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Autore: BrokenAngel    13/11/2012    2 recensioni
Allison e Daniel si incontrano per la prima volta in collegio, quando lei ha 12 anni e lui 15. Si confidano fra loro, e diventano molto amici. Si capiscono, e si aiutano a superare le loro paure.
Lei si sentiva molto sola senza di lui, dato che è stata abbandonata dai suoi genitori e non ha amici. Lui è l'unico su cui adesso può contare.
Dopo due settimane di amicizia sono costretti a separarsi perché Allison viene adottata.
Si rincontreranno 8 anni dopo, quando entrambi saranno ormai molto grandi. Capiranno che molte cose nelle loro vite sono cambiate, ma che si sono sempre voluti bene e che anche dopo 8 anni, nonostante tutto ciò che succederà se ne vorranno sempre. E chissà magari potranno anche sperare in qualcosa di più.. Seguite i capitoli e lo saprete!
Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Once again
-Don't let me alone-

 







 

 
Avete presente quell’attimo in cui sembra che tutto andrà incredibilmente bene? Quell’ attimo in cui non trovi una sola ragione per cui quel momento perfetto debba essere rovinato.
Avete presente quell’attimo in cui non riesci a non pensare ad altro se non a quella persona, grazie alla quale sorridi, e a cui pensi in ogni momento?
Avete presente quell’attimo in cui ti chiedi perché non ti è accaduta prima una sensazione così? In cui non capisci come e perché tu stia così bene con lui, ma allo stesso tempo sai di non poterne più fare a meno.
E poi.. avete presente quell’attimo in cui ti rendi conto che quella sensazione non durerà per sempre? Quell’attimo in cui arriva qualcosa che ti fa rendere conto che non sarà tutto come l’avevi immaginato. Che i sogni non si realizzano mai fino in fondo come li vorresti tu.
È passato un mese da quando io e Daniel ci siamo baciati, dichiarati e messi insieme. E forse in quel momento sembrava andare tutto bene, ma poi le cose sono cambiate. Abbiamo iniziato a litigare per ogni stupidaggine, e ogni scusa è buona per rinfacciarci degli ultimi sei anni.
Non so perché le cose vadano così, ma mi sono accorta che da quando ci siamo rivisti molte cose sono cambiate tra di noi. Potrei dare la colpa a molte cose, ma l’unica spiegazione vera è che non ci conosciamo più. Siamo diventati praticamente estranei. E come posso pretendere di essere felice con una persona che non riconosco più?
Mi guardo allo specchio e mi rendo conto quanto anch’io sono cambiata. Mi rendo conto che non so cosa fare per rimediare al tempo trascorso senza di lui. Di non sapere cosa fare, cosa dire.
Sospiro e dopo essermi preparata esco dalla camera, stringendomi nel giubbotto di pelle. Nonostante a Los Angeles non faccia molto freddo, siamo vicini a Natale e le temperature si stanno abbassando anche qui.
Raggiungo Jenny al bar, dove è seduto anche Matt. Sorrido a entrambi quando mi vedono arrivare.
“Buongiorno.” Mi saluta lui.
“’Giorno Matt.”
“L’ho preso poco fa il caffè perciò dev’essere ancora caldo.” Mi dice Jenny. Ed infatti, quando prendo in mano la tazza è ancora calda tanto da riscaldarmi le mani.
“Tra poco dovrebbe arrivare anche Daniel. Si stava vestendo quando sono uscito.” Annuisco, sorseggiando il mio caffè. “So che non siete in un buon periodo”
“Beh.. non lo so nemmeno io in realtà come sta andando la nostra storia. È una situazione veramente molto complicata. In certi momenti va tutto bene e poi improvvisamente ci mettiamo a litigare.” Sospiro sbuffando.
“Avete solo bisogno di passare del tempo insieme vedrai. Vi siete messi insieme subito, dopo 6 anni in cui non vi siete mai sentiti. Una parte della vita dell’altro non la conoscete. Avete solo bisogno di conoscervi meglio.”
“Me lo stai dicendo tu, Jenny, che abbiamo fatto le cose in fretta?” dico con un sorriso ironico. Lei scoppia a ridere insieme a Matt, dopo essersi guardati negli occhi.
“Beh, si, forse non sono proprio la persona adatta..” ridacchia.
“Cosa ridete?” Daniel arriva e si siede vicino a me, dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
Faccio segno a entrambi di stare zitti e loro lo fanno. Non voglio che poi s apra una discussione inutile, dato che a Daniel non piace molto parlare di questo argomento.
“Mh, niente.. Jenny ha fatto una delle sue solite battute stupide e..”
“Beh, grazie per il complimento sulle battute stupide, me lo ricorderò in futuro, quando avrai bisogno di qualcosa.”
“Pff, permalosetta.” Mi fa la linguaccia e io ricambio.
Dopodiché la conversazione termina e cala un silenzio imbarazzante, durante il quale io bevo il mio caffè a piccoli sorsi per cercare di finirlo il più tardi possibile e evitare di finire a guardare il paesaggio intorno a me.
Poso gli occhi su Jenny che fa una smorfia, poi sposto lo sguardo su Matt che sembra stia massaggiando, e infine su Daniel che si guarda intorno non sapendo cosa dire.
Alla fine, si alza e mi guarda.
“Alli, devo parlarti.” Annuisco e poso la tazza, guardando Jenny che ha uno sguardo quasi sofferente, come se mi dicesse che le dispiace. Ma di cosa? Non è mica colpa sua se io sono in questa situazione.
“Torno tra poco.”
“Oh no, ti accompagno io a lezione dai, così non stiamo a tornare qui.” Annuisco e li saluto.
Iniziamo a camminare fino a che Daniel si siede su una panchina e io faccio lo stesso.
“Senti.. lo so che le cose non stanno andando come le avevamo immaginate. Insomma, litighiamo spesso e ogni volta mi sento male, tanto da non sapere che fare, ma lo sai quello che provo per te e non cambierà mai. Perciò, anche se le cose continuassero a non andare bene, non dubitare mai dei miei sentimenti. Lo so, ci dobbiamo conoscere.. ma, questo non cambierà mai.”
“Anche per me è lo stesso, solo che..”
“Aspetta. Non è di questo che volevo parlare. Mi dispiace per averti fatta stare male. È vero, sono cambiato. Sono successe delle.. delle cose che hanno cambiato il mio carattere e il mio modo di pensare, è vero. Sono cose che ti racconterò, te lo prometto, ma non adesso. Devo trovare il modo, il momento adatto.. non so, devo trovare le parole. Ma voglio che anche tu sia sincera con  me.. raccontandomi tutto. Ti prego.. io ne ho bisogno.”
Annuisco.
“Lo farò. Te lo prometto.”
“Ok.. adesso, vorrei chiederti una cosa. – aggrotto la fronte preoccupata – tranquilla. Non voglio chiederti di sposarmi” ride “tra poco è Natale e mi chiedevo se ti andasse di venire a casa dei miei zii, con me. Cioè, lo so che hai una famiglia, ma.. mi andava di farteli conoscere. Anzi no, vorrei solo stare con te in quei giorni. Allora, vuoi?” lo guardo incredula. Ci speravo che mi chiedesse una cosa così, ma non immaginavo lo avrebbe fatto davvero.
“Seriamente?”
“Si. Ti sembra strano che ti voglia con me?”
“No, è solo che.. wow, fa tanto di coppia.”
“Perciò.. non vuoi?” mi guarda preoccupato. 
“Oh che dici.. certo che voglio. È davvero una cosa dolcissima, speravo tu me lo chiedessi.”
“Perciò vieni.”
“Si, scemo, ovvio che vengo.”
“E con la tua famiglia?”
“Non so.. andrò a trovarli qualche giorno. Anche se non mi va molto di passare il Natale con loro.”
“Ma sono la tua famiglia.”
“Sei lo stesso ragazzo che qualche secondo fa mi ha chiesto di andare a festeggiarlo da lui?” sbuffa.
“Ovvio che io voglia che tu lo passi con me, ma non so come ci potrebbero rimanere loro o se tu vorresti passarlo lì.”
“Ho risposto di si, Dan, questo vuol dire che preferisco stare con te. Chiuso il discorso.” Faccio una smorfia e incrocio le braccia al petto, un po’ scocciata da tutte queste domande.
Lui mi picchietta con un dito sulla spalla. Io mi volto a guardarlo e lui mi fissa con uno sguardo da cucciolo.
“Me lo dai un bacino?”
“No.” Fa una smorfia.
“Daaai.. ti prego.” Si avvicina a me, e mi lascia un bacio sulla guancia, seguito da un altro, e poi ancora un altro sempre più vicino alla bocca.
“Smettila.” Cerco di allontanarlo, facendo finta di provare disgusto.
Lui però è più veloce di me e mi cinge la vita con un braccio, alzandomi e portandomi a sedere sopra le sue gambe.
Mi tiene stretta a lui e io metto un braccio intorno al suo collo, arrendendomi e mi sento bene. Questo è uno di quei momenti. Quelli che non cambieresti per nulla al mondo, e che vorresti vivere per sempre.
 
“Insomma, cosa devo portare? Quanti giorni hai detto ci staremo?” gli rivolgo per l’ennesima volta la stessa domanda mentre corro dall’armadio alla valigia, e ancora dalla valigia all’armadio da almeno 2 ore.
Daniel è sdraiato sul divano, dato che ormai si è arreso  e non prova più a starmi dietro. Sbuffa prima di rispondere.
“5 giorni. E ti ho già detto che non importa che ti porti dietro tutto l’armadio, avranno talmente tanta gente per casa che non si accorgeranno nemmeno se metterai due volte le stesse cose.”
“Daniel Daniel Daniel.. è importante fare bella figura” risponde Jenny per me, che mi sta aiutando a scegliere le scarpe.
“Non per me..”
“Cosa vorresti dire?” gli chiedo e lui scuote il capo come se la cosa non importasse. Jenny mi guarda dispiaciuta.
“Scusate ho bisogno di una boccata d’aria. La valigia la finisco dopo” Dico, andando verso la porta e uscendo. Quando raggiungo l’uscita, l’aria fresca m’investe tanto che sono costretta a mettere le mani nel giacchetto di pelle.
 “Ehi Alli.” Sento la voce di Jenny da lontano. Sospiro, un po’ delusa dal fatto che non sia Daniel, e anche dal fatto che vorrei stare da sola. “Aspetta. Non andartene così. Lui.. lui non vuole farti stare male.”
“Oh andiamo, gliene ho parlato mille volte. Gli ho detto che dovrebbe parlare con me, e.. confidarsi, ma ogni volta lui.. lui si chiude in se stesso. E io non ce la faccio, davvero..” le lacrime si addensano nei miei occhi. “non voglio perderlo, mi ucciderebbe e lo sai ma.. ma io davvero non so mai cosa dire, cosa fare.. non so più niente. dov’è finito il mio Daniel? Dov’è finito? TI prego dimmelo perché.. perché io non lo so più” quando una lacrima mi scende sulla guancia Jenny mi abbraccia forte.
“Mi dispiace così tanto..” scuoto la testa.
“La verità è che lui non capisce, e non capirà mai e io come sempre sto male per lui, per questo.” Mi calmo e mi stacco da lei.
“Andrai a casa sua?”
“Non lo so.. non so cosa fare. Scusa ma ora avrei bisogno di..”
“Restare sola. Ok ricevuto. M’invento qualcosa, tranquilla.” Le sorrido grata.
“Grazie, di tutto. Tu.. tu se una vera amica.” Arrossisce e mi lascia un bacio sulla guancia, sussurrandomi un debole grazie e tornando alla camera.
Io inizio a camminare lentamente, come se sperassi che lui venga da me per parlare. Parlare di qualunque cosa. Parlare di lui. Vorrei che venisse qui, da me e iniziasse a raccontarmi di se, di cosa sente, cosa prova. Vorrei che per una volta non dovessi essere io ad immaginarmi le cose. Vorrei per una volta, non sentirmi così sola.. averlo qui che mi stringe la mano e mi dice che c’è, che è e sarà sempre con me, che andrà tutto bene. La nostra storia, le nostre vite. Che nonostante tutto supereremo i problemi. Che sarà colui su cui potrò contare sempre.
Ma la mia mano è fredda, e sono qui a camminare da sola, senza una meta, senza un obbiettivo, un’idea. Sono qui sola, mentre, come sempre, gli altri intorno a me, sono felici, ed io mi chiedo.. perché non posso per una volta anch’io essere così? Con quel costante sorriso sulle labbra, e quella voglia di andare in capo al mondo.
Credevo che per una volta sarebbe andata bene, almeno questa. Credevo di avere almeno una persona con me, almeno una, almeno quella. ma come sempre mi ritrovo vuota, sola e realizzo che forse, tra noi due sono l’unica a soffrire.
 
Entro nel solito pub e mi siedo sullo sgabello vicino al bancone chiedendo un bicchiere d’acqua, dato che non ho nessuna voglia di bere alcolici.
“Chi si vede..” Alex si siede vicino a me e ordina una birra.
“Alex.” Gli faccio un cenno col capo.
“Che si dice?” alzo le spalle senza dire niente. “come ti sta il naso?” la sua voce si fa improvvisamente interessata.
“Sai, è passato un po’ di tempo. Strano che tu te ne interessi ora.” Ridacchia e annuisce.
“Avevo paura che tu facessi lo stesso. Sai, le donne a volte possono essere molto violente.” Scuoto la testa “Scusami davvero.”
“Per quali delle due cose?”
“Entrambe.”
“Non fa niente. So che in realtà non era indirizzato a me.”
“Cioè?”
“Cioè cosa?”
“Non ti dispiace che gli volessi tirare un pugno in faccia?”
“Ovvio che si.”
“allora?”
“Allora cosa?” sbuffa scocciato.
“Sai cosa voglio dire.”
“No non lo so spiegati.” Mi guarda per secondi infiniti e poi mi pone la domanda.
“Come vanno le cose tra te e lui?”
“Bene. Ma cosa c’entra questo?”
“Non credo vadano tanto bene.” Faccio una smorfia e guardo di fronte a me, distogliendo lo sguardo da lui.
“Non è così.”
“Oh davvero? Allora perché sei qui?”
“Perché mi andava di venire.”
“A bere l’acqua?” indica il bicchiere, sfidandomi con un sorrisetto strafottente sulle labbra.
Io non rispondo.
“Quindi?”
“Quindi fatti gli affari tuoi.”
“Sei mia amica e non voglio che tu stia male per lui.”
“Non sto male per lui.”
“Si invece.”
“No, io lo amo.” Inizia a ridere e io lo guardo malissimo. “Cosa c’è di divertente?” si schiarisce la voce.
“L’hai detto come se fosse una giustificazione al fatto che stai con lui.”
“Non lo è. Lo amo perché.. perché si. Ma cosa te ne frega? Ripeto, fatti gli affari tuoi.”
“Scusa ma perché se ti danno noia le mie domande non te ne sei già andata?”
“Perché.. perché voglio restare qui.”
“Oppure perché non vuoi tornare da lui.”
“Oppure perché se continui così esaudirò il mio desiderio ovvero quello di romperti il naso come tu hai fatto col mio.”
“Ok ok.. la smetto.” Scoppia a ridere di nuovo.
“E adesso che c’è?” sbuffo.
“Guarda chi è appena entrato.”
Il mio cuore inizia a battere e mi sento relativamente sollevata quando vedo che parla di Victoria.
Faccio una smorfia e mi volto.
“Sta venendo verso di noi.” Sussurra cercando di non farsi vedere da lei.
“Che bello.” Dico ironica. “Stasera non c’è un attimo di pace.” Sussurro a me stessa, nonostante io sia sicura che lui mi abbia sentito.
“Ehi ragazzi, è una vita che non vi si vede in giro.” Le faccio un cenno col capo anche a lei.
“Ragazze sono arrivati i miei amici, vi lascio da sole. Buona serata.” Alex si alza e se ne va, mentre io lo fulmino con lo sguardo.
Se gli sguardi potessero uccidere..
Prendo il telefono dalla tasca per guardare l’ora. Le 10. Tra poco devo tornare, sennò si preoccuperanno.
Victoria ordina un cocktail.
“Tu non bevi, Allison?”
“No grazie. Non mi va.”
“Sei qui da sola?”
“Si, ero venuta a fare una girata.”
“E’ strano, no?”
“Cosa?”
“Che nessuno sia con te..”
Non ancora..
“Per me non lo è..”
“Non..”
“Ma cos’avete tutti? Vi da per caso noia che io stia con lui? Che lui abbia scelto me e io abbia scelto lui? Qual è il tuo problema con me?” sbotto alzandomi dalla sedia e facendo in modo che tutti gli occhi siano puntati verso di me.
Non aspetto che lei mi risponda, corro via prima che lo faccia, troppo umiliata da me stessa. Sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché tutti hanno ragione ma io faccio finta che non sia così.
Sono arrabbiata del fatto che non riesco a fare una scelta, perché non vedo alcuna opzione. Sono arrabbiata del fatto che nessuno mi capisca. Ma forse, sono troppo preoccupata che le persone facciano un passo verso di me quando sono io che lo dovrei fare. Forse.. forse dovrei smetterla di camminare sena capire bene dove io stia andando.
 
Torno alla camera e appena apro la porta tutti si voltano verso di me. Sento che la situazione è molto tesa. Guardo Jenny che mi guarda con i suoi soliti occhi pieni di dispiacere, Matt è tra lei e Daniel e mi fissa aspettando una mia mossa. Mi guarda come se mi avvisasse di scegliere bene cosa dire.
Daniel ha spostato lo sguardo da me al pavimento.
Poso la giacca sul divano e vado gli vado incontro.
“Cosa.. succede?” prima che Jenny possa rispondere lo fa Daniel. Matt deglutisce con forza.
Sento la tensione pulsarmi nelle vene.
“Non dovresti dircelo tu?” il suo sguardo freddo e ferito mi trafigge, tanto da rimanere senza parole.
“Io.. non.. non capisco.” Scuote la testa.
“Perché te ne sei andata?”
“Ero andata a prendere una boccata d’aria?”
“Con Alex?” stringo gli occhi in una fessura e apro la bocca per dire qualcosa ma non esce niente.
Deglutisco.
“Tu mi hai.. mi hai seguito?” rimango sbalordita, incredula che le mie stesse parole possano essere la verità.
“Non è così. Ero venuto a parlarti.. te ne sei andata senza dare una spiegazione e..”
“Non sembrava t’interessasse tanto.”
“Cosa? Io credevo andasse tutto bene. Ma poi ti ho visto al bancone con.. con lui e.. perché?”
“Tu pensi che io ti abbia tradito?”
“Non ho detto questo..”
“Ma l’hai pensato.”
“Eri lì con lui.”
“E non ti è passato dalla mente che fossi lì perché non ce la facevo a stare qui? Che fossi uscita da qui perché non sopporto questa situazione e l’avessi incontrato per caso?” alzo la voce tanto che Jenny si avvicina e mi dice di stare calma.
Alza gli occhi e mi guarda con gli stessi occhi freddi che mi fanno paura. Quegli occhi nuovi che prima d’ora non avevo mai visto.
Le lacrime scendono dai miei occhi.
“Mi dispiace.. ma avevo ragione.”
“Su cosa?”
“Tu.. tu sei cambiato. E io non so perché. Non.. non ti riconosco più, perciò quando avrai ritrovato te stesso, avvertimi.”
Le mie parole lo lasciano qualche istante interdetto.
“E se io fossi così?”
“Allora è ancora peggio perché vuol dire che non ti ho mai conosciuto e mi sono innamorata di qualcuno che non esiste.” Annuisce e si mette a sedere sul divano portando le sue mani davanti agli occhi.
Le mie lacrime sgorgano dai miei occhi mentre lo fisso senza dire altro. Non ho la forza di andarmene o di dire niente. Non ho la forza di pensare a cosa succederà adesso. Non voglio farlo, perché fa già troppo male così.
Quando rialza lo sguardo mi guarda con gli occhi lucidi e pieni di lacrime.
“Mi dispiace..”
“Di cosa?”
“Di farti questo. Ma io sono questo.”
“Perché? Perché sei cambiato?”
Scuote la testa mentre inizia a piangere con me.
“Non lo so..”
“Si che lo sai.” Mi chino di fronte a lui.
“Mi mancano così tanto.. E’ stata così dura senza di loro, senza nessuno. Senza di te. Mi dispiace”
“Perché non mi hai detto niente?”
“Perché sono cambiato..” scuoto la testa.
“Adesso sei tu. Devi solo essere te stesso con me e non fingere di non star soffrendo. Mi vedi? Sono io. Allison. La nostra forza è sempre stata quella di essere insieme e di pensare che l’altro ci sarebbe sempre stato in un modo o nell’altro e io sono qui. Sono stata sola per troppi anni.. ti prego.. ti prego, non mi lasciare sola di nuovo.”
Mi fissa senza dire una parola, quando poso la testa sulla sua spalla, bagnando la sua felpa con le mie lacrime.
“Cosa succede ora?” ci pensa qualche secondo.
“Vieni con me dai miei, ti prego. Ho bisogno di te. Ti.. ti prometto che sarò quello che conosci, sarò me stesso, ma tu.. tu non mi lasciare solo.”
“E tu non lasciare sola me.”
“Non lo farò. Prima quando ti ho rivisto con Alex mi sono sentito morire.. tu sei la persona più importante per me a questo mondo.” Mi stringe forte contro il suo petto.
“Anche tu lo sei, davvero.”
E restiamo così finché ne abbiamo bisogno e per la prima volta in questa sera forse mi rendo conto che mi stavo sbagliando. Ma va bene così, se questo è il prezzo da pagare per restare tra le sue braccia, al sicuro, con la consapevolezza di averlo ritrovato e con la speranza che non se ne vada più.
 
Come ogni notte prima di andare a letto, apro il diario di mia madre pronta per leggere un’altra delle sue lettere e a scoprire una nuova parte di lei.
Ma questa sarà anche una parte di me. Leggo le prime righe della lettera e il mio cuore inizia a battere molto forte.
Cara Allison,
eccomi qua, ancora una volta. Questa sicuramente è la lettera che t’interessa di più. Ho aspettato fin troppo per scriverla, ma adesso non posso più. Molto probabilmente questa è una delle mie ultime lettere. Spero di non deluderti e che tu sia qui a leggere attentamente.
Oggi ti parlerò di tuo padre.. 





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Salve! Eccomi con un ritardo enorme, ma eccomi. Dovevo postare venerdì, ma poi mi è venuta un po' di frebbre e non sono riuscita a stare al pc. Poi, in questi giorni fra premiere di Breaking Dawn (non so se qui a qualcuno piace lol) il film che esce domani, e depressione per la fine della saga mi sono ritrovata a postare oggi. 
Tra l'altro questo capitolo è stato un vero e proprio parto da scrivere. Non so, le idee un po' mi mancavano.. sapevo cosa doveva succedere dopo e all'inizio del capitolo e mi sono ritrovata a dover scriver più di metà capitolo senza aver in testa niente.
E' cortissimo, lo so, ma è venuto così. 
Poi, la fine.. lo so, lo so, sono cattiva ma.. mi piaceva così. Insomma, in questo capitolo erano già successe un sacco di cose, e non mi piaceva aggiungere un argomento che non c'entrava molto sia con il titolo che con la 'trama' del capitolo in se. Perciò ho iniziato la lettera perché così vi lascio un po' sulle spiene lol e così adesso sapete più o meno di cosa parlerà il prossimo capitolo. 
Ovvio non è che si parlerà solo del padre, ci sarà anche Daniel.
Poi, altra cosa.. non so se mi sono spiegata molto bene. Insomma, magari l'avete notata anche voi un po' di differenza dal Daniel al collegio a questo, e se non avete ancora afferrato bene i motivi del suo cambiamento, magari li capirete in seguito, dato che l'argomento sarà risollevato.
Ultimissima cosa.. mancano pochi capitoli alla fine. Mi dispiace molto, ma è così D:
Bene, vado. Scusate per le note lunghe. Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, se volete. 
Un bacio, a presto.
Virgi

   
 
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