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Autore: TonyCocchi    13/11/2012    7 recensioni
Conoscete la Macchina del “Se fossi” di Futurama? America, da bravo appassionato di cartoni animati, la conosce e ne ha tratto ispirazione per un’invenzione che adesso vuol condividere con tutti gli altri: una macchina capace di mostrare mondi alternativi, come sarebbe andata la storia, e che fine avrebbero fatto le nostre amate nazioni, se non fosse andata così com’è andata!
E se Italia avesse deciso di sposare Sacro Romano Impero?
E se la Guerra dei Cent'anni non fosse mai avvenuta?
E se Italia non si fosse mai alleato con Germania?
E se Giovanna d'Arco non fosse stata catturata?
E se Svizzera fosse un pò meno neutrale...?
E se Austria non avesse sposato solo Ungheria?
E se Turchia avesse conquistato Vienna?
E se Russia avesse prevalso nella guerra fredda... e sposato Bielorussia?
E se i nordici avessero colonizzato l'America per primi?
E se America avesse vinto la guerra in Vietnam?
E se Giappone non fosse uscito dal suo isolamento?
E se Russia non fosse mai diventato così grande?
Epilogo: l'ultima ucronia!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà a tutti da TonyCocchi! ^__^

Grazie infinite per i tantissimi commenti che mi stanno arrivando ad ogni capitolo, spero sia così anche ad ogni altro capitolo futuro: più sarò gasato, più in fretta aggiornerò, giusto? Almeno si spera, dai.

Stavolta metto un po’ da parte i vostri suggerimenti per sviluppare una mia idea, e, altra differenza dai capitoli precedenti, diciamo che stavolta i toni si alleggeriranno alquanto. Per questa volta, voglio regalarvi una specie di break, con un ucronia che credo troverete molto più simile a una puntata dell’anime ^__^

Vediamo un po’ se sarà una scelta azzeccata! XD

Buona lettura!

PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!

 

 

 

“Sissi?” –chiese Austria ancora mezzo stordito.

“Niente di che… Solo un bacetto, una volta…” –rispose Ungheria dondolando innocentemente sulla sedia- “Perché, vuoi dire che tu…”
“Oh, no, no! Solo un bacettino… Massimo due…”

Il discorso del “Chi è senza peccato” venuto su al termine della precedente ucronia aveva avuto degli strascichi, non particolarmente importanti comunque, ma, in un caso, particolarmente molesti.

“Allooooora…” –fece Francia col fastidioso sorriso di chi vuole indagare sui segretucci altrui- “Vorresti dirmi che tu e Shevchenko non avete mai fatto due “palleggi” in compagnia?”

“……”

Francia infatti, stuzzicato dalle rivelazioni scaturite, aveva preso ad indagare anche sugli altri, per non dire su tutti! Ed ora a farne le spese era la povera e innocente Ucraina, messa sotto torchio dalla nazione più pervertita che esista.

“Insomma, non solo è famoso e fa tanti gol, ma è pure belloccio, non ci sarebbe assolutamente nulla di male… E poi, sinceramente, non conosco altri ucraini famosi, quindi…”

Ad ogni suo insistere la reazione di Ucraina restava la stessa: farsi più rossa e provare a girarsi dall’altro lato, sperando che si stancasse presto, se non prestissimo!

“Suvvia, ho scommesso con Inghilterra che ognuno di noi qui ha avuto almeno una storiellina con qualche personaggio famoso, e finora sto stravincendo, sono riuscito persino a far sputare il rospo ad Australia riguardo Hugh Jackman!”

Indonesia lo guardò a bocca aperta!
Australia si fece piccolo piccolo: “Ero… molto ubriaco… Particolarmente ubriaco…”

“Andiamo, Ucraina, non lo dirò a nessuno! Con che personaggio storico hai…” -occhiolino- “Eh?”

“……”
“Uh uh! Dai, ti prego, dai! Uh uh uh! Dillo al buon Francia, qui! Dai…”

Alla fine aveva tirato troppo la corda e il tubo di Russia e il coltello di Bielorussia facevano ora capolino da ciascuna delle spalle della candida tettona slava.

“…… Oui, niente dunque? Peccato.”

Non appena fu abbastanza distante da potersi considerare salva, Ucraina scoppiò in lacrime: “Uaaah! Russia, Bielorussia, meno male che siete arrivati a salvarmi! Sniff! È stato terribile, mi si appiccicava e ammiccava tutto! Buaaaah!”

Il peso delle occhiatacce di quei due suggerì a Francia di girare i tacchi senza voltarsi. Nell’andar via passò accanto a Liechtenstein che ricambiò, innocentemente curiosa, la sua occhiata.

“Oh, beh, non credo avrei comunque vinto.” –disse, nello stesso istante in cui il fratellone di lei arrivava a scacciarlo nuovamente con un’occhiataccia!
“Fratellone, che cosa voleva il signor Francia?”

Vash si piazzò in modo da oscurare l’immondo rospo alla sua vista: “Nulla Lily, tranquilla, nessuno metterà in dubbio la tua innocenza senza subirne le conseguenze.”

“Ehm… D’accordo.”

Quando Francia rallentò il passo, trovò ad attenderlo altri sguardi di rimprovero, stavolta da parte di Inghilterra.

“Insomma, pervertito che non sei altro, la pianti di importunare?”
America si unì a lui: “Si! Piantala di importunare! Dobbiamo passare al prossimo episodio!”

Inghilterra strinse i denti: << Ah, è per quello che deve finirla, eh?! Bastardo! >>

<< Episodio? >> -pensò Francia- << Cos’è una serie tv? >>

“Allora, chi ha il prossimo numerino?” –scherzò Alfred- “Chi vuole farsi avanti?”

Indonesia alzò la mano.

“Possibilmente senza una domanda da cui ci si aspetti qualche altra bella storia d’amore agro-dolce?”

La abbassò delusa… Lo stesso fece Bielorussia, con gran sollievo di un certo fratellone…

“Non prendetela a male, signorine…” –si spiegò l’inventore- “È che finora ne abbiamo avute abbastanza di ucronie con romanticismo e “nazioni molto unite”, e adesso direi ce ne vorrebbe almeno una senza. Che so, qualcuna dove possiamo vedere un po’ di battaglie, esplosioni, colpi di scena, risate a crepapelle… Cose così.”

Una mano si alzò.

“Si, Polonia?”
“Ci sarebbe quella domanda sui muri di casa mi…”
“Scartata!” –lo liquidò prima che finisse di parlare!

“Ma tipo, che scortesia!”

Lituania cercò di tirarlo via: “Ehm, Polonia, forse ha ragione, la tua non è esattamente una domanda… adatta in questo caso.”
“Ma vuoi scherzare, tipo? È adattissima invece, la domanda più importante di questo mondo, ecco! Mi stupisco che nessuno l’abbia ancora proposta al posto mio! Ehi, proponila tu!”

Perché continuava a credere che un giorno Polonia avrebbe ragionato, si domandò Toris, sentendosi mancare le forze…

“Fratellone, perché non chiedi quella cosa?”

“Io… Non lo so…”

Era stato un dialogo breve e a voce bassa, ma quando si trattava di cose che lo riguardavano, America, che sotto questo senso era simile a Polonia, aveva orecchie migliori di un radar!

“Come come?” –chiese fiondandosi su Svizzera- “Ho sentito bene, vorresti fare una domanda?”
“No! Io…”
“Dai, fratellone, una volta avevi detto di essere curioso di saperlo.”

“Oh oh! Ora sono curioso anch’io!”
Vash, impassibile, lo spinse via lontano dalla sua faccia.

“Tsk, si, c’è una domanda che farei, però… Insomma…”
Svizzera si girò e vide Lily che lo guardava coi suoi occhioni di smeraldo, e America che cercava di imitarla con un orrendo sguardo pregante.

“Te lo dico se la smetti!”
“Ok!”

Il biondo si fece forza per parlare, evitando il contatto visivo: “Io… Mi vergogno a farmi risucchiare da una macchina! Non voglio fare la figura del fesso come quegli altri!”

“EHI!” –lo rimbeccarono subito gli “altri”!

In effetti, a Feliciano e Romano era stata succhiata la testa, e vederli dibattersi in quel modo aveva fatto alzare grosse risate… E per lui, che di senso dell’umorismo non era certo campione, era un ostacolo arduo da superare. Senza contare la sensazione di caduta nel vuoto all’avvio…

“La farei pure la domanda, ma l’idea di venire mangiato da una scatola… Non mi piace per niente!”

America gli diede una spintarella (che naturalmente lui non apprezzò): “Oh, si tratta solo di questo? Non ti preoccupare allora, basterà usare la Modalità Spettatore!”

“……”

Inghilterra, Francia e i fratelli Italia si girarono tutti.

“Si attiva premendo questo pulsante sul telecomando dopo aver fatto la domanda, e puoi restare a vedere la tua ucronia da questo lato dello schermo, senza risucchi imbarazzanti!”

“……” –se solo avesse visto le facce con cui lo guardavano i quattro alle sue spalle…

“Lo si può anche premere una volta risucchiato dentro, se vuoi muoverti più liberamente e non ti fa effetto vedere te stesso da fuori mentre vive la storia alternativa, ma se hai detto che di risucchi non ne vuoi proprio sapere fa niente.”

“Che ne dici ora, fratellone?” –la spintarella di Lily aveva certamente molto più effetto su di lui!

“Beh… Se è così va bene.”

“Ah ah ah, grandioso!”

“GRANDIOSO?!?!? CHE COS’È QUESTA NOVITÀ?!?!” –esplosero i quattro precedenti utilizzatori, barbaramente succhiati!

“Perché non ci hai detto che potevamo guardare le ucronie comodamente seduti da qui?” –digrignò le zanne Inghilterra.
“Anziché farci mangiare dalla tua scatola idiota, idiota!” –fu ancora più duro Romano.

“Ve! Io ho avuto tanta paura!”

“A me è piaciuto viverla in prima persona, ma mi unisco ugualmente al reclamo!”

“Andiamo!” –fece America col tono di chi sente di avere ragione dinanzi a un mucchio di proteste assolutamente incomprensibili- “Pensavo che fosse assodato che voleste il meglio! Chi preferisce stare a guardare uno schermo quando puoi vivere tutte le emozioni dell’ucronia in prima persona? Questo è il futuro dell’intrattenimento, anzi, è fantascienza che si realizza! Ma se mi dite così ora mi viene da pensare che siate gente ben poco figa, sapete?”

<< È un idiota! È un bloody maledetissimo idiota! >>

E come Lituania, puntualmente, davanti alla fin troppo radicata idiozia di Polonia, alzava bandiera bianca, così i quattro, demoralizzati, tornarono a sedersi.

“Beh, Inghilterra, almeno ora ne sappiamo di più su come funziona la Macchina dell’Ucronia.” –cercò di cambiare discorso Giappone.

“Sai che bella roba… Dannato America! Se quella macchina facesse cadere tutti i capelli a chi la utilizza te lo verrebbe a dire quando il danno è fatto!”

Nel frattempo, con gran sorpresa di molti, sarebbe stato Svizzera, di solito sempre distaccato, a porre la nuova domanda.
“Come sapete, io sono un tipo a cui piace stare tranquillo, ma purtroppo, la mia pur ben conosciuta neutralità è stata, e viene tuttora messa a dura prova da gentaglia di ogni tipo che mostra una predisposizione naturale nel rompermi le scatole. Che diamine, è troppo per una nazione chiedere di essere lasciata in pace, senza che degli scemi vengano a correre nudi nel proprio giardino?”

“Ve! Non ero nudo!”

“O che una scalmanata non attraversi il suddetto giardino rincorrendo due tizi, pure loro in mutande, intimando loro di girare un film porno?”
Ungheria arrossì: “Mi avevano tratta in inganno.”

Cina e Austria risposero all’unisono: “Non rinvangare!”

 

(NDA: Ci si riferisce ad un’altra mia fanfic! Se l’avete lette avrete colto la gag, altrimenti… Ecco il link! >>> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=935837&i=1 )

 

“Malgrado tutto quello che ho subito nella mia vita però, invasioni, effrazioni, atti osceni e molto altro, ho sempre mantenuto una certa calma…”
“Insomma…”

Non era forse conosciuto come il tipo dal grilletto facile?

“Non cerco mai di tirare troppo per le lunghe una discussione perchè in fondo tutto quello che voglio è il rispetto della mia privacy, e prima me ne torno alle mie belle montagne meglio è… Però…”
“Però?”

“Ultimamente mi sono chiesto come sarebbe andata se in tutte le occasioni in cui mi avete rotto le scatole negli ultimi secoli io avessi reagito un po’ meno “neutralmente”. Si, ecco, tutta questa neutralità, fa parte della mia natura, ma mi chiedo come sarebbe senza, se anziché mantenere sempre la mia calma…”

<< QUALE CALMA??? >>

“Io mi comportassi in maniera più impulsiva con quelli che si meritano una bella impiombata.”

America, prima ammutolito, si sbloccò con un sorriso di circostanza: “Beh… Che dire? Di sicuro qui non vedremo smancerie… Allora, o mirabolante macchina, mostraci come sarebbe se Svizzera fosse un po’ meno neutrale!”

Il vortice prese a formarsi al centro dello schermo…

<< Bip! >>

Ma Svizzera, velocissimo, premette il tasto che attivava la Modalità Spettatore: sarebbe rimasto sulla sua sedia accanto alla sorellina a vedere la sua ucronia.

La macchina allora emise un mesto suono elettronico, come fosse dispiaciuta…

“Su su…” –la carezzò America- “Sono solo degli ignoranti, incapaci di apprezzare le meraviglie delle tecnologia! Umpf!”

<< Parla con la macchina??? >>

“Ecco che inizia!”

E Svizzera, che non doveva faticare in prima persona, colse tale vantaggio iniziando a sgranocchiare cioccolata fondente.

Sullo schermo, accompagnata da una colonna sonora di musica classica, una voce narrante dava le dovute spiegazioni.

 

 

Narratore (corsivo):

Questo giovanotto che vedete è Svizzera.

Può sembrare un qualunque montanaro intento a riparare il suo orologio a cucù fatto a mano al calduccio della sua baita, ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto pacifico. Potreste rimanere molto sorpresi…

 

Nella sua caratteristica abitazione tutta di legno, profumata di pino e fiori selvatici, Svizzera era tutto preso da viti, rondelle e ingranaggi, perché aveva promesso al finto pettirosso intagliato di ridargli al più presto, più bella di prima, la sua  bella casetta da cui uscire a fare cucù ogni ora. Subito però gli salì il fastidio quando sentì bussare alla porta.

Lasciati a malincuore cacciavite e lente di ingrandimento, andò ad aprire al suo vicino di casa, il pomposo aristocratico Austria.

“Buondì Svizzera. Sono secoli ormai che non ti decidi a farti annettere, e, potrai capirmi, essendo un impero è un po’ imbarazzante per me avere un piccolo paese indipendente alle porte e non fare nulla per conquistarlo. Fare la guerra però mi annoia e credo sia lo stesso per te, quindi, non ti andrebbe di venire con me spontaneamente così risolviamo tutto da bravi vicini?”

Non era la prima volta che Austria attentava alla sua libertà con argomenti tanto fiacchi.

Ma stavolta, il tranquillo e neutrale Svizzera si era definitivamente rotto le scatole.

“Che cosa ne dici? Accetti non è vero?”

“……”

 

Poco dopo…

“Ungheria? Sono tornato.”

Elizaveta smise di togliere la polvere dai mobili per venirgli incontro.

“Bentornato, caro! Com’è andat…?!?!?”

O la testa di Austria si era trasformata in un orologio a cucù, o più verosimilmente qualcuno gliene aveva spaccato uno sulla zucca!

“Non molto bene purtroppo…” –fece sconsolata la sua voce da dentro la casetta. Anche il suo bell’abito blu era tutto strappato, come fosse stato assalito da una belva feroce.

“Svizzera non si è lasciato annettere?”
“No, e, a questo proposito, credo dovremmo anche regalargli una o due regioncine, così, per rimediare…”
“C-COOOOSA?!?!?”

 

La Svizzera uscì dal Sacro Romano Impero e dall’orbita dell’Austria nel 1648, ma quest’ultima aveva provato a far proprio lo staterello montano sin dal medioevo, e non cessò mai di rivendicare le terre del vicino come proprie. L’Austria inoltre, un impero autoritario e aristocratico, non poteva accettare l’esistenza di un paese liberale e democratico ai suoi confini, un pessimo esempio per i suoi cittadini insomma!

 

Uno dei compiti più faticosi nella vita in montagna era tenere il proprio giardino sgombero dalla neve. Ne era caduta parecchia, e il vialetto quasi non si vedeva, ma lui era un tipo industrioso: un po’ di olio di gomito, e si sarebbe presto premiato con una bella cioccolata calda.

Ma ecco lo sgradito rumore di uno slittino avvicinarsi sempre di più!

“Veeee!”

La scivolata di Italia finì proprio davanti i suoi piedi, buttandogli un po’ di neve sul giaccone.

“Ciao Svizzera!” –lo salutò tutto raggiante rialzandosi- “Sono passato a trovarti perché il mio capo sostiene che tu non dovresti esistere e che sei un errore della storia, quindi secondo lui dovresti unirti a me. Non trovi sia una bella idea? Potrei aiutarti con la neve e poi tu mi offriresti la tua cioccolata, che ne dici?”

“……”

 

“VEEEE! AIUTO! MI VUOLE SEPPELLIRE VIVO!”

Immobilizzati lui e il suo stramaledetto slittino, Svizzera, con perfetta naturalezza, si era rimesso all’opera, badando che tutta la neve spalata gli finisse addosso: ormai se ne era formato un mucchio enorme, dalla cui cima sbucava (per il momento…) solo la sua testolina bacata.

A quel punto fece una pausa per bersi la sua cioccolata calda… sotto il suo naso e senza dargliene nemmeno un po’ ovviamente!

“Bene.. Pausa finita…”

E riprese a spalare e costruirgli la tomba!

“Nooooo! Aiuto!” –gridò disperato mentre già si beccava i primi gelidi fiocchi in bocca- “Ti prego, Svizzera, lasciami andare! Ti do il Trentino! Il Tirolo! L’Alto Adige! Quello che vuoi, ma ti prego non mi seppellire! Aiutooooooo!”

 

Malgrado prima dell’unificazione la Svizzera avesse dato asilo a tantissimi rifugiati politici italiani, Mussolini, divenuto capo dell’Italia, ebbe a dire che la Svizzera era un “errore storico”, una nazione che non avrebbe dovuto neanche esistere insomma.

Lui e il suo alleato Hitler progettarono di spartirsi la Svizzera tra l’Italia e la Germania, e i suoi abitanti sarebbero dovuti essere “italianizzati” a dovere.

 

Nella vita di un montanaro non c’è solo il lavoro: se non c’è altro da sbrigare, perché non tenersi in esercizio con una bella escursione? Di montagne e bei posti dopotutto lui abbondava! E poi è bellissimo, quando la stanchezza per la salita inizia a prenderti, voltarti indietro, ammirare il paesaggio e respirare una grande boccata dell’aria più pura del mondo.

La pace venne allora interrotta da un fruscio tra i cespugli, da cui uscì Germania, che si era rovinato la bella divisa con foglie e rametti attaccati dappertutto!

“Accidenti, alla fine sono riuscito a trovarti: è stata una faticaccia.”

“Forse non avresti dovuto metterti la divisa.”

“Non potevo, sono qui per lavoro. Il mio capo dice che tu e il tuo popolo vi siete scordati di essere tedeschi e che quindi è nostro dovere ricordarvelo. Dopotutto anche tu sei biondo e parli tedesco, quindi spero che tu sia ragionevole e ti unisca a me: vedrai che con un po’ di impegno riuscirai ad alzare un po’ il tuo livello di germanicità a livelli accettabili.”

“……”

 

“AAAAAAAH!!! MA CHE FAI?! SEI PAZZO?!”

Essendo appeso a testa in giù per una corda su uno strapiombo del Monte Rosa, il più alto della Svizzera, il suo grido si sentì a centinaia di chilometri di distanza!

“Urgh! Ma sei uno psicopatico? Avanti, fammi tornare su!”

Cercò di guardare verso l’alto, ma non vide nulla di bello: Svizzera, fischiettando, stava controllando l’affilatura del suo coltellino multiuso prima di usarlo per tagliare la corda!

“N-non lo farai vero?”

Avvicinò il coltello e prese a seghettare…
“FERMO! D’accordo! Non proverò mai più ad annetterti, va bene?”
Svizzera seghettò più forte!

“ARGH! VA BENE! VA BENE! Ti cedo la Baviera! Anche qualcos’altro se vuoi, ma ti prego non farmi cadere! NOOOOOO!”

 

Hitler aveva l’obiettivo di riunire tutti i popoli di stirpe tedesca (i cosiddetti “ariani”) in un’unica grande Germania, quindi anche gli svizzeri sarebbero dovuti rientrare nel piano. Come gli abitanti germanofoni abitanti in Italia, considerava gli svizzeri come dei tedeschi a tutti gli effetti, ma che col tempo avevano dimenticato di esserlo, e dovevano quindi tornare nella Germania.

 

La camminata in montagna l’aveva spossato alquanto, così per riprendersi aveva deciso di trascorrere il resto della serata in una locanda, a tirarsi su con salsicce, fondue e un po’ di birra. Quando arrivò l’ordinazione, pregò il cielo che il presentimento che aveva che anche quella volta qualche idiota sarebbe giunto a importunarlo fosse sbagliato… Ma purtroppo, non lo era!
Francia si sedette al suo stesso tavolo.

“Uh uh uh, ho saputo che sei un tipo che sa farsi valere Svizzera, complimenti! Non a caso sei anche un po’ francese, no?”

Gli si avvicinò ancora di più, oltrepassando decisamente il limite a cui era garantita la sua incolumità…

“Sai, mi piacciono gli uomini piccoletti che sanno fare i duri, uh uh uh!”

“……”

Addio incolumità…

 

“PARBLEU! NON OSARE, MOSTRO!”

E lui allora, che aveva osato impunemente provarci con lui davanti a tutti, proprio mentre la sua fondue lo attendeva? Ma pur a malincuore avrebbe lasciato raffreddare quella soave apoteosi di formaggi, se c’era da dare a quel maniaco la meritata lezione!

Francis venne dunque incatenato e costretto ad assistere ad uno spettacolo per lui raccapricciante!

“Non puoi… Non puoi essere così crudele!”

La forchetta che aveva in mano brillò sinistramente! Alzò la tavoletta copri-water…

“La tua è una reazione crudele e spropositata! Solo per un innocente flirt piccolo piccolo? Mi sarei accontentato di una palpatina…”

Aprì la scatoletta!

“No! Brutto bastardo… Lascia stare il foie gras! Non ha idea di quanto mi costi ogni porzione!”

Vash si fermò, come per dargli l’illusione che potesse cambiare idea.

Ma non ebbe pietà, e con la forchetta cacciò tutto il suo prezioso fegato d’oca giù nel gabinetto!
“NOOOOOOOOOO!” –urlò Francia, per poi urlare ancora più forte quando tirò lo sciacquone.

Prese un’altra scatoletta, ma ormai aveva ceduto.

“Basta, basta, non posso sopportarlo! Ti cedo la Savoia, la Franca-Contea, quello che vuoi, ma lascia in pace le mie prelibatezze! Ti pregooooooooo! Buaaaahhh! Sigh!”

“Umpf!”

 

Francia è un vero maniaco! – si limitò a dire in questo caso la voce narrante.

 

Lo schermo allora mostrò una scritta bianca in campo nero: LA SECONDA GUERRA MONDIALE!

 

Ed ecco apparire, su una notturna e desolata spiaggia, mogi attorno ad un fuocherello, le tre potenze dell’asse. Sembravano tutti e tre molto tesi, e nessuno parlava all’altro, ma per fortuna c’era tra di loro qualcuno che avesse a cuore il loro morale.

“Ehm… Guardate!” –fece Italia- “Ho una sferetta di vetro con dentro il colosseo e la neve! Bella, vero?”

Non gli risposero. Mogio, sbuffò e ricominciò a guardare le fiamme e ascoltare il rumore delle onde. Non capì però come facevano ogni volta Germania e Giappone a girarsi con quell’aria pronta e quegli sguardi fighi da battaglia senza che lui si accorgesse mai di niente.

“Stanno arrivando!”

“Si!”

Sensitivi forse?

Sulla collinetta boscosa alle loro spalle c’era America, che svelò la sua posizione e quella degli Alleati con la sua fragorosa risata!
“Ecco il nemico! Sotto, ragazzi!”

America, Inghilterra, Francia, Russia e Cina  corsero giù sulla spiaggia, disponendosi per lo scontro!

Germania estrasse la pistola: “Giappone, Italia, siete pronti?”

“Hai!” –disse il primo, e la sua katana brillò alla luce del falò e della luna!

“Fa-fa-farò del mio meglio!” –balbettò il secondo, brandendo la bandiera bianca come un bastone!

“Siete in tre contro sette, fareste meglio ad arrendervi subito!”
“Ma che dici, America? Noi siamo cinque.”
“Io sono l’eroe! Valgo il triplo!”

Inghilterra fece sentire il suo humor britannico: “Si, con un cervello ridotto a un terzo?”

“All’attacco!”
“Addosso!”

Spade e padelle, bandiere bianche e tubi di metallo, pistole e rose: gli ingredienti per uno scontro epocale!

I contendenti erano vicinissimi, quando…

“Ragazzi…”
“?!?!?!?!?”

Le nazioni battaglianti tirarono subito il freno e, malferme per la paura, videro Svizzera in pigiama arrivare verso di loro.

“Vogliamo finirla con tutto questo chiasso a quest’ora? Sapete, io e Lily staremmo cercando di dormire.” –disse con moltissima, spaventosissima calma

America si sforzò di apparire naturale: “Oh… Eh eh, scusa se ti abbiamo svegliato Svizzera, però è stato Germania a cominciare, prenditela con lui!”

“Non mi interessa chi ha cominciato: finitela.”

“……”

Uno sguardo reciproco e furono tutti d’accordo!

“Senz’altro!”
“A me manco andava…”
“Ve, ho la pasta sul fuoco!”

“Eh eh eh, scusaci ancora!”
“Sempre in gamba, eh Svizzera?”

Tutti sorridenti come nulla fosse, l’uno dopo l’altro si dileguarono, finché rimase solo Russia.

“……”
“……”

“… Ti stimo!” –disse uno che in quanto a terrorizzare il prossimo era un’autorità!- “E poi non voglio guai. Buonanotte!”

E se ne andò anche lui.

“Umpf…”

 

E fu così che la Seconda Guerra Mondiale terminò poco dopo cominciata…

 

E veniamo così ai giorni nostri!

 

 

Una Svizzera con un territorio quattro volte più grande, super-potente e guardiana della pace del mondo si godeva su una sdraio il sole primaverile, con una camicia a mezze maniche e un paio di occhiali da sole stilosi. La sua piccola baita di legno ora era grande come una villa a tre piani e aveva immensi balconi come quello da cui poteva godersi le bellezze della sua natura e la freschezza della sua aria.

Stavolta super-sicuro che nessun rompiscatole si sarebbe presentato.

Austria, in tenuta nera e bianca da cameriere, arrivò ed adagiò da un vassoio un long-drink con ghiaccio, cannuccia e ombrellino sul tavolino accanto la sdraio.

“Desidera altro, signore?”

Svizzera fece segno che poteva ritirarsi.

“Molto bene, signore.” –mise il vassoio sottobraccio e tornò nella magione.

Svizzera diede una succhiata e poi si stiracchiò, finendo con le mani dietro la testa.

Poteva dire solamente una cosa.

“Adesso si.”

E si rilassò col cinguettio degli uccellini.

 

FINE!

 

 

Nella sala si era fatto il vuoto intorno alla sedia di Svizzera. Lily era ovviamente rimasta al suo fianco, ma tutti gli altri si erano spostati da lui entro un raggio di sicurezza di alcuni metri.

Le nazioni più piccole e insicure, atterrite, erano corse, tremanti, a cercare riparo dietro quelle più forti, queste ultime rivolte verso quel… pazzoide con attenzione, come pronte a qualunque evenienza.

Così, Finlandia si era nascosto dietro Svezia, Sealand dietro Inghilterra, Italia dietro Germania, Canada dietro Cuba, Indonesia dietro Australia, Belgio dietro Olanda, Romano dietro Belgio, e Spagna davanti a Belgio per essere davanti a Romano, Ucraina dietro Russia, e la stessa cosa fece Bielorussia fiutando la scusa per appiccicarsi al fratellone, il quale, a sua volta spaventato da lei, si riparò dietro Lettonia!

Tutti aspettavano che il neutrale desse il proprio parere.

“Mhmm… Si, direi che è plausibile.” –disse, senza tradire alcuna emozione di troppo.

Le nazioni piccole si rintanarono ancora di più! Quelle grandi invece lo fissavano scandalizzate!

<< È un mostro! A bloody monster! >>

<< Che razza di bestia! >>

<< Il diavolo in persona! >>

<< Altro che Freddy Kruger! >>

<< Al confronto Russia è un santo! >>

<< Questo qui mi fa concorrenza! >>

<< Grazie al cielo è neutrale! >>

Se però Svizzera era rimasto almeno in apparenza soddisfatto (la sua espressione non diceva molto), a Lily invece l’ucronia sembrava non essere affatto piaciuta.

“Fratellone, tu non ti comporteresti mai così, non è vero?”

La strinse a sé con un braccio, rassicurandola con delle carezzine: “Ma certo Lily, non preoccuparti, era solo una simulazione. Il tuo fratellone è un bravo ragazzo, lo sai.”

<< Ma chi ci crede?! >>

“Ih ih, lo so! Sei solo un po’ permaloso, ecco tutto.”
E mentre Lily abbracciava il fratellone, suscitando in lui un sincero sorriso, il resto del mondo continuava a ritrarsi e a restare con la guardia alzata!

“Io dico che d’ora in poi nessuno avrà più il fegato di chiedergli nemmeno gli spiccioli per il caffè.”

“Poco ma sicuro…”

Svizzera, resosi conto della situazione, la trovò altrettanto irritante che avere tutti intorno a rompere le scatole. Non ci teneva a vedere da lì in avanti sorrisi tirati e gente che scappava; così pensò di dimostrare nuovamente la propria umanità offrendo a tutti la cioccolata che aveva nella giacca.

“Ragazzi…”
“STA ESTRENDO UN’ARMA!” –gridò America come uno swat delle sue serie tv!

Il secondo dopo, Svizzera si ritrovò circondato con puntati addosso il mitra di America, la bacchetta magica di Arthur, il tubo di Russia, il frustino di Francia, il pugno di Germania, il panda di Cina, l’uccellino di Prussia, la katana di Giappone, il pomodoro di Spagna e il cucchiaio di Veneziano!

Era necessario agire con molta cautela: “…… Lily?”

“Si, fratellone?” –domandò confusa la ragazzina.

“Fammi un favore, prendimi la cioccolata dalla tasca e offrigliela da parte mia, sennò questa faccenda mi farà veramente saltare i nervi… Tsk!”

 

 

 

Non sottovalutate la Svizzera… Potreste pentirvene!

Lo so, di storia qui ce n’è pochissima, è solo gag, ma vediamo come una pausa, per me e per voi, dopo tutta quella pesantezza di prima, dai. Io mi sono divertito un mondo a scriverla, e spero abbia conquistato anche voi! Quindi, ringraziamo il cielo che il permalosone di Vash sia neutrale, e che sempre lo resti! XD

Vabbé, c’è pur sempre Lily pronta a calmarlo… X3

Le informazioni sulla storia svizzera provengono da questi due fumetti, leggeteli, sono spassosi!

http://cadaska.deviantart.com/art/APH-Austria-and-Switzerland-2-261035479

http://cadaska.deviantart.com/gallery/?q=italy+switzerland#/d4fxn66

 

Ci vediamo alla prossima ucronia allora, in cui si farà vedere un nuovo personaggio, un altro OC, che coloro che hanno letto le mie precedenti storie su Hetalia ha già incontrato in passato!

Ciao a tutti! ^__^

 

PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!

  
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