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Autore: Davide95    14/11/2012    1 recensioni
'Ti ricordi quando una domenica mattina mi sono presentato da te con la colazione in mano?'
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non so perchè ho scritto, questa One-Shot
non l'ho nemmeno riletta, spero non ci siano errori.
Spero in qualche recensione, un bacio.
Se volete, passate anche qui:

un altra One-Shot 
Vale.

e

It isn't a love story.

 

 

 

 

Mi dici che non riesci nemmeno più a guardarmi in faccia, quando l'unico che dovrebbe piangere sono io.
Mi dici che tanto parlarne non ha senso perchè tu hai già preso la tua decisione.
Mi dici che fa male vedermi abbracciato a lei, quando ha fatto mille volte più male quando a ridurmi in pezzi sei stata tu.
E poi ti vedo lì a ridere con i nostri compagni di classe e mi chiedo come faccia a farti così tanto male se nemmeno ci pensi a me mentre una sera baci uno e l'altra un altro ancora. I tuoi capelli sono più biondi ora ed i tuoi occhi sono più azzurri, da quando non ci sono più sei ancora più bella, o forse mi sembri più bella perchè ora non sei più mia. Forse è proprio per la tua bellezza disarmante che tutti vogliono bene più a te che a me, forse è proprio per la tua simpatia e dolcezza che sei accerchiata sempre ed in ogni istante da persone che però non sanno di non conoscerti.
Sei entrata dentro di me ed hai lasciato la finestra aperta, ed ora sento solo freddo e ghiaccio perchè non ci sei più a riscaldarmi.
Le tue labbra si muovono velocemente, stai parlando con il tuo migliore amico che non ho mai sopportato, ho sempre detto che è innamorato di te ma tu non mi hai mai creduto; porta il suo braccio attorno alle tue spalle e tu ti stringi a lui, come non hai nemmeno mai fatto con me, ma voi siete solo migliori amici, me l'hai sempre ripetuto. Le tue labbra ora si sono fermate e si sono distese in un sorriso, carnose come sono potrebbero far sembrare ogni cosa volgare, ma si tratta di te, tu che fai sembrare ogni cosa estremamente giusta; ora ti stai mordendo quel labbro rosso e pieno, quello che una volta assaporavo io. Se avessi saputo che un giorno ti avrei perso, ti avrei assaporata meglio, anche se meglio di così non avrei potuto amarti, perchè ti ho dato tutto me stesso.
La tue mani si stanno torturando, hai freddo lo so, ma non vuoi creare disagio agli altri e quindi sopporti in silenzio, lasciando che le tue mani si scaldino a vicenda, quando io saprei scaldarti le mani, le braccia, le gambe ed il cuore solamente abbracciandoti.
Mi dici che non riesci a parlarmi, che vuoi del tempo, perchè non riesci nemmeno più a sopportare la mia presenza, quando ero l'unico che volevi accanto a te una volta.
Stai camminando, ora non ridi più e sei più seria, probabilmente qualche ricordo è venuto a galla; stai pensando a quando in quello stesso corridoio ti ho preso per la prima volta la mano o a quando quel pomeriggio ti ho preso tra le braccia e ti ho detto che ti amavo? So che ci stai pensando perchè quei ricordi son riaffiorati anche nella mia mente. Le tue labbra sono increspate tra di loro, come vorrei baciarle ancora e ancora, chiudendo gli occhi e sentendo tra le dita i tuoi capelli morbidi.
Il tuo migliore amico ti chiede che succede, ti sei irrigidita quando è uscito dalla classe quel coglione che una volta ha tentato di baciarti; lo so che ora stai pensando alla piccola cicatrice che ho sulle nocche della mano destra, quella volta ero proprio incazzato e ci sono andato giù pesante, ma non mi sono mai pentito d'averti difesa, anche se mi sono guadagnato qualche cazzotto anche io.
Aumenti il passo, insicura, sei più pallida del solito oggi, forse per questo le occhiaie sembrano solcarti il viso più profondamente, ma credimi se ti dico che sei sempre bella.
Ti ricordi quando una domenica mattina mi sono presentato da te con la colazione in mano? Mi hai aperto la porta con la faccia incazzata di chi si è appena svegliato male, poi mi hai visto e dopo avermi mandato al diavolo un bel po' di volte, ti sei coperta il viso con le mani.
'Sono brutta.' hai detto, quando tu sei la creatura più meravigliosa che io abbia mai visto. E non importava se i tuoi capelli erano arruffati, i tuoi occhi struccati e la voce ancora roca dal sonno, le tua guance si colorarono di rosso fuoco quando mi misi a ridere e ti baciai la fronte, l'unica parte che non ti eri nascosta. Tu sei corsa in bagno a sistemarti ed io ho preparato la colazione, con la preoccupazione che i tuoi genitori fossero a casa.
“Vai via.' mi hai urlato dal bagno, sembrava stessi piangendo. E piangevi, mi hai detto che non mi meritavi, che io ti portavo la colazione e tu mi mandavi al diavolo.
“Sono brutta.' hai detto, ed io ti ho risposto che da quanto eri bella mi mancava il respiro. Hai aperto la porta e mi hai baciato, ti eri lavata i denti e il gusto di dentifricio mi rinfrescò la bocca. I capelli ancora arruffati si tiravano pugni tra loro, mentre io ci infilavo le mani e li accarezzavo.
Quel giorno abbiamo fatto l'amore per la prima volta, non ci potevo nemmeno credere che la tua prima volta avevi voluto concederla a me; te che mi dici che mi ami mentre nuda ti stringi a me per scaldarti, è il ricordo che custodisco più gelosamente. Eri così speciale, vestita solo della tua pelle.
Cammini inconsapevolmente verso di me, non mi vedi nascosto dietro la colonna, ma ancora qualche passo e mi sfiorerai. Sei così magra, sei dimagrita troppo per i miei gusti, adoravo le tue guance paffute e i tuoi fianchi tondi; amavo accarezzarli e stringerli tra le mia mani.
Ora sembra che anche solo una brezza mattutina riesca a farti cadere a terra.
Torna da me.
Ed eccoti, sei esattamente davanti a me, occhi negli occhi, brividi su brividi.
Mi guardi ed io ti guardo, consapevoli entrambi dei sentimenti dell'altro. Ti stai mangiando il labbro di nuovo, come vorrei essere io a farlo. I tuoi occhi vuoti mi spaventano; dove sono finiti tutti quei sentimenti che ci nascondevi dentro?
Le tue labbra hanno un fremito, sembrano volersi allargare in un sorriso, ma poi ritornano immobili.
I tuoi occhi diventano lucidi, e per un secondo nelle tue iridi ci rivedo insieme abbracciati sul tuo letto. Poi ti giri e corri via.

È passato un altro ed io sono morto ancora.

 

È passato un altro giorno ed io ti amo ancora.

  
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