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Autore: Fiamma Erin Gaunt    12/11/2012    1 recensioni
Dal cap 23:
- La magia non servirà, ragazzo, sta morendo – decretò Artemisia, la voce melodiosa che contrastava in modo stridente con la gravità della sua affermazione.
- Cosa?! No, non sta morendo – replicò Tom, mentre continuava imperterrito a mormorare incantesimi.
Nel frattempo il resto degli invitati aveva smesso di dimenarsi a tempo di musica e assisteva alla scena con aria preoccupata.
- Fate uscire tutti – ordinò Artemisia, rivolgendosi ad Alaric e Adrian che sembravano essere gli unici abbastanza lucidi per obbedirle.
- Che le succede? – esclamò Letitia, gli occhi castani colmi di lacrime e la voce incrinata dalla paura.
- Il suo corpo sta rigettando il veleno dell’ incubo, o si trasforma o morirà – decretò con tono grave Sinister, mentre accarezzava leggermente la fronte della ragazza.
- Cosa aspetti, allora, fallo! – esclamò Tom, mentre osservava il respiro di Kyra farsi sempre più stentato.
- Se lo faccio la Kyra che conoscete non esisterà più, sarà una creatura spietata e assetata di sangue, vittima dei suoi istinti, siete disposti ad accettare una cosa simile? – interloquì.
Tom annuì con aria decisa, mentre Letitia si asciugava le lacrime e mormorava – Tutto, purchè continui a vivere –
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Cap 18















 

-Cosa voleva Crouch?- le chiese Lucretia,scrutando l'amica che,a sua volta,guardava Tom,alla ricerca di qualche segno rivelatore su ciò che poteva avergli appena detto Casimir.Sembrava accigliato ma tutto sommato piuttosto tranquillo,segno che non dovevano aver litigato.

-Kiky?-

-Eh? Scusa ma...-

-Ti eri incantanta a guardare Tom- concluse per lei la Reynolds,sorridendole comprensiva.

-Sì ma non per il motivo che credi tu,è che Casimir ha voluto parlargli in privato. Mi chiedo quale sia il motivo- borbottò pensierosa.

-Non credo sia nulla di grave altrimenti a quest'ora si starebbero già lanciando incantesimi da una parte all'altra della sala- commentò saggiamente Letitia.

-Hai ragione,comunque Casimir voleva sapere se era vero che avevo una tresca con Sinister- le rivelò con tono da cospiratrice.

-Cosa?!?-

-Precisamente la reazione che ho avuto io,a quanto pare,tre quarti della scuola è convinta di questa cosa-

-Non finirò mai di stupirmi del numero di completi idioti che popola questa scuola- replicò la ragazza,buttandosi indietro i lisci capelli castani.

D'un tratto il chiacchiericcio della tavolata verde argento venne interrotto dall'arrivo di Noel McLaggen,Grifondoro del settimo anno,che avanzava tronfiamente verso il loro tavolo e,a meno che Kyra non si sbagliasse di grosso,sembrava proprio diretto verso di loro.

-Ti sei forse perso McLaggen? Sai,il tuo tavolo è quello laggiù,dove si trovano tutti quegli sfigati vestiti di rosso ed oro- intervenne la Nott,accennando con aria disgustata al tavolo dall'altra parte della sala.

-Che caratterino Nott,mi sono sempre piaciute le ragazze toste..se poi sono anche messe bene come te,bè tanto di guadagnato- replicò il ragazzo,scoccandole una lunga occhiata di apprezzamento.

-Io invece apprezzo i tipi con i neuroni funzionanti...e non mi sembra il tuo caso- replicò,sorridendogli ironicamente.

-Bè,sai con i neuroni ci fai ben poco se poi il resto non funziona e,quanto a questo,posso assicurarti che nessuna ha mai avuto nulla da ridire-

-Non ne dubito,il problema è che il tuo sangue invece di scorrere in tutto il corpo si concentra solo nella parte bassa. Sai,forse,se ragionassi con il cervello invece che con altre parti del corpo,ti renderesti conto di non avere la minima possibilità con me- gli fece notare.

La risposta della Nott suscitò una serie di risatine lungo la tavolata verde argento e,negli occhi azzurri del Grifondoro,balenò un primo accenno di rabbia.

-Sai,non pensavo che fossi così difficile...almeno stando a quel che si dice in giro- replicò con fare insinuante.

A quelle parole si udì il rumore fastidioso di una sedia che veniva trascinata all'indietro. Tom si alzò in piedi e,in men che non si dica,fece il giro della tavola trovandosi a pochi centimetri dal Grifondoro,la bacchetta già sfoderata e lo sguardo torvo.

-Ehi Riddle,non ti si addice granchè la parte del cavalier servente- gli disse McLaggen,scrutandolo dall'alto del suo metro e novanta.

-Hai tre secondi per chiederle scusa- lo avvertì Tom,avvicinandogli la bacchetta al volto.

-Altrimenti?- replicò con aria tronfia.

-Lo scoprirai- assicurò minaccioso.

-Tre....due...-cominciò a contare,e dalla bacchetta cominciarono a sprizzare scintille rossastre.

Evidentemente McLaggen si rese conto che il Serpeverde non stava scherzando affatto e non si sarebbe di certo risparmiato,perchè scrollò le spalle e si allontanò leggermente da lui.

-Quanto sei suscettibile,Riddle. Non pensavo che la condivisione ti desse così fastidio,in fin dei conti lo sanno tutti che se la spassa con il professor Sinister.-

Fece appena in tempo a terminare la frase che venne schiantato in pieno da due raggi di luce rossa,uno partito inequivocabilmente dalla bacchetta di Tom e l'altro da qualche misterioso mago.

McLaggen aveva appena toccato terra che il professor Lumacorno era accorso per dividere i due duellanti.

-Signori,è una cosa oltraggiosa. Dovreste saperlo che non è possibile duellare nei confini della scuola- esclamò,anche se il suo disappunto sembrava essere rivolto tutto nei confronti del Grifondoro che giaceva a terra.

-Horace ha perfettamente ragione,cosa hai da dire Tom?- intervenne Silente,puntando i penetranti occhi azzurri sul ragazzo,che aveva ancora la mascella violentemente serrata per la rabbia.

-Se l’è cercata,ha insultato Kyra- replicò seccamente.

-Bè tutto questo è molto cavalleresco da parte sua,signor Riddle,ma credo che la signorina Nott sia perfettamente in grado di tutelare la propria persona da accuse infamanti- commentò saggiamente,lasciando vagare questa volta lo sguardo sulla ragazza chiamata in causa,che fissava disgustata McLaggen mentre si rimetteva in piedi.

-Venti punti in meno a Grifondoro e a Serpeverde,direi- mormorò Lumacorno,mentre dalle clessidre una ventina di cristalli venivano rimossi da entrambe le parti.

-Non è così semplice,Horace,credo che una punizione aiuterebbe a comprendere che le regole riguardo i duelli non possono essere infrante così facilmente-

-Suvvia Albus,date le ragioni che hanno spinto il signor Riddle credo che si possa fare un’eccezione- protestò Lumacorno,desideroso di proteggere il suo pupillo.

-Insisto,ci vediamo domani sera nel mio ufficio Tom- decretò Silente,voltando le spalle al tavolo verde argento e riaccompagnando McLaggen dai suoi compagni.

Un sibilo infuriato si levò dal tavolo dei Serpeverde,Tom veniva messo in punizione e invece quel pallone gonfiato di un Grifondoro se la cavava così a buon mercato,non era giusto.

Tom,sforzandosi di reprimere l’ira,uscì a passo svelto dalla sala grande;aveva bisogno di un po’ d’aria o avrebbe finito per uccidere qualcuno.

Era da poco giunto alla Guferia quando un rumore di passi lo spinse a voltarsi;Kyra stava sulla soglia,incerta sul disturbarlo o meno.

-Sì?- le chiese seccamente,tornando a guardare fuori dalla finestra.

-Volevo ringraziarti per…bè lo sai-disse la ragazza,gesticolando leggermente.

Tom sorrise tra sé e sé,faceva sempre così quando era imbarazzata.

-Non ho fatto nulla di che- minimizzò,scrollando le spalle.

-Non è vero,e tu lo sai.Ti sono riconoscente per aver preso le mie difese- insistette,affiancandoglisi.

-Bè,qualcuno doveva dare una lezione a quell’idiota- commentò Tom,rivolgendole un sorriso sghembo.

-Ehi,ma da qui si vede la costellazione di Pegaso- esclamò d’un tratto,indicandogli con un dito la costellazione.

-Non sapevo di interessassi di astronomia- commentò Tom,seguendo con lo sguardo la direzione indicata dalla ragazza.

-Sì,è una passione che ho sempre avuto e quella,poi,è la mia costellazione preferita. Da piccola mia nonna mi raccontava sempre le storie mitologiche e questa mi rimase impressa più delle altre-

-Non la conosco,sai nessuno ha mai perso tempo a raccontarmi storie- replicò Tom,mentre lo sguardo si faceva all’improvviso più cupo.

-Bè,posso raccontartela io,se vuoi- propose titubante.

Il ragazzo annuì,guardandola negli occhi affinchè capisse che aveva la sua piena attenzione.

-Il nome Pegaso deriva dal greco e significa sorgente: questo perché il mitico cavallo alato nacque in occidente dalla fonte dell'oceano. La sua nascita accadde subito dopo che Perseo uccise una delle tre sorelle Gorgoni,Medusa; l'eroe salì in sella al cavallo e corse verso l'Oriente. Durante il viaggio del ritorno a casa vide la bellissima Andromeda incatenata e offerta in sacrificio ad un mostro marino, identificato con la costellazione della Balena,mandato da Poseidone per punire Cassiopea. Infatti la bellissima madre di Andromeda e moglie di Cefeo si vantava di essere più bella di tutte le Nereidi scatenando appunto la sua ira. Perseo salvò la fanciulla uccidendo il mostro e la portò con sé. Pegaso poi fu affidato a Bellerofonte che lo domò e lo cavalcò compiendo mille e mille imprese. Infine,dopo la morte di Bellerofonte, il cavallo salì in cielo a servire gli dei e fu posto come costellazione.-

Tom la ascoltò attentamente,senza perdersi neanche una parola.

-Ti piacciono le storie eroiche- commentò quando il racconto ebbe fine.

-Sì,e poi a tutte le ragazze piace l’idea dell’eroe che giunge a salvarle- confermò Kyra.

-Eppure non mi sembri il genere di ragazza che aspetta di essere salvata-

-Diciamo che non sto con le mani in mano,ma so apprezzare quando qualcuno arriva in mio soccorso- replicò e,dal modo in cui lo guardò,Tom capì che si stava riferendo proprio al suo intervento durante la cena.

-Bè,è tardi,sarà meglio tornare in dormitorio- esclamò,dirigendosi verso le scale.

-Aspetta,solo un attimo- la pregò Tom,afferrandole gentilmente il polso.

Kyra si voltò a guardarlo con aria perplessa.

-Ecco,mi chiedevo se volessi venire con me alla festa di Natale di Lumacorno- le disse tutto d’un fiato,fissando con insistenza un punto alle sue spalle.

La Nott lo fissò stupita,non ci sperava quasi nel suo invito.

-Io…sì,certo,con piacere- accettò,sorridendogli radiosa.

-Bè…ok,allora,ci…sì,insomma,ci vediamo – balbettò Tom,lasciandola andare.

-Sì,ci vediamo- confermò la ragazza,scendendo le scale.

Una volta rimasto solo Tom sorrise trionfante,ce l’aveva fatta.





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Spazio  autrice:


Finalmente Tom riesce a combinarne una giusta ^^. So già che McLaggen starà antipatico a molte di voi (e anche io lo odio infinitamente u.u) ma mi serviva qualcuno di odioso per far uscire questo lato del carattere del nostro Tom.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere che ne pensate.
Al prossimo.
Baci baci,
               Bella_92

  
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