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Autore: Carmelo98    13/11/2012    1 recensioni
If we could only have this life for one more day..
Genere: Generale, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO DELL’AUTORE: Eccooooomi! Dopo quasi due settimane sono riuscito ad aggiornare. Ho avuto una sorta di crisi per il continuo della storia ma fortunatamente grazie anche a @dark akiko sono riuscito a continuare. Il capitolo è un po’ ingarbugliato, ma era l’effetto volevo che si creasse. Grande tensione fra Zayn e Mary che fortunatamente sarà risolta con un chiarimento. Gli eventi si susseguono con grande velocità, e poi ci sarà una lite fra Zayn e il dottor Phillips…A proposito, una parte del capitolo è un po’ “sporca” nel senso che è a sfondo sessuale per cui io vi ho avvisate u.u Con questo, buona lettura e al prossimo capitolo!
 

 
 
Avevo commesso per l’ennesima volta quel maledetto errore, merda. Certo, ragazza forte solo all’apparenza. Il sangue che scorreva lungo il mio braccio, il coltello poggiato ancora sul polso dolorante. Ed io, ed io ansimante. Bruciava come fuoco che ardeva, un dolore fortissimo che però in quel momento era piacere.  Un piacere che si trasformò in paura, non so nemmeno perché, quando vidi entrare Zayn in camera. Rimase fermo sulla porta sbalordito per poi socchiuderla dietro di sé.  Io terrorizzata, lui spaventato. Per qualche secondo rimanemmo in silenzio. Un silenzio che però parlava da solo e faceva capire la tensione che c’era nell’aria.
“Non volevo, davvero, scusami!” Non sapevo nemmeno perché mi stessi scusando con lui, ma in quel momento ne sentivo il bisogno.
“Non ti dovresti scusare con me..” La sua voce era diventata cupa, buia. Sul mio volto discese una lacrima. A quel punto Zayn si sedette vicino a me e mi strinse in un lungo abbraccio.
“Te lo chiedo ancora una volta, scusami, è che..”
“Basta Mary. Promettimi solo che non ci proverai mai più.”
“E se non ci riuscissi?”
“Ci sarò io con te, non ne avrai bisogno.”
Rimanemmo abbracciati finchè non sentimmo la voce della signora Perry proveniente dal salone:
“Mary io vado a fare la spesa. Mi raccomando!” e chiuse la porta.
“Beh, siamo soli” dissi tentando di cambiare discorso.
“A quanto pare si..”
“Zayn, scusami..”
“Davvero Mary,  basta parlare di questo..” Rimanemmo in silenzio per un po’, finchè Zayn non esplose:
“Mary, cazzo non devi chiedere scusa a me!”
Tentai di formulare una frase sensata ma non facevo altro che balbettare, mi ero perso nei suoi occhi scuri, quegli occhi bellissimi.
“Vorrei…vorrei solo che le persone mi giudicassero meglio! Faccio schifo? Non sono bella, non sono socievole, faccio schifo! Perché dovrei piacere a qualcuno, o meglio, perché qualcuno mi vorrebbe come amica! Il problema sono io! Senza di me mio padre non sarebbe morto, senza di me il mondo sarebbe stato migliore!”
“Mary sei proprio sicura che il mondo sarebbe stato migliore?”
“Si!”
“E invece no!”
“Perché?”
Riuscii a stento a pronunciare una parola che Zayn poggiò le sue labbra sulle mie. Per qualche secondo tutto ciò che era attorno a me si oscurò, in quel momento il mio mondo era Zayn, lui era il mio ossigeno, era tutto. Appena capì che ero al gioco, unì la sua lingua alla mia, e le fece iniziare a “giocare”. Si toccavano, si lasciavano, si riprendevano. Era un gioco disordinato, proprio come noi due. Io non capivo più nulla, la mia mente era in subbuglio. Purtroppo, fummo interrotti dal rumore della porta che si apriva.
“Maaaaaaaary, sono io!” disse la signora Perrie.
“Ehm, ciaoo!”
“Vabbè, Mary si è fatto tardi, devo partire..”
“Dove vai?”
“Ehm, devo partire per alcune conferenze, all’estero..”
“Cosa?”
“Oggi andiamo in Spagna, dopodomani in Italia, poi in Svizzera e poi in Francia. Stai certa che però torniamo fra qualche giorno.” Il suo torno era rassicurante.
“Guarda che ci conto, eh!” Cosi dicendo ripresi a baciarlo.
“Ehm, scusate ragazzi! Non volevo..” Era la signora Perrie, aveva portato il pranzo.
“Non si preoccupi signora, stavo giusto per andare..” disse Zayn imbarazzato.
“Arrivederci” Cosi dicendo Zayn uscì dalla stanza.
La signora Perrie,, si schiarì la gola appositamente mentre cambiava le lenzuola  con uno strano sorriso  malizioso(stranamente non aveva fatto caso al sangue sulle coperte..)
“Signora Perrie..”
“Mary, ho un nome. Ti conosco da quando eri una bambina e ancora non mi dai del tu?”
“Vabbene, Louise non inizi!”
“Qui qualcuno si è innamorata!”
“Ehm, no, non sono innamorata..Cioè si, no vabbè..”
“Vabbè Mary, in ogni caso hai fatto un bel colpo! E’ un bel figo!” Cosi dicendo si mise a ridere insieme a me.
Finalmente avevo ritrovato il sorriso, finalmente avevo qualcuno a cui interessassi, finalmente qualcuno mi amava. Sino a quel momento nessuno mi aveva amato. Eccetto mio padre. Mia madre non mi aveva mai amato, cosi come ogni ragazzo mi aveva sempre usato, non ero mai interessata a qualche ragazzo per amore, mi usavano solo per le loro faccende. Nella mia vita avevo fatto tanti errori. Nel periodo adolescenziali pur di essere accettata iniziai a fare brutte amicizie, mi trasformai in un puttana. Facevo tutto ciò che mi chiedevano i ragazzi. Volevano una cazzo di sega? la mia mano era pronta. Volevano una scopata? Io ero li. Persi cosi la mia verginità, una sera in discoteca. Avevo 15 anni, avevo bevuto. Un ragazzo iniziò a ballare e mi chiese se gliel’avrei data. Io accettai, ero ancora addolorata per la morte di mio padre e volevo ribellarmi a quel mondo. Quella fu la peggiore notte della mia vita. Dolori tremendi, ricordo la sua violenza, le parole che voleva usassi. Ed ogni volta, finchè non promisi a me stessa di non rifarlo più, soffrivo, ma in silenzio. Almeno cosi, qualcuno mi accettava. Poi conobbi Jane, e grazie a lei cambiai.
5 NOVEMBRE.
Pochi giorni e finalmente mi sarei potuta rialzare. Avevo iniziato la terapia di riabilitazione per riprendere a camminare e fino a quel momento tutto era andato bene. Avevo ritrovato il sorriso. Nel frattempo Zayn era tornato e i nostri incontri continuarono. Ero sempre più presa da quella storia, mi stavo innamorando. Lo psicologo in quei giorni si era assentato, pertanto non pensai proprio al bacio con quell’uomo che mi aveva ascoltato. Ma, purtroppo quel giorno sarebbe tornato. A momenti sarebbe dovuto arrivare ed ero nervosissima. Zayn non sapeva nulla del bacio, sarebbe dovuto venire a trovarmi anche lui in mattinata.
“Mary è arrivato il signor Phillips!”
“Fallo entrare!”
Appena entrò in stanza tentò di baciarmi ma io mi allontanai dalle sue labbra.
“Comunque l’altra volta non mi sono presentato. Mi chiamo Edward, Edward Phillips.”
“Piacere.” Il mio tono era pienamente annoiato.
“Allora come va?”
“Bene.”
“E’ successo qualcosa?”
“Non vedo perché ti dovrebbe interessare.”
“Vabbene..Allora iniziamo subito. Ti andrebbe di parlarmi del rapporto con tuo padre?”
Parlammo all’incirca un’oretta sulla mia situazione familiare, io ero abbastanza seccata ma mi sforzavo di non darlo a vedere. Verso le 11:00 bussò alla porta Zayn.
“Mary, non dovrebbe venire nessuno mentre…”
“Fosse per me, potresti anche andartene!”
“Mary, l’altra volta mi baciasti e adesso? Adesso fai la seccata? Che è successo?”
“Cosa?” In quel momento entrò Zayn che si fermò sulla porta immobile appena mi sentì pronunciare quelle parole.
“E tu chi saresti?” Si avvicinò minacciosamente al dottore.
“Zayn, lui..”
“Sono lo psicologo della tua amica. Sto facendo un colloquio, non potresti stare qua!”
“Tu non mi ordini un cazzo!”
“Zayn, calmati..”
“Mary chi è questo figlio di puttana?”
“Zayn, è lo psicologo..”
“C’E’ QUALCOSA CHE DEVO SAPERE?”
“Mary lui non sa nulla?” Quello stronzo del dottore voleva far ingelosire Zayn e ci era riuscito.
“Beh, si, in realtà qualcosa dovresti sapere. Io e Mary ci siamo baciati e, e…”
Il signor Edward non riuscì nemmeno a finire la frase che Zayn lo afferrò per il colletto dandogli un pugno.
“Non ti permettere mai più brutto stronzo, lei è la mia fidanzata, non la devi nemmeno toccare con un dito, hai capito!?” Zayn stava urlando, era diventato rosso in faccia, per come era arrabbiato lo avrebbe potuto uccidere.
“ZAYN, COSI LO UCCIDI!” strillai. Tentai di alzarmi dal letto ma non riuscivo ad alzarmi. Nel frattempo il dottore tentava di liberarsi dalle mani di Zayn le quale gli tenevano il collo.
“COSA STA SUCCEDENDO?!” Louise entrò immediatamente in stanza, ancora con la vestaglia, separando Zayn dal dottore, il quale era ancora rosso in viso, più che altro stordito.
“Voglio immediatamente delle spiegazioni!”
“Non deve più toccarla questo stronzo!” tentò di riavvicinarsi ad Edward ma Louise intervenne separandoli nuovamente.
“Zayn se non mi dai delle spiegazioni ti caccio fuori!”
“Forse è meglio!” affermai.
“Non si preoccupi, me ne vado io. Prenderò provvedimenti !” disse il dottore furibondo sbattendo la porta dietro di sé.
“Mary, voglio delle spiegazioni!” disse la signora Perrie.
“Signora, cioè, Louise, è tutta colpa mia..”
“Non voglio scuse, spiegazioni!”
“Zayn si è ingelosito e…”
“Cosa è successo fra te e quel figlio di puttana?” Zayn era davvero arrabbiato.
“Zayn tu calmati. Mary, rispondi.”
“In pratica, cioè, un mesetto fa io e il dottore, beh, stavamo parlando, era il primo incontro, e, e ci baciammo. Niente di più. Però Zayn, ti giuro che ancora non eravamo fidanzati, per favore, credimi! Il dottore voleva solo farti ingelo…”
“E’ meglio che me ne vada!” Cosi dicendo, Zayn voltò le spalle e se ne andò. Scoppiai a piangere,
“ ZAYN!” tentai di richiamarlo ma invano.
“Mary, lascialo andare, ritornerà.”
“No, sono una puttana di merda, merito questo ed altro!” Poggiai il mio volto sulla spalla di Louise e continuai a piangere per qualche minuto. Dopodichè non ebbi nemmeno il tempo di poggiarmi sul cuscino che caddi in un sonno profondo. Mi risvegliai dopo qualche ora e mi ritrovai da sola nella stanza. Il mio primo pensiero fu lui, la ragione della mia vita. Poi ricordai subito cos’era accaduto ed una lacrima coprì il mio volto. Presi il telefono e digitai un numero, il suo numero. Passò qualche secondo e mi rispose:
“Zayn, perfavore…”
“Mary basta. Dovevo capirlo dall’inizio.”
“Zayn, credimi, ti sto dicendo la verità!”
“E quale verità? Vi siete baciati, probabilmente tieni di più a lui.”
“Zayn non delirare! Possiamo incontrarci per favore? Possiamo chiarire!”
“Non ora.”
“E quando?”
“Adesso no.”
“Zayn non posso vivere senza di te, per favore, dammi la possibilità di spiegarti. Poi potrai fare ciò che vuoi!”
“E che possibilità ti dovrei dare? Per potermi far umiliare di nuovo?”
“Zayn, davvero, credimi, posso spiegarti!”
“E quando mi vorresti incontrare?”
“Adesso.”
“Non lo so..”
“Per favore..”
“Vabbene, sto arrivando..”
Arrivò una mezz’oretta dopo accolto da Louise con sguardo severo.
“Ehi.”
“Di cosa mi volevi parlare?”
“Zayn, io amo te, solo te!”
“Intanto lo hai baciato.”
“Zayn ma è stato un bacio nervoso! Avevo trovato finalmente una persona che mi ascoltasse e che mi desse delle attenzioni! Ma dopo quel bacio non c’è stato niente, posso giurartelo! Perdonami!” Ero sottotono, stanca di tutto quello che mi circondava, tranne di lui.
“Mary, giuramelo.”
“Te lo giuro!”
“Mary, ami solo me?”
“Non amo nessuno più di te!” Si avvicinò a me e poggiò il suo naso sul mio. Per qualche secondo rimanemmo a guardarci a quella piccola distanza, finchè non lo baciai. Ogni tanto aprivo gli occhi per ammirare il suo viso, quel viso perfetto per poi richiuderli e godermi il sapore delle sue labbra.
“Ti amo anche io.” Disse Zayn.
“Non sei più arrabbiato con me?”
“Mi fido di te.” Si sdraiò affianco a me e iniziammo a parlare di varie cose. Cose stupide ma che ci facevano stare vicini.
“Sai che sei bellissima?”
“Se devo essere sincera, so solo che sei bellissimo.” Scoppiò in una risata.
“Allora sai male. Qui c’è solo una persona bella e sei tu.” Eravamo davvero innamorati. Rimanemmo a fissarci per qualche minuto finchè lui non guardò l’orologio e disse:
“Cazzo, devo andare, stasera abbiamo un’intervista!”
“Per forza devi andare?”
“Dovresti sapere che se potessi non andrei.”
“Vabbene, salutami tutti, appena posso ci dobbiamo incontrare.”
“A domani amore.” Ci baciammo per qualche minuto, finchè lui, triste, lasciò la stanza. Avevamo chiarito finalmente, anche se il nostro litigio era durato qualche ora mi era sembrato di non vederlo da giorni, mesi , anni! Non riuscivo a stare senza di lui, davvero era diventato il mio ossigeno.
 
  
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