possibile. E devi sempre tenere a mente che per qualunque cosa hai il manico levigato della tua scopa, tra le mani. Non ti lascia cadere, sei stabile, sei forte, sei potente. Puoi dirigerti dove vuoi e scendere in ogni momento, è il tuo timone-
Hermione aprì gli occhi, un certo benessere che la invadeva tutta. Le sembrava di percepire il vento che le solleticava i capelli. Si chiese com'è che fosse scesa quell'arietta, così, tutto d'un colpo.
Si guardò intorno e vide Draco alla sua stessa altezza, comodamente seduto sulla sua scopa, che sogghignava incessantemente. Guardò verso il basso e lanciò un urlo acuto.
I suoi piedi erano ben lontani dall'essere appoggiati al manto erboso. La scopa s'era sollevata e ondeggiava dolcemente.
Le nocche sbiancarono quando le mani presero a stringere spasmodicamente il manico della Nimbus.
Il suo corpo prese a vacillare pericolosamente e più si rendeva conto di non avere alcun tipo di appiglio ai lati, più tendeva a sbilanciarsi, prima a destra, poi a sinistra. Diede uno strattone con le braccia per mantenersi in sella e la scopa virò, sobbalzando.
Hermione ebbe la netta e spiacevolissima sensazione di star per precipitare nel nulla alla sua destra.
-Ouh ouh ouh!!! Piano!- Draco si tuffò con la propria scopa per correggere la direzione di quella di Hermione che stava andando a schiantarsi sul terreno. D'un tratto l'erba appariva meno morbida, il terreno dava l'idea di essere qualcosa di molto duro su cui schiantarsi contro.
-Tieni entrambe le mani sul manico!- sbuffò lui relativamente compassato.
La riccia aveva avuto idea, in quei pochi secondi di terrore, che stendere un braccio e tenerlo teso verso il pavimento fosse un buon di fermare la propria caduta e reggere tutto il peso del proprio corpo, senza rompersi un polso e rotolare molti metri più in là.
Dopo che la Serpe ebbe afferrato il manico della vecchia Nimbus re-indirizzandola per il dritto ancora a molte spanne da terra, Hermione smise di urlare sole vocali e prese ad articolari suoni compiuti -Pazzo pervertito maniaco!- esordì -Mi vuoi far ammazzare???-
Draco si limitò a librare a mezz'aria, osservandola seria.
C'erano state occasioni in cui si era effettivamente comportato da pazzo pervertito maniaco.
Quella non rientrava, però, nell'elenco.
-Hai volato- disse, semplicemente.
-Se lo chiami volare- la ragazza cercò di scostarci un ciuffo di capelli dagli occhi sbuffandosi aria in faccia.
-Direi che possiamo scendere- detto fatto la Serpe aveva i piedi piantati a terra.
-Basta che indirizzi dolcemente il manico verso il basso, senza inclinarlo troppo di colpo-
Lei eseguì, scendendo a una lentezza esasperante e controllando il movimento ossessivamente, ristabilizzando il manico ogni 5 secondi su una traiettoria orizzontale e arrestando la discesa del mezzo.
Quando infine coi piedi tocco terra ne scese di gran carriera, lasciandola cadere e allontanandosi come se l'avesse morsa.
-Che razza di sortilegio..  ?- iniziò
-Hai fatto tutto da te. È bastato immaginarlo, volerlo, e ti sei librata in volo senza neanche accorgertene. Non così terribile, dunque?-
Lei guardò la scopa, inerme, con diffidenza: -Questo lo dici tu!-
-Bene. Ma almeno ci hai provato e ci sei riuscita. Ora sai cosa provano Harry e Ron a sfrecciare su e giù per il cielo-
-E voi andate anche a quelle pazze velocità per tutto il tempo-brontolò lei -Ma cos'avete in testa?! Se solo cadeste potreste ammazzarvi! Mi ricordo la prima lezione: tu e quell'incosciente di Harry che vi siete librati in volo, a quell'altezza, a undici anni e vi fiondavate su e giù per recuperare quel cavolo di gingillo di Neville-
-Direi che ci sia successo di peggio, in seguito. Non credi?-
-Oh si. Ma nulla a che vedere con l'alzarsi in volo-
-Bhé di peggio c'è stato che fino all'anno seguente non ho potuto giocare a Quidditch. Gran brutta storia quella! Da quando ho imparato a volare.. e chi mi ha più tenuto lontano dalle scope?!- rise.
-Sembri Ron ora. Lui che vuole diventare giocatore professionista-
-Oh no per carità, non potrei più seguire il Campionato! Quindi? Non volerai mai più?-
Per tutta risposta Hermione si avvicinò diffidente alla Nimbus coricata sul manto erboso. La scrutò.
-Ad ogni modo ora è tardi, si sta facendo buio- la avvisò lui -Non ho tempo di insegnarti altro-
Con un'aria vittoriosa accolse la delusione sul viso della Grifondoro.
-Non è l'ultima occasione che hai di volare, ma se vuoi posso portarti io a fare l'ultimo giro della giornata-
Detto ciò, montò sulla scopa e si alzò in volo, avvicinandosi.
-Come monto?- chiese lei, sorprendendolo. La sua offerta era sincera, ma pensava di dover insistere più a lungo.
Lui abbassò la scopa fino a toccare terra con la suola delle scarpe e le tese una mano.
-Salga sul destriero, madamigella- ghignò.
Lei accettò l'aiuto, si issò su e si mise seduta davanti a lui, all'amazzone.
-Non rischio di ammazzarmi per davvero?- chiese, titubante.
-Ci sono io che ti tengo, no?- e detto ciò la circondò con le braccia per impugnare il manico poco più avanti.
Si librarono in volo e la scopa sotto al doppio peso oscillò leggermente.
-Peso troppo- constatò lei, sempre più incerta.
-Ci credo, con quel culone che ti ritrovi!- ribatté lui, guardandola di sottecchi e ridendo.
Lo colpì al petto. Lui si portò una mano ai pettorali ed entrambi oscillarono leggermente, sbilanciandosi.
-Ehi, piano. Attenta!- ridacchiò lui.
Hermione già aveva lanciato uno strillo e si era aggrappata con le mani al suo collo e al gilet di cotone.
-Ma sta un po' tranquilla e goditi il volo-
Lei arrossì leggermente e decise di fargli il verso: -La Compagnia è lieta di annunciare che il volo sta procedendo secondo i piani.. le uscite di sicurezza sono localizzate qua, là e ancora là- proferì con una vocina leziosa, ma non osò staccare le mani per imitare al meglio la hostess che aveva deciso di interpretare.
Lui la guardò confuso -Ma che stai dicendo?- e rise.
-Un giorno ti porterò su un aereo. E anche in altalena- gli annunciò lei, ridendo della sua stessa imitazione.
-Uhm.. ok-  staccò gli occhi dalla porzione di cielo che aveva davanti per guardarla e sorrise, ancora confuso.
Tornò a guardare davanti a sé -Che fiabe ci sono in quel librone immenso?-
-Quello che ti ho portato?-
Lui annuì.
-Mmm Pollicino, Jack e la pianta di fagioli.. -
-Cheee? Ma che cosa leggete voi Babbani?-
-Jack trova dei semi che se piantati fanno crescere una pianta di fagioli alta fino al cielo-
-E cosa se ne fa?-
-Ci si arrampica-
-Perché?-
-Per recuperare la gallina che fa le uova d'oro-
-Io credo di non volerlo leggere il tuo libro, sai?!- e rise.
-C'è anche la Bella Addormentata nel bosco-
-Quella già la so. La Bella dorme cent'anni e poi arriva il Principe sul cavallo-
-Che la bacia e la sveglia, bravo-
-Il bacio della buonanotte, il bacio del Principe che ti risveglia, c'è un bacio per tutte le occasioni nelle vostre favolette-
-Poi c'è anche la storia della Bella e la Bestia-
-Altri baci?- chiese, ironico, alzando un sopraciglio.
-No.. la storia di una bellissima ragazza di paese che per riscattare un debito del padre è obbligata ad andare a vivere nel castello di un'orribile bestia..  -
Draco iniziò a perdere quota, manovrando la discesa perché la scopa si mantenesse stabile.
-Mi ricorda qualcosa- borbottò -Il castello era per caso un Maniero?-
-Non sai ancora come finisce però!-
-Fammi indovinare: il popolo arriva con forconi e torce a liberare la bella fanciulla?- e ghignò.
-No. La ragazza si innamora della bestia, per quella che é. E innamorandosene spezza un antico incantesimo che tiene legata la bestia a quelle mostruose fattezze, in verità, amato per com'è nell'animo, il Principe, che tale era, torna ad avere sembianze umane. E i due possono finalmente vivere insieme, felici e contenti-
Ormai Hermione toccava terra coi piedi, scese dalla scopa.
Draco la stava scrutando attentamente, con un'espressione indecifrabile.
-Ok, lo leggerò. Tu però impara a librarti in volo per tuo conto-
-Ti conviene leggerlo: noi abbiamo conversazioni civili solo quando parliamo di questo genere di cose!-
E ridendo Hermione fece per allontanarsi.
Draco si incamminò laddove avevano abbandonato la Nimbus.
Hermione si voltò di scatto e gli buttò le braccia al collo -Comunque grazie!- gli disse -E' un gran giorno per me. Essere andata lassù- e con un brivido guardò verso l'alto.
Si staccò -Tuo padre?-
Una voce li richiamò: -Hermione, Draco-
Era la McGranitt.
Malfoy commentò: -Eccolo-
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alia Corrino