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Autore: chia_nita    13/11/2012    1 recensioni
Distesa sul prato di quella collina c’era lei Sophie, la ragazza che esattamente 3 anni fa mi aveva aperto il suo cuore ma che come un incompetente, masochista e falso quindicenne avevo rifiutato. L’amavo e l’amo tutt’ora ma la mia stupidità da adolescente aveva fatto distruggere due cuori che ancora oggi soffrono.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una lacrima percorse il suo viso e a quella se ne unirono altre… non era un pianto isterico ma neppure di rabbia, mi guardava fisso negli occhi e non riuscii a resistere,le presi il viso con la mano da sotto il mento e con il pollice le asciugai le lacrime, eravamo vicini, probabilmente troppo vicini, le distanze si erano azzerate e i nostri cuori accelerarono mentre le mie labbra si posarono delicatamente sulle sue.
Dopo 18 lunghissimi anni avevo finalmente baciato l’unica persona che io avessi mai amato in tutta la mia vita, non la solita troia di cui ti innamori il cui scopo è usarti o la bottarella estiva, quella, questa, è l’unica ragazza che il mio cuore ha sempre desiderato per cui il mio cervello è impazzito, per cui i miei polmoni abbiano lavorato il doppio e per cui le mie mani abbiano tremato..
Quel semplice bacio a stampo si era trasformato in dolce bacio più intenso a cui lei aveva dato il via, le mie mani si erano spostate sulle sue guance rosse mentre, le sue erano intrecciate dietro il mio collo, era un momento magico che solo con lei avrei voluto condividere, con l’amore della mia vita.


SOPHIE POV
Mi aveva baciata e io non avevo di certo rifiutato quel bacio che avevo atteso per così tanto tempo, era un bacio dolce tra me e lui che sicuramente non si sarebbe trasformato in qualcosa di più forzato o potente, era quello che volevamo e ci bastava.
Ma dentro di me, dentro il mio stomaco oltre agli ornitorinchi volanti che sbattevano le loro enormi code c’era qualcosa, quel qualcosa che da anni mi aveva portato ad odiare Zayn, che mi aveva la sciata sola senza nemmeno una spiegazione e anche se non volevo ammetterlo ancora mi faceva male, non riuscivo a fidarmi pienamente di lui.
 
Non sapevo stare zitta e come sempre rovinavo tutto mi staccaci da quel bacio che avrei voluto continuare fino all’infinito ma la mia linguaccia non era d’accordo.
“perché ora, perché non quando te lo avevo chiesto?” perché lo avevo detto dio che scema, lo sapevo dovevo stare zitta, che stupida, non risponde vedi sei la solita casinista per una volta che lui ricambiava Sophie Fanculo!
“vieni” mi disse sotto voce, probabilmente un po’ scioccato da quello che gli  avevo detto.
Mi porse la mano e a piccoli passi molto lentamente ci avvicinammo alla fine del prato da dove si poteva vedere la parte opposta della città, era un panorama stupendo e a quest’ora del giorno il tramonto si impossessava delle colline e il vento caldo ti invadeva ed inebriava, fece per sedersi ma quando io mi misi comodamente sull’erba lui si alzò e venendo dietro di me mi circondò con le sue braccia sedendosi dietro di me, istintivamente mi girai per guardarlo ma lui mi prese il viso e con delicatezza lo indirizzò verso il tramonto iniziando a parlare.

“ti ricordi quando venivamo quassù a giocare e ci divertivamo a costruire capanne di legno, quando eravamo arrabbiati e salivamo fino a quassù perché sapevamo che ci sarebbe sempre stato l’altro ad aspettarci per consolarci e scherzare, avevamo 8 anni e questo era il nostro rifugio segreto delle fiabe, a 14 era l’unico posto in cui potevamo sfogarci perché sapevamo che ci saremmo ascoltati a vicenda ed ora a 18 anni veniamo quassù quando ci vogliamo rilassare oppure per sfogarci o per allontanarci da tutto, ma non perché è un abitudine, perché speriamo sempre che ci sia qualcuno che ci sia e questo qualcuno siamo noi” si ferma e anche se aveva ragione non riuscivo a capire cosa centrasse con quello che IO gli avevo chiesto
“quindi, scusa Zayn ma non capisco dove vuoi arrivare” dissi velocemente come con paura che mi prendesse per scema, per una che non capiva niente
“ahahah. Hey non agitarti!” disse stringendomi ancora più forte nell’abbraccio come per calmarmi, e in effetti ci era riuscito..
“fino ad ora, fino a quando venivamo quassù assieme per stare solo io e te, non ti eri mai accorta di tutto questo, non  ti eri mai accorta della cascata che si trova qua vicino e che ora disegni quando sei turbata, non ti eri mai accorta del tramonto meraviglioso che tutti i giorni si fonde con il marrone dei campi arati e li fa brillare come oro, come la luce che filtra dagli alberi nel primo pomeriggio faccia sembrare questi quattro pini un posto completamente diverso quasi magico... la stessa cosa è successa a me, ti ho sempre avuta vicina e ti ho sempre voluto bene come te ne voglio tutt’ora ma fino a quando non ti ho perso, ed ho iniziato a guardarti da occhi diversi, non mi ero accorto di quanto ti amassi, di quanto amassi i tuoi cambi di umore improvvisi, il modo in cui riesci a farmi cambiare idea con semplici rigiri di parole, del modo in cui mi squadri quando parlo con qualcuno che non ti va a genio o di tutti gli altri mille difetti che hai e che amo in tutti i loro piccoli dettagli, questo è il motivo perché ti ho rifiutata, perché non riconosci di volere una cosa fino a quando non la perdi, non ne vedi le cose belle perché magari la usi nel modo sbagliato oppure perché non le dai molto conto, perché pensi che non possa fare più di quello che faccia già..” finì il discorso quasi come se volesse dire ancora mille cose ma si limitò a baciarmi la guancie poi la spalla… rabbrividii e pensai a tutte quelle bellissime parole che mi aveva appena detto facendomi sorridere e accorgendosene mi chiese:
“che c’è??”disse quasi divertito.
“che sei dolcissimo Zazzi” dissi iniziando a ridere come una scema nel pronunciare quel ridicolo soprannome che gli avevo dato da piccola perché lui mi prendeva in giro.
“non sei divertente Popy” disse anche lui iniziando a ridere.
“Hey avevi giurato di non chiamarmi mai più così” dissi seria.
“bhe lo avevi fatto pure tu” rispose subito. Iniziammo a ridere e stesi sul prato lui finì sopra di me iniziando a farmi il solletico che precisiamo ODIO!!
Era tutto così perfetto, io e lui come ai vecchi tempi con la differenza che abbiamo aperto i nostri cuori… mi giro e a due centimetri dal suo viso sussurro un “ ti voglio bene”
Che lo portò a guardarmi male…


ZAYN POV  
“ti voglio bene” mi disse sussurrando come se avesse paura di essere sentita da qualcuno, la guardai male ma non ebbi il tempo di protestare che il suo cellulare squillò, rispose immediatamente con un felice “pronto” quasi ridendo e continuando a guardarmi negli occhi ma dopo poco la sua faccia diventò sempre più preoccupati e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

SPAZIO NARRATRICE
vorrei ringraziare a tutti quelli che 
hanno letto la storia o che hanno lasciato una recensione (vi amo :3)
mi dispiace per eventuali errori ma sono distrutta e il capitolo non è
il massimo ma dovevo postarlo quindi,,,eccolo qua!!
vi prego di recensire... mi fareste molto felice ^.^
ora vado a letto e mi raccomado lavatevi le mani
dopo essere andate in bagno saluti/notte/giorno/buon pranzo/vi AMO
-anita 

  
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