Ehilà a tutti da
TonyCocchi! ^__^
Grazie
infinite per i tantissimi commenti che mi stanno arrivando ad ogni capitolo,
spero sia così anche ad ogni altro capitolo futuro: più sarò gasato, più in
fretta aggiornerò, giusto? Almeno si spera, dai.
Stavolta
metto un po’ da parte i vostri suggerimenti per sviluppare una mia idea, e,
altra differenza dai capitoli precedenti, diciamo che stavolta i toni si
alleggeriranno alquanto. Per questa volta, voglio regalarvi una specie di
break, con un ucronia che credo troverete molto più simile a una puntata
dell’anime ^__^
Vediamo
un po’ se sarà una scelta azzeccata! XD
Buona
lettura!
PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!
“Sissi?”
–chiese Austria ancora mezzo stordito.
“Niente
di che… Solo un bacetto, una volta…” –rispose Ungheria dondolando
innocentemente sulla sedia- “Perché, vuoi dire che tu…”
“Oh, no, no! Solo un bacettino… Massimo due…”
Il
discorso del “Chi è senza peccato” venuto su al termine della precedente ucronia
aveva avuto degli strascichi, non particolarmente importanti comunque, ma, in
un caso, particolarmente molesti.
“Allooooora…”
–fece Francia col fastidioso sorriso di chi vuole indagare sui segretucci altrui-
“Vorresti dirmi che tu e Shevchenko non avete mai fatto due “palleggi” in
compagnia?”
“……”
Francia
infatti, stuzzicato dalle rivelazioni scaturite, aveva preso ad indagare anche
sugli altri, per non dire su tutti! Ed ora a farne le spese era la povera e
innocente Ucraina, messa sotto torchio dalla nazione più pervertita che esista.
“Insomma,
non solo è famoso e fa tanti gol, ma è pure belloccio, non ci sarebbe
assolutamente nulla di male… E poi, sinceramente, non conosco altri ucraini
famosi, quindi…”
Ad
ogni suo insistere la reazione di Ucraina restava la stessa: farsi più rossa e
provare a girarsi dall’altro lato, sperando che si stancasse presto, se non
prestissimo!
“Suvvia,
ho scommesso con Inghilterra che ognuno di noi qui ha avuto almeno una
storiellina con qualche personaggio famoso, e finora sto stravincendo, sono
riuscito persino a far sputare il rospo ad Australia riguardo Hugh Jackman!”
Indonesia
lo guardò a bocca aperta!
Australia si fece piccolo piccolo: “Ero… molto ubriaco… Particolarmente
ubriaco…”
“Andiamo,
Ucraina, non lo dirò a nessuno! Con che personaggio storico hai…” -occhiolino-
“Eh?”
“……”
“Uh uh! Dai, ti prego, dai! Uh uh uh! Dillo al buon Francia, qui! Dai…”
Alla
fine aveva tirato troppo la corda e il tubo di Russia e il coltello di
Bielorussia facevano ora capolino da ciascuna delle spalle della candida
tettona slava.
“…… Oui, niente
dunque? Peccato.”
Non appena fu
abbastanza distante da potersi considerare salva, Ucraina scoppiò in lacrime:
“Uaaah! Russia, Bielorussia, meno male che siete arrivati a salvarmi! Sniff! È
stato terribile, mi si appiccicava e ammiccava tutto! Buaaaah!”
Il
peso delle occhiatacce di quei due suggerì a Francia di girare i tacchi senza
voltarsi. Nell’andar via passò accanto a Liechtenstein che ricambiò,
innocentemente curiosa, la sua occhiata.
“Oh,
beh, non credo avrei comunque vinto.” –disse, nello stesso istante in cui il
fratellone di lei arrivava a scacciarlo nuovamente con un’occhiataccia!
“Fratellone, che cosa voleva il signor Francia?”
Vash
si piazzò in modo da oscurare l’immondo rospo alla sua vista: “Nulla Lily,
tranquilla, nessuno metterà in dubbio la tua innocenza senza subirne le
conseguenze.”
“Ehm…
D’accordo.”
Quando
Francia rallentò il passo, trovò ad attenderlo altri sguardi di rimprovero,
stavolta da parte di Inghilterra.
“Insomma,
pervertito che non sei altro, la pianti di importunare?”
America si unì a lui: “Si! Piantala di importunare! Dobbiamo passare al
prossimo episodio!”
Inghilterra
strinse i denti: << Ah, è per
quello che deve finirla, eh?! Bastardo! >>
<<
Episodio? >> -pensò Francia-
<< Cos’è una serie tv? >>
“Allora,
chi ha il prossimo numerino?” –scherzò Alfred- “Chi vuole farsi avanti?”
Indonesia
alzò la mano.
“Possibilmente
senza una domanda da cui ci si aspetti qualche altra bella storia d’amore
agro-dolce?”
La
abbassò delusa… Lo stesso fece Bielorussia, con gran sollievo di un certo
fratellone…
“Non
prendetela a male, signorine…” –si spiegò l’inventore- “È che finora ne abbiamo
avute abbastanza di ucronie con romanticismo e “nazioni molto unite”, e adesso
direi ce ne vorrebbe almeno una senza. Che so, qualcuna dove possiamo vedere un
po’ di battaglie, esplosioni, colpi di scena, risate a crepapelle… Cose così.”
Una
mano si alzò.
“Si,
Polonia?”
“Ci sarebbe quella domanda sui muri di casa mi…”
“Scartata!” –lo liquidò prima che finisse di parlare!
“Ma
tipo, che scortesia!”
Lituania
cercò di tirarlo via: “Ehm, Polonia, forse ha ragione, la tua non è esattamente
una domanda… adatta in questo caso.”
“Ma vuoi scherzare, tipo? È adattissima invece, la domanda più importante di
questo mondo, ecco! Mi stupisco che nessuno l’abbia ancora proposta al posto
mio! Ehi, proponila tu!”
Perché
continuava a credere che un giorno Polonia avrebbe ragionato, si domandò Toris,
sentendosi mancare le forze…
“Fratellone,
perché non chiedi quella cosa?”
“Io…
Non lo so…”
Era
stato un dialogo breve e a voce bassa, ma quando si trattava di cose che lo
riguardavano, America, che sotto questo senso era simile a Polonia, aveva
orecchie migliori di un radar!
“Come
come?” –chiese fiondandosi su Svizzera- “Ho sentito bene, vorresti fare una
domanda?”
“No! Io…”
“Dai, fratellone, una volta avevi detto di essere curioso di saperlo.”
“Oh
oh! Ora sono curioso anch’io!”
Vash, impassibile, lo spinse via lontano dalla sua faccia.
“Tsk,
si, c’è una domanda che farei, però… Insomma…”
Svizzera si girò e vide Lily che lo guardava coi suoi occhioni di smeraldo, e
America che cercava di imitarla con un orrendo sguardo pregante.
“Te
lo dico se la smetti!”
“Ok!”
Il
biondo si fece forza per parlare, evitando il contatto visivo: “Io… Mi vergogno
a farmi risucchiare da una macchina! Non voglio fare la figura del fesso come
quegli altri!”
“EHI!”
–lo rimbeccarono subito gli “altri”!
In
effetti, a Feliciano e Romano era stata succhiata la testa, e vederli dibattersi
in quel modo aveva fatto alzare grosse risate… E per lui, che di senso
dell’umorismo non era certo campione, era un ostacolo arduo da superare. Senza
contare la sensazione di caduta nel vuoto all’avvio…
“La
farei pure la domanda, ma l’idea di venire mangiato da una scatola… Non mi
piace per niente!”
America
gli diede una spintarella (che naturalmente lui non apprezzò): “Oh, si tratta
solo di questo? Non ti preoccupare allora, basterà usare la Modalità Spettatore!”
“……”
Inghilterra,
Francia e i fratelli Italia si girarono tutti.
“Si
attiva premendo questo pulsante sul telecomando dopo aver fatto la domanda, e
puoi restare a vedere la tua ucronia da questo lato dello schermo, senza
risucchi imbarazzanti!”
“……”
–se solo avesse visto le facce con cui lo guardavano i quattro alle sue spalle…
“Lo
si può anche premere una volta risucchiato dentro, se vuoi muoverti più
liberamente e non ti fa effetto vedere te stesso da fuori mentre vive la storia
alternativa, ma se hai detto che di risucchi non ne vuoi proprio sapere fa
niente.”
“Che
ne dici ora, fratellone?” –la spintarella di Lily aveva certamente molto più
effetto su di lui!
“Beh…
Se è così va bene.”
“Ah
ah ah, grandioso!”
“GRANDIOSO?!?!?
CHE COS’È QUESTA NOVITÀ?!?!” –esplosero i quattro precedenti utilizzatori,
barbaramente succhiati!
“Perché
non ci hai detto che potevamo guardare le ucronie comodamente seduti da qui?”
–digrignò le zanne Inghilterra.
“Anziché farci mangiare dalla tua scatola idiota, idiota!” –fu ancora più duro
Romano.
“Ve!
Io ho avuto tanta paura!”
“A
me è piaciuto viverla in prima persona, ma mi unisco ugualmente al reclamo!”
“Andiamo!”
–fece America col tono di chi sente di avere ragione dinanzi a un mucchio di
proteste assolutamente incomprensibili- “Pensavo che fosse assodato che voleste
il meglio! Chi preferisce stare a guardare uno schermo quando puoi vivere tutte
le emozioni dell’ucronia in prima persona? Questo è il futuro
dell’intrattenimento, anzi, è fantascienza che si realizza! Ma se mi dite così
ora mi viene da pensare che siate gente ben poco figa, sapete?”
<<
È un idiota! È un bloody maledetissimo
idiota! >>
E
come Lituania, puntualmente, davanti alla fin troppo radicata idiozia di
Polonia, alzava bandiera bianca, così i quattro, demoralizzati, tornarono a
sedersi.
“Beh,
Inghilterra, almeno ora ne sappiamo di più su come funziona la Macchina dell’Ucronia.”
–cercò di cambiare discorso Giappone.
“Sai
che bella roba… Dannato America! Se quella macchina facesse cadere tutti i
capelli a chi la utilizza te lo verrebbe a dire quando il danno è fatto!”
Nel
frattempo, con gran sorpresa di molti, sarebbe stato Svizzera, di solito sempre
distaccato, a porre la nuova domanda.
“Come sapete, io sono un tipo a cui piace stare tranquillo, ma purtroppo, la
mia pur ben conosciuta neutralità è stata, e viene tuttora messa a dura prova
da gentaglia di ogni tipo che mostra una predisposizione naturale nel rompermi
le scatole. Che diamine, è troppo per una nazione chiedere di essere lasciata
in pace, senza che degli scemi vengano a correre nudi nel proprio giardino?”
“Ve!
Non ero nudo!”
“O
che una scalmanata non attraversi il suddetto giardino rincorrendo due tizi,
pure loro in mutande, intimando loro di girare un film porno?”
Ungheria arrossì: “Mi avevano tratta in inganno.”
Cina
e Austria risposero all’unisono: “Non rinvangare!”
(NDA:
Ci si riferisce ad un’altra mia fanfic! Se l’avete lette avrete colto la gag,
altrimenti… Ecco il link! >>> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=935837&i=1
)
“Malgrado
tutto quello che ho subito nella mia vita però, invasioni, effrazioni, atti
osceni e molto altro, ho sempre mantenuto una certa calma…”
“Insomma…”
Non
era forse conosciuto come il tipo dal grilletto facile?
“Non cerco mai di
tirare troppo per le lunghe una discussione perchè in fondo tutto quello che
voglio è il rispetto della mia privacy, e prima me ne torno alle mie belle
montagne meglio è… Però…”
“Però?”
“Ultimamente mi
sono chiesto come sarebbe andata se in tutte le occasioni in cui mi avete rotto
le scatole negli ultimi secoli io avessi reagito un po’ meno “neutralmente”.
Si, ecco, tutta questa neutralità, fa parte della mia natura, ma mi chiedo come
sarebbe senza, se anziché mantenere sempre la mia calma…”
<< QUALE CALMA??? >>
“Io
mi comportassi in maniera più impulsiva con quelli che si meritano una bella
impiombata.”
America,
prima ammutolito, si sbloccò con un sorriso di circostanza: “Beh… Che dire? Di
sicuro qui non vedremo smancerie… Allora, o mirabolante macchina, mostraci come
sarebbe se Svizzera fosse un po’ meno neutrale!”
Il
vortice prese a formarsi al centro dello schermo…
<<
Bip! >>
Ma
Svizzera, velocissimo, premette il tasto che attivava la Modalità Spettatore:
sarebbe rimasto sulla sua sedia accanto alla sorellina a vedere la sua ucronia.
La
macchina allora emise un mesto suono elettronico, come fosse dispiaciuta…
“Su
su…” –la carezzò America- “Sono solo degli ignoranti, incapaci di apprezzare le
meraviglie delle tecnologia! Umpf!”
<<
Parla con la macchina??? >>
“Ecco
che inizia!”
E
Svizzera, che non doveva faticare in prima persona, colse tale vantaggio
iniziando a sgranocchiare cioccolata fondente.
Sullo
schermo, accompagnata da una colonna sonora di musica classica, una voce
narrante dava le dovute spiegazioni.
Narratore (corsivo):
Questo giovanotto che vedete
è Svizzera.
Può sembrare un qualunque
montanaro intento a riparare il suo orologio a cucù fatto a mano al calduccio
della sua baita, ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto pacifico. Potreste
rimanere molto sorpresi…
Nella
sua caratteristica abitazione tutta di legno, profumata di pino e fiori
selvatici, Svizzera era tutto preso da viti, rondelle e ingranaggi, perché
aveva promesso al finto pettirosso intagliato di ridargli al più presto, più
bella di prima, la sua bella casetta da
cui uscire a fare cucù ogni ora. Subito però gli salì il fastidio quando sentì
bussare alla porta.
Lasciati
a malincuore cacciavite e lente di ingrandimento, andò ad aprire al suo vicino
di casa, il pomposo aristocratico Austria.
“Buondì
Svizzera. Sono secoli ormai che non ti decidi a farti annettere, e, potrai capirmi,
essendo un impero è un po’ imbarazzante per me avere un piccolo paese
indipendente alle porte e non fare nulla per conquistarlo. Fare la guerra però
mi annoia e credo sia lo stesso per te, quindi, non ti andrebbe di venire con
me spontaneamente così risolviamo tutto da bravi vicini?”
Non
era la prima volta che Austria attentava alla sua libertà con argomenti tanto
fiacchi.
Ma
stavolta, il tranquillo e neutrale Svizzera si era definitivamente rotto le
scatole.
“Che
cosa ne dici? Accetti non è vero?”
“……”
Poco
dopo…
“Ungheria?
Sono tornato.”
Elizaveta
smise di togliere la polvere dai mobili per venirgli incontro.
“Bentornato,
caro! Com’è andat…?!?!?”
O
la testa di Austria si era trasformata in un orologio a cucù, o più
verosimilmente qualcuno gliene aveva spaccato uno sulla zucca!
“Non
molto bene purtroppo…” –fece sconsolata la sua voce da dentro la casetta. Anche
il suo bell’abito blu era tutto strappato, come fosse stato assalito da una
belva feroce.
“Svizzera
non si è lasciato annettere?”
“No, e, a questo proposito, credo dovremmo anche regalargli una o due
regioncine, così, per rimediare…”
“C-COOOOSA?!?!?”
La Svizzera uscì dal Sacro
Romano Impero e dall’orbita dell’Austria nel 1648, ma quest’ultima aveva
provato a far proprio lo staterello montano sin dal medioevo, e non cessò mai
di rivendicare le terre del vicino come proprie. L’Austria inoltre, un impero
autoritario e aristocratico, non poteva accettare l’esistenza di un paese
liberale e democratico ai suoi confini, un pessimo esempio per i suoi cittadini
insomma!
Uno
dei compiti più faticosi nella vita in montagna era tenere il proprio giardino
sgombero dalla neve. Ne era caduta parecchia, e il vialetto quasi non si
vedeva, ma lui era un tipo industrioso: un po’ di olio di gomito, e si sarebbe
presto premiato con una bella cioccolata calda.
Ma
ecco lo sgradito rumore di uno slittino avvicinarsi sempre di più!
“Veeee!”
La scivolata di
Italia finì proprio davanti i suoi piedi, buttandogli un po’ di neve sul
giaccone.
“Ciao
Svizzera!” –lo salutò tutto raggiante rialzandosi- “Sono passato a trovarti
perché il mio capo sostiene che tu non dovresti esistere e che sei un errore
della storia, quindi secondo lui dovresti unirti a me. Non trovi sia una bella
idea? Potrei aiutarti con la neve e poi tu mi offriresti la tua cioccolata, che
ne dici?”
“……”
“VEEEE!
AIUTO! MI VUOLE SEPPELLIRE VIVO!”
Immobilizzati
lui e il suo stramaledetto slittino, Svizzera, con perfetta naturalezza, si era
rimesso all’opera, badando che tutta la neve spalata gli finisse addosso: ormai
se ne era formato un mucchio enorme, dalla cui cima sbucava (per il momento…)
solo la sua testolina bacata.
A
quel punto fece una pausa per bersi la sua cioccolata calda… sotto il suo naso
e senza dargliene nemmeno un po’ ovviamente!
“Bene..
Pausa finita…”
E
riprese a spalare e costruirgli la tomba!
“Nooooo!
Aiuto!” –gridò disperato mentre già si beccava i primi gelidi fiocchi in bocca-
“Ti prego, Svizzera, lasciami andare! Ti do il Trentino! Il Tirolo! L’Alto
Adige! Quello che vuoi, ma ti prego non mi seppellire! Aiutooooooo!”
Malgrado prima
dell’unificazione la Svizzera avesse dato asilo a tantissimi rifugiati politici
italiani, Mussolini, divenuto capo dell’Italia, ebbe a dire che la Svizzera era
un “errore storico”, una nazione che non avrebbe dovuto neanche esistere
insomma.
Lui e il suo alleato Hitler
progettarono di spartirsi la Svizzera tra l’Italia e la Germania, e i suoi
abitanti sarebbero dovuti essere “italianizzati” a dovere.
Nella vita di un
montanaro non c’è solo il lavoro: se non c’è altro da sbrigare, perché non
tenersi in esercizio con una bella escursione? Di montagne e bei posti
dopotutto lui abbondava! E poi è bellissimo, quando la stanchezza per la salita
inizia a prenderti, voltarti indietro, ammirare il paesaggio e respirare una
grande boccata dell’aria più pura del mondo.
La pace venne
allora interrotta da un fruscio tra i cespugli, da cui uscì Germania, che si
era rovinato la bella divisa con foglie e rametti attaccati dappertutto!
“Accidenti, alla
fine sono riuscito a trovarti: è stata una faticaccia.”
“Forse non avresti
dovuto metterti la divisa.”
“Non
potevo, sono qui per lavoro. Il mio capo dice che tu e il tuo popolo vi siete
scordati di essere tedeschi e che quindi è nostro dovere ricordarvelo.
Dopotutto anche tu sei biondo e parli tedesco, quindi spero che tu sia
ragionevole e ti unisca a me: vedrai che con un po’ di impegno riuscirai ad
alzare un po’ il tuo livello di germanicità a livelli accettabili.”
“……”
“AAAAAAAH!!! MA
CHE FAI?! SEI PAZZO?!”
Essendo appeso a
testa in giù per una corda su uno strapiombo del Monte Rosa, il più alto della
Svizzera, il suo grido si sentì a centinaia di chilometri di distanza!
“Urgh! Ma sei uno
psicopatico? Avanti, fammi tornare su!”
Cercò di guardare
verso l’alto, ma non vide nulla di bello: Svizzera, fischiettando, stava
controllando l’affilatura del suo coltellino multiuso prima di usarlo per
tagliare la corda!
“N-non lo farai
vero?”
Avvicinò il
coltello e prese a seghettare…
“FERMO! D’accordo! Non proverò mai più ad annetterti, va bene?”
Svizzera seghettò più forte!
“ARGH! VA BENE! VA
BENE! Ti cedo la Baviera! Anche qualcos’altro se vuoi, ma ti prego non farmi
cadere! NOOOOOO!”
Hitler aveva l’obiettivo di
riunire tutti i popoli di stirpe tedesca (i cosiddetti “ariani”) in un’unica
grande Germania, quindi anche gli svizzeri sarebbero dovuti rientrare nel
piano. Come gli abitanti germanofoni abitanti in Italia, considerava gli
svizzeri come dei tedeschi a tutti gli effetti, ma che col tempo avevano
dimenticato di esserlo, e dovevano quindi tornare nella Germania.
La camminata in montagna
l’aveva spossato alquanto, così per riprendersi aveva deciso di trascorrere il
resto della serata in una locanda, a tirarsi su con salsicce, fondue e un po’
di birra. Quando arrivò l’ordinazione, pregò il cielo che il presentimento che
aveva che anche quella volta qualche idiota sarebbe giunto a importunarlo fosse
sbagliato… Ma purtroppo, non lo era!
Francia si sedette al suo stesso tavolo.
“Uh uh uh, ho
saputo che sei un tipo che sa farsi valere Svizzera, complimenti! Non a caso
sei anche un po’ francese, no?”
Gli si avvicinò
ancora di più, oltrepassando decisamente il limite a cui era garantita la sua
incolumità…
“Sai, mi piacciono
gli uomini piccoletti che sanno fare i duri, uh uh uh!”
“……”
Addio incolumità…
“PARBLEU!
NON OSARE, MOSTRO!”
E
lui allora, che aveva osato impunemente provarci con lui davanti a tutti,
proprio mentre la sua fondue lo attendeva? Ma pur a malincuore avrebbe lasciato
raffreddare quella soave apoteosi di formaggi, se c’era da dare a quel maniaco
la meritata lezione!
Francis
venne dunque incatenato e costretto ad assistere ad uno spettacolo per lui
raccapricciante!
“Non
puoi… Non puoi essere così crudele!”
La forchetta che
aveva in mano brillò sinistramente! Alzò la tavoletta copri-water…
“La
tua è una reazione crudele e spropositata! Solo per un innocente flirt piccolo
piccolo? Mi sarei accontentato di una palpatina…”
Aprì
la scatoletta!
“No!
Brutto bastardo… Lascia stare il foie gras! Non ha idea di quanto mi costi ogni
porzione!”
Vash
si fermò, come per dargli l’illusione che potesse cambiare idea.
Ma
non ebbe pietà, e con la forchetta cacciò tutto il suo prezioso fegato d’oca
giù nel gabinetto!
“NOOOOOOOOOO!” –urlò Francia, per poi urlare ancora più forte quando tirò lo
sciacquone.
Prese un’altra
scatoletta, ma ormai aveva ceduto.
“Basta, basta, non
posso sopportarlo! Ti cedo la Savoia, la Franca-Contea, quello che vuoi, ma
lascia in pace le mie prelibatezze! Ti pregooooooooo! Buaaaahhh! Sigh!”
“Umpf!”
Francia è un vero maniaco! – si limitò a dire in questo caso la voce
narrante.
Lo
schermo allora mostrò una scritta bianca in campo nero: LA SECONDA GUERRA
MONDIALE!
Ed
ecco apparire, su una notturna e desolata spiaggia, mogi attorno ad un
fuocherello, le tre potenze dell’asse. Sembravano tutti e tre molto tesi, e
nessuno parlava all’altro, ma per fortuna c’era tra di loro qualcuno che avesse
a cuore il loro morale.
“Ehm…
Guardate!” –fece Italia- “Ho una sferetta di vetro con dentro il colosseo e la
neve! Bella, vero?”
Non
gli risposero. Mogio, sbuffò e ricominciò a guardare le fiamme e ascoltare il
rumore delle onde. Non capì però come facevano ogni volta Germania e Giappone a
girarsi con quell’aria pronta e quegli sguardi fighi da battaglia senza che lui
si accorgesse mai di niente.
“Stanno
arrivando!”
“Si!”
Sensitivi forse?
Sulla
collinetta boscosa alle loro spalle c’era America, che svelò la sua posizione e
quella degli Alleati con la sua fragorosa risata!
“Ecco il nemico! Sotto, ragazzi!”
America,
Inghilterra, Francia, Russia e Cina corsero giù sulla spiaggia, disponendosi per
lo scontro!
Germania
estrasse la pistola: “Giappone, Italia, siete pronti?”
“Hai!” –disse il
primo, e la sua katana brillò alla luce del falò e della luna!
“Fa-fa-farò del
mio meglio!” –balbettò il secondo, brandendo la bandiera bianca come un
bastone!
“Siete in tre
contro sette, fareste meglio ad arrendervi subito!”
“Ma che dici, America? Noi siamo cinque.”
“Io sono l’eroe! Valgo il triplo!”
Inghilterra
fece sentire il suo humor britannico: “Si, con un cervello ridotto a un terzo?”
“All’attacco!”
“Addosso!”
Spade e padelle,
bandiere bianche e tubi di metallo, pistole e rose: gli ingredienti per uno
scontro epocale!
I contendenti
erano vicinissimi, quando…
“Ragazzi…”
“?!?!?!?!?”
Le
nazioni battaglianti tirarono subito il freno e, malferme per la paura, videro
Svizzera in pigiama arrivare verso di loro.
“Vogliamo
finirla con tutto questo chiasso a quest’ora? Sapete, io e Lily staremmo
cercando di dormire.” –disse con moltissima, spaventosissima calma
America
si sforzò di apparire naturale: “Oh… Eh eh, scusa se ti abbiamo svegliato
Svizzera, però è stato Germania a cominciare, prenditela con lui!”
“Non
mi interessa chi ha cominciato: finitela.”
“……”
Uno sguardo
reciproco e furono tutti d’accordo!
“Senz’altro!”
“A me manco andava…”
“Ve, ho la pasta sul fuoco!”
“Eh eh eh, scusaci
ancora!”
“Sempre in gamba, eh Svizzera?”
Tutti sorridenti
come nulla fosse, l’uno dopo l’altro si dileguarono, finché rimase solo Russia.
“……”
“……”
“… Ti stimo!”
–disse uno che in quanto a terrorizzare il prossimo era un’autorità!- “E poi
non voglio guai. Buonanotte!”
E se ne andò anche
lui.
“Umpf…”
E fu così che la Seconda Guerra Mondiale
terminò poco dopo cominciata…
E veniamo così ai giorni nostri!
Una
Svizzera con un territorio quattro volte più grande, super-potente e guardiana
della pace del mondo si godeva su una sdraio il sole primaverile, con una
camicia a mezze maniche e un paio di occhiali da sole stilosi. La sua piccola
baita di legno ora era grande come una villa a tre piani e aveva immensi
balconi come quello da cui poteva godersi le bellezze della sua natura e la
freschezza della sua aria.
Stavolta
super-sicuro che nessun rompiscatole si sarebbe presentato.
Austria,
in tenuta nera e bianca da cameriere, arrivò ed adagiò da un vassoio un
long-drink con ghiaccio, cannuccia e ombrellino sul tavolino accanto la sdraio.
“Desidera
altro, signore?”
Svizzera
fece segno che poteva ritirarsi.
“Molto
bene, signore.” –mise il vassoio sottobraccio e tornò nella magione.
Svizzera
diede una succhiata e poi si stiracchiò, finendo con le mani dietro la testa.
Poteva
dire solamente una cosa.
“Adesso
si.”
E si rilassò col
cinguettio degli uccellini.
FINE!
Nella
sala si era fatto il vuoto intorno alla sedia di Svizzera. Lily era ovviamente
rimasta al suo fianco, ma tutti gli altri si erano spostati da lui entro un
raggio di sicurezza di alcuni metri.
Le
nazioni più piccole e insicure, atterrite, erano corse, tremanti, a cercare
riparo dietro quelle più forti, queste ultime rivolte verso quel… pazzoide con
attenzione, come pronte a qualunque evenienza.
Così,
Finlandia si era nascosto dietro Svezia, Sealand dietro Inghilterra, Italia
dietro Germania, Canada dietro Cuba, Indonesia dietro Australia, Belgio dietro
Olanda, Romano dietro Belgio, e Spagna davanti a Belgio per essere davanti a
Romano, Ucraina dietro Russia, e la stessa cosa fece Bielorussia fiutando la
scusa per appiccicarsi al fratellone, il quale, a sua volta spaventato da lei,
si riparò dietro Lettonia!
Tutti
aspettavano che il neutrale desse il proprio parere.
“Mhmm… Si, direi
che è plausibile.” –disse, senza tradire alcuna emozione di troppo.
Le nazioni piccole
si rintanarono ancora di più! Quelle grandi invece lo fissavano scandalizzate!
<< È un mostro! A bloody monster! >>
<< Che razza di bestia! >>
<< Il diavolo in persona! >>
<< Altro che Freddy Kruger! >>
<< Al confronto Russia è un santo! >>
<< Questo qui mi fa concorrenza! >>
<< Grazie al cielo è neutrale! >>
Se però Svizzera
era rimasto almeno in apparenza soddisfatto (la sua espressione non diceva
molto), a Lily invece l’ucronia sembrava non essere affatto piaciuta.
“Fratellone, tu
non ti comporteresti mai così, non è vero?”
La strinse a sé
con un braccio, rassicurandola con delle carezzine: “Ma certo Lily, non
preoccuparti, era solo una simulazione. Il tuo fratellone è un bravo ragazzo,
lo sai.”
<< Ma chi ci crede?! >>
“Ih ih, lo so! Sei
solo un po’ permaloso, ecco tutto.”
E mentre Lily abbracciava il fratellone, suscitando in lui un sincero sorriso,
il resto del mondo continuava a ritrarsi e a restare con la guardia alzata!
“Io dico che d’ora
in poi nessuno avrà più il fegato di chiedergli nemmeno gli spiccioli per il
caffè.”
“Poco ma sicuro…”
Svizzera, resosi
conto della situazione, la trovò altrettanto irritante che avere tutti intorno
a rompere le scatole. Non ci teneva a vedere da lì in avanti sorrisi tirati e
gente che scappava; così pensò di dimostrare nuovamente la propria umanità
offrendo a tutti la cioccolata che aveva nella giacca.
“Ragazzi…”
“STA ESTRENDO UN’ARMA!” –gridò America come uno swat delle sue serie tv!
Il
secondo dopo, Svizzera si ritrovò circondato con puntati addosso il mitra di
America, la bacchetta magica di Arthur, il tubo di Russia, il frustino di
Francia, il pugno di Germania, il panda di Cina, l’uccellino di Prussia, la
katana di Giappone, il pomodoro di Spagna e il cucchiaio di Veneziano!
Era necessario
agire con molta cautela: “…… Lily?”
“Si, fratellone?”
–domandò confusa la ragazzina.
“Fammi un favore, prendimi
la cioccolata dalla tasca e offrigliela da parte mia, sennò questa faccenda mi
farà veramente saltare i nervi… Tsk!”
Non sottovalutate
la Svizzera… Potreste pentirvene!
Lo so, di storia qui
ce n’è pochissima, è solo gag, ma vediamo come una pausa, per me e per voi,
dopo tutta quella pesantezza di prima, dai. Io mi sono divertito un mondo a
scriverla, e spero abbia conquistato anche voi! Quindi, ringraziamo il cielo
che il permalosone di Vash sia neutrale, e che sempre lo resti! XD
Vabbé, c’è pur
sempre Lily pronta a calmarlo… X3
Le informazioni
sulla storia svizzera provengono da questi due fumetti, leggeteli, sono
spassosi!
http://cadaska.deviantart.com/art/APH-Austria-and-Switzerland-2-261035479
http://cadaska.deviantart.com/gallery/?q=italy+switzerland#/d4fxn66
Ci vediamo alla
prossima ucronia allora, in cui si farà vedere un nuovo personaggio, un altro
OC, che coloro che hanno letto le mie precedenti storie su Hetalia ha già
incontrato in passato!
Ciao a tutti! ^__^
PS: GERMANIA X
ITALIA ORA E SEMPRE!