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Autore: ___Vicky    14/11/2012    5 recensioni
Aurora. Una ragazza di sedici anni, amante dei bambini. Lavora in un asilo dove incontrerà Marco, un bambino dolce quanto bello, dall'età di tre anni.
Questo piccolo angelo ha un fratello, che è un grande diavolo, Federico.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono le sette di sera. Io, sono ancora buttata sul letto, con i piedi poggiati al muro, intenta a fissare i cassetti del mio armadio, con il sangue che mi va in testa, ascoltando per forse la decima volta una delle canzoni che mi trasmettono ispirazione.
Per domani il professore di arte ci ha dato un compito. Devo esprimere secondo il mio occhio di riguardo, la passione.
Cosa cazzo posso saperne io della passione? Comunque siamo liberi di decidere la colorazione per cui, ho intenzione di usare gli acrilici.

sai benissimo che una goccia inonda il cielo 
è così piccolo il mondo che ci osserva 
sai benissimo che non chiedo tanto adesso 
è così piccolo il mare che ci ascolta che ci addormenta 


Decido di iniziare a mettermi all’opera anche perché non ho intenzione di restare sveglia fino a domani mattina per dipingere su tela!
Inizio a posizionare le bocciette di colori e tutte le dimensioni dei pennelli che posseggo.

vorrei tentare 
vorrei offrirti le mie mani 
vorrei tentare 
vorrei difendere questo momento 
 e penso di sentirmi confusa e felice 
e penso di sentirmi confusa e felice 
e penso di sentirmi...


Apro il blu, e inizio a cospargere quel colore che tanto mi intrigava per tutta la tela, usandolo un po’ come sfondo.

sai benissimo che sto tremando e non c'è freddo 
e sono vittima di questa gioia immensa 
sai benissimo che nulla può scalfirci adesso 
è così fragile il mondo che ci aspetta,che ci spaventa 


Dopo aver lasciato asciugare il colore, mi metto a cercare ispirazione in giro per casa.
Appena percorro il corridoio trovo già gli ospiti nel salone –Oh cara! Stavo per chiamarti! Sono appena arrivati i nostri vicini-
Annuisco sorridendo poi vado a salutare tutti amichevolmente così, mi sforzo anche di fare un guancia e guancia con quel pezzo di idiota.
Dopo poco, raggiungo marco abbracciandolo. Mia madre mostra agli ospiti tutta la casa compresa la mia stanza. E fu così, che iniziarono le domande.
-Oh Aurora! Quanti colori, quanti pennelli! Sei un’artista?- mi chiede la madre della creatura angelica e di quella diabolica.
-No Claudia. Vado all’artistico ma comunque mi piace molto dipingere-
I quattro genitori escono dalla mia stanza mentre Marco e Federico restano a guardarsi intorno.
-E così dipingi eh?- si avvicina alla mia tela –Acrilici vero?- annuisco curiosa –Si… Capisci di arte?- annuisce alzando le spalle –Si anche io andavo all’artistico nella mia città- annuisco di nuovo.
-Dovevo fare un compito- annuisce –E che compito è? Magari ti posso aiutare…- scuoto il capo –No è una cosa personale… Devo illustrare cosa è per me la passione- annuisce –E’ facile! Dipingi me e il gioco è fatto- lo fulmino con gli occhi poi, torniamo dagli altri in salone.
Non davo molta retta ai discorsi, ero troppo impegnata a cercare ispirazione.
Poi, quando siamo già arrivati al secondo, mi incontro con quegli occhi verdi che mi stavano davanti.
Riesco a fare un tuffo in un mare verde, trovato.
Dopo aver finito la cena e aver chiacchierato sui divani del salone, si passa ai saluti di fine serata.
Federico mi saluto con un ghigno e con un’occhiata dolce.
Io sorrido e poi mi rifugio in camera.
Sono le undici di sera, ho la musica sparata nelle orecchie, e sto dipingendo la passione!
Andatemi a dire che solo gli scienziati sono pazzi!
Ho finalmente deciso come rappresentare la passione.
Tutto mi immaginavo tranne che Federico potesse darmi l’ispirazione di cui avevo bisogno.
Era mezzanotte e ancora non ero nemmeno a metà del lavoro.

****

Le ore passavano e io, incurante del trascorrere delle ore, continuavo ad intingere il mio pennello nei colori che più mi ispiravano.
Alle due del mattino l’opera è finita e dopo la firma, mi corico nel letto, sotto le coperte, aspettando il giorno.
Dopo appena quattro ore di sonno, la sveglia suona e io cado dal letto, iniziando la solita corso contro il tempo di ogni mattina.
Dopo aver salutato la mia famiglia e aver preso un toast bruciato chiamo l’ascensore.
In quel momento, dall’altra porta del pianerottolo, vedo Federico con dei jeans a vita bassa una felba blu e delle Nike.
Mi saluta con un ghigno –Ehi! Dove vai con questa tela coperta?- sorrido entrando per prima in ascensore –A scuola- poi sbadiglio –Immagino tu sia andata a letto tardi eh?- annuisco continuando a sbadigliare.
-Tu invece? Primo giorno di scuola?- annuisce sbruffando –Però prendo il pullman. Tu vai a piedi?- annuisco.
Ci fissiamo per un tempo abbastanza lungo.
Poi, le porte dell’ascensore si spalancano.
Esce per prima e mi saluta sul portone –Ah! Comunque… Se io dovessi descrivere la passione credo che descriverei i tuoi capelli… Ciao ciao-.
Con queste parole mi lascia lì, con quella giornata soleggiata ma comunque fredda.
Mi incammino verso scuola con le mie solite cuffie nelle orecchie.
Mi trovo di fronte al cancello della mia entrata.
Chiara è già lì, cerca di sbirciare sotto il telo che nascondeva la mia opera e io mi scando lasciandola sulle spine –E dai! Voglio vederlo!- scuoto il capo soddisfatta della sua curiosità –No! In classe-
Alla prima ora abbiamo Galzarano, eccolo entrare in classe con il suo solito gilet beige e i suoi jeans schiariti.
-Allora ragazzi iniziate nell’aggiustare i vostri capolavori.
Posiziono per bene la tela sul mio cavalletto personale e tolgo finalmente il lenzuolo grigio.
Guardo di nuovo il mio disegno. Ero soddisfatta del mio lavoro.
Inizio a guardare intorno alla mia classe. Come prevedibile, Alex non aveva colorato l’opera.
Quel ragazzo non ha mai colorato qualcosa da quando lo conosco.
Il professore inizia a girare fra i banchi, aiutando i miei compagni a far notare gli errori per poi aggiungere il voto sotto la nostra firma.
E’ arrivato al penultimo banco, il mio.
-Balestri Aurora… Ottimo lavoro. Non ti chiedo il motivo di questa rappresentazione perché sono cose personali anche se sarei molto curioso di scoprire il motivo di tutto questo… Verde- sorrido soddisfatta poi, guardo il voto. 9. Mi aspettavo di più onestamente.
Dopo essere stata tutta la notte in piedi.
-Aurora… Anche io vorrei saperlo! Ma come cazzo ti è venuto in mente di rappresentare la passione con degli occhi verdi?- alzo le spalle –Ognuno ha un modo diverso di pensare cara Chiara- sorride guardandomi impietosita dalla mia pazzia. Poi guardo il mio dipinto.Non so come mi sia venuto in mente di rappresentare gli occhi del diavolo. So solo che questo quadro non deve stare in giro per casa...
Finalmente, arriva l’intervallo così, io e Chiara andiamo fuori nel cortile.
Alcune ragazze stavano ridendo da oche, oramai la risata da oca andava di moda nel mondo…
Vi sembra normale mettere i pantaloncini a fine ottobre? No perché poi sembro io la pazza psicopatica!
Mi chiedo se la scuola non sia una sfilata di moda.
Suona la campanella così rientriamo entrambi in classe, sedendoci al nostro penultimo banco.
Il mio disegno era ancora lì. Con quel 9 inciso sopra.
Per l’altra ora, io e Chiara prevedevamo una bella giocata a tris. C’era Matematica.
 

 

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Aurora!

Angolo autrice: Ma buonasera! Era ora di aggiornare eh? Aaaaalleluiaaaa.
Onestamente questo capitolo... Come dire... Fa... PENA! SI FA PENA!
Scusatemi ma in questi giorni la mia ispirazione è penosa...D:
Insomma anche un morto ha più ispirazione di me! 
Comunque, a parte la mia depressione da autrice fallita :3, parliamo di sport! 
Il 20 novembre a scuola si farà un torneo di palla volo :D e se solo sbaglierò un passaggio i miei ''compagni'' mi manderanno al rogo.
Yeeeeeeep :3 Adesso mi dileguo. 
Lu*



   
 
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