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Autore: Aven90    14/11/2012    3 recensioni
Terzo capitolo della saga di Fred, che quando s'innamora mi da l'occasione di scriverne e riderci sopra! È consigliabile leggere anche le prime due parti, ma non obbligatorio!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Fred Weasley\Astoria Greengrass, George Weasley
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il giorno della prima partita di Quidditch, che vedeva contrapposte la squadra dei Grifondoro contro quella dei Serpeverde, era un’occasione per Fred di far vedere ad Asteria quanto era bravo.

E anche Malfoy.

Infatti Daphne gli aveva esplicitamente chiesto “Malfoy! Malfoy!”

Malfoy si girò a fatica perché stava osservando la bellezza indubbia di Pansy Parkinson “Sì? Mi hai chiamato?”

Daphne era sconvolta. “Aiutami. Convinci mia sorella che non vale la pena frequentare nessun Grifondoro”

Draco sogghignò “Ho giusto un’ideuzza che volevo sfruttare…”

E così lasciò precise disposizioni al resto della sua casa Che dalle tribune avrebbe intonato il coro dal titolo: Perché Weasley è il nostro Re.

Asteria, che aveva visto le spillette con quel titolo sul petto di tutti, commentò “Cosa vuol dire? Di quale Weasley state parlando?”

Draco sogghignò. “Beh, non mi stupisce questa domanda. Sono così tanti che sembrano una mandria imbufalita”

Pansy ne rise a crepapelle, Asteria no.

“In ogni caso, il colore di questa spilla non s’intona coi miei capelli, perciò eviterò di metterla.”. Non era del tutto vero, ma non poteva rischiare di farsi vedere con quella spilla dato che stava frequentando in gran segreto Fred.

E così, al momento della partita, ad ogni errore di Ron il portiere partiva il coro, che ebbe come risultato una zuffa a fine gara.

Fred andò poi a lamentarsi dalla sua ragazza/concubina/vicina di casa “Mi hanno buttato fuori dalla squadra, e anche George. A nulla sono valsi gli svenimenti di Harry davanti la Umbridge che con la scusa della cicatrice voleva restare in squadra”

Asteria era disgustata. “Ridicolo. Non sa perdere (parlando di Malfoy… o di Harry? Ndr). Però, anche tu che prendi a pugni Draco… avresti potuto andarci più leggero”

Fred annuì “Meno male che ci sei tu che mi capisci”

E si abbracciarono appassionatamente. Non c’era nulla di male, a detta di Fred, che una tredicenne desse lezioni di vita a un diciassettenne con un’attività avviata.
E giunse Natale. O meglio, il periodo natalizio con cui si preparano le decorazioni che poi il giorno dopo sono già inutili. 

Era l’ultima lezione dell’ES (che non sta per Esempio, ma per Esercito di Silente, ndr) alla Stanza delle Necessità, e oltre al fatto che per quella occasione era pieno di ritratti di Harry in segno al suo egocentrismo (aveva corrotto Dobby per disegnarli, in quanto essendo Dobby libero non avrebbe senso chiamare Harry “Harry Potter signore e padrone e io il suo schiavo sessuale”) era anche un’ottima occasione “Per ripassare quanto fatto finora” disse Harry al suo gruppo.

Zacharias Smith non perse occasione per polemizzare “Non facciamo niente di nuovo? Beh, ma allora sarebbe stato meglio se fossi rimasto a casa a spippettarmi”

Fred ghignò “Beh, ci dispiace che Harry non ti abbia informato prima” e riprese ad esercitarsi con Asteria, che dopo la prima lezione ad onor del vero aveva un po’ trascurato, col risultato che fu la ragazza stessa a reclamare il suo posto di partner, scalzando George nella classifica di gradimento.

“Devo dire che sei più gradevole quando cerchi di combattere seriamente piuttosto che fare il gentiluomo” si azzardò a dire Asteria, a fine lezione, indolenzita.

Fred ebbe un sussulto. Come faceva Asteria a dire sempre la cosa giusta per farlo attizzare? “Beh, in effetti fare il gentiluomo non è da me”

Asteria sentì che si aspettava quella risposta “Lo so benissimo, e il mio animo ribelle in pieno rispetto Serpeverde mi sta dicendo di baciarti qui ed ora”

Si avvicinò a Fred e lo baciò, dopo chiaramente aver preso in prestito le scarpe dal dio Mercurio.

Fred si sentì al settimo cielo, e non sentiva nemmeno l’acqua che lo stava inondando, a causa delle lacrime di Cho Chang che al posto di pomiciare con Harry gli aveva dato solo un bacio a stampo e poi si era messa a piangere come una fontana solo per il fatto che Cedric era andato per lei a Volterra a sacrificarsi davanti ai Volturi facendo vedere il suo pettorale sbrilluccicoso.

Asteria, anche se aveva solo tredici anni, diede un bacio molto migliore di una sedicenne, il che la disse lunga sul senso logico di questa storia.

Alla fine si tirarono le somme in sala Comune.

Hermione chiese “Allora? Com’è stato il bacio?”

Harry rispose “Umido, poi ha cercato di annegarmi nel suo pianto”

George era morto di arresto cardiaco, perciò fu Lee a chiedere “Com’è stato baciare Asteria, una Serpeverde? È vero che si usano oltre duecento muscoli del viso?”

Fred sospirò. “Non so se si usano duecento muscoli del viso, ma le nostre lingue hanno lavorato oltremodo”

Nel frattempo, nella Sala Comune Serpeverde, Daphne Greengrass aveva appena finito di mettere sottosopra ogni singolo mobile.

“Ripetimi un’altra volta che cosa hai fatto.” Ripeté per la terza volta la ragazza livida di rabbia, e allo stesso tempo preoccupata che Malfoy il principe potesse sbucare da un momento all’altro non appena finito di mettere le corna ad Asteria tramite Pansy Parkinson, quella con la faccia  da carlino.

Forse le stava mettendo un sacchetto in testa.

Povero carlino. Loro non ti abbandonerebbero.

Asteria ripeté tranquilla. “Ho baciato un traditore del suo sangue in quanto, tolto questo pregiudizio, è un bel ragazzo che mi fa la corte da tre anni, ed ora è il momento di ripagarlo.”

“Tredicenne facile, eh? Degno della peggior stirpe Babbana!” urlò Daphne, tutto quel che pensava.

“Ho dato solo un bacio. Non vedo cosa ci sia di tanto strano. Tu a quale età hai dato il tuo primo bacio? Ah, dimenticavo: tu non hai mai avuto un ragazzo con cui farlo!”

Daphne digrignò i denti e cominciò a tagliarsi.

Il mattino dopo però Asteria non si sarebbe mai aspettato quello che poi trovò al suo risveglio: un gufo.

Cara Asteria,

pare che Potter abbia visto un serpente aggredire mio padre. Mi dispiace non poter essere presente per queste vacanze Natalizie, ma temo che stavolta al posto di uccidere lui, stanno uccidendo mio padre.

Con affetto,

Fred

Asteria si immaginò la scena:

Potter sicuramente si era svegliato di soprassalto dopo aver distrutto le coperte a forza di contorcersi e dopo essersi svegliato, probabilmente avrà detto a Ron Weasley “Tuo padre. È stato aggredito…”, con quegli occhi assassini che denotavano una sua implicazione nell’aggressione.

Ron, il quale se non mangiava almeno tre pasti non era in grado di comprendere alcunché, vide il suo amico vomitare anche l’anima e poi chiese altri lumi “Cosa vuol dire? L’hai sognato?”

Harry probabilmente ansimava per farsi capire: Potter adorava, secondo Asteria, l’essere al centro dell’attenzione in quel modo. “Sì, sono stato io a farlo, in realtà… odio tuo padre, Ron, odio tutti quelli che mi stanno accanto. AAAAAAH!”

E probabilmente a quel punto si sarebbe messo a vomitare.

Al che Weasley, se avesse un minimo di cervello, dovrebbe andare  a chiamare la McGranitt, la quale probabilmente avrà portato i due amiconi da Silente, il Babbanofilo.

Silente avrà fatto qualche domanda stupida a Potter, quest’ultimo avrà risposto con sguardo pieno di piacere nell’avere tutti quanti davanti a lui “Ho ucciso il padre di Ron e potrei farlo ancora! Come fate a non capirlo? Bisogna fare qualcosa e lei mi fa domande stupide o è semplicemente un modo per corteggiarmi?”, ignorando il fatto che non è possibile teletrasportarsi entro le mura di Hogwarts sebbene gli era stato detto trecentonovantaquattro volte; ed infine il Preside, dall’alto della sua improbabile saggezza, avrà sicuramente detto “Harry, devo dedurre che non hai perso niente del tuo charme. Sei bravo ad avere le visioni, ed è preoccupante il fatto che siano vere, ma so che non prevedrai quello che ti sto per fare con questa bacchetta. Minerva, raduna tutti gli altri Weasley, andranno tutti a casa di…”, Asteria non sapeva rispondere, ma era poco probabile che si trattasse della catapecchia dove si trovava ad abitare Fred.

E così, forte di queste sue convinzioni, attese il ritrono di Fred, che sarebbe ricomparso solo dopo le feste.

 

 

Fine Capitolo! L'attacco al signor Weasley visto con gli occhi di Asteria, che nella storia originale non dovrebbe emtrarci nulla! Secondo voi, di quanto ha sbagliato? Oppure pensate che è stato come se avesse avuto la palla di vetro? Ditemi!

   
 
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