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Autore: SeraUsa    02/06/2007    2 recensioni
- Non può essere…?? - piagnucolò Bunny al colmo della disperazione. - Sono sicura che si possa trovare rimedio a qualsiasi cosa abbia detto o fatto di sbagliato. Noi due siamo destinati a stare insieme! – urlò nella penombra del corridoio.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: senza te…

Capitolo 1: senza te

 

 

L’alto campanile della scuola aveva da poco rintoccato le quattro p.m., una folla di studenti con un incedere veloce, oltrepassava i cancelli che delimitavano il liceo, potendo finalmente sorridere e tirare sospiri di sollievo: le lezioni erano finite, almeno per quel giorno e mancavano due settimane alla fine dell’intero anno scolastico.

 

Bunny camminava lentamente invece, col capo chino, guardava assente la cartella che stringeva fra le mani, a farle compagnia in quella tiepida giornata primaverile solo i tacchi bassi delle sue scarpe.

 

Dietro di lei le sue amiche Amy, Morea e Marta, la guardavano con occhi tristi attraversare l’atrio della scuola. Neanche loro erano state capaci di trovare una spiegazione al mutamento improvviso di Marzio e non riuscivano in nessun modo a rallegrare un po’ la loro principessa.

 

La bionda guerriera di Venere, guardò le altre ragazze negli occhi e con un breve cenno di intesa volò verso Bunny, subito seguita da loro.

 

- Bunnyyyyyyyy!!! – esordì picchiettandole una spalla con una manata che non voleva essere brusca, ma che in realtà lo era stata in quanto era inciampata in un sassolino e involontariamente le era finita addosso con il risultato che si erano ritrovate entrambe sedute sull’asfalto.

 

- Ahi!!! – si lamentò la ragazza dai buffi codini. - Marta, potresti cercare di essere più delicata nei tuoi movimenti!!! – le disse nervosa, massaggiandosi il fondoschiena.

 

- Scusami Bunny sono inciampata… - mormorò spostandosi una ciocca di capelli dal viso, sconcertata dal tono iroso usato dall’amica che ricordava sempre sorridente e pacificatrice.

 

- Ragazze, tutto bene? – domandò Morea sopraggiunta alle loro spalle, aiutando Marta ad alzarsi, mentre Amy faceva altrettanto con Bunny.

 

- Sì… - rispose mestamente… - Scusami, Marta non volevo essere brusca con te… ma è che… - tentò di giustificarsi, ma Marta non le diede il tempo che la strinse in un forte abbraccio.

 

Alcune lacrime fin troppo trattenute quella giornata, uscirono dagli occhi di Bunny proprio nell’istante in cui Morea ed Amy si unirono al loro abbraccio.

 

- Dai adesso andiamo. – disse la guerriera di Mercurio. - Abbiamo appuntamento con Rea al bar di Moran, ricordate? – terminò con un sorriso dolce.

 

La principessa della luna scosse il capo in segno di diniego, vedendo giungere alle loro spalle uno dei tre ragazzi più ammirati della scuola.

 

- Testolina buffa! Sei pronta? – domandò Seiya.

 

Le tre guerriero si voltarono in direzione di quella voce che più volte avevano sentito cantare nei cd, rimanendo entrambe a bocca aperta.

 

- Se… Seiya ed io andiamo a…a  pre… prenderci un gelato al centro… - farfugliò lievemente imbarazzata dinnanzi la loro espressione sbalordita.

 

- Già! – confermò il cantante. - Ci si vede!!! – disse prendendola per mano e trascinandosela praticamente via.

                                                                                         

Ancora una volta le tre amiche rimasero a bocca aperta guardare sparire i due oltre il cancello della scuola.

 

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Si era svegliato di buon ora quella mattina, il suo sonno non era stato ristoratore, come aveva sperato, si sentiva ancora molto stanco. Era uscito di casa subito, l’aria fresca del mattino gli era sempre piaciuta, aveva pensato che forse una passeggiata gli avrebbe fatto bene.

 

Era pomeriggio inoltrato ormai, aveva camminato per molte ore,  ma ciò non era servito a rilassarlo, tanto meno a tranquillizzarlo. Era solo più stanco e distrutto.

 

Si guardò in giro quando d’improvviso si rese conto dove i suoi piedi l’avevano condotto.

 

O forse era stato il suo cuore?

 

A casa sua, a casa della sua dolce Bunny.

 

Era davanti al suo cancello e non sapeva che fare.

 

Altre volte avrebbe bussato per farle una sorpresa…

 

Ora invece, sentiva che avrebbe voluto buttare giù quel maledetto cancello, forzare la porta, salire di corsa le scale, spalancare la porta della sua cameretta, e… e… le avrebbe urlato a squarciagola tutto il suo amore.

 

Invece no…  nonostante l’amasse con tutto il cuore, non potevano stare insieme?

 

Voltò le spalle a quella casa, con un gesto di rabbia, continuando tuttavia a tenere sempre stretta nervosamente una mano sulle inferriate del cancello. Come se quello fosse stato l’unico contatto che aveva con lei.

 

Poco a poco, lasciò la presa, ma la strinse di nuovo immediatamente non appena udì la sua meravigliosa voce, così dolce e sincera.

 

Il suo cuore mancò un battito o forse due, era così bello poterla sentire ancora. Negli ultimi mesi l’aveva visto solo le sue lacrime, aveva ascoltato mille e più volte i suoi singhiozzi, e i suoi sospiri.

 

- Bunny… amore mio… perdonami. Cosa darei per dirti quanto ti amo! - sussurrò quasi a se stesso. Il suo legame con Bunny si stava a poco a poco sciogliendo, tutto ed esclusivamente per colpa di quei suoi dannati sogni.

 

O forse era colpa sua?

 

Improvvisamente i suoi pensieri vennero interrotti da una squillante quanto fastidiosa voce maschile.

 

Istintivamente si nascose dietro l’angolo della casa. Vide rientrare la sua Bunny in compagnia di un ragazzo anzi, di un ragazzino, uno stupido ragazzino con uno stupido codino. Almeno era questo quello che vedeva.

 

Lei sorrideva, sembrava felice, sembrava quasi avesse dimenticato il suo dolore.

 

E lui… Oh Santissimo Cielo!!! La stava abbracciando… ok non esageriamo, per il momento si limitava a tenerle una mano sulla spalla… ma si sa, da lì al resto, ci vuole poco….

 

Seguì tutta la scena.

 

Quel ragazzo le aveva aperto il cancello e prima di richiuderselo alle spalle le aveva tirato un buffo codino in un gesto talmente confidenziale che gli parve crollare il mondo addosso e poi se ne era andato salutandola con la mano.

 

No no, non poteva essere…

 

Possibile che l’avesse dimenticato così in fretta?

 

Possibile che le sue lacrime avessero ceduto il posto così in fretta al sorriso?

 

In quel preciso istante cominciò a pentirsi di averla allontanata da se…

 

“ Marzio… ascolta il tuo cuore, non permettere che le tue paure siano più forti del tuo amore… prima che sia troppo tardi…”

 

Di nuovo quella voce, la sentiva chiara nella sua testa...eppure era così familiare… Battè forte un pugno sul muro… perché non riusciva a capire? Prima gli incubi, e adesso questa voce… perché tutto doveva essere sempre così complicato? In fondo non chiedeva niente di più, se non di amare ed essere amato… eppure, per qualche strana ragione, a lui non era concesso…

 

Fattosi prendere ormai dalla rassegnazione, tornò sui suoi passi. Non osò alzare lo sguardo, dovendo ripassare davanti al suo cancello, preferì prestare attenzione al poco interessante gioco di luci che le sue scarpe lucide facevano incontrando i raggi del sole… ma… ecco un altro paio di scarpette sulla sua traiettoria… erano così simili a quelle di…

 

- Bunny… - riuscì solo a sussurrare, sorpreso.

 

- Ciao… Marzio - rispose alquanto imbarazzata.

 

Marzio non seppe reagire in alcun modo, i suoi meravigliosi occhi avevano lo strano potere di irretire i suoi sensi… così, come un perfetto stupido, tornò ad ammirarsi le scarpe, e la superò con un debole “ciao”.

 

Bunny dal canto suo aveva catturato quella luce nel suo sguardo, la luce di chi si perde nelle emozioni, la luce di chi ama…

 

Era davvero confusa ora… che significavano quegli occhi? E perché se n’era andato così? E… aspetta… che ci faceva Marzio nel suo quartiere? Era così distante da casa sua…

 

“ Non perdere mai la speranza…piccolo coniglietto…”

 

Ancora quella voce sentita la notte scorsa…

 

- Coniglietto? – si chiese Bunny non capendo il significato di quella frase.

 

- E tu come lo sai? - Chibiusa era spuntata alle sue spalle senza che lei se ne accorgesse. La stava guardando con un’espressione sorpresa.

 

- So cosa? - chiese Bunny, ancora più sorpresa di lei.

 

- Come sai che il mio soprannome è “coniglietto”? Solo la mia mamma mi chiama in questo modo…- disse appositamente indispettita voltando rapidamente la testa dal lato opposto… eppure non lo era, no, non era infastidita dal fatto che qualcun altro l’avesse chiamata così. Tornò lentamente a guardare quella strana ragazza… così, con la luce del sole alle spalle, sembrava quasi… la sua mamma. - Beh… se ti fa piacere… puoi chiamarmi così - disse con una vocina tenera,  tenera, poi si volto di scatto verso la porta di casa e poco prima di oltrepassarla, si voltò ancora una volta e fece mostra della linguaccia più dispettosa che Bunny avesse mai visto. - Ma guai a te se lo dici a qualcuno.

 

- …Ok… - rispose Bunny alla porta ormai chiusa.

 

Quella ragazzina era davvero una peste… eppure, inspiegabilmente, le voleva bene…

 

 

 

 

 

Ringrazio dinny e miki90 per le recensioni.

  
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